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Autore: Ciribiricoccola    24/12/2011    1 recensioni
"Tu forse sei ancora giovane per capirlo, ma... tienilo a mente: sei una viaggiatrice, hai un percorso da completare, e qualsiasi cosa succeda... è inutile fermarsi o tornare indietro. Devi continuare, andare avanti, sempre!"
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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talia

Salve a voi ^^

Nell'augurarvi Buone Feste (appena in tempo!), vi annuncio che questa storia durerà ancora per poco: altri due capitoli! Siamo oltre la metà!
Grazie per le vostre letture, per le vostre recensioni, che mi fanno capire che gradite questo mio "excursus letterario" sui Led Zep, oc he se non altro non sta passando inosservato!
Ho anch'io qualche recensione, nonché molte letture, da effettuare... perciò vi lascio alla lettura e ci vediamo al quinto capitolo, presto presto!

Ancora Buone Feste!

Ciry

Capitolo 4

Si volta e alza lo sguardo. C’è James accanto a lei. Le fa un gesto elegante e leggero con la mano, vuole farsi passare il telefono.
Inerme, Talia esegue, come se la cornetta scottasse, mentre sua madre ci sta ancora strillando dentro.
“Come si chiama mamma?” le chiede sottovoce mentre con l’altra mano le porge un tovagliolo fresco ed umido contenente dei cubetti di ghiaccio.
Talia sussurra di rimando: “Kate…” prendendo il fagotto, al che il chitarrista conclude, gentile ma serio: “Va bene, ci parlo io, stai tranquilla. Metti questo sulla guancia e mangia, non preoccuparti.”

 
“Signora Kate? Mi sente?”
“Pronto? Chi è?”
“Mi chiamo James Page, signora, sono-“
“Dov’è mia figlia? Mi passi subito Talia, chiunque lei sia!”

Talia fissa James, preoccupata.
Morde la stecca, ed il cacao fondente le si scioglie in bocca, finendo vischiosamente lungo l’esofago.

Imperturbabile, il ragazzo riprende: “Talia è qui accanto a me, signora, sta mangiando ed è tranquilla…”
“Voglio sapere cosa ci fa lei con mia figlia!!!”
Il tono di Kate è molto alterato, ma ora trapela un grosso ed improvviso ammontare di ansia tipicamente materna, un’ansia di chi vuole sapere la verità, non importa da chi.
“Mi faccia finire, Kate, si calmi” le intima James in tono educato ma fermo.
La ragazzina, vicino a lui, smette di masticare e trattiene il fiato.
Alla fine, mamma si ammansisce e sospira gravemente: “… Ok, parli.”

James si volta per pochi istanti e le passa una mano affusolata sopra i capelli, sorridendole.
Talia osa mordicchiare un altro quadratino al cioccolato, tesa.
Lo sente dire: “Mi sono ritrovato sua figlia davanti in ascensore, Kate. Era in lacrime, stava scappando. Mi ha detto che il suo patrigno l’ha picchiata, perciò ha preso l’ascensore nel tentativo di sfuggirgli.
Ha un livido sulla guancia destra, ma si è calmata quasi subito, e dato che non volevo spaventarla, né creare un’inutile confusione chiamando la polizia, le ho permesso di usare il telefono della mia stanza per chiamare lei. Vorrebbe che la venisse a prendere.”

Kate lo ha ascoltato senza fiatare per tutta la durata del discorso.
A fatica riesce a sentirla mentre replica esitante: “… Mi sta… dicendo delle cose piuttosto gravi, signor… mi scusi, signor…?”
“James…”
“James, sì, scusi. Lei mi sta dicendo delle cose molto pesanti. Però non mi sono nuove, sfortunatamente. Ho… capito tutto, grazie del… resoconto. Adesso può passarmi Talia, per favore?”
“Certo, attenda in linea…”

James le allunga la cornetta e le annuncia sereno: “Non è arrabbiata, vuole solo accertarsi che tu stia bene…”
Talia si morde nervosamente un labbro e riprende la conversazione con sua madre.

