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Autore: Eodam    27/12/2011    1 recensioni
Breve storia di un monaco che dall'allto della sua posizione si approfittava della generosita dei poveri ignoranti.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella che racconterò è una storia di un vecchio soldato austriaco, Daniel, ormai in pensione, che era diventato il vanto di un piccolo paesino di montagna: Kaseslautern. Il vecchio, rimasto solo dopo la guerra, aveva deciso di affidarsi alla Grazia Divina, diventando così un umile monaco (e che monaco!!). Ogni giorno, il caro Daniel scendeva dal cucuzzolo della montagna, ove si trovava l’abbazia, per andare nel suo piccolo paese a raccogliere quel po’ di bontà che i poveri cittadini potevano offrirgli. Il suo percorso abituale era quello di passare prima per l’unica macelleria del paese del signor. Teladofresca, unico greco al mondo ad emigrare in Austria perché in Grecia c’era troppo sole (mah!). Dove eravamo rimasti?? Ah sì, al giro abituale del vecchio monaco. Dalla macelleria, dopo aver ottenuto per bontà del padrone tre chili di carne fresca, un chilo di salsicce e ben otto chili di pancetta bella magra magra, il vecchio monaco era solito recarsi, accompagnato sempre dalla Divina Provvidenza, al piccolo panificio locale “Palate e Filoni, Cacio cavalli e Provoloni” eh già che oltre a vendere il pane, il signor Mikasoffesso, visto la crisi che gravava sul groppone di tutti, vendeva sottobanco anche semplici prodotti caseari di origine cinesi. Padre Daniel, devotissimo uomo di chiesa, poiché non voleva rovinare il furbo padrone, ogni qualvolta entrava in quella panetteria, voleva come ricompensa per il suo silenzio (il più tombale di tutti) un piccolo gesto di amore, carità e compassione: due chili di baguette, un chilo di rosette e cinque miseri chili di formaggio. Tutto questo che lui definiva ben di Dio andava a finire dritto dritto nel grande sacco che Padre Daniel faceva portare a spalla da un giovinetto scelto ogni volta giù in paese, possibilmente robusto, poiché potesse risalire facilmente sino al convento. Stavolta scelse un giovane al quale promise, che se fosse arrivato sino alla porte del convento senza affanno, avrebbe con lui diviso ciò che Dio a lui aveva donato. Padre Daniel, dopo aver convinto il ragazzo, decise di affrontare il versante più duro della montagna. Il giovane, confortato da quanto promesso dal monaco, affrontò quel tortuoso sentiero in silenzio, come fa un asino che segue il proprio padrone. Quando furono finalmente giunti alle porte dell’abbazia, il giovane era ormai sfinito ed aveva anche un bel fiatone, cosicché Padre Daniel, guardandolo in faccia, con modi garbati, gli disse: << Vedi mio caro giovine, non c’è bisogno neanche che io perda il tempo per confessarti… >> e il ragazzo: << Cosa?? >> << Cosa ti avevo promesso?? >> e il ragazzo mezzo morto rispose: << Che se fossi giunto fin quassù senza stancarmi, lei avrebbe diviso con me quello che aveva raccolto >>. Allora Padre Daniel, con un sorriso quasi angelico, disse: << Vedi…tu hai un grosso fiatone e ciò vuol dire che Dio non vuole che io ti dia ciò che ha donato a me, perché non lo meriti. Sei un peccatore! >>. Allora il giovane, ammaliato da siffatte parole, chiese di essere perdonato e così Padre Daniel, che teneva acciocché la gioventù crescesse in un mondo sgombro di peccati, gli chiese di fare una piccola offerta all’abbazia: venti scellini (tariffa fissa). Il povero giovane chiese se andassero bene quei due scellini che possedeva. Allora Padre Daniel con delicatezza alzò il volto del ragazzo, che in segno di penitenza si era inginocchiato, lo fissò e gli disse: << Ragazzo mio, tu sarai costretto a vivere per sempre nel peccato, ma soprattutto non crescerai mai, perché devi capire che ogni cosa nella vita ha il suo prezzo e che quindi bisogna sempre pagare..capito???? >>. Sagge parole che fecero rimanere a bocca aperta il povero peccatore, come poteva osare il ragazzo a mettere in discussione tali parole??? A me viene quasi da piangere. Fatto sta che il ragazzo imparò la lezione e fece delle parole del monaco pane quotidiano per la sua breve vita …
   
 
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