Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: 1rebeccam    28/12/2011    2 recensioni
Si sveglia di soprassalto completamente sudato e con il respiro affannato, si controlla le mani, atterrito che possano essere realmente sporche di sangue, deglutisce. Si guarda attorno e si ritrova nel silenzio e nel tepore accogliente della sua camera da letto.
La cicatrice che ha al centro del torace, proprio sotto l’incavatura delle costole, è poco più di 4 cm, ma a lui sembra una voragine.
Genere: Azione, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Semir & Ben: Due mattacchioni amici per la pelle!'
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...Si para Semir davanti ed esce nel corridoio, le guardie e la Kruger continuano a tenerlo sotto tiro,
mentre lui li minaccia premendo la pistola contro la tempia di Semir.
“Mettetele giù o lo faccio fuori, sai che lo faccio Jager, ormai un omicidio in più non fa differenza."... 





P A U R A 
*
Torniamo a casa!
*
11 Capitolo




Il commissario Kruger e Ben salgono sulla prima auto disponibile.
“A tutte le unità ci stiamo immettendo nella Mayer Strasse. Hoffman è armato e pericoloso, ricordatevi che l’ispettore Gerkan è ammanettato a lui, perciò non aprite il fuoco per nessun motivo!” Ordina il commissario per radio.
Comincia una corsa sfrenata per le vie della città, scansano auto e pedoni. Hoffman sembra impazzito, va addosso a tutto quello che si trova davanti, la Kruger non lo molla e come nell’inseguimento di Hanson, Ben fa fatica a stare fermo sul sedile.
“Si…comincio davvero a pensare che mi vogliate morto! La Kruger lo guarda strano. Venite sicuramente dalla stessa scuola!”
Il commissario capisce che parla di di lei e Semir e sempre con gli occhi incollati alla strada risponde sorridendo.
“Davvero?! Allora si è divertito, anche se sono riuscita a non distruggere l’auto!”
Ad un bivio Hoffman passa con il rosso e tre auto si scontrano, un furgoncino si ribalta e perde dei boccioni di olio, che si spargono per la strada. La Kruger sbanda ma riesce a passare, mentre le tre pattuglie di rinforzo fanno parecchi testacoda e sono costrette a fermarsi.
Semir si tiene stretto con la mano libera e gli occhi sbarrati.
“Hoffman, credi davvero di poterla fare franca? Ti prenderanno comunque!”
“Forse, ma tu sarai morto!”
Passa dritto come un treno ad un posto di blocco portandosi dietro le auto che fanno da barriera, un tir in fase di sorpasso, gli si para davanti ed è costretto a sterzare, finendo contro un palo. Hoffmann scende di corsa trascinando con sé Semir, che cerca di bloccarlo a terra ma non ci riesce.
Un paio di auto finiscono contro il tir rimasto di traverso nella carreggiata, nemmeno la Kruger riesce ad evitarlo e gli va addosso.
Ben scende di corsa. “Capo controlli che non ci siano feriti…io gli vado dietro!”
Hoffman si dirige correndo verso la campagna, Semir lo strattona e cadono rovinosamente, ma lui riesce a mettergli ancora il braccio attorno al collo e si ritrova faccia a faccia con Ben…
“Allora Jager…che faccio…gli sparo? Gli tiro il collo? Oppure sparo prima a te così non ti disperi!”
Semir lo guarda preoccupato, Ben sembra davvero stanco e affannato. Con la mano sinistra si tiene il torace e con l’altra impugna la pistola, ma non la punta e trema!
“Ti vedo sofferente Jager, lo squarcio nel petto ti fa male? O il dolore lo senti solo nei tuoi incubi!? Sai, ho deciso che lo ammazzerò solo per farti dispetto, oh...sì non ti dimenticherai mai più di me!”
Ben non gli risponde, non lo guarda neanche…
“Vedi Gerkan…il tuo amico non ha neanche il coraggio di guardarmi in faccia, non ha il coraggio di guardare mentre ti spappolo il cervello! Inginocchiati lentamente e metti a terra la pistola.”
Ordina a Ben, che solleva le mani davanti a lui. “Non ucciderlo…ti prego…per favore…”
“Ahahahaha…per favore! Hai sentito Gerkan? Mi sta pregando, il grande poliziotto, quello che doveva mandarmi in galera e buttare via la chiave!”
Ben guarda Semir dritto negli occhi mentre si abbassa lentamente per mettersi in ginocchio e posare la pistola a terra, Hoffman ha un’espressione trionfante…e Semir capisce…