“… Pronto? Mamma?” domanda con la voce impastata dal cioccolato e dal groppo in gola.
In un sospiro triste Kate replica, cercando di trattenere le lacrime: “Tesoro, scusami se ho alzato la voce. Mi sono spaventata… E’ vero quello che mi ha detto il signore?”
“Sì, è tutto vero!” risponde l’altra, più energica “Roland… mi ha dato uno schiaffo. Ma adesso il livido non mi fa quasi più male, perché James mi ci ha fatto mettere del ghiaccio sopra…”
“D’accordo, amore, ha fatto benissimo… Tu quindi stai bene?”
“Sì, ma tu non devi preoccuparti… James starà con me finché non vieni a prendermi…” dice Talia per poi arrossire come un peperone, dato che il ragazzo le pizzica piano il naso dopo che ha finito di parlare, intenerito.
“Parto immediatamente, amore mio!” la rassicura Kate, tirando su con il naso “Tra non molto sarò lì, conosco il posto, ti troverò, e già che ci sono farò anche una denuncia alla polizia!”
“Vuoi chiamare la polizia?” chiede la figlia, allarmata.
“Per Roland, tesoro. Non ti toccherà più” si sente ribadire dalla mamma, con voce tremula ma determinata “Lascia fare a me. Resta dove sei, io sto per prendere la macchina, aspettami, faccio presto, te lo prometto, va bene?”
Lei, confusa e timidamente felice, risponde di sì, e Kate la saluta con un avvertimento perentorio: “Non tornare in camera da Roland per nessun motivo, penseremo dopo alle cose da prendere. E aspettami. Ciao, tesoro mio… Passami James, così saluto anche lui…”

Talia, stordita ma consapevole del fatto che tutto si risolverà presto, passa la cornetta al ragazzo e torna a sedersi sulla poltrona nella stanza da letto, con il cuore così leggero che le sembra di volare.

 

“James? Mi sente?”
“Mi dica, Kate.”
“Vengo a riprendermi Talia. Ci metterò circa un paio d’ore, sono già stata nell’albergo in cui vi trovate. In questo lasso di tempo devo fidarmi di lei. Ha mia figlia sotto la sua custodia. Non voglio che le accada niente, per mano di nessuno, nel modo più assoluto. Mi capisce?”
“Sono un genitore anch’io, signora. La capisco perfettamente e le posso giurare su quanto ho di più caro al mondo che non succederà niente a Talia. Piuttosto, farò in modo di distrarla, la vedo molto tesa… Potrebbe dormire un po’, oppure guardare la TV…”
Kate esita prima di rispondere cautamente: “… E sia, basta che non si agiti ulteriormente. Si ricordi che mi fido di lei.”
“Ha la mia parola.”
“Molto bene. Grazie, per il momento. Ci vediamo tra due ore. Che stanza devo far chiamare?”
“Ehm… Scendiamo io e Talia. Se dovessi venirmi a cercare… forse suo marito potrebbe vederla, seguirla e trovarci tutti…”
“Roland è il mio compagno” lo corregge subito lei, glaciale “E comunque ha ragione.: è meglio che scendiate voi. Non fatevi vedere, se potete. Vediamoci nella hall.”
“Ci saremo. A più tardi…”
“Sì, a dopo. Buonasera.”
E Kate riaggancia senza trattenersi oltre.

Una donna forte e concreta, questo è quello che pensa James, che non ha ritenuto necessario informarla sulla propria identità: Jimmy Page, chitarrista dei Led Zeppelin.
Sarebbe stata una mossa forse controproducente.
Magari neanche conosce il gruppo…
Così come non lo conosce Talia.

 

La ritrova in poltrona, le scarpe sul pavimento, rannicchiata sul suo diario e sulla cioccolata; non ha mollato per un attimo neanche il fazzoletto rosso, né tantomeno ha tolto la salvietta con il ghiaccio dalla gota maltrattata da Roland.
Ha pianto di nuovo, ma si è già asciugata le lacrime: gli occhi sono arrossati, ma più sereni.

Chino di fronte a lei, le toglie delicatamente quella “borsa del ghiaccio” improvvisata dal volto e domanda: “Va un po’ meglio?”
La ragazzina annuisce e si sistema una ciocca ribelle dietro l’orecchio dopo aver masticato lentamente un pezzo di cioccolato; a sua volta gli chiede: “Anche tu hai dei figli? Stavi dicendo questo a mia madre?”

