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Autore: giuly97    26/12/2011    3 recensioni
Edward e Bella,una bambola e un ascensore li uniranno la sera del ventiquattro dicembre,che succederà?
Dal capitolo :
Mi giro e quasi comincio ad urlare.
"che diamine vuole lei?" chiedo per nulla cortese all’uomo che poco prima avevo visto nel negozio di giocattoli.
"vede signora,vorrei comprare la bambola che ha acquistato poco fa"lo fisso stralunata…come?!
"senta,mi dispiace ma la bambola è un regalo e non posso dargliela" mi fissa nervoso,poi mi trascina via dal negozio mentre io tento di divincolarmi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Un Regalo per Babbo Natale.
Parte I

 
Fisso sorridente la vetrina di quest’immenso negozio che mi ha salvata.
Finalmente,dopo oltre due ore di ricerca,sono riuscita a trovare la bambola che ha chiesto mia sorella per Natale. Sono giorni che giro per negozi alla ricerca del regalo perfetto per Alice,farei di tutto per quella piccola peste,anche camminare per la città imbacuccata dalla testa ai piedi il ventiquattro di dicembre.
Dopo aver sbattuto le palpebre e aver constatato che la bambola è davvero esposta in vetrina,non solo il miraggio dovuto al freddo che lambisce la mia testa,entro correndo nel negozio,vuoto,e mi dirigo subito al bancone.
<< salve >> la ragazza,Jessica leggo dal cartellino,mi sorride cordiale.
<< salve,cosa posso fare per lei? >> chiede gentilmente fissandomi.
<< vorrei quella bambola esposta in vetrina >> volge lo sguardo in direzione della vetrina e annuisce poi scompare silenziosa dietro una porta,io intanto ne approfitto per guardarmi intorno. Il negozio è enorme e ci sono dozzine di scaffali ricolmi di giochi di ogni tipo,Alice starebbe in questo negozio per ore e ore,prima si fermerebbe a guardare i giochi maschili,cercando di capire cosa ci sia di affascinante nelle pistole laser,poi correrebbe a giocare con i peluches,io da piccola facevo così quelle rare volte che la mamma mi portava con sé quando usciva.
Uno scampanellio mi fa girare verso la porta da dove è appena entrato qualcuno.
Sorrido fissando l’uomo,travestito da Babbo Natale che tenta invano di staccarsi la barba sintetica dal volto.
<< ecco a lei signora…salve >> Jessica mi passa lo scatolo della bambola,già impacchettato a dovere,e poi saluta il nuovo arrivato che ricambia con un grugnito.
<< quant’è? >> domando afferrando il portafoglio dalla borsa.
<< sono quarantacinque dollari,ma visto che è Natale…facciamo quaranta >> sorrido alla ragazza,ha poco più di vent’anni credo,e le passo le banconote poi,dopo aver afferrato il pacco,esco dal negozio.
Cammino calma e serena,ho finalmente trovato il regalo per Alice quindi posso rilassarmi.
Mi fermo davanti la vetrina di un negozio di gioielli e fisso nostalgica un piccolo brillantino identico a quello che mi regalò Jake quando mi chiese di sposarlo.
Jake…pensare a lui fa ancora male,quindi scuoto la testa e concentro la mia attenzione su un paio di orecchini davvero carini,almeno fino a quando non mi sento afferrare per un braccio.
Mi giro e quasi comincio ad urlare.
<< che diamine vuole lei? >> chiedo per nulla cortese all’uomo che poco prima avevo visto nel negozio di giocattoli.
<< vede signora,vorrei comprare la bambola che ha acquistato poco fa >> lo fisso stralunata…come?!
<< senta,mi dispiace ma la bambola è un regalo e non posso dargliela >> mi fissa nervoso,poi mi trascina via dal negozio mentre io tento di divincolarmi.
<< mi ascolti,io devo avere quella bambola,quindi sono disposto a pagarla anche di più >>  lo guardo cercando di cogliere un minimo di divertimento,ma vedo solo serietà nel suo sguardo…non è uno scherzo quindi!
