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Autore: Ofelia20    29/12/2011    2 recensioni
Un' esperta banda di ladre capitanata dalla rossa Roxy, semina il panico nei musei, nelle gallerie e nei più prestigiosi appartamenti dell'elitè di New York. Toccherà a Peter Burke e Neal dar loro la caccia.
DAL SECONDO CAPITOLO
“Ma dai! Una banda di abili ladre … sono l’unico a trovare la cosa stranamente eccitante?” disse Neal spalancando le braccia con uno strano luccichio negli occhi e il suo solito sorriso malandrino stampato sul volto.
“Si, sono proprio le donne dei tuoi sogni eh? Quando le arresteremo sarai libero di provarci con loro” gli rispose Peter con condiscendenza, anche se non voleva ammetterlo, ma trovava anche lui il caso estremamente affascinante. Finalmente il duo Caffrey e Burke si rimetteva all’opera su un vero caso.
Genere: Azione, Commedia, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neal Caffrey, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quella mattina il sonno non si decideva a lasciar libera Roxy che coperta fino alla punta dei suoi lucenti capelli rossi sonnecchiava beatamente incurante dello scorrere delle ore della mattinata. Sciava tra le cime dei suoi monti onirici, sognando tra le cose più disparate, alcune le avrebbe ricordate altre, invece, sarebbero rimaste solo sogni irraggiungibili persino dalla sua memoria. I suoi occhi verdi erano serrati dalle palpebre che come saracinesche ostruivano il passaggio di ogni piccolo granello di luce così da non disturbare il sonno della ragazza. D’improvviso un forte bagliore proveniente dalla finestra che aveva davanti al suo letto costrinse i suoi occhi ad aprirsi, il tutto fu accompagnato da un forte rumore che riconobbe come la sua porta che sbatteva brutalmente contro il muro e poi ci furono tante parole che non riuscì a decifrare. Ignorando la piccola folla che si era radunata intorno al suo letto, Roxy aprì la bocca regalandosi un sonoro sbadiglio poi si mise a sedere, si guardò intorno strabuzzando gli occhi e tutto le fu più chiaro: Sawyer se ne stava ancora vicino alla finestra con una parte della tenda che aveva appena scostato tra le mani e la guardava imbronciata, Blair invece era seduta ai piedi del suo letto e cercava di rivolgergli uno sguardo severo ma quello che le uscì fu solo uno sguardo languido e alquanto buffo mentre Purple era rimasta all’entrata della camera, con la mano ancora poggiata sulla porta, probabilmente era stata lei a sbatterla poco prima anche se Roxy avrebbe attribuito quei modi bruschi a Sawyer, e le urlava contro insulti e imprecazioni.

“Roxy! Dannazione! Cosa diavolo ti è saltato in mente ieri sera? Ci hai piantate nel bel mezzo di un’operazione!” le ringhiò contro la donna dai capelli corvini . La rossa presa in contropiede da quelle insolite parole, si prese ancora alcuni minuti per rispondere, mentre si malediva per aver dato alle ragazze la chiave di casa sua. 

“Sono stata bloccata da un uomo…” cercò di spiegare, tentando di mettere insieme le parole adatte per giustificare la sua azione.

“Un uomo, certo! L’abbiamo notato! Te ne stavi tranquilla a ridacchiare e sbevazzare mentre noi facevamo il lavoro sporco per te!” la bloccò subito Purple ormai in preda all’ira. Blair alzò la sua delicata manina cercando di zittire l’amica che ormai continuava ad urlare contra l’altra, e si rivolse a Roxy con la sua vocina tenue:

“Ci hai mollate per un uomo. Non è da te Roxy!” ,

“Si non è da te Roxy! Sapevo che stavi dando i numeri ma non avrei mai pensato che fossi capace di arrivare a tanto!”  al modo garbato della bionda si contrappose ancora quello di Purple. La rossa ormai al limite della pazienza, senza dire niente si alzò da letto buttando il lenzuolo per terra e si diresse verso la cassettiere. Frugò per qualche minuto all’interno e poi ne estrasse un foglio di giornale:

“Quello non era un uomo qualunque, Idiota! Quello era Neal Caffrey!” disse amaramente rivolta a Purple e quasi lanciandole il giornale, per mostrargli la foto, e l’articolo che parlava di un grande falsario che era stato arrestato più o meno quattro anni orsono. Roxy aveva sempre ammirato quel uomo, e aveva conservato per anni quel foglio di giornale per ricordarsi di non fare lo stesso errore. Si lasciò scappare un sorriso tra sé e sé quando ripensò al fatto che la sera prima aveva provato a fregarla.

