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Autore: Morgan Snape    26/12/2011    4 recensioni
Hermione si accasciò a terra incurante dei graffi che avrebbe sfoggiato sulle ginocchia e afferrò per le spalle il suo migliore amico. Appena capì che stava bene, pose l'attenzione sul suo professore che stava riprendendo lentamente i sensi e...si bloccò esattamente come gli altri perchè quel che vide era troppo anche per la mente brillante della giovane maga.
[...]
Severus si troverà a dover combattere contro un nuovo nemico: sé stesso. Come reagirà davanti alla possibilità di poter scrivere una nuova pagina della sua vita?
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Il trio protagonista, Mangiamorte, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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PROLOGO




Era un caldo pomeriggio di Giugno ed a Grimmauld Place regnava la calma, del resto la guerra era finita e Lord Voldemort era stato sconfitto da Harry Potter.


Il ragazzo era riuscito ad eliminare il suo avversario non senza l’aiuto di terzi: l’Ordine della Fenice, la protezione di sua madre generata dal suo estremo sacrificio e…l’intervento essenziale di Severus Piton.


Il professore non era mai stato dalla parte del Signore Oscuro, ma aveva recitato la parte del Mangiamorte fedele, mentre segretamente aveva mantenuto i contatti con l’Ordine a cui segnalava regolarmente gli spostamenti e gli obiettivi di Voldemort.


Alla fine del conflitto l’organizzazione fondata da Silente non si era sciolta, ma era rimasta attiva affinché tutti i Mangiamorte in libertà venissero catturati ed assicurati alla giustizia magica; alcuni erano fuggiti, si erano creati nuove identità e si erano trasferiti lontano dall’Inghilterra, ma altri, i più convinti sostenitori delle ideologie del loro defunto leader avevano deciso di continuare la loro guerra.


Per questo Severus Piton, come tutti gli altri componenti dell’Ordine, partecipava attivamente alla cattura dei suoi ex “colleghi”, i quali erano molto ansiosi di fargliela pagare.


Harry, Ron e Hermione erano entrati a far parte dell’Ordine della Fenice insieme a Neville, Ginny e Luna, ma con la condizione che a Settembre sarebbero dovuti tornare tutti ad Hogwarts per finire gli studi.


Proprio per questo motivo i ragazzi stavano giusto ripassando le materie del sesto anno seduti attorno al grande tavolo della cucina di Grimmauld Place, quando il patronus di Arthur Weasley interruppe la loro concentrazione.


Anche gli altri membri dell’Ordine presenti a Grimmauld Place si erano resi conto dell’intrusione ed erano accorsi ad ascoltare il messaggio.


Il patronus del signor Weasley, cioè una donnola, annunciò che proprio in quel momento si stava svolgendo un attacco ad Hogsmeade di portata tale che era necessaria la squadra al completo, così tutti si prepararono rapidamente per far fronte alla battaglia.


-Remus, manda il tuo patronus ad avvisare Severus dell’attacco- disse svelta Molly.


-Già fatto Molly. Ho convocato tutti quanti. Alberforth è già lì ovviamente-


-Benissimo, allora il ritrovo è alla Testa di Porco-


-Pronti?- Disse Hermione guardando intensamente gli amici, i quali annuirono decisi e si smaterializzarono.


Poteva essere uno shock passare dal silenzio di Grimmauld Place alla cacofonia della battaglia, ma i giovani maghi ormai erano abituati e come da protocollo si divisero in due gruppi per tenere meglio sotto controllo la situazione.


Grazie anche all’intervento degli Auror la battaglia si rivelò presto sfavorevole per i Mangiamorte, ma…


Qualcosa non quadra…pensò Harry.


Il ragazzo si guardò attentamente intorno e si rese conto che tra i maghi oscuri presenti mancavano all’appello Lestrange, Dolohov e Malfoy… eppure gli aveva visti prima!


Ad Harry si gelò il sangue nelle vene quando vide che a qualche metro di distanza da dove si trovava i tre maghi stavano combattendo contro Piton e lo avevano circondato.

I Mangiamorte stavano combattendo tre contro uno e per quanto Piton fosse un abile duellante, gli ex seguaci di Voldemort stavano combattendo slealmente, infatti il professore non si era accorto che Lucius si era smaterializzato alle sue spalle e stava per lanciargli l’anatema mortale.


-NO!-


Harry, resosi conto della situazione scattò in direzione del suo ex insegnante e si frappose tra Piton e il fascio di luce verde dell’anatema da cui venne colpito.


