Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Scaramouch_e    29/12/2011    0 recensioni
[aggiornamento del 23.07.2019: questa storia rimarrà incompiuta. Mi sto dedicando ad altro, ma non la voglio cancellare, e o eliminare. Quindi rimarrà qui, senza conclusione. Scusatemi.]
C'è Elizabeth Bennet una delle figlie della numerosa e benvoluta famiglia Bennet la quale incomincerà la sua nuova avventura a Hogwatrs con la sua simpatia e ironia.
C'è Fitzwilliam Darcy, figlio della nobile famiglia Darcy incomincia anche lui l'avventura volendo liberarsi del nome che porta.
C'è Charlie Weasley, figlio di Arthur e Molly Weasley che ha per amico il giovane Fitzwilliam.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Weasley, Famiglia Weasley, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, Lime, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
cap 5 disclaimer: io non scrivo a scopo di lucro. Tutti i personaggi sono rispettivamente di Jane Austen (per quanto concerne Pride and Prejudice) e di J.K. Rowling (per Harry Potter.)
Buona lettura! :)

Magic and Prejudice.




Elizabeth era in biblioteca quel pomeriggio sul tardi, a leggere la lettera di Wickham, finalmente sola.

Si era portata avanti con i compiti e aveva detto agli altri di andarsene, che sarebbe rimasta un altro po’ lì. Così, con il sole che calava all’orizzonte, il silenzio interrotto solo dai battiti del suo cuore e dai fantasmi che discutevano a bassa voce, Elizabeth leggeva la lettera.  

Cara amica mia, spero che questa mia ultima non sia arrivata in ritardo come al solito, comunque ti volevo ringraziare per il bellissimo dono che mi hai fatto: quella sciarpa era veramente incantevole.
Ti ringrazio per la risposta alla mia ultima lettera. Sono contento che il tuo ultimo anno a Hogwarts non si stia rivelando molto faticoso, ma come ti ho già detto ho trovato fin da subito che tu sei una persona davvero intelligente e sono certo che troverai la tua strada Per quanto mi riguarda, ti volevo dire una novità piacevole, almeno spero che lo sia per te: abito a Hogsmeade, dove lavoro come cameriere ai tre manici di scopa, non è un lavoro molto remunerativo, ma almeno mi permette di mettere da parte qualcosa. Spero anzi che quando verrai a Hogsmeade, mi verrai a trovare, così ti mostrerò anche l’appartamentino in cui vivo.
Sono ovviamente contento che Darcy non ti dia fastidio più del necessario e che i rapporti con quel Weasley siano piuttosto buoni.
Dammi dettagli di quel che accade, cara amica. Ti voglio bene e spero di vederti al più presto.
Tuo, George Wickham

Un foglio davanti, la penna d’oca in bocca, Lizzy pensava intensamente a cosa scrivere a George; non sapeva infatti se rivelargli quello che era successo quella mattina, o se lasciare perdere: non voleva infatti vedere gli sguardi fra lui e Darcy, quando e se, lei sperava mai, si sarebbero rivisti.
Finalmente, dopo aver fissato per un po’ il foglio vuoto trovò di che scrivere.  

Caro amico,
Ho finalmente trovato il tempo per scriverti. Sono contentissima che tu abbia trovato casa e lavoro in così poco tempo e che ti sia trasferito a Hogsmead vicino casa mia. So quanto ci tenevi a essere indipendente dalla famiglia Darcy. Appena mi sarà possibile ti verrò a trovare te lo prometto.
Qui procede tutto con regolarità. Domani ci sarà l’ennesima partita Grifondoro-Serpeverde e per quanto non mi piaccia il Quiddicth, mi vedrò costretta a tifare per Grifondoro (la andrò a vedere per i miei amici, in realtà da uno solo: Charlie mi ha praticamente costretta ad andare a vedere questa benedetta partita, e io, essendo una buona amica, ci andrò.)
Con Darcy, niente di nuovo, anche se la sua amica, la signorina Bingley, ha visto che stamattina leggevo la tua ultima, e me l’ha praticamente strappata di mano. Se non fosse stato per Darcy, a quest’ora mi trovavo in Infermeria. Ma non ti allarmare, sto bene.
Ti voglio bene George.
Un bacio Elizabeth Bennet.

