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Autore: Simple_    24/12/2011    3 recensioni
Elena Gilbert era morta il ventiquattro dicembre del 2011, alle nove di sera, mentre attraversava a piedi la strada che separava la sua casa dai bidoni dell’ immondizia. Una macchina che andava troppo veloce, il buio e la strada ghiacciata. Probabilmente lei non si era neanche accorta di nulla.
Nessuno ci aveva creduto. Nessuno ci aveva voluto credere, perché quella ragazza era nata per morire ed era sopravvissuta, perché quella ragazza dagli occhi dolci che aveva affrontato vampiri e streghe non sarebbe mai potuta morire per colpa di un incidente d’auto.
Ma la sorte ama prendere in giro gli uomini. E per ironia quasi, oltre ad una morte così assurda ad assistere era stata l’ unica che avrebbe potuto salvarla, l’ unica disposta a dare a sua stessa vita cento volte per vederla sorridere.
Damon aveva visto morire Elena.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buon Natale, Damon.

AlexysBlack, questa è tutta per te! Considerala il tuo regalo di Natale.



Elena Gilbert era morta il ventiquattro dicembre del 2011, alle nove di sera, mentre attraversava a piedi la strada che separava la sua casa dai bidoni dell’ immondizia. Una macchina che andava troppo veloce, il buio e la strada ghiacciata. Probabilmente lei non si era neanche accorta di nulla.
Nessuno ci aveva creduto. Nessuno ci aveva voluto credere, perché quella ragazza era nata per morire ed era sopravvissuta, perché quella ragazza dagli occhi dolci che aveva affrontato vampiri e streghe non sarebbe mai potuta morire per colpa di un incidente d’auto.
Ma la sorte ama prendere in giro gli uomini. E per ironia quasi, oltre ad una morte così assurda ad assistere era stata l’ unica che avrebbe potuto salvarla, l’ unica disposta a dare a sua stessa vita cento volte per vederla sorridere.
Damon aveva visto morire Elena. Aveva ascoltato le sue ultime parole, aveva sentito il sapore del suo ultimo respiro sulle labbra. Aveva sentito il calore del sangue di lei su tutto il corpo, e il freddo delle membra di lei quando ormai era troppo tardi.
Il tempo era passato. Lui aveva dovuto affrontare Stefan, che appena aveva saputo aveva dismesso i suoi panni di Squartatore solo per tentare di uccidere il fratello, almeno una decina di volte in un anno. Aveva definitivamente rotto i rapporti con Alaric e Jeremy, e l’ unica persona che continuava ad aiutarlo a Mystic Falls era stata Caroline. Non lo aveva lasciato solo con il suo dolore. Lo accompagnava alla tomba di Elena, lo aiutava a tenere in ordine la casa troppo grande e a tenere a bada Stefan quando esagerava.
E un anno era passato, tra grida e lacrime, e pomeriggi passati davanti alla tomba della donna che Damon aveva amato, e che ancora nonostante tutto amava.
Seduto nella sala della sua casa, a fissare il fuoco, aspettava le nove, contava in silenzio i secondi che separavano i minuti che lo dividevano da quell’ ora. Dallo scoccare di un’ anno dalla morte di Elena.
Un rumore l’ aveva destato dai suoi pensieri, un rumore simile a un lampo, ma più debole e rauco, che aveva fatto quasi tremare le mura della casa, che aveva fatto sobbalzare il vampiro e scattare in piedi.
Si era voltato, e il suo cuore aveva pero un battito.
Davanti a lui un’ allucinazione. Qualcosa che sapeva era frutto della sua immaginazione, ma che sperava fosse reale.
Era identica all’ ultima volta che l’ aveva vista. I capelli leggermente disordinati, gli occhi spalancati e il sorriso sulle labbra.
“Damon” Aveva mormorato, mente si avvicinava a lui, e rivelava la sua fragilità reale, la sua non appartenenza a quel mondo. La figura delicata che emanava luce propria, che stava bene attenta a non sfiorare nulla.
