The Last Truth

In an unknown place, our story begins. A girl of our time is the right person to reveal the most ancient secret of the world, but she doesn't know it yet.
Nothing will be the same.

La gente, in ogni parte del mondo è sempre indaffarata, presa dalla fretta che chissà chi gli ha messo. Le persone che si rilassano, diciamocelo, non sono poi molte...

1. Se proprio deve iniziare, che succeda da qualche parte!

I libri sparsi qua e là sulla moquette sembravano formare un sentiero. Qualcuno era chiuso, qualcuno era aperto alla metà, qualcuno...beh, qualcuno schiacciava un altro.
"Il Fantasma di Canterville" era lì, appoggiato al piede del letto, aspettando che Jillian decidesse di leggerlo, di sfogliarlo. Ma no. Lei era lì, distesa sul letto a pensare, ad immaginare, chissà cosa con lo sguardo perso oltre il vetro della finestra.
Il cielo iniziò a scurirsi, ma la mente affollata dai pensieri non glielo fece notare. Fu un boato a farla sobbalzare. Scese di corsa dal letto per affacciarsi. Scorse il grigio dei nuvoloni gonfi di pioggia che si abbattevano sulla città prepotentemente.
Da quella mattinata, Jay – diminutivo che usavano di continuo i suoi amici - pensò che non potesse aspettarsi nulla più che stare a casa. Aveva voglia di seguire i suoi piani. Voleva andare al mare con Nina e Malya. Quella si che era una sfortuna. Giornate di quel tipo assicuravano a Jay il malumore. A meno che non fosse già di malumore, il che capitava in volte più uniche che rare.
Si fece largo tra i libri e andò di sotto, per sdraiarsi sul comodo divano e accendere la TV.

"La prima news che becco su questo tempaccio..." - pensò -.
Le immagini del temporale erano accompagnate dalla voce della giornalista. A quanto sembrava, il maltempo veniva dall' Atlantico e torbide nubi accompagnate da vento si avventavano sulla costa. Ma la giornalista sembrava parlare di un altro luogo, visto che si riferiva ad una semplice pioggia.

<< Semplice pioggia? Ma dove cavolo l'hai mai vista una tempesta così? Ah, già. Tu giri il mondo, eh?! Questa è una bazzeccola per te, vero? >> disse sarcastica alla giornalista, come se quella potesse sentirla. Nemmeno a dirlo. Il vento si abbattè sulle palme della spiaggia, che l'avrebbe ospitata insieme alle sue amiche, le luci si spensero, la TV divenne un'inutile quadro nero e l'ululato del vento la costrinse a puntare lo sguardo oltre la finestra.

Il vento portava con sè ogni cosa ci fosse lì fuori, per un attimo pensò che il vento potesse portare con sè anche la sua casa. Le foglie volavano in ogni direzione, gli alberi cadevano a destra e a manca, il parco di fronte casa sembrava ormai un deserto.
Jay rimase in casa, al buio, per altri dieci minuti buoni. Quello che succedeva fuori l'aveva praticamente ipnotizzata, ma poi le venne in mente che forse la luce era tornata. Pigiò l'interruttore accanto alla finestra, ma fu tutto inutile perchè tutto rimase ancora al buio. L'unica cosa da fare era uscire di casa e cercare di riazionare il generatore elettrico.

Afferrò l'impermeabile dall'appendiabiti e di fretta e furia lo infilò mentre si richiudeva la porta alle spalle. In due minuti riuscì solo ad arrivare alla colonnina in legno del portico, a mezzo metro dalla porta. Dopo una buona manciata di minuti, Jay riuscì ad arrivare accanto al garage. Cercò di stare attenta in più possibile perchè il vento era troppo potente, le ululava nelle orecchie confondendola e disorientandola. Maledì mentalmente chi aveva progettato quelle case, tutte col generatore fuori casa. Finalmente Jay riuscì ad attivarlo, ma mentre si stava voltando per tornare indietro successe qualcosa.

Un palo della luce s'inclinò nella sua direzione. Non riuscì a pensare ad altro che alla morte, con quel vento era difficile poter pensare qualcosa di diverso. Non poteva scappare, era certo, sarebbe volata via da un momento a l'altro. Jillian sentì il cuore in gola, quasi come se volesse esser vomitato per lo spavento. Rimase lì, pietrificata, a guardare il palo traballante. Quest'ultimo stava iniziando a cedere e dopo qualche secondo, si staccò da terra cadendo verso di lei. Istintivamente, chiuse di colpo gli occhi, urlando con tutto il fiato che aveva in corpo – come se fosse servito a qualcosa -. Le foglie volanti le finivano in faccia, il vento le tagliava quasi la pelle, i capelli sembravano quasi quelli di Medusa, il fruscìo delle foglie sui rami dei pochi alberi rimasti in piedi si fece sempre più insistente. Aprì gli occhi per un istante, uno solo, per accorgersi che ormai stava per finire. Il palo era ad un metro da lei. Richiuse gli occhi ancora una volta, il sottofondo era fatto di rumori insistenti, quasi non riusciva a pensare. Jay si accovacciò a terra con la testa coperta dalle braccia e incastrata dalle ginocchia, col volto rigato dalle lacrime, che si asciugavano velocemente.

" Ecco, è la mia fine" – pensò.

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Spazio dell'autrice

Eccomi con un nuova storia. Mi sto cimentando per la prima volta in una storia originale, per cui, non so se vi piacerà. Fino ad ora ho scritto solo FF nel fandom di Harry Potter ed una in quello di Chuck. 

A dirla tutta, sono felice di come le mie storie siano state prese, in  quanto non ho ricevuto affatto un cattivo riscontro, anzi. Quindi, spero di far altrettanto bene con una nuova storia, completamente farina del mio sacco.

Che ne dite dell'immagine che mi son creata? Ci ho messo poco e niente, ma non sono un asso in grafica per cui, il risultato è quello che è! La protagonista femminile è una delle mie giovani attrici preferite, ovvero Emma Watson, il ragazzo che vedete lì, bellino bellino ù_ù, si chiama Adam Gregory.  Sarà il mio protagonista maschile! Yeah! Che ne dite? 

Spero vi piaccia, fatemi sapere le vostre prime impressioni! Ci tengo davvero tanto ç_ç A presto, un bacio :3

Vale ^^