~ Wedding
Epilogo
Il
dolce rumore delle onde che si abbattono sulla battigia, la sabbia che si
infiltra tra le dita, i gabbiani che volano sopra le nostre teste… tutto troppo
romantico.
Sono
passati cinque mesi dal matrimonio, e Louis sta camminando vicino a me, in
tranquillità. Il cielo è nuvoloso, non proprio l’ideale per un barbecue per la
spiaggia ma abbastanza per farmi apprezzare il fatto che siamo tutti insieme.
«Ti
odio quando stai zitta»
Il
mio sguardo si sposta dalla sabbia a Louis, che mi fissa sospettoso.
«Sono
abituato a sentirti parlare di continuo» aggiunge poi, una mano tra i capelli
scuri. «Cosa c’è?»
«Il
tempo» rispondo, indicando il cielo con un cenno.
Louis
sembra confuso. «E cos’ha il tempo?»
«Niente…
il cielo scuro è brutto e basta» dico, pensierosa. Non so cosa mi stia
succedendo in questi momenti, sono turbata. «Ho finito il mio libro» sputo
tutto insieme.
Per
chi non lo sapesse, negli ultimi cinque mesi sono stata appiccicata a un
computer a scrivere una storia decente, che spero venga accettata dagli editori
e messa in commercio sotto forma di libro. O almeno che sia abbastanza
demenziale e comica, come il titolo. Non so quanto le persone si aspetteranno
da un libro che si chiama “come boicottare il matrimonio del tuo migliore
amico”.
«E
come finisce?» chiede Louis, curioso. In pratica ha seguito tutta la faccenda
del libro di prima persona, visto che la storia raccontata è la sua. E non mi
vergogno affatto ad averla scritta: certo, ho cambiato nomi, case, strade,
città, negozi… ma è pur sempre una cosa ad alto contenuto sclerotico.
In
più aggiungete Aileen che si propone di farvi la copertina e il libro è fatto.
«Ha
un lieto fine» sorrido, e il cielo sembra aprirsi.
Louis
sbuffa scherzoso, un sorriso che gli varca il viso. «Ah, che palle! Sarà il
solito finale con “vissero felici e contenti”, tanti figli, l’auto di lusso, la
casa bellissima, il matrimonio perfetto…»
«Io
non mi abbasso a quei livelli, Tomlinson!» sbraito.
Lui
sorride, fermandosi in mezzo alla spiaggia. «E allora come finisce, Diane?»
«Con
un bacio»
Louis
sorride malizioso, poi mi si avvicina così tanto che il mio naso sfiora il suo,
dopo anche le labbra si toccano. Troppo presi, forse, non lo so, non sento
neanche Aileen che urla per richiamarmi.
«Ehm,
scusate? DIANE, porca miseriaccia ladra, staccati da Tomlinson per una volta,
che da quando state insieme sembrate due cozze!» sbraita Lee, con gli occhi
dardeggianti, almeno è così quando rivolgo la mia attenzione altrove. «Oh, ecco»
«Muoviti,
Lee, che siamo occupati, forza» sibila Louis, stringendo i miei fianchi.
Mi
stringo nelle spalle con ovvietà. «Già, siamo occupati, muoviti»
Lee
è arrabbiata, gli occhi le dardeggiano, il piede ha cominciato a muoversi
ritmicamente sulla sabbia, innervosita.
«Volevo
solo dirvi che Niall sta finendo la dispensa e se volete mangiare, invece di
stare qui a pomiciare, dovete muovere il culo»
Impettita
si gira, ritorna indietro verso la casa e comincia a salire le scale, poi si
immobilizza: ridacchio alla sua reazione.
«Horan,
smetti di mangiare! E tu, Malik, piantala di girare attorno a Liam! QUELLO E’
IL MIO UOMO, capito?!?» sbraita, prima di sparire come un fulmine.
Come
Aileen Sparks avesse fatto cadere ai suoi piedi Liam Payne, per noi è ancora un
mistero: forse l’ha drogato, l’ha pagato, boh, non si sa. Per ora stanno
insieme e stanno bene, a parte le sclerate di Lee quando una fan si avvicina a
Liam e gli chiede l’autografo; non posso biasimarla, perché le faccio anch’io
con Louis.
Sinceramente
non dimenticherò mai il momento di cinque mesi fa, quando Louis uscì dalla
chiesa senza cravatta e giacca, con il suo solito sorriso e mi aveva detto:
«Amare
è piacere intensamente, no?»