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Autore: Elizabeth_Tempest    25/12/2011    3 recensioni
Natale.
La neve cade lenta, nelle strade e sui tetti, imbianca i comignoli e gli alberi del viale. L’aria profuma di pan pepato e fumo di legna, resinoso e corposo, profuma di gelo e di ghiaccio, e le luci delle grandi finestre rischiarano le strade.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: L'Ottocento
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Titolo: Silent Night

Autore (compreso il nick di efp se è diverso): Desirée Musacchio/Elizabeth_Tempest

Fandom: Originali- Generale

Personaggi: //

Rating: Verde

Genere: Introspettivo, Storico, Triste

Avvertimenti: One-Shot

Note dell’autore: la storia è ambientata nella notte fra il 24 e il 25 dicembre, nella Londra della seconda rivoluzione industriale. La storia è narrata da un bambino (il monello), che torna a casa dal massacrante lavoro in una fabbrica tessile.

 

 

Natale.

La neve cade lenta, nelle strade e sui tetti, imbianca i comignoli e gli alberi del viale. L’aria profuma di pan pepato e fumo di legna, resinoso e corposo, profuma di gelo e di ghiaccio, e le luci delle grandi finestre rischiarano le strade. Risuonano gioiose per le strade le carole di Natale, e i tintinnii dei finimenti dei cavalli, scivolano le carrozze sulla neve.

In ogni casa, nel camino scoppietta allegro un fuoco nel camino e le madri, già vestite con i ricchi abiti e gli stretti corsetti, i capelli già acconciati e i deliziosi gioielli che splendono sulle pelli candide, seguono attente le domestiche, che preparano gli abbondanti banchetti per le loro famiglie.

I padri tornano a casa dal lavoro, i capi chini e le facce scure, fantasticando su dì di riposo e sulle cene regali che li attendono.

I bambini indossano i loro abiti migliori, e già le loro calze pendono davanti ai caminetti, nelle loro menti già colme di dolcetti e piccoli regali.

Quanta gioia e felicità, in questo giorno speciale e tutti allegri si preparano ad uscir per la messa.

Gli alberi son addobbati di candeline e bastoncini di zucchero, e i regali ben nascosti attendono solo che gli infanti vengano rapiti da Morfeo, per essere disposti accanto ai loro letti.

E tutti s’incamminano verso le chiese, avvolti da caldi pellicciotti e preziose mantelline.

Quanta gioia, in questo Natale, di cui gli occhi attenti e rapaci di un povero monello si cibano.

Il suo pellicciotto è una misera giacchetta di panno, e i suoi calzini sono bucati, il suo allegro fuocherello natalizio arde pigro in un cantuccio della casa paterna, e la sua parca cena è la medesima del giorno normale.

Torna anch’egli dal pesante lavoro, le manine piccine doloranti, le membra stanche ed intirizzite, nelle orecchi ancor risuona i fragore dei telai, e nelle tasche tintinnano i pochi spicci che ha guadagnato.

Nella sua casa, la sua genitrice urla contro la numerosa prole, sporca e macilenta, che le si attacca alla gonna, pigolando come i pulcini con la loro chioccia e chiedendo la loro porzione di cena. Le sfuggono i capelli dall’austera acconciatura, mandano lampi di rassegnata ira gli occhi e rubicondo è viso dalla pelle scura come quello del suo sposo.

Nel suo cantuccio davanti al fuoco, il padre osserva con gli occhi vacui le fiamme, il corpo avvolto nel dolce torpore dell’alcol, che ne inebria la mente e riscalda lo stomaco vuoto, vuoto come il suo animo, ormai stanco e rassegnato alla vita di stenti che, come predica il pastore, Dio gli donò nella sua magnanima bontà.

Ah Natale, tempo di gioia per i ricchi e croce di chi nulla possiede.

 

Note

·       I Carol sono i tradizionali canti di Natale, tra cui Silent Night.

·       Nel Regno Uniti, i doni natalizi tradizionalmente vengono lasciati da Santa Klaus vicino al letto, e non sotto l’albero, o nelle calze appese ai piedi nel letto o davanti al caminetto. Purtroppo non so se questa tradizione fosse in voga anche in epoca vittoriana.

