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Autore: Rota    27/12/2011    2 recensioni
Piccolo demonio.
Winters stringeva da una parte la carta da regalo - una cosa azzurrina a pois gialli che mai avrebbe potuto classificare come "vagamente guardabile" - e dall'altra il regalo stesso. Ai suoi piedi c'era il piccolo Noise, Mortimer, che lo stava guardando con tanto d'occhi per vedere come quel gorilla sarebbe parso con addosso un cappello rosso di Babbo Natale. Nei suoi occhi, come in quelli di Allen dopotutto, c'era tutta la speranza e l'innocenza di chi attende il miracolo con devota e imperitura fede. La giustificazione che gli aveva dato non più che qualche istante prima ne era una prova, a conti fatti.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Altro personaggio
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Every little thing'
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*Autore: Rota

*Titolo: È morbido!

*Fandom: D Gray Man

*Personaggi: Sokaro Winters, Allen Walker, Un po' tutti

*Genere: Generale, Commedia

*Avvertimenti: What if…?, One shot, Missing Moment, AU, Shonen ai

*Rating: Verde

*Challange: Questa fanfic partecipa alla Challange Natalizia indetta da Fan World

*Pacco regalo/Prompt: Pacco Azzurro/ Cappello di Babbo Natale, "È morbido!"

*Note autore: Di nuovo qui con una nuova fanfic Sokaren natalizia (L) Ci sto prendendo gusto, cosa volete che vi dica? XD Mi diverto un sacco a descriverli in questo genere di situazioni, perché Sokaro è il solito disadattato di sempre e io lo adoro così (L)

 

 

 

-È morbido!-

Sokaro sapeva perfettamente che Allen aveva imbastito tutto quello per metterlo esplicitamente alla prova - anche in maniera pubblica perché l'orgoglio gli impedisse di scappare o ritirarsi in maniera poco degna. Probabilmente era un modo come un altro di vendicarsi per come si era comportato fino a quel momento, specialmente per quella cosa del pupazzo di neve che non aveva ancora smontato, oppure una semplice rivincita per quanto aveva dovuto sopportare fino a quel giorno, né più né meno. Eppure Winters aveva la coscienza pulita, lui si era comportato molto bene di fronte agli ospiti: non aveva litigato assieme a Cross in modo tale che la casa potesse venirne danneggiata, non aveva urlato a squarciagola in modo che i bambini di Miranda e di Lenalee non si spaventassero, aveva fatto apprezzamenti non troppo volgari sul cibo servito dalle donne e offerto dagli ospiti e aveva atteso paziente il momento in cui si dovevano aprire i regali prima di esprimersi totalmente soddisfatto. Ecco, la sensazione che forse fosse stato proprio quell'ultimo particolare ad averlo tradito lo colpì d'un tratto, come unico attimo in cui aveva abbassato troppo la guardia. E desiderò, parecchio, fare anche una sola cosa per smontare il sorriso innocente che il ragazzo gli stava giustamente rivolgendo, sicuro di non poter essere toccato in quanto fissato da almeno dieci paia d'occhi.

La causa di tutto quello era il regalo che Allen aveva fatto a Sokaro, un regalo a cui aveva pensato molto e per cui aveva speso tutta la sua fantasia. Era da tanto tempo, oramai, che i due convivevano e avevano una relazione stabile - si poteva parlare di anni, e considerati i due soggetti non era per niente una cosa insignificante - e sebbene di colpi bassi se n'erano scambiati parecchi, l'equilibrio giusto per la convivenza pacifica era stato largamente raggiunto. Quel Natale il giovane Walker aveva dato davvero tutto sé stesso per cambiare una normalità difficilmente raggiunta ma non del tutto digerita. Perché Allen, sebbene non lo ripetesse ogni singolo giorno, poco apprezzava che Winters si comportasse da orso bruno; perché Allen, sebbene non glielo dicesse ogni volta che gli serviva il caffè, poco apprezzava che Winters passasse più tempo in casa che in mezzo alla gente, anche solo per fare una passeggiata; perché Allen, sebbene non lo dicesse ad alta voce, poco apprezzava che Winters si serviva delle festività solo per riempirsi la pancia, senza essere toccato dall'atmosfera di ilarità e gioia comune. Così, dopo averlo convinto che non ci fosse nulla di male ad avere ospiti a casa con bambini annessi e avergli fatto accettare che qualsiasi cosa avesse detto o fatto la cosa non sarebbe cambiata, ora lo metteva nuovamente alla prova.

