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Autore: Nadja_Pyrominia    29/12/2011    1 recensioni
la trama è leggermente diversa ma spero vi piaccia...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chiuse lievemente le palpebre come se la se stessa che la fissava dallo specchio potesse avere paura. Si abbassò le spalline del vestito e andò nel bagno. Entrò nella doccia e lasciò che l'acqua le carezzasse la pelle. Uscì e si avvolse nell'accappatoio. Aprì l'armadio di legno di ciliegio, scuro e rosato, e scelse un abito vago, sul blu oltremare che lasciava scoperte le spalle e si adagiava sui fianchi, gonfiandosi sulla gonna con i volants che arrivava alle ginocchia.
Si sedette sulla sedia davanti alla scrivania di legno di ciliegio. Vi passò sopra la mano come a voler togliere uno strato di polvere invisibile. Aprì l'anta dell'armadietto interno alla scrivania e ne estrasse uno specchio circolare. Se lo posizionò davanti e prese lo scatolo in cui conservava le lentine. Lo aprì e ne estrasse un paio di lenti a contatto azzurre. Il rosso era troppo intenso e per mascherarlo doveva usare lenti molto spesse che le irritavano maledettamente l'occhio. Le mise e sbattè più volte le palpebre così da abituarsi allo spessore. Accarezzò la tigrotta che nel frattempo era salita sulla scrivania e si diresse fuori dalla porta con l'animale accoccolato tra le braccia. Scese velocemente le scale a chiocciola e camminò nel corridoio diretta alla sala da pranzo.
- Ehi... - la chiamò Dharma - Aspettami! - 
Ambra si fermò e si voltò verso l'amica. Si guardarono negli occhi. Dharma aveva gli occhi verdi, naturali, normali. A volte le capitava di invidiarla perchè lei non aveva niente da nascondere. Anche se un tempo le avrebbero messe al rogo tutte e due: Dharma aveva una cascata di bellissimi boccoli rossi che le scendeva fino al fondoschiena, che nel opassato erano considerati una caratteristica delle streghe... Ma che stupidaggine! Le streghe potevano avere capelli di tutti i colori!
Sospirò e sorrise all'amica, che si piegò su Astrid carezzandole lievemente il pelo tra le orecchie.
- Ciao... - le disse
La tigrotta rispose con delle fusa strofinando il muso sul palmo della mano della ragazza. Dharma ridacchiò poi fissò l'amica.
- Ti vedo sconvolta. - affermò
Ambra sospirò - Si vede così tanto? -
- Beh, io ti conosco da tempo... - le disse - E' successo qualcosa? -
in quell'istante i ragazzi spuntarono dalla loro camera. Ambra guardò immediatamente verso il pavimento e si allontanò.
- Che le prende? - chiese Dharma quando si accorse della fuga dell'amica.
I due ragazzi si guardarono negli occhi e rimasero in silenzio. Entrarono nella sala da pranzo.
Ambra tornò dalla cucina con una ciotola blu notte piena di pezzi di carne cruda. Si chinò e lo lasciò per terra dopodicchè si rialzò e si sedette a capotavola. ben lontana dagli altri. Dharma la fissò poi le si avvicinò.
- Ma che diavolo ti prende? - le sussurrò all'orecchio - Ti stai comportando in maniera scortese con gli ospiti! - la rimproverò
- Gli ospiti non dovrebbero infastidire i padroni di casa, no? - le rispose
Dharma sgranò gli occhi - E' stato quello biondo... - 
- Come fai ad esserne certa! -
- Ehm... L'altro è venuto da me... -
- Oh, porca miseria! Io li caccerei fuori! - ringhiò
- Ma no... - la rammonì l'amica
- Ti sei innamorata... - cantilenò
- Non ti farebbe male un pò di amore... -
- Certo... Se l'amore esistesse... ma visto che non esiste non c'è nessun problema... -
Dharma non seppe più cosa rispondere, erano anni che discutevano su quest'argomento ed entrambre erano sicure delle loro posizioni! Dharma si allontanò da Ambra e si rivolse ad Edmund e Peter.
- Questi sono i nostri posti! - affermò indicando i lati vicino al capotavola dove era seduta Ambra.
Astrid ringhiò nella sua direzione.
- Shhh - le mormorò Ambra - Vediamo fino a che punto arriva... - la tranquillizzò.
Si accomodarono. Poi entrò il professor Digory Kirke accompagnato dalla governante che fece cenno ai ragazzi di alzarsi in piedi.
- Buonasera! - esclamarono
- Seduti... - disse il professore bonario accompagnandosi con un gesto della mano.
Il pofessore si accomodò all'altro capotavola e squadrò i ragazzi uno a uno.
- Voi dovete essere i ragazzi Pevensie... - constatò guardandoli
- Si, io sono Peter - mormorò il biondo
- ... e io Edmund. - concluse il moro
Poi guardò le ragazze e inclinò la testa con gentilezza. - Ambra... Dharma... - mormorò
Le ragazze si alzarono e si inchinarono sollevando le gonne leggermente. - Padre... -
Calò il silenzio.
- Avete fatto conoscenza? - chiese
- Si... - rispose prontamente Dharma
Ambra rimase in silenzio. Il professore si accorse che c'era qualcosa che non andava.
- Tu, Ambra, che mi dici? -
Ambra alzò gli occhi.
Il professore era un uomo sui sessanta. Il volto era solcato da numerose rughe che segnavano lo scorrere del tempo. Aveva un'attenzione particolare per Ambra poichè non era sua figlia naturale come lo era Dharma. Non era mai stata una ragazza facile, l'unica persona con cui aveva legato facilmente era stata appunto Dharma.
  
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