 

 

 

Titolo: Silent Night
Autore (compreso il nick di efp se è diverso): Desirée Musacchio/Elizabeth_Tempest
Fandom: Originali- Generale
Personaggi: //
Rating: Verde
Genere: Introspettivo, Storico, Triste
Avvertimenti: One-Shot
Note dell’autore: la storia è ambientata nella notte fra il 24 e il 25 dicembre, nella Londra della seconda rivoluzione industriale. La storia è narrata da un bambino (il monello), che torna a casa dal massacrante lavoro in una fabbrica tessile.


Trama:
piccolo commentino pre-lettura: ho letto la trama e devo dire che mi incuriosisce molto, è originale, credo di non aver mai letto una storia narrata nell'Inghilterra negli anni della rivoluzione industriale. commento post-lettura: sai, mi ha colpito molto. Hai evidenziato le differenze esistenti nella celebrazione del Natale tra chi poteva permetterselo e chi invece non ne aveva la possibilità o lo stato d'animo per farlo. L'ultima frase poi è molto diretta e chiara. Se a prima vista mi sembrava originale, ora dopo averla letta posso dire che non solo è originale ma anche molto chiara. 9/10

Lessico: Non ho nulla da ridire, è ottimo. Non ho notato errori nel racconto o nella descrizione e, se ci sono, allora sono ben nascosti perché proprio non ne ho trovati. 9/10
Forma/stile di scrittura: Lo stile è preciso e ricco, leggendo mi è parso di capire che sei una persona che cura con attenzione i dettagli e lo sviluppo della storia. La forma poi è molto curata e la descrizione è, a tratti, frammentata. Mi piace. 8/10
Caratterizzazione dei personaggi: Non ti sei fermata ad analizzare un solo personaggio, il bambino è quello principale della storia ma parli anche della sua famiglia e del contrasto con le famiglie facoltose. Mi piace come hai parlato di questi personaggi. Non li hai sviluppati caratterialmente ma hai descritto i loro crucci e le loro sofferenze, o gli eccessi, in modo preciso e d'impatto. 9/10
Giudizio personale: Credo si sia capito che la tua storia mi è piaciuta, non hai parlato di un Natale sfavillante e questa è per me una lettura nuova. Da un lato c'è chi ha sempre vissuto le feste allegramente e dall'altro c'è chi a malapena ha le possibilità di differenziare un giorno qualunque da un giorno di festa dove l'allegria e l'amore dovrebbero vincere sulle sofferenze. Il bimbo protagonista mi ha fatto tenerezza, è stanco ma continua imperterrito a vivere una vita di stenti pur sapendo che altri là fuori festeggiano con tavolate ricche di cibo in abbondanza. 8/10

ps: piccola precisazione.. nel Regno Unito si dice Santa Claus e non Klaus, per favore perdona la mia natura pignola.
Voto finale: 43/50

ps di Alessia (tutto il resto l’ha scritto Anna): Santa Klaus non è il Babbo Natale che tutti conosciamo, ma è il Babbo Natale che vorrei tanto trovare vicino al mio albero.
Se hai visto The vampire diaries, lo capisci subito a chi mi riferisco.
Klaus, mio amor! *occhi a cuoricino*
Genere: Introspettivo, Storico, Triste
Avvertimenti: One-Shot
Note dell’autore: la storia è ambientata nella notte fra il 24 e il 25 dicembre, nella Londra della seconda rivoluzione industriale. La storia è narrata da un bambino (il monello), che torna a casa dal massacrante lavoro in una fabbrica tessile.


Trama:
piccolo commentino pre-lettura: ho letto la trama e devo dire che mi incuriosisce molto, è originale, credo di non aver mai letto una storia narrata nell'Inghilterra negli anni della rivoluzione industriale. commento post-lettura: sai, mi ha colpito molto. Hai evidenziato le differenze esistenti nella celebrazione del Natale tra chi poteva permetterselo e chi invece non ne aveva la possibilità o lo stato d'animo per farlo. L'ultima frase poi è molto diretta e chiara. Se a prima vista mi sembrava originale, ora dopo averla letta posso dire che non solo è originale ma anche molto chiara. 9/10 Lessico: Non ho nulla da ridire, è ottimo. Non ho notato errori nel racconto o nella descrizione e, se ci sono, allora sono ben nascosti perché proprio non ne ho trovati. 9/10
Forma/stile di scrittura: Lo stile è preciso e ricco, leggendo mi è parso di capire che sei una persona che cura con attenzione i dettagli e lo sviluppo della storia. La forma poi è molto curata e la descrizione è, a tratti, frammentata. Mi piace. 8/10
Caratterizzazione dei personaggi: Non ti sei fermata ad analizzare un solo personaggio, il bambino è quello principale della storia ma parli anche della sua famiglia e del contrasto con le famiglie facoltose. Mi piace come hai parlato di questi personaggi. Non li hai sviluppati caratterialmente ma hai descritto i loro crucci e le loro sofferenze, o gli eccessi, in modo preciso e d'impatto. 9/10
Giudizio personale: Credo si sia capito che la tua storia mi è piaciuta, non hai parlato di un Natale sfavillante e questa è per me una lettura nuova. Da un lato c'è chi ha sempre vissuto le feste allegramente e dall'altro c'è chi a malapena ha le possibilità di differenziare un giorno qualunque da un giorno di festa dove l'allegria e l'amore dovrebbero vincere sulle sofferenze. Il bimbo protagonista mi ha fatto tenerezza, è stanco ma continua imperterrito a vivere una vita di stenti pur sapendo che altri là fuori festeggiano con tavolate ricche di cibo in abbondanza. 8/10

