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Autore: Seren_alias Robin_    27/12/2011    13 recensioni
Una piccola ff natalizia, da parte della vostra Seren :*
Auguri a tutti!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Questa è dedicata a Replay,
perché chi ama Frusciante è degno d’amore,
perché vuol farmi preparare i biscotti al cioccolato,
perché non le ho fatto nessun regalo di natale,
perché questa canzone mi fa pensare a lei,
perché ama i miei Ron e Hermione più di quanto li amo io.
Perché si.
Ti voglio bene, piccola.
Buon Natale, in ritardissimo.

And you can tell everybody, this is your story.

http://www.youtube.com/watch?v=59W1oFds1GI
(So che è di Elton John, gente. Ma Frusciante è magia)

 
     

      

Era arrivato il Natale.
Non si faceva mai attendere, il Natale.
Era sfacciatamente puntuale.
Ogni anno si accendevano sempre più lucine colorate sui balconi, quasi fosse una gara, da vicino a vicino, alla decorazione più bella.
C’erano sempre più Babbi Natale con tanto di cappello in giro per le strade di Londra che cantavano uno stonato ‘jingle bells’ suonando un campanellino ai passanti.
C’era sempre più gente che correva tra un negozio e l’altro nella lotta frenetica dei regali dell’ultimo minuto.
Eppure Hermione aveva notato che c’era sempre meno neve candida, ma c’era molto più freddo. Da qualche anno non nevicava più, c’era solo tanta pioggia, quasi piangesse il cielo a vedere cosa era diventato il natale. C’erano meno pupazzi di neve con il naso storto di carota, c’erano meno sorrisi di bambini.
Le piangeva il cuore.
Era tornata a casa per le vacanze di natale il giorno prima, e aveva deciso di accompagnare sua madre a fare gli ultimi acquisti per il gran cenone che stava preparando. Era la sera del 23 dicembre.
“Sei sicura di aver comprato tutti i regali?” le chiese la donna mentre passavano davanti ad un negozio di camicie per uomini.
Si, mamma.” ripeteva puntualmente lei. Era la quarta volta quel giorno, che sua madre le faceva la stessa domanda.
“Tuo padre?”
“Si.”
“Tua cugina Jenny?”
“Si.”
“Harry?”
Hermione la guardò. Sapeva già qual’era la prossima domanda, per cui decise di chiudere immediatamente il discorso. Ne aveva già abbastanza.
“Ho fatto tutti i regali che dovevo mamma. Tu invece? Hai comprato l’orologio a papà?”chiese, con un sorrisetto.
Rimaneva affascinata nel vedere come a distanza di tutti quegli anni i suoi genitori si amassero ancora così tanto. Certo, a volte era imbarazzante. Le sembrava quasi di vedere due ragazzini di sedici anni alle prese con il loro primo amore.
Mentre il cervello formulava quello sciocco pensiero una morsa alla bocca dello stomaco la strinse tanto da farle male. Delle immagini prendevano forma nella sua mente, pensieri che stava cercando di ricacciare da quando aveva poggiato il suo baule scolastico in camera. Voleva passare un bel natale. Non voleva ricordare quello che aveva lasciato ad Hogwarts.
Sua madre non si era accorta di niente, mentre parlava descrivendo l’orologio che aveva scelto per il marito nei minimi particolari.
“Dobbiamo muoverci” dichiarò infine. “il supermercato sta per chiudere.”
Prese sottobraccio sua figlia e allungò il passo verso il supermarket lì vicino, la cui scritta ‘Merry Christmas’ si illuminava solo per metà.
Fare la spesa con sua madre le ricordava i giorni dei natali passati, quando era ancora una bambina e trascorreva le feste con gran parte della sua famiglia. Allora c’era la tradizione di aprire un regalo la sera della vigilia, e i bambini se ne stavano sotto l’albero a scegliere il preferito, sperando di riuscire a prendere quello più bello. Sorrise al pensiero, mentre ricordava come una volta era rimasta tremendamente delusa nel trovare un paio di calzini arancioni.
Di nuovo, per qualche inspiegabile ragione, una fitta le lacerò lo stomaco. Si portò le mani sulla pancia per non gridare, gesto che stavolta non sfuggì a sua madre.
“Tutto bene tesoro?”
Hermione prese un gran respiro. “Tutto ok, mamma. Credo sia la fame” rispose cercando di sorridere.
In realtà sapeva bene che la fame non c’entrava proprio niente.
Niente c’entrava niente. Il problema era Ron.
Di fronte alla realtà dei fatti, il dolore allo stomaco si attenuò un pochino, sostituito da graffi al cuore che pungevano da morire. Non poteva più evitarlo.
Tutto prese vita nella sua testa. Tutto quello che aveva sotterrato era tornato a galla. Come una valigia troppo riempita che scoppia, come una borsa vecchia e consumata le cui cuciture non sopportano più il peso del suo contenuto.
Non si erano neanche scambiati i più miseri auguri, niente. Questo meritavano sei anni di amicizia. Silenzio.
Del resto era troppo preso a scambiarsi effusioni con quell’oca giuliva per accorgersi di lei. La rabbia di tutta quella situazione la faceva tremare. Decise di darsi una calmata, o avrebbe rischiato di incendiare l’intero negozio.
Nel supermarket una canzoncina di quelle che si sentivano spesso di quei periodi risuonava leggera, senza dar fastidio. Hermione si lasciò prendere per un attimo da quelle parole, mentre osservava la varietà di dolci di natale esposta al bancone apposito. Parlava di una storia d’amore.
Si chiese perché mai tutte le canzoni dovessero sempre e solo parlare d’amore. Non c’erano più altri temi disponibili?
 
