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Autore: Violet Tyrell    24/12/2011    2 recensioni
Avrebbe potuto trascorrere quella serata assieme a Sirius, Harry, Hermione e alla famiglia Weasley. Erano tutti a pianterreno a festeggiare, ma Victoria non era dell'umore giusto, neppure per la vigilia di Natale.
piccolo Missing Moments di " Finchè morte non ci separi" e di "Immagine allo specchio"  - dedicata ad Enide e Blankette_Girl
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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 *Arriva sulla slitta*
salve, io sono Babbo Natale e...
tu? nd Piton
silenzio >__< odio i professori che mi beccan sempre quando uso la Polisucco, ma vabbè u.u in ogni caso non sarò Babbo Natale, ma ho comunque un regalino <3 ovvera questa piccola OS senza pretese u.u
Sarebbe principalmente un pensierino che volevo dedicare allamia cara Enide, che mi Beta in continuazione...
e non ne può più di te nd Piton
ma smettila >___<
comunque... XDDD questo è un piccolo Missing Moments di un'altra mia storia, ovvero " Finchè morte non ci separi", ma allo stesso tempo farà parte di "Immagine allo specchio" quando il momento sarà opportuno...(per chi se lo chiede, una è il prequel dell'altra xdd) e tratta un Natale tra i miei due OC preferiti: Victoria e Sven.
E lo so che ti piacciono questi due*indica Enide*, perciò in attesa di vedere il bel capo Auror*tossisce* arrivare in "Immagine allo specchio", lascio un piccolo... assaggino <3
Per chi volesse leggerla può farlo, ma se vuole sapere qualcosa legga entrambe le storie citate sopra, in particolare "Finchè morte non ci separi" perchè nel prequel Sven ancora non è giunto.
Solo per qualche info: Sven ha attualmente 31 anni, Victoria 19(w le differenze d'età), nella cronologia della Row questo è l'anno de "L'ordine della Fenice"... secondo la MIA cronologia di questa storia, Victoria è uscita da Hogwarts dopo il Torneo Tremaghi(e la morte dell'amico Cedric, appunto), e per il momento sta imparando a diventare Animagus grazie al'aiuto di Sirius dal momento che per vari motivi non può farsi vedere in pubblico da sola(per info, leggere "Finchè morte non ci separi).
Bene. Buona lettura. Ad ogni modo, è ugualmente dedicata a tutti i fan di queste mie storie, e so che sono tanti perchè anche se ho poche recensioni, il seguito aumenta di continuo e non posso far altro che dire grazie*-* 
buone feste a tutti!

24 Dicembre 1995. Grimmauld Place,n.12.
Soffitta.


Avrebbe potuto trascorrere quella serata assieme a Sirius, Harry, Hermione e alla famiglia Weasley. Erano tutti a pianterreno a festeggiare, ma Victoria non era dell'umore giusto, neppure per la vigilia di Natale.
Si sedette sul letto e lasciò che Kaiser le saltasse in braccio: cercava coccole, il suo amato kneazle color prugna, e la ragazza non gliele negò. Con un sospiro pensò agli innumerevoli progetti che avevano fatto, lei e Sven, per trascorrere il Natale assieme.
In un certo senso Victoria era convinta di essere stata troppo ottimista, ed ora comprendeva ciò che Kingsley intendeva quando aveva detto che fare progetti con un Auror era più difficile che catturare Voldemort.
Era vero, pensò arrabbiata la ragazza mentre gettava via qualunque cosa le ricordasse il Natale; nelle settimane precedenti aveva aiutato Sirius ad addobbare quella casa tetra, ma in quel momento se ne chiese la ragione.
Non rispose quando sentì bussare alla porta e lasciò che chiunque fosse all'esterno, pensasse che stava dormendo; uno sguardo fuori dalla finestra e vide che il cielo era diventato nero. Ormai dovevano essere le dieci di sera, ma Victoria non aveva voglia di alzarsi per accertarsene; poco dopo sentì dei passi allontanarsi e sospirò, sollevata. Non voleva vedere nessuno.
