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Autore: Gra Gra 96    27/12/2011    10 recensioni
{Questa raccolta partecipa al contest a turni "12 Mesi di Fanfiction", indetto da BS.}
Dodici storie ispirate ai dodici mesi dell'anno.
Dalla primo capitolo (dicembre):
– Oddio! – esclamò tutt’a un tratto, come colpita da un terribile presagio. – Spero proprio che il regalo non mi sia stato spedito da Hagrid. Se così fosse, ci sarebbero buone probabilità di trovarvi dentro un gigantesco uovo di Drago, o magari un cucciolo di Acromantula!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Nick Autore: Gra Gra 96.
Titolo: Verde in nocciola.
Personaggi: Lily/James.
Prompt: Regalo. 
Rating: Verde.
Genere: Romantico, Fluff, Sentimentale.
Avvertimenti: One shot.
Ambientazione: Settimo anno.

Verde in Nocciola

Era tutto il giorno che fissava con insistenza quel grande e colorato pacco dalle tinte pastello. Aveva più o meno le dimensioni e la consistenza di un imponente comodino in legno massiccio. Cosa poteva mai essere?
Nessuna delle ipotesi da lei formulate fino ad ora sembrava convincerla più di tanto. Che fosse un nuovo baule?
Troppo scontato. Che si trattasse di una pila di libri antichi? Poco probabile. Che nascondesse al suo interno uno splendido diamante dalle dimensioni gigantesche? Speranza assolutamente vana.
E poi non bisognava neanche trascurare un altro aspetto della vicenda: chi era stato a farle trovare il pacco colorato davanti all’uscio di casa? Beh, tecnicamente non era stata proprio lei a portarlo dentro, ma poco importava. 
Quella mattina era stata letteralmente travolta dagli strilletti euforici di sua sorella Petunia, che però si erano subito spenti nel momento in cui la ragazza aveva scoperto chi fosse la vera destinataria del regalo.
– Ehi, mostro, sembra che sulla carta regalo ci sia scritto il tuo nome. – le era stato comunicato con rabbia. – Spero che contenga una colonia di ragni!
Lily aveva ignorato la battutina della sorella e si era subito avventata contro il pacco gigante. Le sue unghia erano già pronte a fare in mille pezzi la carta regalo, quando un rotolo di pergamena aveva attirato la sua attenzione.
Riportava il seguente testo:
Non strapparmi, non scalfirmi, non aprirmi se non all’ultimo rintocco della mezzanotte.
– Che mi abbiano scambiato per Cenerentola?! – aveva borbottato la rossa tra sé e sé, visibilmente scocciata dal non poter saziare subito la sua grande sete di curiosità.
Poi, armata di tanta pazienza, aveva iniziato ad attendere l’ora x, distraendosi con la lettura di alcuni romanzi babbani molto appassionanti. Tuttavia non riusciva a concentrarsi veramente sulle trame di questi ultimi, tanta era la voglia di scartare quel gigantesco e misterioso regalo.
– Come ti permetti anche solo di sfiorare i miei libri, razza di ladra anormale?! – l’apostrofò Petunia con ira, facendo il suo ingresso nella stanza. Era sempre arrabbiata e pronta a innescare un litigio con la sorella anche per la cosa più banale.
La odiava, questo era poco ma sicuro, ma non era mica colpa di Lily se Petunia era una semplice Babbana.
– Sta’ zitta! Non te li ho mica mangiati i tuoi libri! – rispose a tono la rossa, anch’ella furiosa.
– Una strega come te non può certo abbassarsi a leggere dei romanzi per persone normali! – ribatté la mora con enfasi, puntando minacciosamente un dito contro l’altra.
Il battibecco sarebbe durato per ore se non fosse stato per il provvidenziale intervento di Julie Evans, che intimava a gran voce alle figlie di venire a pranzo. Lily non aveva affatto appetito: la terribile ansia e l’irrequieta attesa della mezzanotte avevano contribuito a darle quel forte senso di nausea che le rendeva impossibile mangiare la qualunque cosa.
– Manda giù almeno un po’ di pane. – le suggerì la madre con apprensione; il padre assentì.
– Non ce la faccio proprio. – rispose Lily, scuotendo la testa con rassegnazione.
Mancavano esattamente dodici ore alla mezzanotte: solo settecentoventi minuti la separavano dallo scartare il suo regalo. Gettando continuamente lo sguardo sull’elegante orologio da polso, tempestato di brillantini, Lily uscì di casa per fare una passeggiata, con l’intento di distrarsi dal suo chiodo fisso. Mentre si avviava lungo una via lastricata in pietra bianca, le capitò di imbattersi nell’ultima persona al mondo che avrebbe voluto incontrare: Vernon Dursley, il fidanzato di sua sorella. Vedendolo così rosso, tozzo e sgraziato, la ragazza non poté fare a meno di chiedersi cosa ci trovasse Petunia in lui.
– Ciao, Vernon. – lo salutò Lily per educazione, seppur a malincuore.