“Neal Caffrey? Tu intendi veramente quel Neal Caffrey? Neal Caffrey il falsario?” a parlare fu Sawyer, che fino a quel momento era rimasta lontano dalle altre e si limitava solo a rivolgere qualche sguardo in cagnesco alla rossa.

“Si” rispose Roxy accompagnando la parola da un generoso cenno son la testa.

“Ma non era in prigione?” esclamò Blair che era rimasta evidentemente indietro con i fatti, vi si aggiunse Purple: “Ma non era morto?!”

“No, credetemi lui è vivo e vegeto, e ieri sera mi ha offerto da bere!” sentenziò Roxy guardando le sue compagne.

“Bè comunque questo non è un buon motivo per abbandonarci durante un furto che per giunta tu hai insisto per fare!” Purple aveva ripreso il suo tono altezzoso che faceva innervosire Roxy

“Purple ma ti sei bevuta il cervello? Invece di leggero solo quell’immondizia che tu e quelli come te chiamate “Riviste di moda” dovresti leggere anche i giornali! Neal Caffrey adesso sta finendo di scontare la sua pena lavorando come consulente per l’F.B.I. , e questo significa che i federali erano lì! Ed erano vicini, l’abbiamo scapata per un pelo. Per questo ho dovuto abbandonarvi! Ma davvero avete pensato che vi avrei lasciate in una situazione così delicata per un uomo?” adesso era Roxy ad essere accecata dalla rabbia,

“Scusaci, noi non potevamo saperlo…” cercarono di farfugliare delle scuse le ragazze, ma senza ascoltarle la rossa prese dall’armadio un vestito senza farci troppa attenzione e si chiuse in bagno. Quando uscì aveva quasi riacquistato la calma,forse l’acqua ghiacciata della doccia aveva contribuito a far sbollire la rabbia.

“Comunque, come è andata ieri sera?” chiese poi fredda mentre con il resto della banda si spostava in cucina per prepararsi una bella tazza di caffè bollente.

“Benissimo. Tutto è andato per il meglio. Anche se, senza la tua esperienza ci abbiamo messo un po’ a tagliare il quadro dalla cornice, ma alla fine ce l’abbiamo fatta!” rispose Blair quasi euforica tornando a sorridere serafica.

“Bene, Sawyer hai già portato il Monet al magazzino?” chiese ancora Roxy sorseggiando il suo caffè. Sawyer era l’unica addetta a nascondere la refurtiva nel magazzino, dove gli oggetti rari se ne stavano ben nascosti aspettando che le acque si calmassero per poi  essere venduti. Anche Roxy sapeva dove era il magazzino, ma non aveva mai osato avvicinarcisi. Mentre Purple e Blair sapevano solo che si trovava nei sobborghi della città e che era difficilmente raggiungibile e ben nascosto.

“Tranquilla, Roxy. Il Monet è al sicuro!” la rassicurò Sawyer facendole strizzandole l’occhio in segno d’intesa.

“A proposito, vorrei vederlo anche io questo magazzino. E vedere se davvero la merce è al sicuro. Non mi sta bene che siate solo tu e Roxy a vederlo.” Commentò caustica Purple riaccendendosi.

“Ti prego non ricominciare!” le disse la rossa mentre si massaggiava le tempie, il brusco risveglio aveva portato con sé anche un forte mal di testa.

“Purple neanche Roxy l’ha mai visto! Te l’ho già spiegato, se dovessero pedinarci arriverebbero al nascondiglio, quindi alla refurtiva, quindi alla banda e quindi tu marciresti in galera. Per questo vado solo io, così se dovessero scoprirmi ne pagherei solo io le conseguenze.” Spiegò Sawyer spazientita e stanca di ripetere sempre le stesse parole alla compagna.

“Ah e vorresti farmi credere che tu sei così gentile da sacrificarti per la banda?” aggiunse ancora Purple decisa a non lasciar cadere la conversazione anche una volta.

“Io non ce la faccio a starla a sentire. Pensateci voi!” disse Roxy, la rabbia cominciava ad assalirla di nuovo, prese il cappotto e uscì senza salutare. Aveva bisogno di un po’ della fresca aria newyorkese e di farsi un giro abbordo della sua vecchia auto per rimettere in ordine la nebulosa di pensieri che invadeva la sua mente e per far sbollire,di nuovo,la rabbia che cresceva dentro di lei.

