Dieci punti a Grifondoro.
E' la terza volta che Alice tenta, senza successo, di elencare a memoria le conseguenze a cui ha portato la rivolta dei folletti avvenuta nel 1612; è la terza volta che, disperata, da la colpa al povero Paciock. Mary sta ingurgitando una quantità abnorme di ciambelle e all'altro capo della tavolata, Black sta rischiando di soffocare per il troppo ridere, guardando Potter.
Quel Potter.
L'ameba dal sorriso inquietante che sta amoreggiando con una ragazzina biondissima dal sorriso meraviglioso.
Esatto, Potter sta amoreggiando con una ragazzina biondissima dal sorriso meraviglioso ad una spanna da lei, esattamente a qualche metro dalla sua tazza di thè.
E' la sesta volta che Alice tenta, senza successo, di elencare a memoria le conseguenza a cui ha portato la rivolta dei folletti del 1612, quando la Sala Grande si zittisce di colpo.
Mary rimane con la ciambella a mezz'aria, la mandibola di Remus è sul punto di raggiungere definitivamente il pavimento e il colorito di Black è davvero troppo preoccupante.
Lily Evans continua a sorseggiare il suo thè con tranquillità; il sorriso soddisfatto inumidito da quella bevanda scura.
James Potter e consorte sono ricoperti di Porrige dalla testa ai piedi quando Minus, in un eccesso di classe, decide di esibire la ciliegina finale sputando addosso ai piccioncini il caffè che aveva tentato di trattenere in bocca fino a due secondi prima.
L'intera scolaresca scoppia definitivamente e la Caposcuola lascia la Sala, sorridendo.
L'ameba dal non sorriso inquietante – Potter – ha smesso di amoreggiare a qualche metro dalla sua tazza di tè.
Dieci punti a Grifondoro, Evans.