Si abbassa di colpo strattonando Hoffman, Ben si alza improvvisamente e punta la pistola. Anche Hoffman punta l’arma alla tempia del suo ostaggio, ma Ben è più veloce. Lo colpisce alla spalla e cade all’indietro portandosi addosso Semir e Ben si precipita a disarmarlo.
“Semir è tutto a posto!? Silenzio. Semir…rispondi…accidenti dì qualcosa…è tutto a posto?”
“Eeehhh!!! Per poco non mi spappola il cervello…ma se ci tieni che ti dica che è tutto a posto…ok…è tutto a posto!”
Si lamenta Semir e Ben sbuffa. “Dai piantala di fare la vittima, avevi capito benissimo quello che stavo per fare, era l’unico modo. Lo sai anche tu che non ti avrebbe lasciato andare, ormai questo cretino era completamente fuori controllo!”
Hoffman è dolorante. “Hai sbagliato Jager, avresti dovuto sparare più a sinistra e uccidermi.”
Ben libera Semir dalle manette e tiene fermo Hoffman. “Ti meriti l’isolamento, COMMISSARIO, per tutto il male che hai fatto. Io sono contro la pena di morte, è troppo semplice, chiudi gli occhi ed è tutto finito. Invece devi rodere, devi pensare ogni giorno al tuo amico Kroff, a me…e a quello che ti ho portato via…la libertà!”
Arriva la Kruger con i colleghi. “Jager…tutto a posto?”
Ben lo tira su a forza. “Si capo. E’ tutto vostro!”
Lo lascia a due agenti e assieme a Semir si avvicina alla Kruger.
Ma Hoffman non si dà per vinto, nonostante la ferita sanguinante, strattona uno dei due agenti e disarma l’altro puntando la pistola contro Ben. Succede tutto in un paio di secondi. Sentono il rumore dell’arma che viene caricata, Ben e Semir si girano nello stesso momento con le pistole spianate e sparano insieme colpendolo in pieno. Hoffman lascia la pistola, cade prima in ginocchio, poi con la faccia a terra. Restano per un attimo paralizzati a guardarlo, poi Ben gli si inginocchia accanto mentre Semir resta in piedi dietro di lui. Hoffman rantola, un rivolo di sangue viene fuori dalla bocca. Ben lo gira sulla schiena e lui lo afferra con la mano insanguinata per la maglietta.
“Sei stato una spina nel fianco da quella notte…s…sei un bast…bastardo…”
Ben abbassa la testa e gli chiude gli occhi, rimasti sbarrati a guardarlo anche dopo l’ultimo respiro. Semir scuote la testa.
“Qualcuno ha detto pentiti e entrerai nel regno dei cieli, sembra che lui quel giorno fosse disattento! Era veramente marcio, marcio fino al midollo. Nemmeno in punto di morte ha avuto vergogna di quello che ha fatto!”
Ben è ancora in ginocchio accanto a lui, Semir gli mette la mano sulla spalla.
“E’ finita Ben! Andiamo, non merita un altro attimo della nostra attenzione.”
“Chiamate il medico legale e la scientifica, ordina la Kruger agli altri agenti, Jager come si sente?”
Ben continua a tenere gli occhi sul cadavere di Hoffman, in un solo istante rivive gli ultimi tre mesi. Quell’uomo si è macchiato di crimini orrendi, per non parlare del fatto che ha tradito i colleghi con cui lavorava da anni, lo ha quasi ucciso, ha tentato di uccidere Semir…e soprattutto ha fatto rapire Aida. Pensando alla sua principessa nelle mani di quei balordi gli è passato per la mente che avrebbe voluto vederlo morto…e ora che è lì davanti a lui con la faccia nella polvere, non riesce a provare nessun tipo di sentimento.
“E’ strano, dovrei sentirmi meglio, invece non provo niente…completamente niente…vuoto totale!”
“Jager lei è solo stanco. Abbiamo passato ore intense e terribili. Sarà meglio tornare in tribunale a dare la notizia al giudice e vedere di mettere la parola fine a questa storia.”
La macchina di sevizio accartocciata assieme ad altre auto sotto al tir, finalmente strappa a Ben un sorriso.
“Commissario, è riuscita a distruggerla. Brava è stata promossa!”
“Grazie Jager, ora posso ritenermi una della squadra?”
Ben le tende la mano. “Lo è sempre stata capo. Grazie, senza di lei non ce l’avrei fatta. So che è stata dura non stare alle regole…grazie davvero!”
Kim Kruger gli stringe la mano. “Se ripeterà in giro quello che sto per dirle, la mando a dirigere il traffico. Togliendo la preoccupazione per la vita di Gerkan e  Aida, mi sono divertita come una matta!”
 