Piccolo demonio.

Winters stringeva da una parte la carta da regalo - una cosa azzurrina a pois gialli che mai avrebbe potuto classificare come "vagamente guardabile" - e dall'altra il regalo stesso. Ai suoi piedi c'era il piccolo Noise, Mortimer, che lo stava guardando con tanto d'occhi per vedere come quel gorilla sarebbe parso con addosso un cappello rosso di Babbo Natale. Nei suoi occhi, come in quelli di Allen dopotutto, c'era tutta la speranza e l'innocenza di chi attende il miracolo con devota e imperitura fede. La giustificazione che gli aveva dato non più che qualche istante prima ne era una prova, a conti fatti.

Sokaro quasi fu tentato di guardarsi attorno per chiedere aiuto. Sapeva che lì, nel gruppo, c'era anche Cloud, l'unica donna con la quale aveva condiviso più di tre minuti netti e che effettivamente aveva la sensibilità di capire la drammaticità del momento. Però, quando con la coda dell'occhio l'aveva intravista, lei aveva un sorrisetto fin troppo divertito in volto per assumere la candidatura di ancora di salvezza. Cross, il fellone, stava apertamente sghignazzando, lo poteva sentire benissimo alla sua destra, e piuttosto che chiedere aiuto a lui si sarebbe morso la lingua fino a morire soffocato. Froi era commosso e si era stretto a un povero e immobile Marie, sembrava sul punto di dipingere uno dei suoi soliti schizzi con il quale si dilettava nel tempo libero, giusto per rendere immortale il momento. Sugli altri non contava neppure, essendo per definizione compagni del giovane Walker, men che mai il piccolo Noise e le due bimbe Kanda.

In definitiva, era spacciato. Totalmente, irrimediabilmente spacciato.

Tornò a guardare in faccia Allen, stringendo tra le dita la stoffa effettivamente morbida del regalo che gli era stato fatto. Lui gli aveva comprato un paio di guanti nuovi, sotto consiglio di Lenalee, niente di troppo imbarazzante o compromettente. Si ripromise di regalargli un completo intimo, la volta immediatamente successiva.

Fece quindi una cosa che neppure nei suoi incubi peggiori era contemplata. Sorrise, come era suo solito - indi per tutti gli altri presenti ghignò peggio di un animale - e si mise quell'affare in testa. Rise, ad alta voce, e allungò le mani fino a prendere la confezione di dolcetti più vicina a lui, proprio quella che Cloud aveva portato dall'America per lui e il suo convivente.

Il risultato finale fu così orrido che molti per non dire tutti s pentirono di aver così atteso un tale evento.

Comparve all'attenzione di tutti un nuovo pacco, e gli sguardi si posarono quindi sull'ennesimo sventurato: Cross, prossimo a ricevere una confezione di sigari proveniente direttamente da Cuba, afferrò avido il proprio pacchetto e ringraziò con lo sguardo Sokaro. Questi, ormai al sicuro da ogni controffensiva, diede una gomitata piuttosto violenta al fianco della sua controparte.

Finché gli ospiti fossero rimasti in quella casa non ci sarebbero state conseguenze di quell'insano gesto, ma una volta soli era bene che Allen sapesse che si doveva aspettare la dura e giusta conseguenza delle sue azioni.

Allen sorrise, cordiale e gentile, e con fare assolutamente disinteressato guardò il proprio maestro mentre si accendeva uno di quei cosi e cominciava a fumare soddisfatto.

Di Natali come quelli dovevano farne davvero di più.

   
 
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