CAP.
2
Padri,
futuri mariti e fairth.
Sono
passati due mesi da quando si è schiuso l’uovo ed
è nato Tongfut, il mio drago
viola.
La
Regina Annabelle è stata subito avvisata, così
come la Regina Arya, che è
arrivata a Gil’ead il giorno dopo, per dirmi che sarei dovuta
andare ad
Ellesmera.
Devo
dire che fu un colpo, soprattutto per mio padre che si aspettava tutto
ros’e
fiori comunque, alla fine, mi ha lasciato andare.
Salutato
tutto il paese (e per tutti intendo proprio tutto) sono salita sul
drago della
Regina. Ed è stato fantastico. Volare su un drago, intendo.
Ho
scoperto anche che Arya, io ho l’onore di poterla chiamare
così, è una person..pardon,
elfo, molto socievole. O,
almeno, così mi è parso.
Il
viaggio per Ellesmera è stato duro, ma il fine giustifica i
mezzi. Cioè, appena
sono scesa da Fìrnen non sono riuscita più a
muovermi (in parte perché mi
facevano ancora male le gambe). Ellesmera era fantastica, per non
parlare degli
elfi che mi trattavano come una regina. Mi davano frutta e verdura a
volontà,
vestiti, mi intrecciavano i capelli, mi facevano di tutto e io,
imbarazzata
tanto che non si distingueva la mia faccia dai capelli, ringraziavo
balbettando
quel poco che sapevo nell’Antica Lingua.
Un
elfo, Vrael, mi ha mostrato la mia ‘casa’, nella
quale ho vissuto fino ad oggi,
e mi ha aiutato ad ambientarmi. Era anche il mio maestro di scherma. Mi
ha
insegnato a tenere in mano una spada (prima la impugnavo tipo un
bastone), a
parare affondi e a farne e, grazie ai suoi insegnamenti, ho imparato a
muovermi
con più fluidità anche se, per questo, devo
ringraziare soprattutto gli elfi e
la mia permanenza ad Ellesmera.
Ho
imparato a muovermi nel silenzio assoluto e a camminare senza fare
rumore, ho
imparato ad essere invisibile.
Tongfut
ha imparato, invece, a volare, parlare, planare e scendere in
picchiata.
*°*°*°*°*°*
Ora
sono qua che aspetto Blohdgarm, uno degli elfi che vive con Eragon
fuori da
Alagaesia, che dovrà portare me e il mio drago alla Rocca di
Glaedr (Eragon ha
chiamato così il palazzo dove allena i Cavalieri).
Chissà se è carino.
Arya
si scusa e mi lascia sola, al confine della Foresta, perché
ha alcune
commissioni di Stato da sbrigare.
Il mio Drago è da qualche parte a cacciare e io non so che
fare.
Girati i pollici.
Come sei
spiritoso, Tong.
Mi hai dato un
nome che fa
schifo comunque.
Era il nome del
nonno.
È lo
stesso.
Sbuffo
e scuoto la testa, conscia del fatto che Tongfut non può
vedermi e mi stendo a
terra. È quasi l’alba e riesco a vedere la stella
del mattino. Chiudo gli occhi
e rivivo tutti i bei momenti che ho vissuto fino ad oggi e mi scende
quasi una
lacrima quando penso a mio fratello che, sicuro, non sa ancora che sono
un
Cavaliere di Draghi.
Chissà
come rimarrà quando lo verrà a sapere. Ho quasi
voglia di andare fino ad Ilirea
da lui e dirglielo di persona, ma se Blohdgarm arriva e non mi trova
forse mi
darà per morta. Anche se non credo che, in quanto elfo,
Blohdgarm abbia senso
dell’umorismo. Forse non sa neanche che vuol dire.
Sento
qualcosa avvicinarsi e mi alzo subito in piedi, la mano sinistra
postata
sull’elsa della spada, ma mi calmo quando mi accorgo che
è Tongfut.
Lui
avvicina la sua grande testa alla mia e fa un verso simile ad una
risata e
sento quasi tremare la terra. Ha solo due mesi, ok, ma è
molto possente, come
drago.
Mi
ristendo e credo di essermi addormentata quando una coscienza
conosciuta tocca
la mia. Lascio entrare Tongfut nella mia mente.
Credo che stia
arrivando
qualcuno.
Davvero? Io non
sento niente.
Tu sei
un’umana, non puoi
sentire.
Grazie, gentile
come sempre.
Solo con te,
piccola mia.
Scuoto
la testa e mi alzo, le braccia incrociate.