La rilesse con attenzione, e dopo aver notato che andava bene così, la mise in una busta, la sigillò e si alzò, andò su fino in guferia e la dette a un gufo anonimo; per via della taccagneria di sua mamma, nessuna delle figlie Bennet aveva avuto un gufo, a parte Jane, ma lei l’aveva avuto come regalo di diploma; solo Lizzy si era comprata un gatto (ma grazie hai suoi risparmi) che dormiva nel suo bel letto caldo.
Lasciò che il gufo la beccasse con affettuosità e lo lasciò volare fuori dalla grande finestra. Con un sbadiglio controllò l’ora e notò che si era fatto tardissimo. Ritornò nella sala comune di Corvonero e senza svegliare le sue due compagne andò a dormire nel proprio letto vicino alla finestra, dove già ronfava Pozza, la sua gattona nera.

***

Charlie Weasley aveva l’aria preoccupata e eccitata al tempo stesso mentre osservava il suo capitano, Baston, dare le ultime istruzioni ai suoi compagni circa la partita fra Grifondoro e Serperverde. Sapeva che quei serpenti ci sarebbero andati pesanti, ma era il suo ultimo anno e voleva assolutamente la coppa, anche se avevano sempre giocato bene, non avevano mai visto il trofeo nelle mani del capitano.
“Ragazzi, quest’anno voglio la coppa, non mi interessa se i Serpeverde, hanno sempre vinto, noi abbiamo un ottimo cercatore e questa e la prima partita contro quei serpenti… Quindi dateci dentro per l‘orgoglio rosso-dorato!” finì Baston e gli altri ragazzi lanciarono un boato maestoso.
Charlie sapeva che tutto dipendeva da lui, la vittoria e la sconfitta e, forse fu per questo che sentì il bisogno di urlare più di tutti gli altri giocatori.
Finalmente uscirono dallo spogliatoio accolti da fischi e applausi; in campo la squadra fu accolta dall’arcigna insegnante madama Bumb, insegnante di volo e arbitra delle partite di quidditch. Poco dopo si presentò anche la squadra di Serpeverde e vi furono applausi e fischi. Dopo la stretta di mano e le raccomandazioni della Bumb accolte da occhiatacce da entrambe le squadre, i giocatori si misero sulle scope e partirono subito dopo il fischio d’inizio.

