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Autore: _Eileen    28/12/2011    8 recensioni
Perchè? Perchè? Perchè mi ero fatta convincere? Non potevo semplicemente starmene a casa a dormire? No, dovevo andare con la mia migliore amica ad una stramaledettissima festa, vero?
Storia di una Courtney alle prese con una Bridgette festaiola e un ragazzo, antipatico, palloso, stressante, infatile che le va dietro
{DxC, accenno alla TxG e alla GxB}
DAL CAPITOLO 13 
“Se non chiudi la bocca ti entreranno le mosche, dolcezza” mi urlò, in segno di saluto, avvicinandosi a me con la sua solita aria strafottente e le mani in tasca. Improvvisamente, mi risvegliai dalla mia trance e, sbattendo le palpebre più volte, indietreggiai di qualche passo. “Duncan!” esclamai, indignata “sei veramente arrogante!”
“Courtney!” fece lui di rimando, con un odioso tono cantilenante “sei veramente noiosa!”
“Io non sono noiosa!” dissi imbronciata, mettendo le mani sui fianchi e lanciandogli una stilettata con lo sguardo. Certi momenti, e quello rientrava decisamente nella categoria, avrei voluto davvero che le occhiatacce assassine potessero uccidere sul serio. L'unica nota negativa nel piano era che, se così fosse stato, al momento sarei in prigione con l'accusa di pluriomicidio.
“Oh sì che lo sei!” ridacchiò lui “sei stressante, non ti diverti mai, sai solo offendere e criticare, ti vesti sempre in grigio, adori stare al centro dell'attenzione e segui sempre le regole alla lettera. Ciò ti rende noiosa.”
“Ciò, Duncan, mi rende matura” ringhiai. Odiavo quando qualcuno mi diceva i miei difetti, soprattutto se nella stessa frase, soprattutto se quel qualcuno era Duncan.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bridgette, Courtney, Duncan, Gwen, Heather, Nuovo Personaggio | Coppie: Duncan/Courtney
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Teased and hated

 

Courtney's POV

Biscotti. Zucchero. Caffè. Detersivo. Cosa indecifrabile.

Assottigliai gli occhi e avvicinai il foglio con l'elenco della spesa al viso, cercando di capire l'orribile scrittura di mia madre. Quello sgorbio era una p o una f? No, forse era una r ...

Scrollai le spalle, rinunciando alla decifrazione del geroglifico che avevo in mano e decidendo di non comprare l'oggetto misterioso.

Presi l'ultima cosa che mi serviva -i biscotti, rigorosamente al cioccolato, come piacevano tanto a me e a mia madre-, e mi avviai verso la cassa, per poi pagare e allontanarmi in fretta dal supermercato. Sinceramente, odiavo andare a fare la spesa. Avrei preferito di gran lunga starmene a casa a leggere un buon libro o ad avvantaggiarmi coi compiti della settimana, ma purtroppo ogni tanto mi toccava andarci.

Io ti ODIO! Non ti sopporto più!” Un grido giunse dal parcheggio semivuoto verso il quale mi stavo dirigendo, e, vinta dalla curiosità, mi avvicinai per vedere che cosa facesse inviperire così tanto una ragazza da farla urlare in quel modo.

No, rettifico; Courtney non è un'impicciona. Non mi interessava niente, niente, di quello che faceva la gente. Dovevo solo andare a prendere il motorino per tornare a casa tutto qui.

Svoltai a destra, ritrovandomi a pochi metri dalla ragazza e dal suo interlocutore, e la mascella mi cadde a terra per lo stupore.

Non credevo in tutte quelle baggianate sul destino, il fatto che tutta la mia vita fosse già stata scritta e catalogata da qualcun altro, eccetera. Ero io che la organizzavo, la mia vita. Quindi, il fatto di vedere quel ragazzo laggiù, doveva essere solo per via del caso. Una grande, mostruosa, orrenda coincidenza.

La cosa migliore da fare sarebbe stata quella di allontanarmi in fretta, prima che Duncan si accorgesse della mia presenza, ma qualcosa mi teneva i piedi saldamente incollati a terra, lasciandomi come unica possibilità quella di rimanere a guardare la scena.

Ti ho aspettato per più di mezz'ora!” stava urlando la ragazza, con la voce ormai roca per via del tanto urlare. “Mi avevi promesso che mi avresti accompagnata, che razza di fidanzato sei?”

