CASA,DOLCE CASA!
Finalmente eravamo tornati a casa. Yori e Aidou ci
stavano aspettando lì e con loro c’era anche il nostro amato Maccherone. Appena
incrociarono gli sguardi lui e papà,corsero l’uno tra le braccia dell’altro e
cominciarono aridere e piangere dalla gioia. Io corsi verso Yori. Non la vedevo
da un po’ e mi mancava. Zero e Aidou,imbarazzati,si salutarono con una calorosa
stretta di mano.
-Come stai Kiryu?
-Beh,non posso lamentarmi,poteva andarmi peggio.
-Già… Sono contento che ti sia ripreso,hai fatto
preoccupare tutti.
-Già …
Mentre si scambiavano queste poche battute calò il
silenzio. Tutti i presenti,compreso il gatto,si girarono verso loro due. Era strana
quella preoccupazione e quel “dialogo” tra Zero e Aidou,normalmente si
odiavano.
-Facciamo una festa!
Con una casa in disordine,tornati da cinque minuti a
casa dopo tutto quel tempo in ospedale,con la sola voglia di dormire,mio padre
aveva voglia di organizzare un festino!
-Papà siamo rientrati ora,siamo un po’ tutti
stanchi,insomma,sono stati giorni abbastanza stancanti per noi.
-Bambina mia suvvia! Zero sta bene,è tornato a
casa,stiamo tutti bene! Perché non dovremmo festeggiare?
-Beh tuo padre non ha torto. Possiamo aiutarlo anche
noi.
-Yori non sei d’aiuto- le sussurrai un po’ nervosa-
Dobbiamo chiedere a Zero se ha voglia di fare festa.
-Per me va bene,cioè,non sono stanco.
Ma io si e non volevo caos in casa,solo pace,tanta
pace,magari raggiungere il nirvana con una bella dormita e tanto,ma proprio
tanto,silenzio.
Dopo il si di Zero,papà e tutta l’allegra banda,
cominciarono a cucinare e addobbare la casa. Papà e Yori erano in cucina:solo
loro potevano stare lì,tra tutti noi erano quelli “bravi in cucina”. Il capo
chef mandò Zero a darsi una lavata,visto che la festa era per lui. Io e Aidou
pensavamo a mettere festoni e palloncini ovunque.
-Non sei tanto in vena di festeggiamenti vero?
-Per niente. Sono stanchissima. Ma festeggiamo la
guarigione di Zero e devo esserci.
Dopo ore di preparativi cominciarono ad arrivare i
compagni di scuola e i genitori di Yori. Già dal volto di Zero si poteva vedere
che stava meglio. Era sereno e circondato da persone che lo amavano. Ora poteva
stare tranquillo.
La serata trascorreva tra scherzi e risate,c’era un’atmosfera
piacevole per tutti. Le persone che conoscevamo erano una per una presenti nel
nostro salotto. Kaname però non c’era. Ormai era una vita che non lo vedevamo.
In tutti questi giorni né una telefonata,un messaggio,niente,altri due giorni e
la sua voce sarebbe stata irriconoscibile per me.
Bussò il campanello. Speravo fosse Kaname,lo
speravano tutti,ma era la dottoressa. La stessa dottoressa con cui stava
flirtando mio padre.
-Buonasera a tutti- salutò sorridendo e agitando la
mano sinistra,mentre con la destra teneva una borsetta di pelle nera- Buonasera
Cross- si avvicinò a mio padre.
-Camille! Buonasera a lei- papà le prese la mano e
la sfiorò con le labbra.
La “tipa” entrò subito in confidenza con me,Zero e
Aidou.
-Kiryu,come ti senti?
-Bene dottoressa,sono tutto intero.
-Bene,mi fa piacere! E tu? Tu devi essere la piccola
di casa.
-Preferisco farmi chiamare Yuuki. – ero acida,lo
ammetto.
-Oh,bene,Yuuki … Tu? Non ci conosciamo vero?
Aidou non rispondeva,aveva una strana espressione.
Era diventato un pezzo di ghiaccio.
-Io sto parlando con te ragazzo.
-Mi scusi,Aidou,piacere.- si era sciolto e le porse
la mano – Solo che di donne come lei se ne vedono raramente,tutto qui.
-Le solite galanterie di Aidou! Credo sia troppo
vecchia per te.
-Ricordati che io sono un ultracentenario in un
corpo di un diciottenne- mi sussurrò lentamente all’orecchio.