ps: piccola precisazione.. nel Regno Unito si dice Santa Claus e non Klaus, per favore perdona la mia natura pignola.
Voto finale: 43/50


ps di Alessia (tutto il resto l’ha scritto Anna): Santa Klaus non è il Babbo Natale che tutti conosciamo, ma è il Babbo Natale che vorrei tanto trovare vicino al mio albero.
Se hai visto The vampire diaries, lo capisci subito a chi mi riferisco.
Klaus, mio amor! *occhi a cuoricino*

 

 

Genere: Introspettivo, Storico, Triste
Avvertimenti: One-Shot
Note dell’autore: la storia è ambientata nella notte fra il 24 e il 25 dicembre, nella Londra della seconda rivoluzione industriale. La storia è narrata da un bambino (il monello), che torna a casa dal massacrante lavoro in una fabbrica tessile.


Trama:
piccolo commentino pre-lettura: ho letto la trama e devo dire che mi incuriosisce molto, è originale, credo di non aver mai letto una storia narrata nell'Inghilterra negli anni della rivoluzione industriale. commento post-lettura: sai, mi ha colpito molto. Hai evidenziato le differenze esistenti nella celebrazione del Natale tra chi poteva permetterselo e chi invece non ne aveva la possibilità o lo stato d'animo per farlo. L'ultima frase poi è molto diretta e chiara. Se a prima vista mi sembrava originale, ora dopo averla letta posso dire che non solo è originale ma anche molto chiara. 9/10 Lessico: Non ho nulla da ridire, è ottimo. Non ho notato errori nel racconto o nella descrizione e, se ci sono, allora sono ben nascosti perché proprio non ne ho trovati. 9/10
Forma/stile di scrittura: Lo stile è preciso e ricco, leggendo mi è parso di capire che sei una persona che cura con attenzione i dettagli e lo sviluppo della storia. La forma poi è molto curata e la descrizione è, a tratti, frammentata. Mi piace. 8/10
Caratterizzazione dei personaggi: Non ti sei fermata ad analizzare un solo personaggio, il bambino è quello principale della storia ma parli anche della sua famiglia e del contrasto con le famiglie facoltose. Mi piace come hai parlato di questi personaggi. Non li hai sviluppati caratterialmente ma hai descritto i loro crucci e le loro sofferenze, o gli eccessi, in modo preciso e d'impatto. 9/10
Giudizio personale: Credo si sia capito che la tua storia mi è piaciuta, non hai parlato di un Natale sfavillante e questa è per me una lettura nuova. Da un lato c'è chi ha sempre vissuto le feste allegramente e dall'altro c'è chi a malapena ha le possibilità di differenziare un giorno qualunque da un giorno di festa dove l'allegria e l'amore dovrebbero vincere sulle sofferenze. Il bimbo protagonista mi ha fatto tenerezza, è stanco ma continua imperterrito a vivere una vita di stenti pur sapendo che altri là fuori festeggiano con tavolate ricche di cibo in abbondanza. 8/10

ps: piccola precisazione.. nel Regno Unito si dice Santa Claus e non Klaus, per favore perdona la mia natura pignola.
Voto finale: 43/50


ps di Alessia (tutto il resto l’ha scritto Anna): Santa Klaus non è il Babbo Natale che tutti conosciamo, ma è il Babbo Natale che vorrei tanto trovare vicino al mio albero.
Se hai visto The vampire diaries, lo capisci subito a chi mi riferisco.
Klaus, mio amor! *occhi a cuoricino*

 

 

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