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Autore: anonimaG    28/12/2011    7 recensioni
Andrea, una ragazza con un bel caratterino che si ritrova in una situazione un po' strana: Il suo nuovo fratellastro è il ragazzo della sua migliore amica nonché un Don Giovanni che ci prova anche con lei.
Come se la caverà?
Ringrazio in anticipo chi leggerà questa mia FF e prego alle persone di leggere e di recensire così da farmi un'idea su cosa ne pensate della storia ^^ Accetto anche critiche e recensioni neutre :D
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6

 
 
 
 
 
   Eravamo in macchina, come tutti i sabati pomeriggio dovevamo andare dai nonni, questa sarebbe stato diverso perchè ci sarebbero state altre due persone con noi: Serena e Federico.
In macchina Federico stava tutto il tempo al cellulare, avrei scommesso che stava messaggiando con Lidia e una delle sue ragazze.
   Finalmente dopo mezz'ora di torture e con Federico che cantava le canzoni che erano state trasmesse alla radio arrivammo.
Scesi dalla macchina e il cane di mia nonna mi saltò addosso.
-Nikita ora basta di leccarmi, si anche io ti voglio bene ma ora ba... AH ah ah ah!-. Il cane aveva iniziato a leccarmi e mi faceva il solletico.
Federico mi osservava con un sorriso compiaciuto per poi porgermi la mano.
-Dovresti essere sempre così Andrea, mi piaci un sacco così-. Presi la sua mano e lo feci cadere a terra per poi rialzarmi soddisfatta.
-Non dirmi come devo essere per favore, questo sarebbe il colmo...
Nikita mi seguì fino all'entrata non calcolando di una lira Federico sporco di terra che si stava rialzando.
-Bene, Fede e Andrea potete mettere le valigie in quella stanza-. Indicò mio padre mentre salutavamo i nonni.
-No aspetta, perchè nella stessa stanza con lui?-. chiesi io sconcertata.
-Si, scusami tesoro ma non abbiamo altre stanze...-. Disse mia nonna.
-Scusa ma Federico non può dormire nel divano?-. Ribattei arrabbiata.
-Andrea non fare così!-. Mi rimproverò mio padre 
-Bene allora dormirò io nel divano!-. Conclusi prendendo le valigie e portandole in quella che era sempre stata per 16 anni la mia stanza e che avrei dovuto concedere a Federico.
Federico mi raggiunse in stanza e chiuse la porta, non mi convinceva quando chiudeva la porta... Mi faceva paura stare in una stanza chiusa con lui.
Posò la sua valigia sul letto e poi mi venne di nuovo incontro e, di nuovo, bloccandomi con i polsi al muro.
Un altro bacio.
Cazzo ma che gusto ci provava a farmi sentire a disagio? 
Finalmente aveva finito di baciarmi.
"Oddio ora mi sta baciando il collo" Pensai disgustata, si mi stava toccando anche troppo.
-Senti un po': calma i tuoi ormoni ok? E lasciami se no urlo.
Lui continuò a bacirmi il collo e poi mi disse nell'orecchio.
-Allora dovrò tapparti di nuovo la bocca... Mm...-. Rise di gusto e poi tornò a baciarmi.
Mi stava dando su i nervi e gli tirai un calcio nelle parti basse.
Stavo provando gusto a picchiarlo in quei giorni.
Si accasciò a terra ed io specchiandomi alla specchio mi sistemai i capelli e i vestiti per poi uscire dalla stanza e lasciarlo là.
-Io vado a fare una passeggiata... E porto anche Nikita.
Qualche minuto dopo ero fuori di casa e stavo camminando con Nikita dietro che mi seguiva, il cane dei miei nonni non aveva bisogno di guinzagli perchè tanto mi seguiva ovunque andavo.
-Caspita che freddo... Siamo quasi a Dicembre...-. Dissi al cane come se potesse rispondermi mentre sbattevo i denti e tremavo.
-Ho dimenticato il giubbotto.
-Si lo so, è per questo che sono qua.
"I-i-il cane parla? Oddio... Ho le visioni... Ma Nikita ha una voce che assomigia a quella di..." Mi girai.
-Federico!!! Vattene maniaco... Posso urlare anche qua in mezzo alla strada sai?? Nikita attacca!!-. Mi girai verso il cane e vidi Nikita fare i suoi bisognini e non importarsi di quello che stava accadendo.
-Ma lo sapresti come andrebbe a finire no?-. Rise di gusto.
-Ok, ora mi rifiuto d'urlare...-. Dissi rassegnata.
-Ok...-. Si levò la giaccha e me la mise sulle spalle.
Lo guardai negli occhi e ricominciammo le  nostre discussioni.
"E adesso che stai facendo?"
"Ti vorrei viva almeno fino a sta notte" Mi fece l'occhiolino.
"Tanto dormo sul divano"
"Questo lo vedremo..." Staccai lo sguardo e chiusi la discussione.
-Torniamo a casa-. Annunciai dirigendomi verso la strada del ritorno.
 
Era notte ed io ero sul divano tremante di freddo nonostante le 300 coperte che avevo addosso.
Le finestre erano chiuse ma il salone della casa dei miei nonni era sempre freddo.
"Magari posso adare nella mia stanza e prendere un giubotto" pensai rigirandomi tra le coperte, tanto Federico dormiva, non avrebbe potuto farmi niente.
Presi la valigia da sotto il letto, Federico, come immaginavo, dormiva come un pascià... Come era carino quando dormiva.
Presi il giubbotto da là dentro e mi incamminai verso la porta.
Qualcuno mi aveva bloccato le gamba.
"Merda si è svegliato!" 
Mi tirò la gamba e caddi nel letto, lui aveva gli occhi socchiusi.
Mi avvolse nelle coperte e nelle sue braccia.
-Sapevo che saresti venuto-.Ghignò sottovoce.
-E cosa te lo aveva fatto pensare?
-Il fatto che nel salone fa freddo.
-Ecco appunto, sono venuta qua solo per prendere il giubbotto.
Mi ignorò e mi strinse di più con le braccia.
-Tu e il tuo stupido orgoglio... Sei fredda... Riscaldati un po'...-. Mormorò e dopo di chè si addormentò lasciandomi incatenata nelle sue braccia.
Secondo me con quella frase non voleva intendere solo il fatto che io sentivo freddo ma anche... Insomma voleva descrivere il mio carattere.
Si, era caldo e bello stare abbracciata con lui.
   Il mattino dopo mi risvegliai mentre lo abbracciavo anche io, avevo la fronte attaccata alla sua e lui aveva gli occhi aperti, mi guardava con un sorriso malizioso.
-Aah-. Fermò l'urlo con un bacio ed io sconvolta e confusa mi spostai dalla parte del mio letto sedendomi.
-Ma la vuoi finire di baciarmi ogni volta che voglio urlare? Perchè mi hai riscaldato sta notte? Perchè ti stavo abbracciando anche io? Perchè  avevo la fronte vicina alla tua? Perchè mi guardavi? e... Perchè sembra tutto così romantico??-. Chiesi tutto in una volta.
-Non ti è piaciuto?
-No... Cioè si... Magari un po'... NO CHE NON MI E' PIACIUTO!!-. Mi alzai per andare in bagno e un'altra volta lui si alzò e mi bloccò quando stavo per aprire la porta.
-Allora questo ti piacerà!-. Continuò ritornando a baciarmi.
Gli morsi il labbro.
-Fottiti Federico-. Conclusi andandomene.
   
 
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