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Autore: ross_ana    25/12/2011    1 recensioni
Natale ad Aldenor...
L'Aldenor del GDR, caotica e stramba, sincera e spontanea, dove i reali e i contadini sono tutti sullo stesso piano!
Un regalo di Natale per i giocatori-personaggi di Black Friars
Genere: Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Natale non è Natale senza almeno un regalo… perciò eccomi qui, con un regalo per VOI <3
E’ un’idiozia, davvero, ma in questa sciocchezza ci siete tutti!
Buon Natale, Aldenorenses :) :*





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La Residenza della Reggenza di Aldenor era il posto più bello e popolato delle Novem Nationes, quella sera.
Fabian e Anna avevano deciso di festeggiare il Natale in maniera insolita quell’anno: piuttosto che una cena intima e familiare, infatti, avevano organizzato un ballo in onore della nascita di Irial, il loro primogenito, e avevano invitato tutti i loro amici.
Fabian – il Reuccio, come lo chiamavano tutti – si guardava intorno con aria compiaciuta. Anna aveva un talento naturale, per quelle cose. I tavoli disposti lungo la parete a nord erano già ricolmi dei cibi più prelibati e delle bevande più raffinate. Le luci e le decorazioni erano state poste in ogni dove, senza però risultare eccessive o fastidiose.
-Allora, ti piace?
La voce di Anna lo sorprese alle spalle, e lui si voltò nella sua direzione.
Rimase affascinato da ciò che vide: sua moglie indossava un abito elegantissimo ma non sfarzoso. Era semplice seppur regale, e con al collo il gioiello che le aveva regalato subito dopo la nascita di Irial poteva essere paragonata soltanto a una dea.
Neppure la bellezza da rediviva di Christabel – che era di sopra con Eloise – poteva competere con quella di Anna, che teneva in braccio Irial e guardava Fabian con gli occhi pieni d’amore.
-Sei bellissima.
Lo sussurrò a fior di labbra, prima di darle un bacio che lasciò entrambi con il fiatone. Si staccarono solo perché Irial aveva cominciato a protestare.
Fabian lasciò una carezza in punta di dita sulla guancia arrossata di Anna, e poi si chinò a baciare la testolina del bambino.
-Io mi riferivo alla Sala. Ti piace?
Tornò a guardare sua moglie e sorrise, ancora. Perché non si poteva starle accanto senza sorridere. Non si poteva starle accanto senza provare l’impulso irrefrenabile di veder sorridere lei.
-Sei bellissima.
Lo ripeté, perché non poteva guardare altro che lei. E perché niente era bello, se c’era lei a distogliere l’attenzione dalle decorazioni, dalle luci, dal cibo e… da tutto il resto.
-Ti amo.
Anna glielo disse guardandolo negli occhi, e nello sguardo che si scambiarono Fabian si innamorò ancora una volta di lei.

