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Autore: Fabiola    13/08/2006    30 recensioni
Ho deciso di scrivere il settimo di Harry Potter. Inizia dall'uccisione di Silente: Piton si ritrova in un bosco; piove; e non è solo...
Genere: Azione, Avventura, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Iniziò a piovere. Prima una pioggerella finissima, poi enormi goccioloni iniziarono a cadere al suolo come saette, risvegliando il bosco, rinfrescando l'aria. Lui non ne fu scontento. Lasciò che le goccie gli lambissero il viso, come se fossero lacrime, come se il cielo avesse saputo fin dal primo istante il suo stato d'animo, il suo bisogno di rinfresco, di lavare via i ricordi ancora freschi di quella nottata intensa... Marciò nelle pozzanghere tra ricordi dolorosi e il petto che quasi gli scoppiava... aveva già provato in vita sua quella sensazione d'odio per se stesso e voglia di finirla. Si morse un labbro, cercando di non perdere il controllo. Si guardò indietro. Voleva essere sicuro che non lo seguisse nessuno, che fosse solo. Era appena stato nella base dell'Ordine Oscuro, tra i ringraziamenti, gli elogi del Signore Oscuro e di parecchi Mangiamorte; aveva riso di gusto, aveva brindato alla morte di Silente... poi si era congedato, forse troppo presto, ma col sorriso in volto. Ora camminava sul terreno acquoso di quella sperduta foresta affranto dai ricordi. L'aveva fatto. Dopo anni che Silente si era fidato di lui... gli aveva puntato la bacchetta al cuore e l'aveva ucciso, senza spiegazioni, senza una parola. ''Severus... Severus... per piacere...'' Le parole del suo maestro gli tornarono ancora una volta vividissime nella mente, come se fosse stato vicino a lui in quel momento, come se nell'attimo della sua morte fosse stato lui, e non Silente, a precipitare nel vuoto, a sentire il cuore smettere di battere e la vita abbandonarlo. ''Cosa... ho... fatto...'' sussurrò, la voce spezzata. Ma non aveva scelta: aveva un compito da portare a termine, e le circostanze lo avevano portato a dover scegliere, o Silente o Eyes... Ma era Eyes il punto centrale del suo piano; aveva promesso di farlo, e, se anche doloroso, avrebbe eliminato qualunque mago si fosse intromesso nella sua strada... Era giunto sulla riva di un piccolo laghetto nero, sulla cui superficie zampillavano come tante piccole fontanine le goccie di pioggia, che ora avevano preso a divenire più lievi. Non avrebbe voluto che spiovesse. La pioggia da un lato offuscava i pensieri, gli conferiva un senso di pace, e l'unica cosa che ora voleva era non poter pensare... ma era come dover togliere una spada da una roccia particolarmente dura... come il suo cuore... ''Vigliacco! Uccidi anche me come hai ucciso lui... vigliacco!!!'' Si sedette su una roccia a picco sul lago, le mani sulla testa cercando di non perdere la lucidità. Vigliacco... dopo tutto quello che aveva fatto, Potter lo aveva chiamato vigliacco. Se c'era una persona al mondo meno vigliacca di lui, ebbene, ne Potter ne lui l'avevano mai conosciuta... Aveva rischiato la vita, si era dimostrato in grado di svolgere i compiti più pricolosi che nessun altro aveva mai neanche pensato di fare, e Potter, quel bastardo, lo chiamava vigliacco... ma lui non sapeva, neanche immaginava quale coraggio gli era stato necessario per puntare la bacchetta al cuore dell'unico mago che glielo aveva aperto spontaneamente, che lo aveva accettato per quello che era, un Serpeverde, si, ma dal cuore innamorato e gentile per quelli che lo avevano saputo amare. 'Ma poi l'hai odiato' disse una vocina nella mente di Severus 'l'hai odiato per tutto l'anno e alla fine sei esploso...' 'Ma certo' si rispose 'da quando ha iniziato a mettermi da parte per Potter. Perchè Potter poteva conoscere brane del passato del Signore Oscuro e non io che avevo dimostrato di conoscerlo e raggirarlo più di tutti? Perchè passava molto più tempo con lui che con me, perchè gli rivelava fatti del passato non appena Potter faceva domande, e di me invece non voleva fidarsi? E perchè, perchè, portava Potter con lui per quelle sue strane avventure e io ero tenuto all'oscuro di tutto, ed ero buono solo per curarlo quand'era in fin di vita? Non ci ho visto più. L'ho assassinato. Avrebbe dovuto prevederlo' La pioggià si infittì. Piton lasciò che le sue lacrime amare si mescolassero con la pioggia che gli scorreva sul viso. Non si scrostò i capelli bagnati dal volto: se avesse potuto, avrebbe fatto a pezzi il suo viso. Odiava essere se stesso, fare l'impresa più eroica degli ultimi decenni... e inimicarsi tutto il Paese, tutti lo credevano cattivo, sadico, bramante di gloria... nessuno sapeva che si odiava per aver fatto quel gesto. Nessuno sapeva che aveva cercato e ricercato di convincere Silente a salvarsi la vita, sacrificando la propria... Un grido acuto lo riportò nella boschiva realtà. Si girò e cercò di individuare la fonte del grido. Nessuno. Sembrava non esserci nessuno nel bosco, finchè il silenzio non venne interrotto ancora da uno stridio acuto, e poi... Fu come se una fiamma fosse planata dal cielo: scarlatta e al tempo stesso dorata, si depositò con grazia sul terreno unticcio e con un fruscio di piume il bell'uccello rossastro si scrollò di dosso l'acqua piovana. ''Fanny...'' balbettò Piton, incredulo, balzando giù dalla roccia sul quale si era seduto. ''Fanny la Feinice... Ma cosa diavolo...?'' L'uccello chiuse gli occhi per un attimo, poi aprì il becco e cadde a terra un minuscolo pacchetto bianco.
  
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