Ever Dream of me?
Secondi,
pochi secondi.
Note
convulse, crome arricciate da un vento tagliente.
Note
veloci, note pesanti, pentagramma d’un amore.
Opera
d’una nostalgia.
Il mio amore giace
così profondamente.
«
Ever dream of me »
Sogni mai di me?
Volto
sconosciuto in oceani di
sorrisi, volto anonimo
in migliaia
d’emozioni.
Espressioni,
lacrime senza nome, motivo, speranza.
Lacrime
di nostalgia.
Nostalgia;
di qualcosa che non potrà essere. Qualcosa che non
sarà mai (più).
Questa
non si chiama nostalgia.
«
Would you do it with me, heal the scars
and change the stars? »
Non
farlo per me.
Non
cicatrizzare le mie ferite.
Fallo
con me.
Ché
possa sempre guarire.
Cambiamo
fato, cambiamo destino.
Mescoliamo
le carte in tavola, scambiamole con parole non dette, nascoste dalla
paura.
Sotto
le stelle. Sotto il cielo illuminato da Orione.
Ricamiamo
con sguardi e battiti una sorte nuova.
Insieme.
«
Castaway on a lonely day »
Vento,
impetuoso e inarrestabile vento.
Residuo
d’una tempesta ormai sbiadita; unica reminescenza
dell’Inferno.
Nuvole,
solo nuvole.
E
un naufrago in attesa di essere salvato, che canta un SOS inciso in
mezzo all’iride.
Sei
il maestro, giudice universale di questo impari gioco.
Puoi
ogni cosa sulle tue misere pedine.
Il
sorriso è un’ottima barca cui appigliarsi per
trovar salvezza.
«
My song can but borrow your grace
»
Note
perfette, incastri sublimi.
Accordi
precisi, battito cardiaco come metronomo.
Voce
cristallina, energia.
Grazia
divina, eterea bellezza.
Una
dea, una musa, un nome: talento.
Notti bianche.
Notti innevate?
Notti
senza sonno, monopolio d’unico sogno.
Unica
fantasia.
Notte,
come tutto è cominciato.
Notte,
come tutto sarà finito.
Non
manca poi tanto.
« Your beauty cascaded on me in this white night fantasy »
~~~
Kitee, 25 Dicembre 1976.
In ritardo, lo so, ma meglio tardi che mai, no?
Happy birthday, Tuomas Holopainen.