I WISH YOU WERE HERE
 
La mia vita è stata costellata di errori. Io stessa sono stata un errore: una volta mia madre mi aveva definito un bellissimo incidente di percorso. Bellissimo, sì, ma  pur sempre un incidente.
Contare tutte le persone che ho deluso sarebbe impossibile: mia sorella Petunia, Severus, James… solo per citarne qualcuna.
Eppure l’errore più grande l’ho commesso con te, l’unico con cui non avrei mai voluto sbagliare.
Quel giorno di dicembre la Sala Comune era deserta: erano tutti ad Hogsmade, l’ultima gita prima delle vacanze natalizie. Tu, invece, non eri andato: avevi preso una brutta influenza e io ero rimasta a scuola per passare del tempo da sola con te, ma per gli altri anch’io ero ammalata.
Appena mi hai visto mi hai sorriso con quell’allegria che da anni ormai mi illuminava le giornate.
“Ehi Evans! Anche tu bloccata qui con la febbre?” mi dicesti. Io annuii arrossendo, mentendo: non ti avrei mai detto che ero rimasta per te perché era già stato difficile ammettere con me stessa che io, la fiera Lily Evans, mi ero innamorata di te, il malandrino rubacuori Sirius Black.
Presi una poltrona e l’avvicinai al camino, di fronte alla tua. Passammo così la mattinata a parlare del più e del meno, a ridere e scherzare come non avevamo mai fatto.
All’improvviso un raggio di sole penetrò nella stanza colpendoti in pieno volto. Eri bellissimo: il viso angelico era incorniciato dai tuoi lunghi capelli neri setosi e i tuoi occhi azzurri sembravano due grandi diamanti lucenti. Dovevo avere una faccia adorante perché tu mi chiedesti che cosa avessi. Io non ti risposi. Mi alzai e baciai quelle labbra carnose come avevo sognato di fare un migliaio di volte: il nostro primo, ultimo bacio.
Tu ti staccasti subito come scottato e dissi: “No, non posso fare questo a James. Lui è come un fratello per me!”
Stavi per andartene, ma ti fermasti di colpo e senza voltarti mi dicesti: “Dammi un buon motivo per tradire mio fratello.” Il mio silenzio chiuse definitivamente la questione.
Non feci niente per fermarti, non riuscii a dirti quanto ti amavo: bella Grifondoro codarda!
Da quel momento avrei voluto che tu uscissi dalla mia vita: non riuscivo a guardarti negli occhi senza voler sprofondare nelle viscere della terra. Eppure tu eri sempre presente, come un’ombra, dietro le quinte, mentre un altro recitava nella mia vita la parte del mio uomo che sarebbe dovuta essere tua.
E così tu c’eri al mio fidanzamento, al mio matrimonio, alla nascita di Harry, al suo battesimo, in ogni singolo giorno della mia vita.
In ogni singolo mio pensiero.
Anche ora che sento avvicinarsi la morte insieme ai passi del suo esecutore su per le scale, penso a te. So che ti prenderai cura di Harry come se fosse tuo figlio e che ti mancherà James e, spero, anch’io.
Voldemort ora mi è di fronte. È il momento. Non ho paura di morire, non per la vita di mio figlio.
Eppure, nel mio infinito egoismo, ora il mio ultimo pensiero prima di quel lampo verde non va a lui, ma a te. Vorrei che tu fosti qui con me, per me. Per farmi coraggio. Per tenermi la mano. Per sentire ciò che la mia voce mi sta urlando nella testa, ciò che quel giorno rimase intrappolato nella mia gola sfociando in un tremendo silenzio. Ti amo Sirius.
  

N.d.a.
Un piccolo regalo per Natale, nell'attesa del prossimo capitolo della mia long fic (non ho più un attimo di tempo per scrivere con gli esami imminenti!).
Spero vi piaccia! Buone feste a tutti!!!:)