Tutta l’azione era avvenuta così improvvisamente che Piton non fece in tempo a scrollarsi di dosso le braccia di Harry che il suo sguardo intercettò l’inconfondibile luce verde dell’incantesimo mortale, ma ormai era troppo tardi per schivarlo, così Harry ne venne inevitabilmente investito.


All’impatto con il fascio di luce verde Harry e Piton caddero a terra, ma l’anatema fu come assorbito dal giovane che ora si agitava convulsamente. Ne seguì un silenzio carico di tensione sotto gli occhi sgranati dei presenti che non sapevano cosa aspettarsi da quel fenomeno.


-Potter! Potter mi senti? Potter!- Piton cercava di far rinsavire il ragazzo che durante le convulsioni aveva chiuso fortemente gli occhi e non rispondeva ai richiami del professore.


-Per la barba di Merlino Potter! Non capisco come intervenire se non la smetti di agitarti! Potter! …Harry!-


In quel momento il ragazzo aprì gli occhi e come se avesse avuto dell’esplosivo babbano addosso scagliò attorno a sé l’energia dell’incantesimo che lo aveva colpito e che investì la persona che gli era più vicina in quell’istante: il professore.


Quando la luce abbagliante si esaurì, tutti rimasero bloccati sul posto dallo schock, eccetto Hermione che sapeva trarre il meglio di sé nei momenti in cui la pressione dell'azione era più acuta.

Mentre si avvicinava velocemente ai due corpi distesi a terra, la sua mente si era riempita in una cascata di incantesimi di guarigione e di formule per annullare molte differenti maledizioni.

Si accasciò a terra incurante dei graffi che avrebbe sfoggiato sulle ginocchia e afferrò per le spalle il suo migliore amico. Appena capì che stava bene, pose l'attenzione sul suo professore che stava riprendendo lentamente i sensi e...si bloccò esattamente come gli altri perchè quel che vide era troppo anche per la mente brillante della giovane maga.


Hermione scosse la testa, cercando di concentrarsi nella ricerca di qualche segno, qualche indizio che il professore fosse ferito, così, seduta sulle sue ginocchia allungò le braccia e si sporse in avanti, ponendo un braccio ad un lato della testa del professore, mentre l'altro si appoggiava delicatamente sul petto dell'uomo e con i suoi occhi abbracciò l'intera scena: Severus Piton era disteso a terra, i suoi capelli neri sembravano essere diventati più lunghi ed ora erano sparpagliati come inchiostro sulla ghiaia su cui si trovava. Il corpo del mago era ancora più magro, tanto che nella posizione distesa si potevano vedere in modo definito le curve delle costole sotto gli abiti neri improvvisamente troppo larghi. Ed il viso...non portava più i segni del tempo. Hermione non aveva dubbi: quello era il volto di un ventenne e quando le palpebre dell'uomo tremarono, gli occhi di lei incontrarono quelli del mago e la ragazza non potè fare a meno di notare che anche se non erano più circondati da piccole rughe di espressione e le sopraciglia non erano più striate di grigio, le iridi erano ancora le stesse: brillanti come quelle di un uomo intelligente, ma cariche di quel gelo e desolazione di una persona affaticata dal peso del passato e del destino.


-Severus…ma…che ti è successo?!- Esclamò Lupin allarmato e con voce più acuta del normale, interrompendo così il dialogo muto tra gli occhi stupiti ed incuriositi di Hermione e Severus.

Hermione, come se avesse preso una scossa si spinse all'indietro, allontanandosi così dallo spazio vitale del professore.

Piton distolse lo sguardo e lo fissò sul mannaro.


-Non preoccuparti per me, Lupin! Io sto bene, piuttosto prenditi cura di questo sconsiderato! E’ sopravvissuto a Voldemort per mettersi in pericolo costante per il resto dei suoi…ma che avete da guardare tutti quanti?-


I Mangiamorte, accortisi che avevano perso nuovamente l’occasione di eliminare il traditore, si erano smaterializzati e sul campo di battaglia erano rimasti i membri dell’Ordine della Fenice e gli Auror.


Nessuno riusciva a proferir parola, tutti si lanciavano sguardi esterrefatti, troppo scossi dallo svolgersi degli eventi.

Solo Luna fu l’unica a rispondere a Piton battendo le mani dall’entusiasmo.


-Oh ma non è magnifico professore? E’ tornato ragazzo!-



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Auguri a tutti!!! :)


Per chi non lo sapesse, questa storia è la versione Love story della già esistente Blank page che potete trovare sul mio profilo.


Ringrazio tutti i miei recensori della suddetta fanfiction, in particolare Marpy che con le sue recensioni mi ha convinto a scriverla.


A presto!


Morgan



   
 
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