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Autore: _itshazzassmile    28/12/2011    1 recensioni
Un incontro forse voluto dal destino. Un amore inevitabile.
Ormai si appartengono, sono una cosa sola.
"D'un tratto i miei occhi incontrarono i suoi e lui, lui sorrise all'improvviso. Io mi immobilizzai di fronte a quell'inaspettato raggio di luce. Avanzò verso di me, occhi dentro occhi, finché non fummo così vicini da confondere i battiti dei nostri cuori, così vicini da mischiare i nostri respiri."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prefazione - How can a boy be so damn perfect?


Già dovevo sopportare lei, la ragazza più vanitosa che io avessi mai conosciuto, ma quel programma non poteva rifilarmelo!
Non mi era mai piaciuto X-Factor, ma se avessi cominciato a ribattere sarei finita con urlare come una deficiente, sfogando tutta la rabbia che avevo accumulato in quella giornata, perché era troppa perfino per me. Probabilmente sarei anche scoppiata in lacrime, e lei non doveva vedermi piangere.
Allora, presi il mio I-Phone ed entrai su Facebook, lasciandole guardare quello stupido programma. Ma ad un certo punto tirai su la testa di scatto. Una voce in particolare mi aveva svuotato la mente. Era una voce calda, una voce che mi aveva fatto entrare in un altro mondo, come per incanto. Guardai la televisione, e vidi l’origine di quella voce: un ragazzo tra i più belli che avessi mai visto. Era sorridente, e cantava muovendosi sul palco con le braccia, con la testa, con tutto sé stesso. Anche un insensibile avrebbe capito subito che la musica era il suo unico e vero sogno. Era insieme ad altri quattro ragazzi, con la stessa energia, la stessa forza, erano gli esseri più angelici e spettacolari che potessero esistere. L'effetto che avevano avuto su di me era qualcosa di inspiegabile, la necessità di sapere di più su di loro, la voglia irrefrenabile di continuare a sentire quelle voci.
“Ehi Summer?! Ma cosa stai pensando? Torna sulla terra, TERRA CHIAMA SUMMER! Neanche lo conosci! E’ un cantante, chissà magari non lo vedrai mai neanche dal vivo!” pensai. E di sicuro non l’avrei visto dal vivo se non avessi saputo come si chiamava quella band. Era appena finita la canzone e il presentatore stava per dire il loro nome, quando la sua voce fu interrotta da un profondo grugnire che proveniva da quella ragazza sdraiata sul divano. Ma non era possibile, mi aveva costretto a guardare un programma che a me neanche piaceva e poi si era pure addormentata?! Non ci potevo credere, dovevo sapere il loro nome. Non cambiai canale, guardai X-Factor fino alla fine, sperando di sentire un'altra volta quelle voci, di vedere un’altra volta quei cinque ragazzi così perfetti. Ma loro non tornarono. Così, abbastanza delusa, andai nel mio letto, lasciando Rachel dormire sul divano. Prima o poi qualcuno sarebbe arrivato a portarla a casa, io di certo non ero dell’umore per andare a chiamare i suoi.
Presi l’I-Phone e vidi per l’ennesima volta quell’immagine, che usavo come sfondo. Ma ero masochista, o cosa?! Ogni volta che vedevo quella sua foto potevo risentire le parole di quella mattina. Qualche settimana prima, Jack si era messo con me, dopo mesi che speravo succedesse, e poi? E poi, esattamente quel giorno, era venuto da me dicendomi che non gli ero mai piaciuta veramente, si era messo con me solo per fare ingelosire una ragazza che adesso le stava appiccicata come una sanguisuga, continuando a baciarlo davanti a me. Gli piacevo solo ed esclusivamente fisicamente. Poi se n’era andato, ridendo, fregandosene di tutti i pezzettini del mio cuore che erano caduti a terra al suono delle sue parole. Eppure continuavo a tenere lui come sfondo. Ma la voce del ragazzo che avevo sentito alla televisione, anzi l’insieme di tutte quelle voci, mi aveva svuotato la mente, aveva tolto pure lui. Per un attimo mi sentii più forte. In un colpo decisi di eliminare tutte le foto di Jack (e diciamo che non erano poche), ogni suo messaggio, ogni suo ricordo. Ogni palla che mi aveva raccontato, ogni palla a cui avevo creduto. Come sfondo misi la mia migliore amica, Kim, la persona che mi capiva più in questo mondo al quale mi sembrava di esser diventata allergica.
Mi sdraiai nel letto, e chiusi gli occhi. La prima immagine che mi si fissò in testa non fu quella di Jack, ma quella del ragazzo ricciolino che un’oretta prima mi aveva incantata. Aveva i capelli neri e ricciolini, il viso squadrato e gli occhi di un colore indefinibile, un po’ verdi, un po’ grigi e un po’ azzurri, e sembravano nascondere un intero mondo. Dopo quello sguardo non capii più niente. I suoi occhi mi avevano attraversata, puntando dritti al mio cuore. No, no, no, non andava proprio bene così. Cosa mi stava succedendo? Era la cosa più sbagliata che potessi provare. Perciò decisi di non cercare chi fosse, di non guardare più X-Factor. Non avrei parlato a nessuno dell’effetto che mi avevano fatto questi cinque meravigliosi ragazzi (tranne a Kim, ovviamente), qualcuno avrebbe saputo darmi le risposte che desideravo, ma io dovevo allontanarmi il più possibile da loro. Era successa la stessa cosa a mia sorella qualche anno prima. Si era innamorata follemente di un gruppo, e aveva cominciato a stare male, a perdere la felicità che aveva dentro, quando si era resa conto di non poter averli. Appena le era passata questa passione, era tornata “normale”. A quel punto io potevo non appassionarmene dal principio, no? Ma quel viso, beh quello non riuscivo a togliermelo dalla testa. Come poteva un ragazzo essere così dannatamente perfetto?

 
  
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