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Autore: roxy_xyz    26/12/2011    6 recensioni
Oneshot natalizia: Hermione non può godersi il pranzo di Natale e pretendere di stare tranquilla quando in casa c'è Harry. Che parla con suo padre per giunta!
Una dolce commedia con un Harry imbranato e pasticcione. Buona lettura e buone feste.
[Seconda classificata al Christmas Rush [Auror Flash Contest] indetto da Jaybree]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nickname autore: roxy_xyz
Titolo: Che pasticcio, Harry!
Genere: Commedia
Prompt scelto: London
Rating: Verde
Avvertimenti: Oneshot, What if?
NdA/Spiegazione sul modo in cui si è utilizzato il prompt: Quando ho visto l’immagine avevo pensato ad una storia un po’ particolare, mi ero fatta una bella scaletta, poi per mancanza di tempo e stanchezza ho optato per una trama più semplice. Dopo le ultime storie malinconiche, sono tornata alle mie commedie. Bici: da piccola, la usavamo per scappare dopo una qualche marachella e anche Harry ne combinerà una delle sue. Buona lettura!


Che pasticcio, Harry!



Era il 25 Dicembre e in casa si era appena consumato il pranzo di Natale. Avevano come sempre esagerato con il cibo.
“Non sarebbe stata la stessa cosa,” dicevano come scusa, e poi in questo modo non avrebbero avuto dovuto cucinare per l’indomani. E per l’indomani ancora.
Hermione stava aiutando la madre a pulire la cucina, una lavava e l’altra asciugava. Una vera e propria catena umana, niente lavastoviglie o magia, solo tanta pazienza.
Con un orecchio aveva cercato di ascoltare la conversazione che si stava tenendo in salotto, ma le voci si erano affievolite solo dopo pochi minuti. La curiosità era così tanta che avrebbe voluto posare quel piatto e andare nell’altra stanza; aveva notato una strana espressione sul volto di Harry prima di accompagnare la madre in cucina. Cosa stava succedendo a suo padre e a Harry?
Non dovette aspettare molto per avere finalmente una risposta.
Di colpo, non ebbe più problemi ad afferrare i loro discorsi, perché non sussurravano più, urlavano.
“Che diamine…?” Chiuse velocemente il rubinetto.
Pochi secondi dopo il viso angosciato di Harry fece capolino in cucina, ansante e preoccupato. “Seguimi!”
Il canovaccio cadde per terra e Hermione dovette allungare il passo per stare dietro alle lunghe gambe di Harry.
“Ma che è successo?” domandò inutilmente.
Lui aprì la porta di casa e senza prendere la giacca la trascinò in giardino. “Harry, fermo! Mi vuoi almeno spiegare?”
“Non c’è tempo. Dobbiamo scappare.”
Mille domande si affacciarono alla mente di Hermione, ma dalla sua bocca non uscì alcuna protesta. Allungò la mano e fece un cenno con il capo.
Vide Harry guardarsi intorno prima di attraversare la strada e calpestare l’erba del giardino di fronte. Lo guardò con gli occhi sgranati mentre montava in sella a una bici e le fece segno di salire. “Tu sei tutto matto…”
“Hermione, sbrigati! Sta arrivando.” Sembrava che stesse parlando di un mostro e non di suo padre e, forse, fu questo che la convinse ad acconsentire all’ultima richiesta. Avevano condiviso così tante avventure insieme che non poté evitare di accompagnarlo anche in questa.
“Fermi!” L’urlo del signor Granger irruppe nella quiete natalizia.
E Harry partì, cominciò a pedalare seppur con qualche difficoltà iniziale per il peso di Hermione,finché le sue gambe non cominciarono a muoversi sempre più veloci. Sfrecciarono per le strade completamente vuote e Hermione strinse forte la maglietta di Harry per non perdere la presa e cadere.
Raggiunta una notevole distanza da casa, Harry rallentò per avvicinarsi a quello che sembrava un piccolo parco. Diede le ultime pedalate e si accostò vicino a una panchina, mentre Hermione si chiedeva il motivo di quella pazzia e perché l’avesse accompagnato anziché consumare il dolce di Natale che aveva preparato il giorno prima con la madre.
“Scusami, sono stato costretto.” Si era finalmente deciso a parlare e lei con la mano gli fece segno di continuare. “Ecco, sono più che convinto che tuo padre non mi vorrà vedere per un bel po’.”
“Eh? Continuo a non capirti.”
“Ok, parlo. Eravamo in salotto e si parlava del più e del meno, anzi parlavamo di noi e di nomi.
“Harry!”
“Fammi finire, per favore. Ecco, stavamo chiacchierando sui possibili nomi da dare a nostro figlio e… beh, ha detto una cosa che non ho gradito.” Aveva cominciato a torturarsi le mani, ormai a disagio per la situazione.
“Cosa ha detto?”
“Non gli piaccio.”
“Ma che dici? Non è vero, mio padre ti adora… o meglio, ti adorava prima di stasera.” Hermione sottolineò le ultime parole.
“Senti, ha detto chiaramente che voleva come tuo sposo un altro uomo. Cioè, ma ti rendi conto? È normale che io gli abbia urlato in faccia, no?”
“Mi spieghi, cosa ha detto esattamente?” Hermione non era mai stata così tanto curiosa e furiosa nello stesso tempo.
“Che dovevamo chiamare nostro figlio Lisandro, come il nome del tuo sposo! Capisci? Io credevo che mi apprezzasse come tuo marito invece, a quanto pare, mi sbagliavo.”
Non riuscì più a trattenersi. Erano scappati in fretta e furia sulla bici rosa della vicina, avevano attraversato mezzo paese come dei fuggitivi e sarebbero arrivati quando il caffè era ormai freddo.
“Lo sai, vero, che sei un idiota?”
Sul viso di Harry si dipinse un’espressione afflitta. “Perché?”
Si era sfregata energicamente le braccia per scacciare il freddo e gli aveva rivolto un sorriso a labbra strette. “Sei sicuro al cento per cento che abbia detto proprio il mio nome?”
“Credo fosse un tuo nomignolo…”
“Ermia?” aveva cercato di indovinare Hermione.
“Esatto!”
“Io torno a casa con la magia. Tu, nel frattempo, pensa a cosa dire al tuo dolce suocero e soprattutto a come dirlo.” Avrebbe passato un Natale divertente e ce ne sarebbero stati altri, conoscendo il carattere impulsivo di Harry.
“Non capisco.”
“Ermia non è il mio nomignolo! È un personaggio di Shakespeare ed era la sposa di Lisandro in ‘Sogno di una notte di mezza estate’. I miei genitori volevano chiamare così il loro secondogenito, che però non è mai stato concepito. Ora ci sei arrivato?”
Terrore allo stato puro. Vide questo nel volto paonazzo di Harry.
Aveva urlato al suocero, detto tante cose sgradevoli e per cosa? Perché era un perfetto idiota!
“Buona pedalata, Harry.”




NdA: Beeeee, perché sono sempre una capra in grammatica? Ringrazio Kukiness che ha betato la storia, Jaybree per averla valutata in modo egregio e complimenti a tutte le altre partecipanti, PotionFang, Kia85 e AlexLuna. Passerò a leggere le vostre storie!
   
 
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