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Autore: Shakira96    29/12/2011    3 recensioni
Goku e Gohan, di ritorno dall'allenamento, vedono la morte di Chichi e l'unica persona che l'ha ammazzata. Ma come si sono svolte le cose in realtà? E' stato Piccolo a ucciderla? O è stato incastrato? NOn vi resta che scoprirlo.
Genere: Drammatico, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gohan, Goku, Piccolo, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, eccomi di nuovo con il seguito della ff. Ringrazio chi ha recensito o anche solo letto la storia. Da qui in poi le cose si faranno piuttosto interessanti. Ma ho parlato troppo, buona lettura!

Ah! Prima che mi dimentichi, questa fanfiction è ambientata subito dopo la sconfitta di Cell e Goku non è morto!

The Power of Friendship

Bulma Brief, appena ricevuta la notizia, era corsa a casa del suo amico. Lo conosceva da una vita e sapeva che aveva bisogno di aiuto. Di moltissimo aiuto, considerato il fatto che l'assassino della moglie di Goku fosse Junior. 
Una parte di lei era rimasta sconvolta e meravigliata, non ci credeva nemmeno un po'. Perchè fare un gesto simile? La scienziata era a conoscenza del profondo legame d'amicizia che univa Gohan al suo mentore, ma di certo non si sarebbe aspettata un simile comportamento da parte del ragazzo.   
No, era una persona buona e generosa, che difendeva chi aveva bisogno. Certo, la scena lo aveva scosso parecchio, tuttavia come lo aveva trattato non era affatto corretto. Avrebbe dovuto prima chiedere delle spiegazioni, se avesse ragionato invece di farsi prendere dalle emozioni. Perchè reagire in quel modo? Che cosa ci ha guadagnato facendo così?
Anzi, no. Le domande più giuste da farsi sarebbero dovute essere: chi aveva ucciso Chichi e per quale scopo l'aveva fatto? 
La turchina era decisa a risolvere il mistero. Questo e molto per i suoi amici, ma prima aveva bisogno di sentire le tre versioni. Con tutta probabilità ne avrebbe ricavato qualche indizio utile a favore di Junior. 
Arrivata di fronte alla porta di casa, suonò il campanello e aspettò. 

Un ghigno gli si dipinse il volto. L'uomo era soddisfatto. Accarezzò la folta barba nera, contento di aver compiuto la prima fase del suo piano malvagio. Dentro una stanza buia, che si trovava a sua volta dentro una caverna, seduto sul suo trono d'oro, fissava, con occhi puramente sadici e cattivi di un azzurro simile al ghiaccio, la sfera di cristallo. Era vestito da un'armatura di metallo, nera come le tenebre, su tutto il corpo, coperta da un mantello, anch'esso nero.   
-Perfetto! Semplicemente perfetto! Presto Junior sarà definitivamente sconfitto e la mia vendetta sarà compiuta. AHAHAHAHA!!!!- la fragorosa risata fece tremare il soffitto sopra di loro e mostrò i bianchi canini aguzzi.
La ragazza, che era attaccata contro una parete, non dello stesso avviso dell'altro, lo guardò con due iridi di zaffiro pieni di terrore. I lunghi capelli rosso ramato, ricci, cadevano su spalle tremanti, scivolando ancora più giù, sino ad arrivare a metà schiena. Alcune ciocche erano raccolte da un fermaglio arancione, medesimo colore del maglione di lana, un dolcevita a maniche lunghe. La parte inferiore del corpo era coperta da una lunga gonna verde, fino alle caviglie. Ai piedi vi era un paio di stivali neri.
-Padre...-provò a chiamarlo. Per lei non era affatto una buona idea la storia della vendetta, sarebbe stato meglio dimenticarla e ritornare a vivere felici. Aveva già sentito parlare di questo Junior, un Demone assassino passato dalla parte dei buoni grazie ad un bambino. Aveva scordato la sua rivalità con Son Goku, il Sayan-Terrestre ( di cui ne aveva sentito la storia) più forte fra il gruppo. 
Sin da quando suo padre aveva scoperto com'era morta la madre della sua adorata Erin, non si era dato pace e finalmente aveva scoperto un modo per distruggere il figlio del killer. Adesso toccava a lei prendersi cura di suo padre, ricordando i bei momenti passati, quando erano felici.
Decise di assecondarlo, ma avrebbe aiutato questo Junior a risalire al vero colpevole della faccenda. Gli avrebbe mandato dei messaggi.
Lo doveva fare, non aveva altra scelta. Ne andava il bene di suo padre e il suo.  