– Ciao… Lindy. – rispose lui con lo stesso entusiasmo.
– Veramente mi chiamo Lily. – precisò la rossa in tono piatto.
L’aver sbagliato il nome della sorella della sua fidanzata non provocò in lui alcun imbarazzo. Con un insignificante alzata di spalle, l’uomo considerò risolta l’intera faccenda e si affrettò ad allungare il passo per raggiungere quanto prima casa Evans. Tirando un sospiro di sollievo, Lily riprese la sua passeggiata, soffermandosi di tanto in tanto ad ammirare qualche caratteristica di quel sereno paesaggio invernale: un pupazzo di neve particolarmente ben riuscito, imponenti abeti decorati con addobbi natalizi, graziose ghirlande appese all’uscio delle porte, entusiasmanti battaglie di palle di neve tra bambini e bambine.
Il ricordo degli inverni passati, trascorsi a giocare allegramente con la sorella, le mise addosso un’amara tristezza.
Era da quando aveva scoperto di essere una strega che Petunia non le rivolgeva la parola, se non per insultarla in tutti i modi possibili e immaginabili.
Poteva la magia rovinare un così bel rapporto? No, Lily non poteva accettarlo. Il mondo da lei scoperto circa sei anni prima era fondato su valori quali l’amicizia, il coraggio, la lealtà, l’amore, la fiducia e l’allegria. Perché Petunia si ostinava a non accettarla per quello che era?
Perché non si lasciava alle spalle la rabbia, il rancore e l’invidia serbati per anni? Quanto le sarebbe piaciuto stringerla in un affettuoso abbraccio di riconciliazione! Purtroppo non poteva, e doveva iniziare a farsene una ragione, in modo da soffrirne il meno possibile.
Camminando e riflettendo, aveva già imboccato la via del ritorno. Mentre apriva l’uscio di casa, fu nuovamente invasa dall’ansia e dall’agitazione che avevano caratterizzato la sua mattinata. Sarebbe mai giunta la mezzanotte? Come avrebbe trascorso le rimanenti nove ore?
Impaziente e annoiata, si distese sul soffice divano in pelle e, tempo qualche minuto, cadde in sonno profondo, costellato di regali misteriosi, sorelle irritanti e battaglie di palle di neve.
Quando Lily riaprì improvvisamente gli occhi erano già le dieci passate. Probabilmente nessuno dei genitori aveva avuto il coraggio di svegliarla, vedendola dormire con un espressione così beata. Era da tanto che non le succedeva di appisolarsi sul divano e, tutto sommato, era stato qualcosa di provvidenziale trascorrere quelle ore nel mondo dei sogni.
Stiracchiandosi e sbadigliando un tantino troppo rumorosamente, la ragazza fece il suo ingresso in cucina, dove trovò ad aspettarla un’ invitante, anche se un po’ fredda,  zuppa di patate e cipolle. Era uno dei suoi piatti preferiti!
– Ci voleva proprio! – mugugnò Lily, finendo di assaporarne gli ultimi bocconi.
Poi, dopo aver sparecchiato la tavola con cura, si diresse velocemente verso il soggiorno.
Sì, il suo gigantesco regalo dai colori pastello era ancora lì, immobile e meraviglioso. Non una scalfittura, non un’ammaccatura, non uno squarcio nella confezione regalo dal quale poter sbirciare all’interno del pacco. Niente di niente. Tastandolo con le mani, però, Lily percepì la presenza di tanti minuscoli fori. Che il suo regalo contenesse un’animale?
– Oddio! – esclamò tutt’a un tratto, come colpita da un terribile presagio. – Spero proprio che il regalo non mi sia stato spedito da Hagrid. Se così fosse, ci sarebbero buone probabilità di trovarvi dentro un gigantesco uovo di Drago, o magari un cucciolo di Acromantula!
In quell’istante il pacco emise uno strano rantolio e ciò indusse Lily a pensare che, dopotutto,  non era prudente aspettare la mezzanotte: avrebbe scartato subito il regalo, ovviamente armata della sua fida bacchetta. Uno, due, tre!
– Diffindo! – esclamò, intenzionata a strappare la carta regalo. Quanto era bello poter usare la magia nella vita di tutti i giorni! Certo, c’era sempre il pericolo di essere visti in azione dai babbani, ma, con un po’ di attenzione e di buon senso, si poteva abilmente superare questo piccolo inconveniente. Così, dopo aver lanciato più volte l’incantesimo, del gigantesco pacco colorato non rimase che una gigantesca scatola di cartone. Qualcosa sembrava muoversi freneticamente al suo interno… Era davvero prudente aprirla senza ricorrere alla magia?
“No, non lo è.” rifletté Lily. “Ma usando Reducto rischio di distruggerne il contenuto.”
Con movimenti lenti e precisi, ruppe l’imballaggio del pacco e si preparò al peggio.
– Buongiorno, principessa! – esclamò una voce piuttosto nota e riconoscibile dal fondo della scatola, facendole balzare letteralmente il cuore in gola.