Ad animare la partita ci sarebbe stato il telecronista d’eccezione: il giovane Lee Jordan, non per niente amico dei gemelli e tifosissimo del Grifondoro.
“Le squadre sono in campo signori e signori. Sembra che Serpeverde anche quest’anno abbia schierato i soliti sette idioti giocatori.” la Mcgrannit, gli lanciò uno sguardo che avrebbe fatto impallidire una ciliegia, ma secondo Charlie aveva ragione Lee: i Serpeverde quell’anno c’erano andati peggio del solito: erano tutti troppo grossi e stupidi per essere dei giocatori.
“Invece nella squadra dei Grifondoro ci sono giocatori bravissimi.” Un buu venne dagli spalti dei Serpeverde, e un evviva da quello dei Grifondoro, ma non solo da loro: Charlie notò che mezza scuola era vesti in rosso-oro e tifava per loro. Sapeva che sugli spalti, per lui, c’era anche Lizzy Bennet con una sciarpa del colore della sua squadra. Sorrise. Sapeva che a Lizzy non piaceva il quidditch e saperla sul palco gli dava grande forza. Lei era la sua migliore amica, dopotutto.
“Vediamo di ricordarci i nomi dei campioni: come portiere e capitano, abbiamo il grande Baston, i due battitori sono i mitici Weasley, e come cacciatrici il Grifondoro schiera tre belle fanciulle: Bell, Spinet, e Johnson.” dagli spalti un eco di applausi accompagno il commento di Lee, “E, infine ma non per ultimo, lo splendido cercatore Charlie Weasley. Che speriamo farà vincere i Grifondoro. Molto bene. Il Grifondoro segna grazie a Johnson, 10 a 0 per il Grifondoro signore e signori.”
Mentre il risultato veniva sparato, grazie all’incantesimo sonorus, Charlie volava in alto per vedere dov’era il boccino seguito da Terence Higgs, cercatore di Serpeverde un individuo poco raccomandabile come quasi tutti a Serpeverde.
“Ma Serpeverde segna 10 a 10, è pareggio ragazzi e la partita si fa sempre più scorretta.” Infatti Charlie, poteva osservare che il battitore  della squadra avversaria per poco non aveva mandato fuori uso Angelina Johnson che perse la pluffa permettendo ad Adrian Pucey di prendersela lui, e andare verso la rete segnando un clamoroso 10 a venti; per tutta risposta i Grifondoro incominciarono a essere vendicativi, così mentre Fred e George mandavano due bolidi contro i cacciatori, Bell segnò un bel 20 a 20 finendo di nuovo in parità; Baston passò la pluffa a Spinet che segnò, immediatamente senza farsi beccare dai due cacciatori di Serpeverde che pure la tallonavano, un bel 30. Ora Charlie poteva stare più attento al boccino d’oro, la palla che doveva catturare, visto che erano in vantaggio. Così si mise a cercarla più attentamente. “Aspettate, signori e signori, guardate là. Charlie Weasley ha visto qualcosa. Sì è lui il boccino d’oro, ecco vai, vai Charlie ce la poi fare… forza amico, vai, vai! Eh si ce l’ha fatta!!! E Gifondoro vince 180 a 20!!! Grande Charlie Weasley!!” Charlie spuntò fra le nuvole reggendo il boccino d’oro, sudato ma felice come una pasqua, mentre la squadra scendeva giù e si abbracciavano collettivamente. Era ancora presto per poter dire di essere vicini alla coppa, ma almeno erano al capolinea e si sentiva talmente bene che si sarebbe potuto mangiare un drago a colazione.
Nella mischia si ritrovò abbracciato ai suoi fratelli. I due gemelli gli cingevano entrambi le spalle, con uno sguardo cristallino e divertito.
“Hai vinto, tu fratellino…” disse George.
“Anche contro di noi, bravo. Ora ci puoi chiedere qualsiasi cosa.” completò Fred e il cuore di Charlie ruggì, mentre abbracciava Fred e George contemporaneamente e dando loro un bacio per uno sulle guance e facendoli arrossire fino alle punte dei capelli.