In tribunale sono tutti in attesa di notizie per la sorte dell’ispettore Gerkan, il governatore cerca di dare coraggio alle mogli dei due poliziotti. Aida non sembra traumatizzata da quello che le è successo, anzi, tiene banco chiacchierando con il giudice a cui sta raccontando tutto nei minimi particolari, gesticolando con le manine seduta sopra al bancone della corte. Andrea la guarda di continuo, non riesce a toglierle gli occhi di dosso.
“Credo che il trauma sia solo nostro, lei non sembra spaventata.”
Il governatore Niman sorride. “E’ una bambina deliziosa, degna figlia dell’ispettore Gerkan, anche se non so perché, ma nel modo che ha di gesticolare mentre parla mi ricorda Jager!” Ridono tutti insieme e Rebecca gli si avvicina.
“Signor governatore, non potrebbe provare a richiamare il commissario Kruger, per avere qualche notizia?”
Aida guarda verso la porta. “Giudice fammi scendere…è tornato il mio papà!”
A quelle parole si girano tutti verso l'entrata. Aida corre verso Semir e si aggrappa alla sua gamba, anche Andrea e Rebecca gli corrono incontro con le piccole in braccio e si stringono tutti insieme così forte che per poco non le soffocano. Rebecca si accorge della macchia di sangue sulla maglietta di Ben, lo guarda spaventata e lui risponde serio alla sua domanda silenziosa. “Tranquilla, non è sangue mio, è finita Raggio di Sole…è finita!”
“Davvero!?”
“Si…davvero, risponde Semir, e per sempre…è morto!”
Dopo un attimo di silenzio Rebecca sussurra. “Dovrei provare sollievo, ma mi sento come se mi fosse stato tolto comunque qualcosa!”
Andrea le prende la mano. “Grazie al cielo non abbiamo perso nessuno e niente di importante, bacia suo marito e Aida, Ben hai davvero un aspetto orribile, dovresti andare a riposare.”
“Si, mi fa male dappertutto!” Si ricordano improvvisamente di non essere soli. Niman, Cox, il giudice e l’avvocato Zorth li stanno guardando teneramente. Ben si avvicina a loro. “Signor Zorth, grazie dal più profondo del cuore!”
“Felice che si sia risolto tutto bene ispettore, sono orgoglioso di aver avuto l’opportunità di conoscerla ed esserle stato di aiuto, perché nonostante la morte di Hanson, lei e il suo collega mi avete comunque ridato fiducia nel mio lavoro.”
Il governatore Niman gli mette una mano sulla spalla. “Il signor Zorth ha ragione. Purtroppo la stampa farà in modo che la gente ricordi solo un poliziotto corrotto, che come tanti  toglie fiducia nelle autorità, invece di ricordare quelli che sono morti e che hanno rischiato di morire per amore della verità e della giustizia. Grazie anche da parte mia!”
Semir è commosso. “Abbiamo fatto solo il nostro dovere signore.”
Niman gli sorride. “Se vuole metterla così ispettore Gerkan, non sarò certo io a dire il contrario. Sarà meglio andare, voi sarete stremati...” Stringono loro la mano e si dirigono verso l’uscita.
“Il governatore ha ragione, dice Andrea, anche le piccole sono stanche, Aida è affamata e Rebecca non chiude occhio da ore.”
Ben la guarda serio. “Davvero hai dato una lampada in testa a uno degli uomini di Hoffman?”
Rebecca annuisce. “Ora dobbiamo comprarne una nuova!”
Andrea si stringe al marito. “Oh, non è necessario, mi hai fatto un favore. Quella lampada era orribile, la tenevo lì solo perché era un regalo di una zia di Semir, ma non mi è mai piaciuta!”
“Aspetta un momento, la blocca Semir, non te l’aveva regalata qualcuno della tua famiglia?!”
Andrea lo guarda seria. “Vuoi dire che ci siamo tenuti quella cosa orribile in casa per anni per non dispiacerci a vicenda e la odiavamo tutti e due?”
Ben sorride. “Ma tu guarda…che teneri che siete! Dai torniamocene a casa.”
Si avviano verso la scalinata, ma Aida incrocia le braccia al petto e resta ferma sul posto. “Ma che fate?! Papà hai sbagliato! Stai portando via Emma!”
Semir guarda la bimba che tra le sue braccia, nella confusione dell’abbraccio hanno acchiappato la prima neonata disponibile.
Opporca! Hai ragione…Ben questa è tua, gliela porge e prende Lili, e questa è mia. Scusa amore di papà…mi sono confuso!”
Scoppiano a ridere e finalmente con tutto il cuore.
Mentre scendono le scale Semir da una gomitata a Ben. “Ehi c’è il tuo amico, aspetto ancora una spiegazione!”
Pauffer si avvicina a loro timidamente. “Ispettore, volevo essere certo che fosse finita bene!”
“E’ finita bene…anche grazie a te Hans, hai davvero rischiato tanto per fare la cosa giusta!”
“Ispettore, lei è stato l’unico da quando sono uscito di prigione, che mi ha guardato negli occhi e mi ha parlato senza pensare che fossi spazzatura! Io ho fatto degli errori ma ho pagato e ora rigo dritto, ma per il mondo sarò sempre feccia. Tranne per lei…e poi c’erano di mezzo le bambine…e loro non si toccano…MAI!”
Guarda le piccole con tenerezza, stringe la mano a tutti, fa un inchino e sparisce, ma senza la solita nuvola di fumo…
“Chi è quell’uomo?”
Chiede Rebecca e Semir fa una smorfia. “Il fotografo…”
“Vuoi dire il fotografo che ha fotografato le piccole? E perché non l’avete arrestato?”
“Boooh! Tuo marito fa il misterioso!”
“Sappiate solo che è un buon diavolo, risponde Ben, in passato ha sbagliato, ma adora i bambini e mi ha aiutato a rintracciare te e Aida…e poi sbaglio o ti ha salvato la vita? Credimi non c’è nient’altro da dire!”
 