<< mi lasci immediatamente altrimenti giuro che mi metto ad urlare >> l’uomo piega la bocca in una brutta smorfia mollandomi il braccio e io ne approfitto per allontanarmi.
Non so cosa diamine voglia quel tizio da me,ma mi sta seguendo ed ammetto che sto cominciando ad avere paura.
Comincio ad aumentare il passo e noto con sollievo che lui invece mantiene la stessa andatura. Arrivo all’ascensore ed entro,quando le porte stanno per chiudersi cacciò un sospiro di sollievo peccato però che una mano le blocca e subito dopo l’uomo vestito da Babbo Natale entra anche lui nello stretto abitacolo. Le porte subito si richiudono e io rimango chiusa nell’ascensore con l’uomo.
<< la prego signora,è davvero importante per me quella bambola…la pagherò il doppio se serve >> valuto la sua offerta,ottanta dollari sono tanti,forse potrei…NO,Alice vuole questa bambola e l’avrà!
<< come le ho già detto,la bambola è un regalo,non posso dargliela >> sembra insoddisfatto dalla mia risposta,io non vedo l’ora che le porte dell’ascensore si aprano per farmi uscire di qui.
<< andiamo,la prego >> ora l’uomo ha uno sguardo più supplichevole e mi fa un po’ tenerezza,ma non devo cedere!
<< no,mi spia… >> mi blocco quando sento uno strano rumore provenire dall’esterno dell’ascensore.
Uno strattone e la luce va via,mentre io,come la più fifona fra le bambine,comincio ad urlare.
<< la vuole smettere?! Mi sta frantumando un timpano >> Babbo Natale mi da uno strattone e poi preme l’allarme dell’ascensore.
Il cuore comincia a martellarmi furiosamente nel petto,il respiro comincia a mancarmi e la testa a girare…ho una crisi di panico e l’uomo-Babbo Natale sembra accorgersene.
<< si sieda,prenda profondi respiri con la bocca e li cacci dal naso >> annuisco nel buio e mi lascio scivolare vicino la parete dell’ascensore.
<< chiuda gli occhi >> mi ordina ed io lo faccio,mi sento un po’ meglio anche se il cuore mi batte lo stesso velocissimo. Sento qualcosa sedersi al mio fianco poi una voce fresca mi parla dolcemente.
<< io mi chiamo Edward Cullen…lei? >> apro gli occhi mentre rispondo.
<< Isabella Swan >> il respiro mi si fa nuovamente pesante,quindi decido di richiudere gli occhi.
<< bene,Isabella…perché,hum,perché non mi dice qualcosa di lei? >> ha un tono discreto nonostante la richiesta.
<< ho…ho venticinque anni e sono originaria di Seattle >> dico tentando di respirare nel modo giusto.
<< mi dica di più >> lo sento avvicinarsi a me,la sua spalla destra sfiora la mia.
<< ecco…vivo con mia sorella Alice,ha otto anni,la bambola è per lei >> sorrido nominando la mia adorata sorellina,la piccola peste più adorabile del mondo << nostro…nostro padre vive a New York,lui lavora lì…si è risposato e conduce una vita serena con la moglie,Sue,non ha altri figli >> Sue è una brava donna,si è affezionata molto a Charlie e a volte io e Alice andiamo a trovarla,però lavora molto quindi resta raramente con noi << mio padre invia a me e Alice dei soldi una volta ogni tre mesi,vorrebbe fare di più,ma a noi sta bene così >> sento Edward mugugnare qualcosa,però non capisco bene le parole.
<< e tua madre? >> ecco una domanda a cui non voglio mai rispondere,però con Edward…non so,con lui sento di poter parlare,in fondo è più semplice comunicare con gli estranei anziché con amici o parenti.