Son Goku la fece entrare e le mostrò la scena. Aveva lasciato tutto così. Il corpo esamine di Chichi era nel mezzo del salotto. I muri erano sporchi di sangue della donna e i mobili erano per la maggior parte distrutti o comunque danneggiati male.
Bulma restò a bocca aperta. Non sapeva che dire di fronte a quello spettaccolo, tuttavia lo esaminò alla ricerca di tracce possibili. Notò qualcosa che attirò la sua attenzione, raccolse un'orecchino d'oro, un fiorellino con inciso un kanji, e lo infilò in tasca, poi si girò verso il suo amico. 
-Goku...Io non...Mi dispiace...-farfugliò. -Com'è successo?-
-A saperlo, amica mia...-sospirò il Sayan tristemente. -Gohan è in cucina con Crilin, il padre di mia moglie e 18. Ho chiesto a Vegeta di controllare Junior. Dio, mi sembra di vivere in un incubo.-
Ci fu un periodo di silenzio. La donna lesse la tristezza, la disperazione, la rabbia e l'angoscia nei suoi occhi neri. La tensione era piuttosto alta e pesante in quella stanza, così raggiunse la cucina. Vide il ragazzo piangere fra le braccia del nonno e Crilin che cercava di consolarlo inutilmente.
-Gohan...- lo chiamò la scienziata addolorata. Gli corse incontro e lo abbracciò. Il suo interlocutore alzò il viso rigato da gocce di rugiada.
-Ciao, Bulma...-rispose con voce rotta dal pianto e stanca per la giornata pesante. La ringraziò mentalmente per essere venuta, dopotutto lei e sua madre erano amiche.
-Mi dispiace per quello che è successo...-si fermò, indecisa se continuare o meno nel suo intento -Ma devi rispondere ad una domanda, te la senti?-
Dolcemente gli prese il viso fra le mani candide, quelle di una madre premurosa, gentile e amichevole. Mani di un affetto femminile e conosciuto.
-Bulma, non adesso!- la rimproverò l'altro migliore amico del mezzo Sayan.
-No, Crilin, va tutto bene.- lo tranquillizzò il ragazzo. -Mi sento pronto a rispondere.-aggiunse, deciso.
-Bene. Ti prego, raccontami che cosa è successo. E' importante.-
-Ok...-rispose leggermente indeciso, ma poi trovò il coraggio di rispondere. -Stavo tornando dall'allenamento con papà quando ho notato la porta di casa già leggermente socchiusa. Siamo entrati e...abbiamo visto il corpo di mia madre...e Junior...e l'arma...-ricominciò a piangere, ma continuò lo stesso -Junior....Io mi fidavo di lui, è un traditore! Un misero traditore! Non lo voglio vedere! Mai più!-
-Ti sbagli. Junior non è quello che pensi in questo momento. Sei stato tu a cambiare la sua vita, ricordi? Sei stato tu il primo...-
-BASTA!!! Non voglio più sentire parlare di lui! Avrebbe...Avrebbe dovuto pensarci prima...Tutti sapevano dell'odio fra loro due, ma io non avrei mai e poi mai immaginato che arrivasse a tanto...-l'abbraccio si fece più intenso.
Il cuore del giovane Son era pallidissimo, stressato, deluso, infuriato, triste. Milioni di domande, pensieri, riflessioni, ricordi felici con sua madre e il suo maestro lo invasero, permettendo che il sonno gli pesasse sulle spalle. Infatti, ormai distrutto, si addormentò sul grembo della donna. La turchina, dal canto suo,  constatò che bastava così. Gli sussurrò, conscia che non l'avrebbe udita, che ne avrebbero parlato domani.  
Ora doveva andare dal presunto "assassino", o meglio dalla vittima incastrata. Uscì dalla cucina e si diresse verso le stanze di sopra. Salì e si diresse verso le stanze degli ospiti. Ne aprì una e vide suo marito con uno Junior, distrutto e perso nei suoi pensieri. Pensava a Gohan e al suo strano comportamento di qualche ora fa. Azioni incomprensibili, ma che sotto nascondeva dolore e delusione. Beh, d'altronde che cosa poteva aspettarsi da un mostro come lui? Un assassino che aveva cercato di uccidere suo padre in passato? Un Demone che lui stesso odiava all'inzio? Ripensò alla parola "mostro" e gli venne da ridere, mentalmente. Gli sembrava così strano, insolito. Davvero non lo voleva più vedere? Ma non capiva che il suo mentore era stato vittima di un perfido piano ideato da qualcuno?  