Piano piano si fecero strada in superfice disordinati e ribelli capelli neri, che non potevano che appartenere a una sola persona. Impossibile poi non riconoscere quell’eterna espressione malandrina, quel ghigno diabolico, quello sguardo innamorato.
– Potter, cosa diamine ci fai tu qui?!
– Silenzio, Evans. – la zittì il moro con un sorrisino malizioso. – Ti prego di ascoltare tutto quello che ti dirò, dalla prima all’ultima parola. Dopodomani è Natale, come ben sai, e avevo voglia di farti un regalo speciale, solo che non riuscivo a trovare niente che facesse al caso tuo. Così mi sono detto: ci può essere un regalo migliore di me? No, di certo!
–  Sei sempre il solito modesto, Potter. – sibilò la ragazza.
– I commenti dopo, Evans. Ora, da brava, chiudi la tua adorabile boccuccia e fammi finire il discorso, prima che dimentichi ogni cosa. – riprese James senza smettere di sorridere. – Dopo aver capito che io sarei stato il miglior regalo in assoluto, ho organizzato un piano. E non uno semplice, intendiamoci, ma complesso, e studiato nei minimi dettagli. Stamattina sono entrato in questa gigantesca scatola e ho pregato Remus (Sirius sarebbe stato troppo poco affidabile) di recapitarmi sull’uscio di casa tua. Beh, a mezzanotte in punto sarei dovuto uscire fuori dal mio nascondiglio, con in mano un meraviglioso mazzo di rose rosse. Purtroppo non avevo fatto bene i conti con la tua abnorme curiosità, dettaglio non trascurabile a quanto pare…
A queste ultime parole il volto di Lily fu investito da un rossore improvviso, che non sfuggì certo all’occhio attento del Malandrino.
– Ma che diamine dici, Potter? Ero solo terrorizzata al pensiero che il pacco potesse contenere qualche strana creatura magica. Tutto qui. – balbettò a mo’ di giustificazione.
– E che mi dici del regalo? Dopo tutta la fatica che ho fatto a rimanere lì dentro per ben quattordici ore, mi merito almeno un bacio. Dico bene? 
Quei grandi occhi color nocciola la stavano fissando con un’intensità tale da mandarla in brodo di giuggiole. Era la prima volta che vedeva il viso di Potter incresparsi in un sorriso così dolce e sincero, e la cosa l’aveva scombussolata non poco. Dov’era finita l’espressione divertita e malandrina di qualche minuto prima? Sembrava proprio che ricevere un bacio da lei fosse la sua massima aspirazione.
– Perché? – fu la domanda che le sorse spontanea.
– Perché ti amo, Evans. Ti amo dal giorno in cui ho visto i tuoi meravigliosi capelli rossi fare capolino nello scompartimento del mio cuore. E’ da sette anni che cerco di fartelo capire, ma tu sei più cocciuta di un Ippogrifo e pensi che le mie avances siano solo un modo per mettermi in mostra davanti a tutta Hogwarts. Il mio amore, Lily, non è un gioco, non è uno scherzo, non è un passatempo, è semplicemente amore…
– Se le cose stanno così, ecco la chiave, Potter. – affermò la ragazza con decisione.
– La chiave? Vuoi cacciarmi di casa, Evans? Non capisco… - ribatté James disorientato.
La confusione che aleggiava sul suo volto, ebbe l’effetto di intenerire immensamente Lily.
– Non voglio cacciarti di casa, sciocchino! Voglio solo darti la chiave del mio cuore. – sussurrò con tanta dolcezza, accarezzandogli teneramente il viso con le dita.
 Un tonfo sordo ruppe quella magica e romantica atmosfera creatasi nella stanza. James non aveva proprio retto alla dichiarazione di Lily e s’era accasciato mollemente al suolo.
– James! Stai bene?! Per le mutande a pois di Merlino, dì qualcosa! – esclamò la ragazza spaventata, accovacciandosi accanto al corpo inerme del Grifondoro.
Improvvisamente il giovane si ridestò dal suo sonno e baciò con innata passione il volto della sua amata. Lily, sorpresa e meravigliata da quel gesto così impulsivo, ricambiò il bacio con la stessa passione, con lo stesso amore. Verde in nocciola. Verde in nocciola per sempre. Verde in nocciola per sempre e più di sempre. Verde in nocciola in eterno.


Note: E' la prima James/Lily che scrivo e spero che vi sia piaciuta. ^^
La one shot partecipa anche al contest "And So Happy Christmas To You", indetto da Daphne S. e al momento sto ancora attendendo con trepidazione gli esiti del concorso che ci saranno comunicati stasera stessa. *incrocia le dita*
Ah, dimenticavo (la solita smemorata u.u): dedico questa fanfic ad Alyssia98, che è riuscita a farmi amare questo bellissimo paring! Spero che la storia sia di tuo gradimento. ^^

Edit: Ho appena ricevuto i tanto attesi risultati del contest. Mi sono classificata quarta e ho vinto il premio Fluff.
Ringrazio di cuore la giudicia per il suo spendido giudizio e per i due bellissimi banner! Grazie, Daphne! **

 


 

  
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