<< non lo so…insomma,non vedo Renée da quando è nata Alice,vede,lei e Charlie,quando io avevo…dieci anni circa,ebbero un brutto periodo di crisi e Renée decise di staccare,partì per Phoenix e mi portò con se. Lavorava molto e quando non lo faceva usciva con le amiche lasciandomi con la babysitter. Per circa cinque anni ho vissuto con Angela,la babysitter,Renée non era praticamente mai a casa,quindi non posso dire di aver vissuto con lei. Dopodiché Renée decise di tornare da Charlie,le cose tra loro migliorarono e poco dopo arrivò Alice,dopo circa sei mesi dalla sua nascita,Renée decise di scappare con Phil,il direttore di papà. Da allora l’ho più vista solo una volta,circa due anni fa mi volle incontrare. Voleva ricreare la famiglia,presentarmi la sua “piccola principessina” Tina e suo marito Phil. Provai ad accettare ma dopo poco scoprì che il suo unico obiettivo era derubarci,quando lo venimmo a sapere Renée scomparve,poi,come ho detto,non l’ho più rivista e spero di non incontrarla >> dire tutte quelle cose era triste però sfogarsi faceva bene,e parlare a Edward mi ha fatto distrarre,infatti quando Edward parla credo quasi che stia scherzando.
<< Isabella,apra gli occhi,ci hanno riportati al primo piano >> con mia enorme sorpresa mi accorgo che la luce è tornata e che,effettivamente,io e Edward siamo liberi di uscire dall’ascensore.
Poco dopo essere usciti decido di sdebitarmi con Edward per avermi aiutata.
<< le va un caffè? >> domando,lui sembra sorpreso,però annuisce sorridente.
Ci sediamo ad un tavolino fuori dal bar del centro commerciale. Ora che guardo bene Edward,posso dire che è un bel ragazzo,anche se è buffissimo con quel vestito!
<< allora Isabella,mi parli un po’ di Alice,da come ha parlato prima,deduco che ne è molto affezionata >> dice lui mentre sorseggia il suo caffè.
<< infatti,Alice è la mia sorellina,è dolce,simpatica,affettuosa anche se a volte vorrei strozzarla per quello che combina,ma le voglio tanto bene e desidero che trascorra una splendida infanzia >> Edward mi guarda confuso dopo le ultime parole,quindi decido di spiegare << vede,Alice ha vissuto con Charlie fino a due anni fa,poi lui si è risposato e io ne ho chiesto l’affidamento. Alice non ha mai avuto una madre e Charlie non è mai stato particolarmente presente,questo perché ha lavorato sodo per mantenere entrambe,io ho sempre cercato di non fargli pesare questa situazione anche con i piccoli gesti…per esempio,la bambola…ecco,Alice ha chiesto solo questo per natale,una bambola ed io ho girato per tutta la città per trovarla,questo perché da piccola Charlie e Renée non mi compravano molti giochi,non gliene faccio una colpa,quando sono nata io erano entrambi giovani e Charlie non guadagnava molto,ammetto di essermi lamentata tanto per quella situazione,ma ero felice di avere una famiglia unita,Alice la famiglia “unita” non la ha,quindi tento di accontentarla il più possibile per quanto posso,è un po’ uno dei tanti modi per farle capire che le voglio bene…è un ragionamento un po’ contorto il mio,non so se capisce cosa voglio dire >> Edward annuisce e mi sorride.
<< secondo me è una brava sorella Isabella >> mi sento arrossire dopo questo complimento,diamine! Non arrossisco dai tempi delle scuole superiori e ora un ragazzo dagli splendidi occhi verdi e dal sorriso sghembo mi fa sentire un’adolescente al primo appuntamento!
<< ora mi parli un po’ di lei,perché vuole così tanto questa bambola? >> chiedo riscuotendomi,lui annuisce e fa nuovamente quell’adorabile sorriso.
<< però mi dia del tu Isabella >> sorrido anche io sorseggiando il cappuccino che ho ordinato,il caffè non lo preferisco particolarmente.
