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Autore: Alyssa92    11/08/2006    5 recensioni
Ginny è innamorata persa di Draco... ma lui, ricambierà i suoi sentimenti?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Invisibile...

Seguo con lo sguardo il corridoio, mentre un ragazzo del quale non sono innamorata mi tiene stretta a sé.

È Harry.

Si china su di me e mi bacia.

Eppure, quando le mie labbra sfiorano le sue non provo quel piacere e brivido che solo un amore può darti.

Provo disgusto.

Non mi piace Harry, è da un po’ che me ne sono accorta.

Lo considero solo come un fratello.

Eppure sono costretta a stare insieme a lui, è il mio destino.

So che non posso avere la persona per la quale provo attrazione, so che non potremo mai stare assieme.

Anche perché io non piaccio a lui, a Draco Malfoy.

Quando gli passo vicino non mi degna di uno sguardo, non mi prende nemmeno in giro... verso di me, prova solo pura indifferenza.

Mi sembra di essere invisibile.

Eppure io non posso fare a meno di chiudere gli occhi e pensare a lui.

È diventato come un’ossessione per me, ed io non posso ignorarlo.

Ogni volta che mi stendo sul letto e chiudo gli occhi, il suo viso mi balza alla mente e mi perseguita per tutta la notte.

Quando lo vedo i suoi occhi mi calamitano e vorrei farlo mio, ma so che questo è impossibile.

Io so che noi non siamo stati fatti per stare insieme, ne sono consapevole, ma ormai il pasticcio è fatto: ho completamente perso la testa per lui.

Perché devo sempre innamorarmi delle persone sbagliate?

Perché non posso essere una ragazza normale che si innamora del migliore amico di suo fratello?

Perché io non posso essere come tutte le altre?

Perché non posso essere felice?

Mentre le dita di Harry sfiorano la mia mano capisco che non riuscirò mai a raggiungere la soddisfazione che una vita può darmi.

Capisco anche che non riuscirò mai ad innamorarmi veramente di lui.

Ormai ho già perso la testa per Draco, non c’è più niente da fare.

Mi sento come se fossi intrappolata in una prigione di ferro, come se fossi legata a delle catene che non mi lasciano volare via da questo schifo di mondo.

È come se fossi una farfalla a cui sono state amputate le ali, costretta a vivere per terra, accontentandosi di amare ciò che la vita offre, non ciò che lei vuole amare.

Sapevo già che avevamo destini diversi, ma sbattermelo in faccia in questo modo non è affatto piacevole.

Mi sentivo una gran donna.

Pensavo di poter cambiare il corso delle cose, invece mi sono accorta di non poter fare un cazzo per fermare il destino. L’unico posto in cui posso toccarlo, vederlo o baciarlo, sono i miei sogni.

Ma non posso rifugiarmi per sempre nelle mie fantasie per sfuggire alla realtà!

Quando mi sveglio la mattina, non vedo già l’ora che sia sera per poter chiudere gli occhi e sognare quelle iridi grigie e ghiacciate che mi fanno battere il cuore all’impazzata.

E così mi ritrovo a vivere la giornata come se fossi l’ombra di un’altra persona che non sono io, ma che mi somiglia.

Mi sembra di fare solo ciò che mi viene imposto da forze superiori al mio volere.

E mi ritrovo a voler fuggire via, ma mi accorgo ancora più crudelmente che sono legata qui, bloccata, imprigionata.

E mi viene voglia di morire.

E allora, perché non porre fine a questa vita di merda?

Tanto so che, quando chiuderò gli occhi, potrò averlo.

E allora, perché non chiuderli per sempre?

E mi viene voglia di piangere.

E allora, perché non consumare tutte le mie lacrime bagnando il cuscino?

Tanto so che, quando le gocce della mia essenza mi offuscheranno la vista, l’unica persona che vedrò, sarà Draco Malfoy.

E allora, perché non cominciare da subito?


Arriviamo in Sala Comune e mi siedo su una delle poltrone rosse, la mia preferita: quella più lontano dal resto della stanza, dove posso riflettere in pace e... sognare.

Ma questa volta come socchiudo gli occhi Harry mi si avvicina e mi chiede con aria preoccupata: “Ginny, che cosa ti è successo? Stai male?”

Avrei voglia di dirgli che no, non sto male, ma sono solo stressata perché è lui che mi fa venire i nervi, invece alzo le spalle.

Mi mette un braccio intorno alla vita e incomincia ad accarezzami i capelli.

Odio quando fa così.

Voglio rimanere da sola in pace e invece lui che fa? Mi accarezza i capelli.

Vorrei gridare: “Lasciami in pace, lasciatemi tutti in pace!”.

Invece rimango muta e mi lascio coccolare da lui.

In fondo è il mio fidanzato, non posso trattarlo male solo perché mi tira il culo.

Quando mi fissa negli occhi e le sue iridi verdi incontrano le mie, mi chiedo perché mi devo accontentare di un verde quando invece esiste un bellissimo color ghiaccio.

Dalla finestra vedo il sole che è già tramontato e c’è l’incontro tra la notte che sta salendo e il giorno che se ne sta andando.

È come l’incontro tra fuoco e ghiaccio.

Mi trasmette emozioni fortissime, che nemmeno riesco a spiegare.

E dentro di me immagino che al posto del giorno e della notte ci siamo io e Malfoy.