Trattenni un grido di stupore: fidanzato?

Guardai più attentamente la ragazza, e solo in quel momento mi resi conto che era molto diversa dalla bionda con cui l'avevo visto nemmeno una settimana prima davanti a scuola. Questa, infatti, aveva dei lunghi capelli rosso fuoco che le arrivavano a metà schiena, e il fisico e il portamento tipico di quelle che comunemente vengono chiamate... cheerleader.

...inoltre di credevo ferito, morto o che so io, invece eri qui, in questo lurido parcheggio a dipingere sul muro!” Tipico di Duncan, pensai: dare buca ad una ragazza per passare il pomeriggio a fare graffiti. Strano, però, quando ero arrivata non l'avevo visto.

...Mi stai perlomeno ascoltando?” disse Mrs Cheerleader, mettendo le mani sui fianchi e guardando dall'alto in basso il ragazzo, con scarsissimo successo, dato che era almeno venti centimetri più bassa di lui.

Duncan, che si stava guardando le unghie con una sfacciata nonchalance, sbadigliò teatralmente e rispose finalmente alla ragazza. “Mh, hai detto qualcosa, dolcezza?”

Ahi, brutta mossa Duncan! Se io fossi stata al posto della rossa sicuramente di avrei...

SLAP!

Donna! Ma che ti è preso?” urlò Duncan, ormai non più tranquillo, mentre si massaggiava la guancia sulla quale si stava arrossando sempre di più il segno di una mano.

Che è preso a me? A me, Duncan? Ma ti sei visto, con quella cresta verdognola. A me non piace nemmeno il verde!”

Che cosa mi importa se non ti piace?” replicò lui, storcendo il naso.

Okay, decisamente non erano affari miei, ma ormai ero a metà spettacolo... Povero, povero Duncan.. Aspetta, ho pensato 'povero' e 'Duncan' nella stessa frase? Come.. come se io fossi dispiaciuta per lui? Figurarsi, mi sto godendo un sacco la scena!

...non capisco ancora come mai sia ancora qui a parlare con te. Penso che me ne andrò a fare shopping in santa pace, con qualcuno di più affidabile! È la terza volta che mi dai buca, questa è la bocca che traballare il raso...”
Goccia che fa traboccare il vaso, idiota.

Quindi tra noi è finita. Finita! Ecco, l'ho detto! E non provare a riprendermi, niente e nessuno farà cambiare idea a me, Charlotte, capito?”

Come se me ne importasse qualcosa! Tanto volevo rompere con te già da tempo, meglio così. Mi stavi sempre tra i piedi.”

Davvero...?! Volevo dire, ah! Bene, allora!”

Bene, si, Charlotte, BENE!”

La ragazza si morse il labbro inferiore, in modo da farlo smettere di tremare convulsamente, prima di girare sui tacchi e allontanarsi in tutta fretta.

Duncan sbuffò sonoramente, passandosi una mano sui capelli. Stranamente, non sembrava minimamente turbato o ferito, ma solo estremamente e decisamente... annoiato.

E poi il fato -no, abbiamo detto il caso- volle che si girò quel tanto da vedermi immobile a qualche metro da lui, con la bocca semiaperta e il sacchetto della spesa in mano.

Se non chiudi la bocca ti entreranno le mosche, dolcezza” mi urlò, in segno di saluto, avvicinandosi a me con la sua solita aria strafottente e le mani in tasca. Improvvisamente, mi risvegliai dalla mia trance e, sbattendo le palpebre più volte, indietreggiai di qualche passo. “Duncan!” esclamai, indignata “sei veramente arrogante!”

Courtney!” fece lui di rimando, con un odioso tono cantilenante “sei veramente noiosa!”

Io non sono noiosa!” dissi imbronciata, mettendo le mani sui fianchi e lanciandogli una stilettata con lo sguardo. Certi momenti, e quello rientrava decisamente nella categoria, avrei voluto davvero che le occhiatacce assassine potessero uccidere sul serio. L'unica nota negativa nel piano era che, se così fosse stato, al momento sarei in prigione con l'accusa di pluriomicidio.

Oh sì che lo sei!” ridacchiò lui “sei stressante, non ti diverti mai, sai solo offendere e criticare, ti vesti sempre in grigio, adori stare al centro dell'attenzione e segui sempre le regole alla lettera. Ciò ti rende noiosa.”