Arrivati a casa Semir si dirige nella camera delle piccole. “Ahhh…finalmente! Mi sembra passato un secolo da quando ho messo piede qui a casa l’ultima volta!”
Mette Lili nella culla, Aida si siede sul divano e prende in mano il suo orsetto, Andrea guarda l’altalena in giardino.
“Rebecca ha ragione, ci è stato comunque tolto qualcosa, la certezza di essere al sicuro almeno a casa propria!”
Semir si avvicina e l’abbraccia in silenzio.
Aida sentendo dal salone le parole della mamma, si alza e va in camera da letto, guarda la sua sorellina che dalla culla le sorride, scavalca la sponda del lettino, si corica accanto a lei e la circonda con il braccio. “Non ti preoccupare Lili, a te ci penso io, ti proteggo io!”
Lili la guarda continuando a sorridere e le risponde con un nnghheee e Aida le dà il suo orsetto.
“Già, hai ragione, dobbiamo pensare noi a mamma e papà, sono tanto stanchi!”
Andrea si stacca dall’abbraccio di Semir e si guarda attorno. “Ma dov’è Aida?”
Entrano in camera e la trovano abbracciata a Lili. Si sono addormentate stringendo con la manina lo stesso orsetto.
Andrea le accarezza sulla guancia. “Continuavo ad immaginarmi senza di voi…non riuscivo a pensare cosa ne sarebbe stato di me senza…io non…”
Semir l’abbraccia ancora. “Siamo qui amore. Aida è qui e sta bene, guardala. Dorme tranquilla, si sente al sicuro!”
Andrea sorride tra le lacrime. “Si, con i suoi due eroi si sente al sicuro, hai visto con quanto orgoglio mi ha mostrato come avete legato i cattivi?”
Semir la trascina verso il letto. “Andiamo a riposare anche noi, sono veramente esausto!” Si coricano e si mettono vicini e stretti.
“Non lasciarmi mai…Semir!”… e lui la stringe ancora più forte…
 
Rebecca si sta rinfrescando il viso. Ben la guarda preoccupato. Si muove come un automa e non dice una parola.
“Come ti senti?”
“Sto bene. Ho solo un gran peso dentro e non  riesco a capire perché. Tu piuttosto, dovresti farti visitare dal dottor Swarz, quel livido sotto la cicatrice potrebbe essere pericoloso.”
Emma dalla culla comincia a piangere in modo strano.
“Chissà perché urla così? Non l’ha mai fatto!” chiede Ben e nel frattempo squilla il telefono…


Continua...


Angolo di Rebecca:

Ciao, sono tornata ed ecco che salvo di nuovo Semir...
Ma Emma perchè urla così forte?
Bohhh!
Grazie e al prossimo :)
  
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