<< ok Edward,ma anche tu devi darmi del tu e chiamami Bella,lo preferisco >>
<< bene Bella…vedi,mia figlia,Rosalie,ha chiesto la bambola per Natale,ha otto anni,proprio come tua sorella e desidero tanto accontentarla…sai,la madre di Rosalie è morta l’anno scorso e questo è il primo Natale che passa senza di lei >> lo fisso dispiaciuta e decido di parlare.
<< mi dispiace per tua moglie Edward >> lui fa uno sguardo un po’ triste ma non disperato come invece mi aspettavo.
<< non era mia moglie,io e Tanya ci siamo conosciuti una decina di anni fa,abbiamo convissuto ed è nata Rose,poi Tanya ha cominciato a non essere soddisfatta dalla nostra storia ed è andata a vivere da solo,i primi anni sono stato uno schifo,vedevo Rose tutti i week-end e Tanya non sembrava triste dall’avermi lasciato. Ha poi cominciato ad uscire con altri uomini e io ero una sorta di babysitter con Rose. Circa due anni fa si è risposata ma Rose non è mai andata d’accordo con James,il marito di Tanya. A gennaio Tanya ha avuto un brutto incidente,i medici hanno provato a fare di tutto,ma lei non ce l’ha fatta.
James non ha voluto tenere Rose e così l’affidamento della bambina è passato a me. Io sono solo,i miei genitori vivono in Italia e quelli di Tanya non mi hanno mai accettato,per me è sempre stato molto difficile badare alla bambina,ho provato a farmi in quattro per lei ma Rose era distrutta e anche ora ne soffre molto. Per Natale mi ha chiesto questa bambola e volevo renderla felice,però ho avuto pochissimo tempo per comprarla,io lavoro al centro commerciale per arrotondare,di professione sono medico,e oggi ho fatto più tardi,molti bambini sono venuti per parlare a “Babbo Natale” e così io non sono potuto andare al negozio di giocattoli >> mi dispiaceva per Edward e,se la bambola fosse stata per me,l’avrei subito lasciata a lui,ma non volevo deludere Alice.
<< bhè Bella,credo tu debba tornare a casa,io devo ricominciare il turno di lavoro,è stato un piacere conoscerti >> dopo essersi alzato ed avermi fatto un baciamano capace di scogliere anche le pietre sparisce. Mi sento confusa,forse non dovevo bere il cappuccino a stomaco vuoto?
***
Torno a casa dopo un ora,Alice mi si avvicina saltellante e,notando il pacco sotto il mio braccio,mi fa un enorme sorrisone che mi scalda il cuore.
<< come mai ci hai messo tanto Bella? >> Alice è una bambina piuttosto sveglia ed intelligente,quindi le racconto tutta la storia curiosa di conoscere il suo parere.
Dopo avermi ascoltato Alice corre nella sua camera e ne esce con un pesante giubbino addosso.
<< vestiti >> mi ordina perentoria.
<< come? >> che cosa vuole fare ora la peste?
<< riportiamo la bambola ad Edward,Rose ne ha bisogno più di me >> la fisso confusa abbassandomi alla sua altezza.
<< ma Alice… >> tento di dirle.
<< niente “ma Alice” Bella, Rosalie ha perso la mamma ed è molto brutto non avere una madre,io ho te,e tu sei molto meglio di una mamma normale,ho Charlie,Sue e le tue amiche,ma lei ha solo il papà,merita una bambola con cui giocare molto più di me,quindi non intendo sentire scuse,riporteremo la bambola ad Edward! >> non riesco a ribattere né a dire o fare nulla,riesco solo ad afferrare il cappotto e le chiavi dell’auto prima di correre con Alice alla macchina.
Direzione : centro commerciale di Seattle.
Stasera sarà Babbo Natale a ricevere un regalo. 

Angolo di Giuly.
Storia nata per caso,avrà solo due capitoli e il prossimo arriverà dopo Capodanno.
Spero possa piacervi e mi piacrebbe se lasciaste un commentino,
un bacione a tutti e,anche se in ritardo,vi augoro un Buon Natale e un Felice anno Nuovo.
Ciaooo ^^

  
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