I due sovrani non ebbero più il tempo di dichiararsi amore, però, perché Bryce, dall’aria sconvolta, fece il suo ingresso teatrale nella Sala.
-Mon dieu, Fabiàn. Hai un fratello veramonte tremendo.
Un’espressione di stupita incredulità si dipinse sul suo viso.
-Non ci credo! Ti stai facendo dell’autocritica? Chi sei tu? E cosa ne hai fatto del vero Bryce? Peraltro lui non parla il francese.
Bryce gli rispose con un gestaccio e un espressione che di elegante non aveva proprio nulla.
-Sto parlando di Axel. Non offendermi, per favore. E poi non era francese, era un Bryceismo.
Fabian e Anna scoppiarono a ridere divertiti, e Bryce si fece avanti, stringendo la mano del suo nipotino.
-Tuo padre è un idiota patentato, quindi vedi di prendere tutto da tua madre. Almeno lei ha gusto nel vestire.
-Cosa c’è che non va nel mio vestito?
Fabian allargò le braccia, senza perdere il buon umore, e Bryce scosse la testa.
-Non ha niente che non va. L’ha scelto Anna.
Prima che potesse rispondergli ancora, però, anche gli altri due Vandemberg arrivarono: Jordan con l’aria contrariata di chi è stato costretto a spogliarsi e rivestirsi almeno quattro volte, e Axel con uno sguardo arcigno.
-Prova ancora a dirmi qualcosa sulla mia cravatta e giuro che ti appendo alla punta dell’albero al posto dell’angelo.
Bryce gli rivolse uno sguardo di superiorità che fece pregustare a Fabian e Jordan una rispostaccia coi fiocchi. E non vennero delusi.
-I tuoi capelli biondo pallido e la tua carnagione cadaverica fanno a pugni con quel colore argentato. Per di più Eloise sarà vestita di rosso, e con il rosso si abbina il dorato, non l’argentato. Però hai detto una cosa giusta: io sono un angelo.
Bryce sapeva sempre come voltare la situazione a suo favore, su questo non c’erano dubbi.
Jordan si avvicinò a Fabian e gli tirò una lieve gomitata.
-Ti prego, dimmi che ho preso da te e non da lui. Ti prego.
Fabian scoppiò a ridere, Bryce spalancò gli occhi per lo shock di aver sentito quelle parole e si portò una mano al cuore, ignorando completamente i borbottii di Axel. Ma un silenzio quasi innaturale li avvolse quando anche l’ultima persona di famiglia entrò nella Sala.
Eloise era meravigliosa.
Indossava un abito verde scuro che fasciava il suo corpo e risaltava le sue forme. I suoi capelli erano raccolti in una raffinata acconciatura ornata di piccoli ferretti che richiamavano il colore delle cuciture argentate del vestito.
Axel si inchinò davanti a lei facendole il baciamano, poi le lasciò un casto bacio all’angolo delle labbra.
A Christabel scappò un risolino, e dopo un lieve cenno di scuse, ammiccò in direzione di Bryce.
-Ho sentito le vostre urla quando sono arrivata, Principe Bryce, perciò ho fatto cambiare Eloise, visto che il Principe Axel non ne aveva intenzione. Insomma, non avrei voluto che i colori discordanti dei loro abiti vi rovinassero il Natale. E poi l’abbinamento verde-argento è ancora più elegante di rosso-dorato, no?!
Bryce alzò gli occhi al cielo, ma poi si inchinò davanti alla rediviva.
-Onorabile Christabel, avete sempre ragione.

*


Il cibo era squisito, il vino era il migliore che i presenti avessero mai assaggiato, e la musica era ottima.
-Mi concedi l’onore di questo ballo, amor mio?
Gareth era sempre stato e sempre sarebbe stato un gentiluomo. E anche mentre chiedeva a sua moglie di ballare dimostrava eleganza e dolcezza.
-Tu puoi avere tutti i balli che vuoi, Orsottopotto!
L’ultima parola l’aveva sussurrata sulle sue labbra, prima di baciarlo con amore.
Da quando Gareth aveva chiesto a Hule di risposarlo, e soprattutto da quando lei aveva accettato, i due nuovamente promessi sposi erano più teneri che mai. Si scambiavano carezze e tenerezze senza preoccuparsi della gente, e si godevano le loro smancerie nonostante i conati di vomito di Bryce.
-Non fare caso a lui, fratello. E’ solo invidioso perché è l’unico senza ragazza.
Stephen sorrise a Gareth e Hule, e poi si voltò ad ammirare la sua accompagnatrice.
-Mia cognata non me ne voglia, ma siete la donna più bella che ci sia.
Christabel si coprì la bocca con la sua mano guantata mentre rideva, compiaciuta e imbarazzata al contempo per quel complimento così spontaneo.
Forse un giorno avrebbero raggiunto anche loro due la confidenza di Gareth e Hule, e avrebbero cominciato a parlarsi senza bisogno di usare l’etichetta, ma per quel Natale andava bene così. Erano felici, e tanto bastava.

*


-Mami papi vojo bene.
Quello era il modo speciale della piccola Vivy di augurare buon Natale ai suoi genitori.
Megan, la dottoressa che per prima aveva messo una supposta al Reuccio, era molto cambiata da quando era diventata mamma. Era diventata più dolce, più tenera. E si commosse quando la sua piccolina le gettò le braccia intorno al collo per stringerla forte.
Cain, accanto a loro, le guardava emozionato. Non riusciva ancora a capacitarsi di quel miracolo. Era padre… era padre di una bambina bellissima e marito di una moglie fantastica.
Il fantasma di Adrian aleggiava ancora su di loro. Dopotutto non era passato molto da quando aveva deciso di mollare entrambi in seguito alla scoperta della paternità della bambina, ma in quella serata non aveva importanza. Era Natale, e a Natale non sono ammessi i pensieri tristi.
-Ehi Pucci, come sei tenero.
Damian, l’altro redivivo presente alla festa, prese in giro Cain chiamandolo con il soprannome che gli era stato affidato. La piccola Vivy rise, balzando in braccio allo zio Damy, e i suoi genitori ne approfittarono per danzare.
Cain faceva volteggiare Megan come se si trattasse di una bambina, e il sorriso che aveva sulle labbra la diceva lunga su quanto si stesse divertendo.
Erano innamorati, e a dispetto di tutte le malelingue che giudicavano impossibile una relazione tra un’umana e un redivivo, si cibavano del loro amore e di quello per la loro figlia.

