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Autore: Hacy    24/12/2011    4 recensioni
Ehi ricciolino, sei speciale, non far dannare troppo il Signore nostro.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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« Era la mia metà. Un ragazzo così pieno di vita, ci passavo insieme forse troppo tempo e avrei voluto passarne molto altro. Non avrei mai pensato che sarebbe finita in questa maniera una vita così brillante, talentuosa e piena di gioia.
Dire che vanno via sempre i migliori è una dura verità, una di quelle che bisogna accettare con dispiacere e dolore; le perdite fanno parte della nostra vita, ma ognuno di noi spera di vivere di meno di una persona troppo cara, così da non dover sopportare la sua di perdita.
Sarà anche un pensiero egoistico ma è quello che io penso e credo che lui avrebbe detto le stesse cose al mio di funerale.
Lui era una delle persone che mi faceva alzare la mattina col sorriso, che mi faceva credere che la vita fosse meravigliosa, che mi accompagnava e mi aiutava in ogni situazione ma ora non c’è più e vorrei solo abbracciarlo per l’ultima volta e dirgli che gli voglio un bene che non ha limiti.
Ehi ricciolino, sei speciale, non far dannare troppo il Signore nostro. »


We are too young to care.


Non riuscire a dormire credo sia uno dei problemi più diffusi tra i ragazzi di oggi; troppi problemi per la testa e troppi drammi inesistenti e inutili che il più delle vote si sarebbero potuti evitare con un nonnulla. Quella era una delle nottate a cui toccava a me, non erano così frequenti, tutt’altro! Sono un ragazzo così spensierato e scalmanato che la sera crollo come un ghiro in primavera.
Credo di essere sempre stato apprezzato per questa mia strana capacità di andare avanti nelle situazioni difficili, anche se, a mio parere sono solo una persona superficiale che non capisce il vero senso delle cose e che quindi non ci pensa due volte prima di superarla e passare alla fase successiva, che sia la cosa migliore del mondo o l’ennesimo dramma adolescenziale.
Adolescenza; finalmente fuori da questo lasso di tempo così frustrante e complicato: quando ero piccolo non vedevo l’ora di crescere e tutt’ora sono ansioso di vivere la mia vita e di invecchiare insieme alla persona che amo e agli amici eccezionali che mi ritrovo nelle stanze accanto alla mia.
Però la vita non è tutta rose e fiori, le difficoltà sono anche troppe: litigate, drammi scolastici, turbamenti interiori, mutui da pagare, conto in rosso, lavoro da trovare, figli da crescere e bollette da pagare, tutto in una sola misera vita. Credo che il tempo a nostra disposizione non basterà mai per realizzare tutti i nostri sogni e riuscire a raggiungere quel traguardo che ti sei posto troppo tempo orsono per ricordartelo chiaramente. Il mio motto è sempre stato “La vita è una merda, ma vivere un altro giorno è la cosa più bella che ti possa mai capitare”! Fino ad ora sono sempre stato fortunato.
Il mio passatempo preferito è sorridere, con un sorriso riesci ad illuminare una stanza e, chiamatemi pure presuntuoso, ma io ci riesco, sarà che ho la risata troppo contagiosa.
Il motivo di quella notte in bianco era una litigata, una di quelle che non dimentichi più, quelle che non si risolvono stringendo il mignolo, quelle che bisogna affrontare con coraggio e decisione.
Il mio migliore amico è una merda, far sentire così una persona non è mai stato nei suoi difetti, eppure guardami qua, sveglio, di notte!
Questa volta dopo la sfuriata si era anche dato il lusso di fare una bella uscita ad effetto, non era ancora tornato, ma questo non mi preoccupava visto il suo modo di fare.
I miei pensieri profondi furono interrotti dalla vibrazione del mio cellulare dal quale non mi staccavo mai, un messaggio.

« Mi dispiace Lou. » lessi ad alta voce

Feci una risata e dopo aver poggiato il telefono sul comodino cercai di addormentarmi cosa che mi riuscì ben presto ma che fu interrotto dal suono del campanello della porta d’ingresso. Mi alzai e notai che nessuno oltre me lo aveva sentito, così andai ad aprire convinto che quel cazzone si fosse dimenticato le chiavi.

« Lei è? »
« Louis Tomlinson, credo. »
« Ecco, dovrebbe lasciarmi entrare un momento e chiamare i suoi amici, abbiamo una cosa da comunicare. »

Non poteva essere vero.
Non doveva essere vero.
Mi sarei svegliato da un momento all’altro, lo sentivo, era solo un sogno orribile, uno di quelli che racconti a colazione tra i biscotti e il caffèlatte.
Non doveva essere vero.

« Harold "Harry" Styles, 18. Ora della morte: 03:30 circa. Causa della morte: incidente stradale. »
  
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