My gift is my song and this one's for you.
And you can tell everybody, this is your song
It may be quite simple but now that it's done



Era dolce, questo si. Era di una dolcezza infinita.
Il cuore non la lasciava in pace. Batteva come impazzito, quasi a volerla punire più di quanto non l’avesse già punita il destino, desideroso di sentirsi dedicare una poesia tanto bella.
Ma sapeva che quell’anno per lei non ci sarebbe stato nessun regalo di natale. Non da lui, almeno.

***

La sera della vigilia Hermione se ne stava sul divano a leggere vicino a suo padre. Era rimasta in silenzio per tutta la giornata, tutt’al più a sfogliare i suoi libri. Ora attendeva l’arrivo dei suoi parenti e ingannava il tempo così. Non voleva lasciare la mente libera di deviare col pensiero in zona Ron. Mentre leggeva un capitolo sui thestral uno strano rumore proveniente dalla finestra la fece sobbalzare. Si voltò per scoprire la fonte del baccano e scorse Edvige dietro il vetro. Lasciò cadere il libro a terra e si precipitò alla finestra. La bella civetta le aveva portato un regalo da parte del suo migliore amico, con tanto di biglietto.
 
Cara Hermione,
è solo un pensiero, ma spero che apprezzerai comunque e che ti regali un sorriso.
So quello che stai passando amica mia, e credo che Ron sia il più grande idiota del mondo, ma credo anche che tutto si sistemerà.
Ascoltami ogni tanto. È Natale!
Ti voglio bene,
Auguri!
Harry
 
 Si asciugò una lacrima fuggiasca con il polsino del maglione. Non sapeva spiegare a se stessa quella reazione, ma leggere le parole di Harry l’avevano riportata inevitabilmente a Ron.
Ron.
Ron, Ron, Ron.
Non gli aveva ancora comprato alcun regalo, non aveva scritto nessun biglietto.
E mancavano solo venti minuti alla chiusura dei negozi…
Qualcosa si accese dentro di lei. Infilò le prime scarpe che trovò e il suo cappottino grigio, urlò qualcosa a sua madre in cucina e disse al padre che sarebbe tornata in tempo per il cenone; poi senza aspettare alcuna risposta uscì fuori, prese la sua bicicletta e si mise a pedalare più veloce che poté verso il negozio di cd.
Entrò quasi volando e si avvicinò alla ragazza alla cassa, una moretta sulla ventina dall’aria socievole.
“Buona sera.”
La giovane le sorrise. “Regalo dell’ultimo minuto?”
Hermione sorrise di rimando. “In realtà è un regalo anticipato.”
La commessa la guardò per un po’ con aria interrogativa, poi decise di lasciar perdere. “Cosa ti serve?”
“Ecco, mi servirebbe un cd di Elton John… ma deve contenere una canzone in particolare, solo che non ricordo il nome, porca miseria.”
Porca miseria. Quei termini non erano affatto da lei.
“Guarda, se non mi dici almeno un pezzo della canzone non so proprio come aiutarti”disse la commessa, desolata.
Hermione cercò di ricordare con tutta se stessa, ma dentro aveva il buio totale. Passavano minuti, e ancora nulla. Il suo cervello si rifiutava di collaborare.
La ragazza cominciava a spazientirsi.  “Tesoro, io tra un po’ devo chiudere il negozio.”
Improvvisamente dalla televisione lì vicino degli accordi di chitarra elettrica un po’ confusi si insinuarono nelle orecchie di Hermione. Le sembrò la melodia più bella che avesse mai sentito.
Era il dvd di un concerto di un gruppo rock statunitense, e il chitarrista stava suonando quella canzone.
La sua canzone.
“E’ questa!”esclamò Hermione raggiante. “Si, si è questa la mia canzone.”
“Questa? Ma certo…” sorrise la commessa. “Your Song, eh? Un classico.” E si allontanò per prendere il cd.
“Aspetta!” la fermò Hermione quasi urlando. “Scusami, ma non mi interessa più Elton John. Voglio quella versione.”disse indicando il televisore
“Quella?” ripetè il gesto di Hermione. “Ma quello è un pezzo che ha cantato Frusciante in uno dei suoi concerti, non è nemmeno tutta la canzone…”
“Non importa. Voglio quella. Non c’è qualcosa con questa versione? Va bene qualunque cosa.”
La commessa alzò gli occhi al cielo, un po’ divertita da quella ragazza tanto strana. Prese un cd-dvd dell’ultimo concerto dei Red Hot Chili Peppers e glielo porse.
“Vuoi che ne faccia una confezione regalo?”chiese.
Di nuovo, Hermione le sorrise“Si, grazie.”
Uscì dal negozio felice come non si sentiva da giorni, reggendo in mano una bustina rossa. Salì in sella e corse a casa, sotto lo sguardo della commessa del negozio che la osservava dal vetro.
Arrivò appena in tempo. Alle otto gli invitati erano arrivati carichi di doni per tutti.  Il profumo del tacchino ripieno di sua madre fece tornare l’appetito ad Hermione. Forse quella sera avrebbe perfino provato il pudding.
 