                                                                                                                                                                ***

“Oh Peter abbiamo cercato per tutta la notte. Sono stanco, andiamo a casa!” disse Neal sbadigliando,con un bicchiere di carta pieno di caffè bollente tra le mani, mentre seguiva per l’ennesima volta Peter lungo la scala che li avrebbe portati ancora una volta nella sala dove le ladre avevano trafugato il dipinto, alla ricerca di un indizio che non c’era.

“No. Deve pur esserci qualcosa. Devono aver lasciato una traccia! Ci hanno fregato una volta, giuro che non lo permetterò di nuovo!” rispose l’agente infuocato dalla voglia di acciuffare quelle ladre che la sera prima erano riuscite a rubare un prezioso Monet proprio da sotto il suo naso.

“Ma non c’è.” La voce del ragazza si era ridotta quasi a un sussurro, si abbandonò su una panca nel bel mezzo della sala dove prima era custodito il quadro. Si lasciò scappare un altro sbaglio, mentre i suoi occhi blu dovevano combattere contro le palpebre pesanti per cercare di rimanere aperti.

“Non arrendiamoci così presto” disse Peter dandogli una pacca sulla spalla “Jones hai controllato le impronte su questa parete?” richiamò il suo collega mentre correva freneticamente per la stanza alla ricerca di qualcosa.

“Si, Burke. L’avrò fatto almeno cinque volte. Niente di niente!” gli rispose il collega anche lui stanco e assonnato.

“Non è possibile. Deve esserci per forza qualcosa!”si trovò a ripetere il federale sedendosi affianco a Neal,quasi vinto dalla stanchezza anche lui.  “Allora, Neal. Ripercorriamo ancora una volta quello che hai fatto durante la serata. Hai visto qualcosa di strano?”

“Te l’ho già detto! Sono sicuro di aver parlato con la rossa della banda. Se le ladre erano lì lei era sicuro una di loro. Avevo progettato di seguirla quando sarebbe andata con le altre per rubare il quadro, e quando ne sarei stato sicuro ti avrei dato l’allarme. Ma non so per quale motivo lei non è andata!” raccontò di nuovo esasperato il ragazzo.

“Quindi tu sei proprio sicuro che quella ragazza che ha detto di chiamarsi Valerie sia della banda della rossa?” chiese ancora una volta Peter, che non riusciva a credere alle parole del amico.

“Si si e si. Non chiedermi il perché ma sono certo che Valerie sia una ladra. è solo che qualcosa deve averla insospettita e ha mandato solo le sue amiche a compiere il lavoro.”

Bha… tutto questo è strano. Ma voglio crederti. Ricorderesti il viso della ragazza?” gli chiese ancora dubbioso.

“Certo” bofonchiò Neal mentre con le mani continuava a stropicciarsi gli occhi e combattere contro il sonno.

“Bene, allora faremo un identikit e lo faremo vedere in giro per gli altri dipartimenti e anche musei, forse qualcuno l’ha già vista. La ricercheremo in tutta l’America se sarà necessario!” sancì Burke ormai più che ostinato a trovare le colpevoli.

“D’accordo. Ma tutto questo dopo che ci saremo fatti una bella dormita” gli rispose il ragazzo alzandosi barcollando dalla panca e facendo per dirigersi verso l’uscita.

“No adesso. Dai andiamo, non c’è un minuto da perdere. I criminali non aspettano, e dovresti saperlo bene” insistette l’agente afferrando per la manica della giacca Neal.

“Ma ti prego, io ho sonno!” ripeté ancora una volta quella frase che sembrava ogni volta sempre più una preghiera.

“Smettila di lamentarti Caffrey, come puoi dormire sapendo che la “Banda della Rossa” è ancora a piede libero?”

“Scommettiamo?” rispose sarcasticamente il giovane; ma le sue obbiezioni furono inutili, Peter senza ascoltarlo lo aveva trascinato nella sua auto dirigendosi verso la sede del F.B.I.

 

 

Allora, siamo arrivati al sesto capitolo di questo capitolo… Allora che ne dite? Credo sia ora di iniziare a tirare le somme, che ne pensate? Siete rimasti delusi a qualcosa? C’è qualcosa che non è chiaro? Vi piace la storia? Vi fa schifo? La continuerete a leggere? Bè se avete voglia di condividere con me quello che pensate io ne sarei felice! Io devo confessarvi che sono piuttosto soddisfatta di questo mio lavoro, credo sia uno dei migliori ^_^ Ringrazio ancora una volta tutti quelli che mi seguono o che hanno messo la storia tra le preferite *_* o tra le ricordate ^^ e un grazie speciale a chi si è fermato a recensire ^^ Vi aspetto al prossimo capitolo! Baciii!!

   
 
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