James sorride, ed è un sorriso caldo e dolce.

“Sì” conferma, una mano aperta sotto il viso per sorreggerlo “Ho una figlia.”

Il volto di Talia si fa sempre più curioso, il che gli fa piacere.

“Come si chiama?”
“Si chiama Scarlet… ed è bionda, come te!”

Di nuovo le accarezza paterno i capelli, e lei arrossisce sorridendo.

“E… ti manca?”
“Molto, sì! Però la sento tutti i giorni al telefono…”
“Perché… perché non è con te? Sei… divorziato?”

Quella parola complicata e sgradevole in bocca ad una bambina genuinamente curiosa lo porta a ridacchiare, stupito e compiaciuto.

“No, non lo sono” le spiega paziente “E’ solo che io e la mia band siamo spesso in giro per il mondo a suonare, e Scarlet con sua madre non possono seguirmi, sarebbe troppo scomodo e stressante per tutte e due, e poi lei è ancora troppo piccola…”
“Piccola? Quanti anni ha?”
“Circa un anno e tre mesi!”
“… Oh!”

Una bimba davvero piccola.
Talia pensava ad una ragazzina della sua età, o giù di lì, e invece ha probabilmente  imparato da poco a camminare e parlare!
Chissà se gli somiglia, anche se è bionda, quindi di certo non come il papà…

“Pensavi che fosse più grande?”
“Bè, sì, ma… forse perché…” la ragazzina rivolge lo sguardo altrove, balbettando “Perché… io… ecco, non so quanti anni hai tu, e quindi…”
“Ne ho ventotto!”
“Oh! Ventotto!”
“Pensavi che fossi più grande anch’io?”

Il suo tono divertito ed incalzante la fa ridere spensierata, scacciando un po’ d’imbarazzo; James è contento di averla fatta rilassare, e Talia è al settimo cielo.
Anche se lui non è più né il serpente minaccioso, né il galante cavaliere che poco prima aveva dipinto sulla tela della sua fervida immaginazione.
È un papà, forse perfino un marito – non vuole essere troppo indiscreta, preferisce mantenere un po’ di mistero al riguardo – e di certo una persona buona.
Un adulto speciale.

“Quello cos’è? Un libro?” s’informa il ragazzo indicando il suo diario.
L’altra scuote la testa e risponde, stringendo a sé il volumetto: “E’… un diario segreto. Quando mi sento sola e ho voglia di parlare con qualcuno, ci scrivo dentro e sto meglio…”
“Ti piace scrivere, brava, è una cosa molto bella!”
“… Mi piace anche leggere!”
“Leggere cosa?”
“Tante cose… Fiabe, perlopiù…”
“E la musica? Ti piace ascoltarla?”
“Sì, ma a casa ascoltiamo solo Elvis Presley. Roland odia i vinili, dice che sono uno spreco di soldi… e a mamma piace solo Elvis…”

James capisce finalmente un paio di cosette. Ma non si scompone davanti a Talia e, anzi, le propone disinvolto: “Ti piacerebbe sentire qualche canzone del gruppo in cui suono?”
Lei risponde di sì, entusiasta. E il ragazzo le chiede di aspettare, dopodiché cambia stanza per telefonare.

***

Alcune informazioni, di rito!

- Scarlet Lilith Eleida Page è nata il 24 marzo 1971; è la prima figlia di Jimmy Page, nonché colei che per prima lo ha reso nonno, di Martha Alice :)

Questa è lei oggi:  http://img.thesun.co.uk/multimedia/archive/00561/SNN2229DN_400_561406a.jpg
Ed eccola da bambina (si vede male, ma è lei), tra babbo Jimmy e "zio" Bonzo :) : http://s11.allstarpics.net/images/orig/4/2/42t0y2fudxr7240x.jpg

- La mamma di Scarlet è Charlotte Martin, modella francese e moglie di Jimmy dal 1970 al 1982: http://2.bp.blogspot.com/-h5ok8Lne82A/TfOr8MejtVI/AAAAAAAAED4/21KNUDrz85w/s1600/67a.jpg
   
 
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