Tutto sommato si disse che aveva fatto bene a non accettare l'invito dei Diggory; i due signori, che l'avevano sempre considerata un membro della famiglia, non avevano certamente superato il dolore per la tragica ed improvvisa morte di Cedric, e neppure lei. Cercava di non pensarci, ma era difficile dato che ricordava sempre più spesso i momenti trascorsi assieme a scuola; anche il pigiama che indossava era stato il regalo che le aveva fatto il Natale precedente.
Sorrise. Era ridicolo indossare quella specie di stoffa informe di colore chiaro con tante paperelle stampate sopra; e lei che non era riuscita neppure a ringraziarlo a causa della condizione in cui si era trovata. Chiuse gli occhi. Il Natale faceva proprio un brutto effetto, soprattutto quando non si avevano che dolori recenti.
Victoria perse la nozione del tempo mentre continuava ad osservare il soffitto senza realmente vederlo; Kaiser al suo fianco si era addormentato, e il regolare respiro dell'amato kneazle era la sola cosa che non la faceva sentire sola. Quanto avrebbe preferito essere altrove! Lei e Sven avevano deciso di trascorrere tre giorni in montagna, ma come sempre il diavolo ci aveva messo lo zampino.
O per meglio dire, Caramell e i suoi dannati doveri. Ovviamente, pensò la ragazza con ferocia, il Ministro non sarebbe stato al Ministero quella notte. No, di certo in quel momento era a casa a festeggiare coi parenti e con gli amici, ammesso che ne avesse. Però gli faceva comodo costringere Sven a rimanere in servizio proprio durante quei giorni di festa; per quanto orgogliosa del suo ragazzo, avrebbe quasi preferito che fosse disoccupato e non capo degli Auror. Se non altro non avrebbero avuto contrattempi.
Invece, come ben sapeva, raramente l'uomo poteva mantenere tutte le promesse che le faceva, e lei non si arrabbiava neppure; non aveva senso, si era detta, lo sapeva molto bene che non poteva discutere con gli impegni di lavoro. E da quando Silente aveva riunito l'Ordine, il tempo da trascorrere assieme era quasi diventato inesistente.
Ma lei lo sapeva, e non aveva intenzione di lamentarsi. Diventava solo difficile farsene una ragione quando tutto andava a rotoli dopo averlo programmato con cura; per il momento aveva avuto sue notizie il giorno precedente grazie ad un bigliettino in cui la informava dei molti imprevisti avuti sul lavoro. Era anche convinta che non l'avrebbe visto almeno per un paio di giorni. Chiuse gli occhi, ma un rumore insistente la convinse a riaprirli.
A sua grande sorpresa Ginevra picchiettava col becco alla finestra, e sembrava parecchio insistente; Victoria si chiese chi le scrivesse proprio quella sera. Aveva già ricevuto gli auguri degli amici, ma aveva risposto solo ad alcuni come Flitt, Luna e Penelope. Gli altri biglietti erano stati cestinati perchè, come aveva già spiegato, era troppo facile scriverle quando tutto era risolto: non aveva dimenticato che la maggior parte di coloro che si erano definiti amici l'aveva dimenticata ed evitata quando l'oscurità era gravata su di lei.
Si alzò pigramente ed andò ad aprire, lasciando entrare la civetta nella stanza. Sul letto cadde una scatola, chiaramente un regalo natalizio, e Victoria lo prese con curiosità. Forse, dopotutto, Percy aveva ritrovato la ragione?  Non lo riteneva possibile, era sempre così ancorato al pensiero del Ministero...
Sorrise amaramente nel leggere il biglietto: proprio come aveva pensato, Sven non si sarebbe potuto muovere per i prossimi tre giorni, ma le aveva ugualmente mandato un regalo di Natale per addolcire la notizia. Le aveva scritto proprio così, e Victoria pensò quasi di buttarlo via senza neppure aprirlo; lei non voleva un regalo, ma la sua presenza. Era chiaro che ancora una volta lui non lo capiva.