Da dove arriva? Chiedo
mentalmente
Est.
Cioè?
Mi
fa segno di guardare alla mia destra.
È
giorno inoltrato, quindi il sole è alto, ma non vedo
comunque niente altro che
una luce gialla abbagliante.
Poi
qualcosa si fa spazio tra la luce. È un minuscolo puntino
all’orizzonte, ma
capisco che è un drago.
Le
mie certezze sono confermate da un ruggito talmente potente da far
tremare la
terra sotto di me e che per poco non mi fa cadere.
Ci
mette poco ad arrivare, e capisco che il drago deve avere
più di cento anni,
tanto ch’è grosso. È almeno quindici
volte Tongfut e quasi due volte Fìrnen.
Il
Cavaliere, al contrario, sembra avere poco più di
vent’anni. Quest’ultimo
scende dal suo drago in un modo talmente disinvolto che lo fa sembrare
quasi un
presuntuoso che sta lì a dire ‘io ho un Drago e tu
no’. Anche se, devo ammetterlo,
è un gran bel ragazzo.
Il
suo Drago rosso sbuffa e mi arriva una ventata d’aria calda
tutt’altro che
piacevole.
Tongfut
gli si avvicina e i due si annusano a vicenda.
È un
maschio.
L’ho
capito, grazie.
Sai almeno chi
è?
Che vuoi che ne
sappia, io,
Tong.
Castigo.
Chi? Cosa? Come?
Quindi tuo
padre?
Sì,
piccola mia.
E quindi il
Cavaliere è
Murtagh.
Sì.
Che ha
più di cento anni.
Sì,
piccola mia.
Cazzo.
Il
mio Drago ride. Che cavolo mi ride? Ho trovato carino uno con
più di cento
anni! Non so perché ma mi metto a ridere, e Murtagh mi
guarda, in attesa.
Lo
squadro da capo a piede e gli porgo la mano.
“Niernen”
“Credo
che il tuo Drago ti abbia già detto chi sono”
risponde lui avvicinandosi e
stringendomi la mano.
“Lo
credo anche io, ma uno farebbe bene a presentarsi.”
Lui,
senza lasciarmi la mano, la bacia.
“Murtagh”
“Ora
va meglio”
Passano
alcuni minuti in silenzio, interrotti solo dallo sbuffare dei due
Draghi.
“Ortensia”
se ne esce, ad un tratto Murtagh.
“Già”
“Come
mai?” Mi guarda. Ha degli occhi azzurri enormi, in contrasto
con i suoi capelli
scuri.
“La
madre di mia nonna era un’elfa e si chiamava
così” Alzo le spalle.
“È
un bel nome”
“Già”
ripeto per la seconda volta.
Murtagh
si alza e mi porge la mano. L’accetto ben volentieri e mi
alzo anche io,
scrollandomi di dosso i residui di terra.
“Credo
che sia ora di andare” dico.
“Già,
il viaggio è abbastanza lungo. Castigo.” Concorda
lui, chiamando il suo drago.
Io
mi avvicino a lui e inizio a sellarlo come mi ha insegnato a fare Vrael.
Sento
una coscienza sconosciuta premere contro la mia e alzo le barriere
mentali ma
le riabbasso quando Tong mi dice che è Castigo.
Credo che tu
debba venire con
noi, umana. Il viaggio è lungo e se il tuo drago portasse
anche te dovremmo
fermarci ogni dodici ore.
Mi stai dicendo
che sono grassa? Penso ironica e
Castigo ride,
per quanto glielo permetta la sua condizione di Drago.
Sto solo dicendo
che…
Ho capito, ho
capito.
Finisco
di allacciare la sella a Tongfut e gli do un bacio sulle squame della
mascella,
poi Murtagh mi aiuta a salire sul dorso di Castigo che, wow,
è enorme, tanto
che potrebbero starci tre me stese.
“Sei
la prima persona che sale sul dorso di Castigo, oltre me” mi
dice Murtagh
mentre lega ben bene i lacci che assicurano le caviglie. Io faccio lo
stesso.
“Mi
sento onorata, allora” e ringrazio mentalmente Castigo.
Noto
che dietro di me ci sono varie lastre di ardesia, quelle che si usano
di solito
per fare il fairth. Vedo che ce n’è anche uno
già fatto raffigurante un lago al
sorgere del sole.
“È
per questo che abbiamo fatto tardi. Mi piaceva così tanto il
lago Eldor che ho
fatto un fairth” si giustifica Murtagh mentre sorvoliamo il
fiume Edda.