*


Lara brindava insieme a Eloise ed Erin, mentre Gill, forse perché voleva farla ingelosire o forse perché si era realmente innamorato, danzava con la sua fidanzata, Elenoir.
Presi dall’euforia – e anche dall’alcool – andarono a sbattere contro Jeremy ed Emily che ballavano affianco a loro, e da quella che poteva sembrare una grande scortesia, nacque un momento di risa e divertimenti. Le coppie si scambiarono, e tra saltelli, giravolte e cambi di posizione, finirono lontani gli uni dagli altri.
Per poco, però.
Elen, infatti, arrivò poco dopo con il fiatone e mentre Emily raggiungeva Jeremy si lanciò tra le braccia di Gill. Lui la baciò, e lei lo trascinò verso l’angolo più in ombra, ancora troppo timida per quelle effusioni in pubblico.
E Lara, forse per gelosia, o forse per reale disinteresse, si avvicinò a Rafael.
-Non mi invitate a ballare, Lord Valance?
-Onorabile Lara, non ho osato sperare che avreste accettato un mio invito.
Lei rise, di cuore, dimentica del suo ex corteggiatore, e gli posò una mano nell’incavo del gomito.
-Siete sempre così galante…
Lui bevve un sorso, poi posò il bicchiere sul tavolo e fece un inchino.
-Non potrei darvi di meno di ciò che meritate, Lady Lara.
Lei rise ancora, e poi si abbandonò a quel momento di follia, cominciando a volteggiare nelle braccia forti e virili di Rafael Valance.
L’amicizia era una cosa fantastica, e riscoprirlo a Natale era ancora più emozionante.

*


Belladore se ne stava ai piedi della scalinata, e si guardava intorno con aria quasi smarrita.
Alcuni avevano ancora paura di lei, ma l’unico a doverla temere era il povero Ross.
Gareth le si avvicinò e chinò il capo di lato.
-Complimenti, Bell. Sei la vampira più fica che ci sia!
Lei rise e poi lo abbracciò.
-Christabel non è tanto d’accordo con te. Ti ha lanciato uno sguardo offeso.
Gareth si voltò di scatto, e intercettando lo sguardo della giovane rediviva fece un lieve inchino di scuse. Poi vide Ross, e tutto il resto perse immediatamente importanza.
-Dici che è vergogna se lo spadelliamo adesso?
Belladore rise di gusto, poi con un movimento fulmineo che solo i redivivi colsero, andò nelle cucine e tornò con due piccole padelle in mano.
-Potremmo attirarlo laggiù, nell’angolo. Non se ne accorgerebbe nessuno.
Ma tutti avevano gli occhi puntati su quelle armi letali, e vedendo l’espressione affranta e rassegnata di Ross, scoppiarono a ridere divertiti.
-Ma poverino, lasciatelo stare!
Fabian era intervenuto, seppur con gli occhi lucidi per le risate.
Poi però si schiarì la voce, ottenendo così l’attenzione di tutti. Fece cenno ad Anna di avvicinarsi e le strinse la mano.
-Buon Natale, amici miei. Sono felice, e onorato, di avervi tutti qui. Conoscere ognuno di voi mi ha fatto crescere, mi ha permesso di vedere la realtà attraverso mille punti di vista diversi. Mi avete insegnato a confrontarmi con il popolo e mi avete trasmesso emozioni fortissime.
Si schiarì la voce, e sorrise a sua moglie, il regalo più bello di tutti.
-Vi voglio bene, davvero. E sto provando davvero una gioia immensa a vedervi tutti qui, felici e appagati, insieme ai vostri compagni e ai vostri amici. Abbiamo creato una grande famiglia, miei cari, e non me ne vogliano i miei fratelli, ma di questa famiglia ne vado fiero. Dopotutto, che Natale sarebbe senza tutti gli Aldenorenses sotto lo stesso albero?




Buon Natale :*
   
 
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