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Autore: _Coco    27/12/2011    4 recensioni
Il libro era delle dimensioni di una mano con una copertina colorata di blu scuro e fini linee d’oro. Il sorriso di Sara di allargò mentre, con passo baldanzoso e dondolante, correva a sedersi vicino alla sorella, Irene.
- Siete pronte, sì o no, per la storia?- chiese con un cipiglio divertito la donna dai capelli rossi. Le due bambine annuirono con energia, sorridendosi l’un l’altra e stringendosi in un abbraccio trepidante.
- Sì!-
- C’erano una volta due sorelle che, come tutte le sorelle, litigavano e facevano la pace.

A mia sorella, per un felice Natale, anno, compleanno o futuro che sia.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A mia sorella, per un felice Natale, anno, compleanno o futuro che sia.


Erano sorelle, è normale

 
 





Il libro era delle dimensioni di una mano con una copertina colorata di blu scuro e fini linee d’oro. Il sorriso di Sara di allargò mentre, con passo baldanzoso e dondolante, correva a sedersi vicino alla sorella, Irene.
- Siete pronte, sì o no, per la storia?- chiese con un cipiglio divertito la donna dai capelli rossi. Le due bambine annuirono con energia, sorridendosi l’un l’altra e stringendosi in un abbraccio trepidante.
- Sì!-
- C’erano una volta due sorelle che, come tutte le sorelle, litigavano e facevano la pace.
 
 

***

 
 
- Come? Non verrai a Natale?- urlò Sara, versando la cioccolata che si era preparata con cura e attenzione. Teneva il telefono fra la spalla e la testa e aveva i capelli raccolti in una disordinata coda che dondolava di qua e di là in un movimento ipnotizzante.
- Ma, Irene, è Natale!-
- Mi dispiace, Sara. Devo lavorare.- sussurrò la ragazza dall’altro capo del telefono. Uno spiacevole silenzio si alzò fra le due che, irritate dal comportamento l’una dell’altra, aspettavano delle scuse.
- Mi hai deluso, Ire.
- Anche tu. Ti pensavo più matura.-
Sara si innervosì, reprimendo l’impulso di chiuderle il telefono in faccia. Digrignò i denti.
- Il Natale si passa in famiglia!- ringhiò, furiosa.
- Non quest’anno.
La pioggia batté sui vetri appannati, lasciando scie di tristezza sulla finestra. Sara si sedette sul letto, chiudendo il telefono di botto e scoppiando a piangere.
 
                                                                       ***
 
Mancava poco al 25 dicembre e il clima era freddo e instabile. La neve cadeva, lenta. Come se non ci fossero mai stai problemi o dolori. Come se il mondo iniziasse in cielo e finisse in terra.
Sara era raggomitolata sulla poltroncina davanti alla finestra con una tè alla menta in una mano e una scatola di biscotti nell’altra.
Sorrise piano, guardando Alessia e Elisabetta, le sue due cugine, giocare a rincorrersi in cortile, tirandosi palle di neve della grandezza di una mano.
Le mancava Irene. Da morire.
Il Natale non è Natale senza Ire, pensò, mentre il suo sorriso scemava in una smorfia di delusione.
Si strofinò il naso con la manica del pigiama, alzandosi e dirigendosi verso la scrivania. Perché sì, Sara aveva una scrivania. Pulita, linda, mai usata, splendente. Era una grande passo avanti. Sbuffò innervosita, aprendo i cassetti a caso e mettendo tutto in disordine.
- Ma dov’è?- sussurrò, irritata – E quando mai io trovo qualcosa?! Stupido disordine.
Con un moto di rabbia rovesciò i cassetti, analizzandoli centimetro per centimetro.
- Eccoli!- esclamò, entusiasta, prendendo carta e penna dal mucchio di roba per terra.
Sara sospirò, appoggiando il mento sulla mano.
 
 
 
 
 
Caro qualcuno,
sono Sara e…
 
 
 
 
 
No, faceva schifo. Non sapeva neanche a chi la scriveva quella lettera. Si rimise a guardare fuori dalla finestra, sbuffando, seccata.
 
 
 
Caro Qualcuno,
ti scrivo per chiederti aiuto. So di per certo che di queste cose te ne intendi e
perciò ho pensato bene che solo tu potevi capirmi.
Inoltre so da fonti certe che tu e Babbo Natale siete intimi. Ergo le probabilità che il mio desiderio
si avveri si alzano di molto, giusto?
Bene. Apri le orecchie!
Come regalo di Natale voglio solo una cosa:  Mia sorella. Qui, vicino a me. A passare il solito Natale in famiglia. Insieme, come lo siamo state sempre.  Ho detto di odiarla, ho detto che come sorella fa schifo, ho detto tante cose e me ne pento. Forse, e dico forse, le voglio bene. Forse. Devo ammettere, con fatica, che ho un brutto carattere. Non ho pazienza, mi arrabbio facilmente, sono arrogante e presuntuosa ma, tu lo sai, non c’è cosa che mi fa più felice che vedere il sorriso dei miei cari.
Anche quello di una rompiscatole come Irene.
E, in fondo, la felicità non è questo?
Qualcuno, ti prego, esaudisci il mio desiderio.
 
Cordiali saluti,
 

una tua fan,
Sara

 
La ragazza scoppiò a ridere.
Sì, demente al punto giusto, rifletté, rileggendo la lettera appena scritta. Chiuse gli occhi per un istante, tossendo le ultime risate.
La penna, che ancora teneva fra le mani, si posizionò di nuovo sul foglio, mentre l’inchiostro fresco formava una semplice e unica frase.
 
 
P.s  Fai in fretta. Irene mi manca.
 
 
 
Con un solo gesto buttò la lettera sulla scrivania e si stiracchiò.
- Sara! Sbrigati, idiota!-
Un tornado entrò nella camera, frugando fra le cose della ragazza e mettendo in disordine il mondo.
Era Irene.
-Sei sempre la solita, Ire. Ma, aspetta … CHE CAVOLO CI FAI TU QUI!?- urlò Sara, fiondandosi sulla sorella.
Irene sorrise malandrina e i suoi occhi verdi si illuminarono di divertimento.
- Ops. Sorpresa?-
- Sei una scema!-
Sara scostò lo sguardo da quello della sorella.
- Mi dispiace- mugugnò, contrariata.
- Anche a me-
- Sorelle come prima?- chiese Sara.
- E quando abbiamo smesso di esserlo?
Si abbracciarono strette, sorridendo felici.
 
 
 
 
C’erano una volta due sorelle che nel silenzio della notte ridevano, felici e di nuovo insieme.
Avrebbero litigato ancora e ancora e tante volte si sarebbero arrabbiate ma, alla fine, comunque, tutto si sarebbe messo al proprio posto.
 
Erano sorelle, è normale.










Angolo Out

Auguro a tutti voi un anno bellissimo pieno di felicità e di esperienza nuove. 
Auguro a tutti voi di leggere storie che vi facciano commuovere e in cui si rispecchiano le vostre emozioni.
Auguro a tutti voi di trovare nuovi amici e di condividere con loro anni e anni di risate.
Auguro a tutti voi vacanze rilassanti e serene.
E auguro a tutti voi di avere sempre il tempo necessario per fermarsi ad assaporare l'odore delle rose o per abbracciare la vostra personale rottura di scatole. 
Sorella o fratello che sia.




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