Trascorriamo
il resto del viaggio in silenzio e sento le gambe farmi male. Sembra
che
Murtagh se ne sia accorto e dice mentalmente a Castigo di atterrare. Mi
sembra
che anche Tong sia stanco.
L’atterraggio
mi sballotta di qua e di là, meno male che i legacci mi
hanno tenuta ben salda.
Slego questi ultimi e Murtagh, da vero gentiluomo, mi aiuta a scendere.
Mi
domando da chi abbia imparato ad essere così gentile. Come
se mi avesse letto
nel pensiero, mi guarda e mi sorride. Io quasi mi sciolgo ma non lo do
a
vedere.
Che schifo.
Fatti i fatti
tuoi, tu.
Fortunatamente
vicino al fiume Edda c’è una fitta vegetazione,
quindi trovo frutta in
abbondanza.
Nel
frattempo Murtagh accende il fuoco con un semplice incantesimo e va
vicino al
fiume per prendere un po’ d’acqua. Io torno dove ci
siamo accampati con
talmente tanta frutta e verdura in braccio che quasi inciampo ma,
fortunatamente, riesco a stare in piedi e a non fare una figuraccia.
Tong, con
la sua cosa, mette un panno a terra e io lascio cadere tutta la frutta,
che
porto vicino al fuoco.
Quando
arriva, Murtagh mi guarda, poi va vicino a Castigo e da una sacca
caccia della
carne. Me ne porge un pezzo ma rifiuto.
“Sono
vegetariana”
“Vege-che?”
Lo
guardo alzando un sopracciglio e poi mi ricordo che è stato
un eremita per
quasi più di cento anni, quindi non può sapere le
“mode” del momento.
“Un
vegetariano è una persona che non mangia carne, come gli
elfi” gli dico facendo
un esempio e addentando una mela rossa.
“Quindi
mangi solo frutta e verdura?”
“Anche
derivati”
“Tipo?”
“Formaggi,
uova, latte, eccetera eccetera” dico facendo girare la mano.
“Ba’”
commenta lui addentando una fetta di carne essiccata.
Finisco
quasi tutta la frutta che ho preso e il restante lo do a Tong.
Contento di aver
conosciuto tuo
padre?
Contenta di aver
conosciuto il
tuo futuro marito?
Sì.
Sì
anche io.
Sorrido
e gli do una pacca sul muso, poi mi accovaccio vicino a lui e, dalle
sacche che
porta, caccio una pergamena che ho preso da Ellesmera e incomincio a
leggere.
Murtagh
mi guarda interessato, poi prende un pezzo di legno, si siede a terra e
comincia ad intagliare mentre Castigo, dietro di lui, si addormenta.
Quando
finisco di leggere la pergamena Tong si è addormentato e
Murtagh sta ancora
finendo di intagliare il legno. Mi avvicino e mi siedo vicino a lui
circondando
le gambe con le braccia.
“Che
cos’è?”
“Lo
vedrai domani” mi risponde senza alzare gli occhi dal legno.
Sbuffo un po’
scocciata, mi alzo e torno ad accovacciarmi vicino al mio drago, dove
mi
addormento.
*°*°*°*°*°*
Macciao, belle e dolci anime in pena! Non ho niente da dire, solo che dopo questo capitolo devo suicidarmi davvero D:...
Ok, no, io ho sempre qualcosa da dire. La prima è che siete davvero dolci, perché avete recensito il capitolo scorso che, a parer mio, non meritava neanche di essere scritto, tanto che fa schifo ù_ù Quindi.. Grazie, thanks, gracias, merci, takk(è islandese, ma mai fidarsi di Google Traduttore) e Gǎnxiè(cinese semplificato, sempre secondo google traduttore :D) :D
Poi, poi, poi, a qualcuno di voi piace Kingdom Hearts come videogioco o come manga? *_*
Io lo amo, e sto uscendo pazza perché non riesco a finire il gioco ç___ç
Quindi adesso vi lascio e vado a cercare di uccidere Xemnas con l'aiuto di Sora e Riku :D
un abbraccio grande grande *_*
eli
ps: Ecco a voi, come li immagino io, Niernen (Hayley Williams, anche per il carattere schietto *_*) e Murtagh (Garrett Hedlund, che nel film di 'Eragon' è Murtagh, ovviamente ù_ù)
ok, immaginatevela con la fragia Ma guardatelo, non è strafighissimo
spostata di lato e con gli occhi Garrett? Viene proprio voglia di sbaciuc-
verdi ed è come la immagino chiarselo a non finire *__*
(e come la sogno la notte) io :D