***

“Charlie, complimenti, tutti meritati, ottima partita!!” la prima che incrociò, mentre la squadra si disperdeva, fu Elizabeth Bennet.
“Grazie Lizzy!, sinceramente? Non pensavo di farcela, in particolare per via della pioggia.” disse lui sorridendo divertito. Vicino a Lizzy, c’era Tonks, la tassorosso mutaforma svampita al massimo, ma che almeno, a differenza di Lizzy e delle altre sue amiche, sapeva qualcosa di quiddicht. “Oh Charlie, complimenti che bella partita, ma a tutta la squadra di Grifondoro, vanno i miei complimenti. Soprattutto alla nuova scoperta, quella Johnson quant’è brava e come ci sa fare con la scopa.” la ragazza aveva gli occhi che le brillavano mentre si dondolava su se stessa; uno dei suoi sogni, irrealizzato, era quello di fare il cercatore, ma purtroppo per via della sua sbadataggine e distrazione l’era stato proibito dalla madre e dal padre.
“Grazie Tonks.” disse sorridendo Charlie, alla ragazza con il viso a forma di cuore e i capelli in quel caso blu.
“Credo che ad Angelina le faccia piacere avere i tuoi complimenti… perché non vai a parlare?” chiese e Tonks, annui, andando verso la squadra di Grifondoro, ma inciampando sui suoi piedi.
Lizzy ridacchiò della sbadataggine dell’amica e Charlie la guardò con profondo affetto. “Ti va di ritornare, dentro, al coperto?” domandò all’amica: c’era una leggera pioggerellina che presto sarebbe diventato un temporale.
Lizzy annuì. “Non voi andare a festeggiare?” chiese osservando l’intera squadra soffermarsi vicino agli spogliatoi, probabilmente decidendo il posto migliore dove andare a festeggiare la vittoria. Charlie fece segno di no con il viso. “Voglio parlare con te.”
la prese per le braccia portandola all’interno del castello, proprio sotto al gran portone.
“Cosa c’è?” domandò Lizzy osservando Charlie.
“So che ti scrivi con Wickham.” il volto di Lizzy divenne rosso e stava per domandare da chi l’avesse saputo, quando si rese conto che era lui con Darcy il giorno prima. “Ah. E allora?” domandò alzando le spalle e non capendo, non volendo capire l’avvertimento del ragazzo. “Non ti devi più scrivere. Devi fare finta come se non esistesse.” rispose Charlie.
“Senti non so cosa ha detto Darcy a George, ma io credo di più a lui che a al tuo Darcy.” Elizabeth, si impuntò, era una ragazza testarda e avrebbe fatto di tutto per far prevalere il suo mister Wickham su Darcy.
“George è un uomo valoroso, un uomo che ha sofferto, non è come Darcy che non capisco cosa abbia fatto per meritare la tua amicizia.” disse senza permettere a Charlie di aprire bocca, e continuò. “Mi ha raccontato tutto Charlie, tutto su di lui e Dracy.”
Il volto di Charlie si illuminò e disse speranzoso, di avere una possibilità: “Ti ha detto ciò che voleva lui, non ciò che è la verità.”
“Si, ma io credo a lui. La sua parola prevale tutto quello che potrà dire Darcy. E ora scusa, ma ora è meglio che vada a cercare Tonks. Ero solo venuta a farti i miei complimenti. Non pensavo di imbarcarmi in una conversazione su Darcy e George.” finì Elizabeth uscendo nella tempesta che si era creata e lasciando solo un disperato Charlie.

Non poteva risolverla da sè, qui ci voleva l’appoggio di Darcy, pensò Charlie che rientrò nel castello, partendo alla ricerca di Will: lo trovò davanti alla sala grande con uno stormo di ragazzine chiacchierine; Charlie scosse il capo osservando l’amico ridere finto divertito a una battuta detta da Caroline Bingley.
Gli arrivò vicino e lo prese per un braccio. “Ti devo parlare.” mormorò, e Will si districò facilmente dalla presa delle ragazze.
“Cosa c’è?” chiese Will. “Si tratta di Elizabeth Bennet. Ho provato a dirle di Wickham, ma non mi vuole dare ascolto. Secondo me è cotta di lui.”
Will sospirò. “Ci penserò io a farlo sparire, non ti preoccupare Charlie.”
“Sta attento però.”
Will annuì e venne richiamato da Caroline. “Ti faccio sapere come va con Wickham, ma sta sicuro che lo stanerò quello sporco serpente.” sibilò Darcy a Charlie prima di sorridere verso Caroline e di andarle incontro a braccia aperte. Una promessa dei Darcy, è una promessa. Charlie sapeva per esperienza che l’amico aveva i giusti agganci e sapeva come pigliare i pesci, senza essere immischiato di persona. Se ne andò a dormire più tranquillo, quella notte, pensando alla vincita di Quidditch e sognando di cavalcare un drago.



---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Nonostante sia in ritardo, rispetto a quello che mi ero prevista, un capitolo prima di natale, almeno l'ho pubblicato prima della fine dell'anno. Passiamo alla fanfic.
Dunque questo piccolo capitolo è di transizione, ma a me piace un sacco. Forse per via della partita (che ne pensate approposito?), o perchè dò finalmente voce a Charlie, ma comunque mi piace.
Invece non mi convince nè la fine, nè le due lettere.... Ma comunque deve piacere a voi, e spero che piacerà.
Non posso che lasciare la parola a voi, miei cari lettori. Mi raccomando commentate.

Ah, voglio augurare a tutti voi buon anno nuovo!
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Scaramouch_e