E penso che le labbra che mi stanno sfiorando il viso non siano di Harry ma di Draco.

Mi divincolo dalla sua presa, non voglio più i suoi baci, non voglio più le sue carezze, non voglio più che mi sussurri parole dolci all’orecchio.

“Che cos’hai fatto, Ginny?”

“Niente...” mugolo, alla ricerca di una scusa. “Vado a cena”

“Ma comincia tra mezz’ora...”

“Lo so, ma ho già fame, io” rispondo freddamente, poco prima di sparire dal buco del ritratto.

Non so esattamente che cosa credo di fare.

So solo che sto seguendo il mio istinto.

Sto sbagliando?

È un errore?

Probabilmente.

Ma io non posso fare altro che assecondarmi.

Proseguo per i corridoi e mi lascio trasportare dai miei piedi.

In poco tempo raggiungo i sotterranei e lo vedo.

Si erge in tutta la sua sfacciataggine e bellezza Draco Malfoy, davanti alla classe di pozioni, con un braccio sulla soglia della porta, le spalle rivolte verso l’interno dell’aula.

I biondi capelli sono spettinati sul suo volto e con una mossa serpentina della mano se li risistema.

Mi devo aggrappare al muro per non permettere alle mie ginocchia di lasciarmi cadere.

Mi sporgo appena per vedere se è da solo oppure no.

E proprio in quel momento, le sue labbra si vanno a posare su quelle di una ragazza che prima non avevo notato.

I capelli neri di lei coprono in parte il suo viso e non riesco subito a inquadrarla.

Poi, un po’ per intuito un po’ perché l’ho intravista, capisco che è Pansy Parkinson.

Anche se già sospettavo della loro relazione, ci sono comunque rimasta piuttosto male.

Vorrei correre via, vorrei girare le spalle a questa scena, vorrei rifugiarmi lontano, ma rimango bloccata qui senza sapere cosa fare perché le mie gambe sono pietrificate.

Improvvisamente si muovono verso di me.

Dove mi nascondo?

Troppo tardi.

“Weasley, che cosa ci fai qui? Non lo sai che è pericoloso per le bambine innocenti come te passeggiare nei sotterranei?” la voce di Pansy mi raggiunge le orecchie, ma non ci faccio caso.

La mia attenzione è catturata da altro.

Draco non mi guarda nemmeno.

Ha le mani in tasca e, annoiato, guarda un punto non ben definito alla fine del corridoio.

“Pansy, andiamo? Che cosa stai a fare qui?”

Il peso delle sue parole mi schiaccia.

Allora è vero che ai suoi occhi sono invisibile, è vero che verso di me prova solo pura indifferenza, è vero che non mi considera nemmeno.

Perché non può odiarmi? Così almeno un sentimento verso di me lo proverebbe.

Perché non può almeno guardarmi? Così almeno potrei perdermi nelle sue bellissime iridi colore del ghiaccio.

Non sento quello che risponde Pansy perché la mia mente è troppo impegnata a compiangersi. Però vedo che si incamminano insieme lontano da me.

Le mie gambe improvvisamente ricominciano a funzionare e comincio a correre, lontano.

Lontano da quel corridoio, dall’immagine di loro due che si baciano, dall’espressione di indifferenza dipinta sul suo volto.

Ma, al posto di lasciarmi quelle immagini alle spalle, me le porto dietro per tutto il tragitto.

Mentre attraverso il ritratto della Signora Grassa, mentre mio fratello cerca di bloccarmi, mentre salgo nel dormitorio e mentre, esausta, mi infilo sotto le coperte.

Le lacrime inumidiscono il mio volto e offuscano i miei occhi, ma io sorrido.

Sorrido perché finalmente posso chiudere gli occhi e rifugiarmi nei miei sogni, dove posso far accadere quello che mi pare, dove posso stare con chi voglio io.

E, quando chiudo gli occhi, mi rendo conto che ancora una volta ho vissuto all’ombra di una ragazza con le mie sembianze, e mi accorgo che anche oggi sono costretta a rifugiarmi nella mia fantasia per sfuggire dalla realtà.

L’immagine del suo volto fa capolino ancora una volta nei miei pensieri.

Il suo viso così perfetto... la sua voce profonda... le sue labbra così sensuali... che in questa realtà inventata posso anche permettermi di baciare...

E allora, perché continuare a vivere di giorno, quando nei sogni posso fare quello che più desidero?




Ecco qui un’altra delle mie one-shot!! A dire la verità, non so come sia venuta, spero che vi sia piaciuta! Questa è una delle fic che ho preferito scrivere, non perché è scritta meglio delle altre, ma perché mi ha ridato l’ispirazione che avevo perduto e mi ha fatto ritornare la gioia e la voglia di scrivere! Spero che vi abbia trasmesso le emozioni che ho provato io scrivendola, perché c’è molto di mio nelle emozioni di Ginny, in questo periodo direi un po’ “strano” della mia vita.
La dedico a mia cugina Elysa__88, che mi ha sempre incoraggiata e spronata a scrivere anche quando non ne avevo voglia e ad AlyssFleur12, che anche lei mi è stata molto vicina in questo periodo.
Sto anche pensando ad un sequel, ma prima devo vedere se è piaciuta ovviamente XD.
Ringrazio voi altre che l’avete letta e... recensite?? ^^
Alyssa92
  
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