Chi mi sta
venerando?
Eragon cercò ovunque
la collana, ma niente.
Intanto sentiva che
la persona che lo stava venerando doveva essere molto potente, giusto che
resisteva agli attacchi difensivi di Eragon e Saphira, che si era aggiunta dopo
in appoggio del suo cavaliere.
Eragon sentì un
forte dolore alle tempie, e cadde a terra.
Vide delle immagini
senza senso, almeno, così sperava.
Vide Saphira
combattere con un grande drago nero, era ferita.
Vide Murtagh
combattere contro una ragazza mai vista.
Vide un drago verde
combattere contro Castigo.
Vide due grandi
eserciti.
Vide Nasuada morta,
distesa per terra e protetta dai Varden.
Vide Oromis e
Glaedr combattere insieme agli elfi, contro un esercito, enorme il triplo di
quello guidato da loro.
Si riconobbe, sopra
una collina isolata, ferito, combatteva contro un uomo, alto e barbuto con
grande fisico e espressione calma, divertita ma soprattutto
superiore.
Vide i Ra’zac
torturare Katrina e Arya.
Vide la fine del
mondo………………………….
Eragon si svegliò,
in un letto nella tenda di Angela.
Lei era davanti ad
un pentolone, con Solembum che si strusciava alle sue gambe, facendo le
fusa.
Si guardò intorno
non contento, e vide Roran fuori discutere con Arya e
Nasuada.
Saphira era alle
spalle di Roran preoccupata.
Eragon allargò la
mente, in cerca di quella di Saphira, ma era chiusa come quella di Nasuada, Arya
ed Angela.
Allora Eragon
decise di dire tutto a voce.
ERAGON: Ehi!
Angela! Ma cosa è successo? Perché avete chiuso tutti le
menti?
Angela si voltò con
un’espressione sollevata.
ANGELA: Finalmente,
Eragon, ti sei svegliato! Mi hai fatto prendere paura! Sai non è normale dormire
1 giorno a dritto!
Eragon guardò il
calendario dei gatti mannari più belli del mondo, era Settembre, in quella foto
era raffigurato Solembum, ma Eragon non ci fece caso, almeno non era passato un
mese; poi in seguito guardò il giorno: 19, lui era rimasto al 18.
ERAGON: Wow! Almeno
mi sono svegliato! Ma ti ho fatto una domanda! Cosa è
successo????
ANGELA: Mha,
niente! Qualcuno ti ha divinato!
ERAGON:
Chi?
ANGELA: Ah! Questo
non lo sa nessuno, e nessuno lo saprà mai, a parte te!
ERAGON: Ma cosa
dici? Io non so niente!
ANGELA: Perché, hai
provato a scoprirlo?
ERAGON:
No……
ANGELA: Ecco,
allora chiariamo le cose: non è che non sai niente è che non hai nemmeno provato
a scoprire qualcosa?!?
ERAGON:
No……
ANGELA: No
cosa??
ERAGON: No non ho
provato a scoprire niente……
ANGELA: Visto? Hai
ancora tanto da imparare ma poco tempo!
Dalla mano ferma di
Angela partì uno schiaffo che finì sulla testa di Eragon, che subito se la
massaggiò.
Angela guardò
Eragon e si girò tornando alla spumeggiante pozione che bolliva nel
pentolone.
Eragon la guardò
girare la pozione, poi si ricordò di un’importante promessa fatta a Elva, le
aveva promesso che l’avrebbe curata una volta si fosse
ripreso.
Uscì fischiettando
dalla tenda ed andò da Nasuada, Saphira, Elva e Roran.
ERAGON: Che sta
succedendo?
NASUADA: Eragon!
Grazie al cielo non sei morto! Ci hai fatto preoccupare
molto!
ERAGON: Mi perdoni,
regina Nasuada!
Eragon si avvicinò
a Saphira e la strinse più forte che poteva.C
Perché sono
svenuto? Saphira lo guardò
per un attimo.
Perché la forza
contro cui stavi combattendo era troppo forte, e ti ha levato tutta l’energia
che avevi in corpo, meno male che ero con te in quel momento altrimenti ti
avrebbe ucciso! Eragon guardò
dolcemente Saphira ed una lacrima invisibile scivolò giù per la sua guancia. Come al solito! Meno male che tu eri vicina
a me in quel momento! Sempre uguale! Tu che mi salvi sempre le spalle dalle
brutte situazioni! Sono una frana! Mai una volta che io salvo te! Sono sempre io
quello che sbaglia! Eragon si
staccò dal ventre di Saphira e scappò piangendo verso la sua
tenda.
Roran lo seguì a
passo veloce.
RORAN: E’ permesso?
Posso entrare cavaliere dei draghi?
Ad Eragon scappò un
sorriso che subito si trasformò in altre lacrime di
disperazione.
Roran si sedette
vicino a lui, e lo consolò a lungo fino, a che non si fece
notte.
ERAGON: E’ stato
Galbatorix, vero?
RORAN: A far
cosa?
ERAGON: A
venerarmi!
Roran si guardò i
piedi con espressione afflitta.
RORAN:
Si….
Eragon si alzò di
scatto e guardò Roran.
ERAGON: Ed
adesso?
RORAN: Adesso
dovrai prepararti al meglio ed essere pronto a tutto, pure a combattere contro
Galbatorix.
Eragon si alzò e si
diresse alla porta della propria tenda.
ERAGON: E
naturalmente, adesso, avete deciso di mettermi qualcuno sempre vicino! Perché
non sono all’altezza! Sono troppo debole per proteggere i miei pensieri, ho
bisogno di aiuto!
Roran guardò basso
e annuì.
RORAN: Così a
deciso Nasuada…..
Eragon guardò Roran
deluso.
Poi si girò verso
la porta, ed adirato andò verso il campo di battaglia, ancora gremito di soldati
nemici, morti e lasciati là.
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Spero vi sia
piaciuto anche questo cap. RECENSITE!!