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Autore: MarchesaVanzetta    24/12/2011    1 recensioni
Pomeriggio del ventiquattro dicembre, una coppia come tante che prepara il cenone per la sera, fluff sulla fine e aria natalizia nell'aria.
Buon Natale :)
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Chi viene a cena?!” chiese Roberto, vedendo Francesco barcollare in casa, sommerso di sacchetti gialli stracolmi di cibo.
“Cosa?” chiese distratto il moro, lanciando con poca grazia un sacchetto in salotto e appoggiando gli altri quattro sul tavolo della cucina.
“Chi viene a cena per aver comprato così tanta roba? Un esercito?” chiese di nuovo il rosso, guardando nei sacchetti: salmone, carpaccio di qualche pesce indefinito, scatolette di alici in salsa piccante, burro salato, patate, purè istantaneo, pan carré… quante cose aveva preso?
“No, solo i tuoi e mia mamma, come al solito. Perché?” domandò di nuovo, non capendo lo sconcerto del compagno. Era la vigilia di Natale, dovevano preparare il cenone per i genitori, perché stava impazzendo tutto ad un tratto?
“Sai com’è, ci sono quattro sacchetti pieni di cose da mangiare! Spero che non sia tutto per stasera. E poi, come mai quest’anno pesce? Dove è finito l’arrosto della vigilia?” domandò, temendo la risposta.
“Amore, ovviamente non è tutto per stasera: lo zucchero serviva e anche quei tortellini… sono per domani sera. Per il resto sì, è la nostra cena. E ho deciso che quest’anno cambiavamo, siamo troppo abitudinari. Ho letto un libro di ricette di pesce e…” iniziò a spiegare Francesco, presto interrotto dal compagno.
“Stop, non voglio sapere altro! Ti abbandono ai tuoi deliri culinari, io vado ad apparecchiare. Posso prendere la tovaglia rossa e le candele verdi o hai deciso di togliermi anche la mia ultima certezza natalizia?” chiese drammatico, avviandosi verso la sala.
“Veramente pensavo di fare la tavola in azz- no, va bene, metti la tovaglia rossa. Ah, i bicchieri belli sono da lavare, e la quinta sedia…” raccomandò il compagno, essendo interrotto sempre da Roberto, che desiderava solo fuggire da quella cena così anticonvenzionale.
“Devo prima mettere il feltrino sotto la gamba destra dietro, lo so Fra. Tranquillo, tu cucina e basta, al resto penso io” concluse per lui, rassicurandolo.
Mentre apparecchiava la tavola, stendendo con le mani le pieghette della tovaglia e allineando simmetricamente piatti, posate e bicchieri, guardava attento anche Francesco, che si destreggiava abilmente in cucina per far bella figura con i suoi genitori –come se non lo conoscessero e amassero da anni- trovandolo spudoratamente bello, nonostante i suoi quarant’anni iniziassero a scalfire la fulgida bellezza che vent’anni prima lo aveva incantato.

Se era con lui, poteva anche sopportare una cena di pesce  il ventiquattro dicembre, pensò sorridendo mentre posava le candele in tavola.

  
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