Lui aveva corso davanti a lei, non era riuscito a trattenere una lacrima, mentre allungava una mano verso di lei, sfiorando la pelle brillante e … così fredda.
“Elena” Aveva detto lui, osservando il sorriso di lei. “come fai ad essere qui?” aveva chiesto, inclinando leggermente la testa avvicinandosi a lei.
Elena lo aveva guardato, prima di gettarsi fra le sue braccia, prima di sentire il suo corpo reagire nonostante la morte a quello di Damon, come se fossero due elementi chimici.
“Non lo so.” Aveva risposto “So solo che mi hanno dato la possibilità di stare con te per l’ ultima volta” Lui l’ aveva stretta a sé.
“Sei un fantasma, quindi? Come Anna e Lexy?” l’ aveva allontanata leggermente da se, per guardare il suo viso, i suoi occhi bellissimi  le sue labbra dolci.
Lei aveva scosso la testa, sentendo la felicità nella voce di Damon, ma un po’ indecisa su come rispondergli. Non sapeva neanche lei che cos’ era, e chi le aveva dato la possibilità di vivere ancora una notte sulla terra. Sapeva di non essere un Fantasma,  e di non avere molto tempo ancora.
“Credo di essere qualcosa … come un angelo” aveva detto poco dopo, alzando gli occhi a incontrare quelli del ragazzo.
Lui aveva spostato un ciuffo di capelli dal viso di lei, preso dalla consapevolezza che quella sarebbe stata davvero l’ ultima volta, che entrambi si stavano per dire addio.
“Perché non mi hai permesso di salvarti? Perché non hai bevuto il mio sangue?” un’ altra lacrima abbandonò gli occhi di Damon, per andare a cadere sul pavimento.
“Era troppo tardi” Elena si allontanò da lui, chiudendo gli occhi. “Il tuo sangue non avrebbe fatto in tempo a guarire tutte le mie ferite. Sarei morta comunque”
Lui scosse violentemente la testa. “No Elena. Ti avrei salvata. Adesso saresti vampira, ma viva!” gridò, in preda alla rabbia.
Elena aspettò che si calmasse, prima di avvicinarsi ancora. “Vuoi davvero passare la nostra ultima notte parlando di cosa sarebbe potuto essere?”
Damon la guardò, così vicina, che si offriva a lui. Prese la sua test fra le mani. Si avvicinò alle sue labbra, e le baciò come sempre aveva voluto fare, come aveva fatto la sera della sua morte, prima che lei lo lasciasse.
Lei si aggrappò alle sue spalle, lo strinse a sé e lasciò che le mani di lui si insinuassero sotto i suoi vestiti, e che i loro corpi si amassero come sempre entrambi avevano sempre desiderato, vivendo quell’ unica notte che il destino gli aveva destinato come l’ ultima.
*.*
Quando Damon aprì gli occhi il sole era già alto in cielo. Istintivamente allungò una mano al suo fianco, alla ricerca di lei, sperando che dopo tutto fosse ancora al suo fianco. Ma le sue dita trovarono solo un lenzuolo freddo.
SI mise seduto, passandosi una mano fra i capelli scuri, e sbattendo una mano contro il materasso, pieno di rabbia. Elena sen’ era andata, aveva lascito il suo mondo dopo avergli donato la notte più bella della sua vita. Girò la testa, osservando la parte di letto dove lei di era addormentata, e immobilizzandosi completamente.
Posato sul cuscino c’ era un biglietto,rosso con i bordi bianchi. Con mano tremante Damon lo prese fra le dita, aprendolo lentamente. Una grafia ordina aveva scritto “Buon Natale, Damon”.
 
:Note d' autrice:
Non so descrivere questa shot. è venuta fuori da sè. Non ha niente di particolare, è assurda ( perchè non credo che una cosa del genere sia possibile in tvd... forse in qualce fil da Natale, ma in tvd no!) 
Cara Alexys, gli auguri tel' ho già fatti, ma non perdo occasioni per continuare! Ripeto questa shot è il tuo regalo da parte mia. Probabilmente non è molto bella ma.. è il pensiero che conta!
Un bacio, e un buon Natale a tutti gli abitanti di efp!
  
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