Ciò, Duncan, mi rende matura” ringhiai. Odiavo quando qualcuno mi diceva i miei difetti, soprattutto se nella stessa frase, soprattutto se quel qualcuno era Duncan.

Incrociai le braccia e squadrai malissimo Mr. Punk, con un cipiglio così alzato che scompariva sotto la mia frangia.

E poi, per la prima vera volta, mi ritrovai a fissare intensamente Duncan. Ad esempio, mi resi conto solo in quel momento dei chili e chili di gel che doveva mettere ogni volta sulla sua cresta, per darle un aspetto così luminoso. Come non mi ero mai accorta del fatto che aveva un piccolo naso a punta, che avrebbe storpiato terribilmente l'aspetto da punk, se non fosse stato per il piccolo piercing sul lato sinistro. Come non mi ero mai accorta del fatto che la sua maglietta nera era abbastanza aderente in modo da lasciar trasparire i suoi addominali ben scolpiti o...

Senti, lo so che stai guardando, ma potresti smetterla di fissarmi in questo modo? Sei inquietante. Inoltre, so già da me di essere figo.” Arrossii violentemente e e cominciai a blaterare parole sconnesse.

No. Riprenditi Courtney. Non è da te balbettare in questo modo.

Cosa?! Io... io... io non stavo assolutamente...” ma non potei continuare quando lo vidi ruotare gli occhi e stamparsi in faccia quell'odioso sorrisino sghembo. “DUNCAN! Sei veramente un pervertito egocentrico, stupido, insopportabile delinquente!” cominciai ad elencare gli aggettivi contandoli sulle dita, ormai rossa e tremante non più per l'imbarazzo, ma per un sentimento a me assolutamente non nuovo.... la rabbia.

Sei uno scoordinato mentale, un..un... Lo sai perchè hai così tante ragazze diverse la settimana? Perchè non hai il coraggio di tenertene una per un tempo decente! E poi sono io quella che si crede al centro del mondo? Sei tu quello egoista, egocentrico, ribelle! Pensi solo a te stesso, ad imbrattare i muri pubblici, a fare lo spiritoso con quel tuo sorrisino stupido e a dare noia a me! Che ti ho fatto di male? Ti credi forse divertente? Ma non lo sei, Duncan! E poi non mi stupisce il fatto che tu sia stato bocciato due volte, sai? Delinquente, insopportabile, pervertito, punk e... e... pure brutto!” urlai tutto d'un fiato. Respiravo a fatica e la mia faccia era rossa per lo sforza e mi occhi mandavano scintille. Ma ne era valsa la pena? Oh, sì.

Improvvisamente, silenzio. Il silenzio più totale mentre fissavo Duncan fumante, con la lava che mi usciva dalle orecchie, dal naso, dalla bocca. Sembravo un vulcano in eruzione.

Ma si sa, i vulcani più potenti sono quelli esplosivi. In questo caso, Duncan.

Bene Courtney, hai finito la predica? Così me ne posso andare per non dovere stare più a parlare con te! Sempre che sbraitare in faccia insulti vari possa essere considerato parlare! Come fai a essere così tremendamente fastidiosa? E pensare che all'inizio mi piacevi pure! Ma adesso me ne vado, così rendiamo contenta la nostra piccola principessina-che-non-vuole-vedere-il-cattivo-Duncan, d'accordo?”

Improvvisamente, mi sentii cadere il mondo addosso. Era come se un enorme pioggia avesse spento il vulcano che era in me. E, solo mente Duncan si allontanava furioso, scalciando sassi a destra e manca, mi ritrovai a mordermi il labbro inferiore, in segno di quella sensazione che avevo provato solo in pochissime altre occasioni: il senso di colpa.





 

 

A/N
Già, ogni tanto rispunto anche io. Mi dispiace di non aver aggiornato da circa... due mesi, ma ero piuttosto occupata con la scuola.

Ne approfitto per fare a tutti tanti auguri di buon Natale in ritardo e uno spensierato (mi distinguo con gli aggettivi u.u) anno nuovo in anticipo.
Spero solo che non mi odierete per il fatto che faccia litigare Dunc e Court di continuo, e che gli faccia proclamare il loro odio, piuttosto che il loro amore eterno... xD Nonostante tutto, io mi sono divertita un sacco a scrivere questo capitolo, spero che lo apprezzerte anche voi! :D. E adesso, fuggo per terre lontane.

_Eileen. 

  
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