Bulma prese un bel respiro e varcò la soglia. Il fine udito gli confermava che quella rompiscatole era entrata nella camera. Alzò lo sguardo e gli parve di vedere compassione e pena negli occhi della nuova arrivata.
-Ciao...-la salutò debolmente, sforzandosi di sorriderle, senza alcun successo. Le era grato che fosse l'unica, oltre al Sayan, a trovarlo, nonostante sapesse per quale motivo fosse lì. Doveva fargli delle domande su quello che era accaduto. Eppure, stranamente, era certo che ella non gli avrebbe creduto.
Ormai era ritornato con la sua solitudine, come anni addietro. Questa volte con la differenza di soffrire ancor di più, di essere considerato reo e di non potersi nemmeno difendere.  
-Ciao Junior, ciao Vegeta.-
-Bulma...So che sei qui per pormi dei quesiti, ma ti prego. Ti chiedo solo di credermi...Io non ho fatto del male a Chichi. Non lo farei mai! E'...Cioè era la madre di Go...del figlio di Goku...e...-
-Muso Verde, ascoltami attentamente!- gli ordinò Vegeta, prendendolo per le spalle e scrollandolo con forza. Quello stupido stava delirando e pareva, anzi, ne era più che sicuro, che non fosse più lo stesso, dopo che era stato accusato ingiustamente di essere IL colpevole di tutta questa storia.   
Nemmeno Vegeta, così per Bulma, cari lettori, il caso pareva chiuso. Tutti, udita la notizia, lo avevano decretato come unico assassino di Chichi (eccetto 18). O almeno lo guardavano con disprezzo totale. In più, tutto sembrava combaciare con i fatti. Il movente era l'odio fra i due, lui era un assassino, aveva già cercato di ucciderla più di un'occasione e blabla,...Tutte congetture affrettate, pensò il Principe dei Sayan, convinto che dietro ci fosse dell'altro. Lui conosceva molto il Demone. Avevano tanto in comune, per cui si rispecchiava perfettamente nei suoi panni. Ma la visita di sua moglie lo aveva sorpreso. Era conscio della loro amicizia, però non si sarebbe aspettato che venisse lì per lui, sentendone il dovere e il bisogno.
-Junior- la voce della donna spezzò quel silenzio, formatosi durante quei pochi attimi. -IO crederò alle tue parole, ma TU mi devi raccontare ogni cosa, per filo e per segno. Voglio sapere tutti i dettagli. Anche i più piccoli particolari. Non credo a questa messinscena. Qualcuno ti ha incastrato. E per tutto quello che è giusto sulla Terra, io scoverò l'assassino, quello vero, di Chichi. -il  tono era più determinato che mai. Guardò suo marito e continuò -E Veggy, tesoro, tu mi aiuterai. La tua forza potrebbe essere utile.-
-Punto primo, donna, non chiamarmi in quel modo. Io sono il Principe dei Sayan! Punto secondo: che diavolo c'entro io?-esclamò un Vegeta contrariato e infuriato per via di quel vezzeggiativo fastidioso.
-C'entri, caro. I Son e Junior sono nostri amici e se non farai ciò che ti dico non costruirò più aggeggi per il tuo allenamento alla Gravity Room, che di conseguenza non verrà più riparata. Non mangerai più a casa, perchè io non cucinerò e non faremo più l'amore a letto.-
Ecco, ora lo aveva fregato alla grande. Quella donna ne conosceva una più del diavolo. Ora poteva ben immaginare perchè quella terza classe di Kakaroth aveva paura e la rispettava. Peggio ancora, ricordava quell'estate di ben un anno fa, dopo la morte di Cell, in cui, mentre egli dormiva beato in vacanza al mare, per svegliarlo, gli avevano buttato sul viso un secchio d'acqua ghiacciata. Poverino... si era anche beccato un raffreddore!   
-Tsk! Donne...peggiori dei nemici...- sibilò il Sayan a denti stretti, dopo aver risposto di controvoglia un dannato: "Sì, lo faccio!".
Junior, di fronte a quella scena coniugale, si sentì a disagio e in imbarazzo, soprattutto per il discorso di Bulma ( che aveva le mani a pugno sui fianchi), in cui il rossore si era intensificato sulle sue gote.
Spostò lo sguardo alla finestra, preoccupato per Gohan. C'era solo lui nella sua mente, e il brutto presentimento che albergava nel suo cuore  da tempo, era rimasto. Sapeva che fra poco si sarebbe scatenato l'inferno. Dio, dentro di lui, lo metteva in all'erta.      


   
 
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