Con un sospiro si accinse ad aprirlo, e rimase sbalordita: Sven sapeva sempre stupirla, dopotutto. Quel braccialetto all'interno dell'elegante confezione era la cosa più bella che avesse mai visto. Se non si sbagliva doveva essere in oro bianco; come sempre, pensò lusingata, aveva ricordato che lei preferiva quello all'oro normale. Aveva anche una linea molto semplice, notò mentre lo prendeva in mano, e di colpo pensò di essere stata aggredita senza essersene accorta.
La sensazione durò alcuni secondi, finchè non avvertì un forte dolore alle ginocchia e si rese conto di essere caduta; fissò, senza vederlo realmente, il soffitto senza capire. Che cosa era successo? " Beh, devo dire che mi aspettavo un po' più di entusiasmo, ma presumo sia l'effetto sorpresa..."
La ragazza estrasse rapidamente la bacchetta, che aveva tenuto in una tasca del pigiama, e si rialzò in maniera fulminea; conosceva quella voce, ma non era possibile che fosse lì. Sicuramente era caduta in una trappola tesa dai Mangiamorte, e cominciò a pensare di esserne davvero stufa. Era già la seconda volta, terza se considerava Voldemort in persona, e non ne poteva più. Sven la osservò divertito, ma la ragazza non abbassò la bacchetta.
" Ancora non capisco perchè non hai scelto di diventare Auror, sei quasi più sospettosa di me e Moody assieme sai? Ma tranquillizzati, non è una finzione: sono proprio io" le assicurò Sven con un sorriso, ma quando fece per avvicinarsi si bloccò, colpito dalla dura reazione della fidanzata. Non era propensa a credergli sulla parola, e ciò lo fece sentire estremamente orgoglioso: era stato lui ad insegnarle a diffidare delle apparenze, e la ragazza aveva imparato molto bene la lezione. Anche perchè non aveva potuto farne a meno; del resto aveva ragione, chiunque poteva prendere il suo aspetto.
Senza dire nulla agitò la bacchetta e Victoria osservò con sorpresa la trasformazione dell'uomo; dove un attimo prima c'era Sven, ora c'era un bellissimo lupo delle nevi. La ragazza riconobbe il caratteristico pelo dell'animale, tipico di quel genere, assieme al colore chiaro di una parte dell'orecchio sinistro. Da quello riconosceva Sven rispetto agli altri lupi, era proprio lì che, solitamente, in forma umana, spostava una ciocca ribelle di capelli biondi, ed il colore rimaneva anche con la trasformazione in Animagus.
Per un momento Victoria si sentì arrossire dalla vergogna, e avrebbe desiderato sprofondare sottoterra: era felicissima di vederlo, ma allo stesso tempo non avrebbe voluto sospettare un inganno. Si avvicinò senza più paura e gli accarezzò dolcemente il muso; le piaceva molto vederlo trasformarsi, e sapeva che a sua volta lui gradiva il suo apprezzamento. Solo dopo qualche istante si rese conto che aveva ripreso la sua forma umana, e lei si ritrovava letteralmente in braccio a lui.
" Ma... non avevi detto che...?" Victoria era ancora sorpresa, e lui rise. Aveva contato proprio sul fattore sorpresa, ed era felice di essere riuscito a colpirla. " Non era vero, o meglio volevo farti una sorpresa. Spero che ti piaccia il posto..." le disse con dolcezza mentre la rimetteva a terra; non si era aspettato di vederla vestita con quel pigiama, ma non era un problema. Non era il modo in cui si vestiva che amava, bensì tutto il resto. Anche perchè avrebbe persino potuto essere bella vestita solo con un  sacco, ne era convinto.
Victoria si guardò attorno: assomigliava molto ad una baita di montagna, non di dimensioni particolarmente ampie, ma decisamente confortevole. La ragazza notò un camino e l'arredamento decisamente rustico; dalla finestra notò che fuori nevicava, e si precipitò ad aprire la porta. Il ragazzo sorrise perchè Victoria aveva dimenticato di essere scalza, perciò non riuscì a trattenere una risatina quando appoggiò i piedi all'esterno. Si affrettò comunque ad intervenire prendendola in braccio nonostante le sue proteste, ed avvolgendole il proprio mantello attorno al corpo.