 
***
 
Qualche Natale dopo…
Era la notte tra il 24 e il 25 dicembre e alla Tana tutti dormivano già, beati dai loro sogni natalizi. Tutti, tranne Hermione.
Era arrivato il momento che attendeva da anni.
Doveva consegnare il suo regalo anticipato. Era passato qualche anno da quando l’aveva comprato in quel negozio a Londra vicino a casa sua.
Certo, nelle vesti di babbo natale lei proprio non ci stava bene. Era tremendamente sbadata, e nel lasciare il suo dono aveva quasi rischiato di svegliarlo; era l’ultima cosa che voleva.
Lo osservò per qualche istante dormire, e le parve di vedere la cosa più bella del mondo. Prese un bel respiro e uscì dalla stanza, resistendo all’istinto di baciarlo lì e subito e di rovinare tutto.
Quando la mattina del 25 Ron aprì gli occhi non faceva affatto freddo. Era stato un Natale caldissimo quell’anno, probabilmente il migliore di sempre.
Ai piedi del suo letto una pila di regali si era alzata nella notte, tra cui anche un cesto di biscotti fatti in casa al cioccolato che avevano la manifattura inconfondibile di Hermione. Uno tra i tanti pacchetti colpì la sua attenzione.
Era una busta rossa ma che sembrava in qualche modo ingiallita, un po’ vecchiotta. All’interno c’era un regalo rettangolare incartato di verde e un foglio di pergamena.  Si strofinò gli occhi con energia, poi prese il foglio tra le mani e lo srotolò.  Riconobbe subito la scrittura.
Portava la data di qualche anno prima.
 
Caro Ron,
questo è il mio regalo per te.
Oggi io e te nemmeno ci rivolgiamo più la parola, oggi non sai quanto io sia innamorata di te.
Allora ho ascoltato una canzone e ho deciso di comprarti qualcosa lo stesso, e di consegnartelo il prossimo natale, oppure l’altro ancora, o forse mai. Non so come andranno a finire le cose tra di noi.
Questo è un oggetto babbano, e probabilmente non sai nemmeno come funziona, ma se sono arrivata al punto di donartelo vorrà dire che ho tutta la vita per spiegartelo.
Ti amo, Buon Natale
Hermione
 
 
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E' piuttosto bizzarra questa sensazione che ho dentro
non sono uno di quelli che riescono facilmente a nasconderla.
Non ho molti soldi, ma ragazzo, se li avessi
comprerei una grande casa dove entrambi potremmo vivere.

Se fossi uno scultore,
ma anche in quel caso tu non potresti saperlo
o un uomo che prepara pozioni
in uno spettacolo di viaggi
So che non è molto,
ma è il meglio che riesco a fare
Il mio regalo è la mia canzone
e questa è per te

E puoi dirlo a tutti,
che questa è la tua canzone
Può darsi che sia piuttosto banale
ma ormai è fatta.
Spero che non ti dispiaccia,
spero che non ti dispiaccia
che abbia messo tutto il mio sentimento in delle parole
Come è meravigliosa la vita, ora che ci sei tu nel mio mondo.

Mi sono seduto sul tetto
e ho tolto il muschio con un calcio
Beh alcuni versi mi sono proprio balenati nella mente
Ma il sole è stato davvero gentile
mentre scrivevo questa canzone
sono le persone come te che continuano a tenerlo acceso

Quindi scusami se non ricordo
ma è una cosa che mi succede
lo vedi, ho dimenticato
se sono verdi o azzurri
comunque ciò che conta,
quello che voglio davvero dire,
è che i tuoi sono gli occhi
più dolci che io abbia mai visto

E puoi dirlo a tutti,
che questa è la tua canzone
Può darsi che sia piuttosto banale
ma ormai è fatta.
Spero che non ti dispiaccia,
spero che non ti dispiaccia
che abbia messo tutto il mio sentimento in delle parole
Come è meravigliosa la vita, ora che ci sei tu nel mio mondo
 
 
 
Tadan!
Sono brava o no? Meglio della befana a sorprese io eh?
Penso che sia abbastanza chiaro il contesto. Mi andava tanto di scrivere questa ff, non so come la mia testa abbia potuto partorire un’idea tanto malata, ma mi rivedo un po’ in questa Hermione, anche se alla fine io non ho fatto i biscotti al cioccolato. Quasi quasi vado a cucinare ora.
Questo è il mio regalo di natale per tutti voi che mi seguite,e ovviamente la storia è tutta per te mia amata Replay.
Buone feste!

 
 

   
 
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