" Vedi di non ammalarti, signorina, perchè non avrei nessuna intenzione di trascorrere le prossime settimane ad assisterti" la prese in giro, consapevole di aver attirato la sua attenzione. Di fronte alla sua faccia sorpresa annuì solennemente, per poi baciarla appassionatamente. " Hai capito bene, sono riuscito ad assentarmi dall'ufficio almeno fino al dieci Gennaio, pertanto ho pensato che sarebbe stato piacevole trascorrerlo da soli... che dici? "
Sven pensò all'estrema difficoltà per ottenere quelle vacanze; non aveva lasciato detto a nessuno dove trovarlo e non si sarebbe reso reperibile per nessuna ragione al mondo. Solo a Silente aveva detto qualcosa, ma il Preside lo aveva rassicurato: non avrebbe avuto bisogno del suo aiuto per l'Ordine, nè di Victoria, pertanto prevedeva due settimane di assoluta tranquillità assieme a lei. Sperava proprio che non accadesse nulla che li costringesse ad interrompere quella vacanza. Ne avevano bisogno.
" Oh... cavolo, hai avuto una bellissima idea, ma... per la barba di Merlino, guarda come sono vestita! E non ho portato niente di decente!" Victoria era consapevole che il pigiama con le paperelle era quanto di meno sexy esistesse per trascorrere due settimane con il proprio fidanzato, ma lui rise facendola indispettire. " Se proprio ti dà fastidio quello che indossi, provvederò io a... toglierti quest'impiccio, che ne dici?" Sven la osservò con una scintilla maliziosa e rise: aveva previsto il rossore di Victoria, ed era anche normale dal momento che aveva compreso quanto voleva dire.
" Spiritoso... e dove siamo?" Si informò Victoria, mentre lui richiudeva la porta per poi posarla nuovamente a terra: preferiva senza dubbio il contatto col pavimento alla neve gelida che circondava la baita. Lui posò il mantello sulla sedia vicina al calore delle fiamme che scoppiettavano nel camino; Victoria notò che pure lui non era vestito poi così elegantemente, ma riteneva che l'uomo fosse sempre troppo affascinante anche solo con la divisa da Auror come in quel momento.
Per fortuna di Mangiamorte donne non ce ne erano molte, pensò sollevata. Almeno nessuna avrebbe tentato di portarglielo via.
" Ti dirò solo che siamo al Nord, non molto lontani da Durmstrang in effetti, ma non saprai altro" le rispose Sven, senza dare una risposta precisa. In realtà la prestigiosa scuola che suo cugino aveva frequentato era parecchio distante, ma non sapeva neppure lui quanto. E poi non era importante.
Victoria si limitò ad annuire; in fondo non le interessava, e poi le piaceva quell'atmosfera così intima che si respirava all'interno. Sembrava di essere in un mondo incantato, il loro mondo, pensò con un brivido di eccitazione. " Capisco... allora, non mi hai ancora detto che cosa hai progettato di preciso per festeggiare assieme il Natale"... gli disse, sussurrandogli quelle parole all'orecchio sentendosi avvolgere dall'inebriante profumo della pelle di Sven.
Ormai avrebbe dovuto esserne abituata, ma ogni volta non riusciva a resitere.
Andava bene così, si disse mentre si lasciava avvolgere e tentare dalle mani dell'uomo. Sarebbe stato una bellissima vacanza, non aveva dubbi.



note finali:
ci sono molti What If nella storia(tipo il capo Auror che non è Scrimgeour, ma Sven), ma non li segno.
Il braccialetto, se non si è capito xd, era una Passaporta u.u
Il cugino, per chi non lo sapesse(lo so che Enide lo sa*ghigna*) è Viktor Krum u.u non specifico il luogo, ma fa nulla.
Beh spero sia piaciuta :=)
Sven lupo delle nevi <3

   
 
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