IL PRIMO EVENTO STRANO

Drrriiiinnn Drrriiiinnn.... “mmm cos'è questo casino??...”

Non mi andava di alzarmi quella mattina, anzi di solito non mi va mai di alzarmi..

La mia mano uscì dal grosso piumone colorato che ogni sera mi copre tenendomi al calduccio, e riuscì a spegnere la sveglia che strillava ormai da 10 minuti.

Faticosamente scesi dal letto e camminai verso la cucina a fare colazione, fra una cucchiaiata di cereali e l'altra pensavo che finalmente quello era l'ultimo giorno di scuola..

Dalla porta entrò mia madre già preparata di tutto punto “ma come fa?” pensai.

Ogni mattina alle sette e mezza era già pronta truccata e vestita, e io a mala pena a quell'ora mi alzavo.

“Buongiorno mio piccolo bocciolo” disse mia madre con un tono di voce dolce e felice, fra parentesi lo odiavo, “Giorno... e non mi chiamare piccolo bocciolo” dissi queste ultime due parole muovendo l'indice e il medio a mò di virgolette.

“Non fare così, Hermione, non sei emozionata oggi il mio capo a deciso di promuovermi”

“Wow..” pensai ci mancava solo questa infatti appena disse questa strepitosa notizia mio padre entrò anche lui in cucina e prese in braccio mia madre “ è una bellissima notizia tesoro” e le diede un bacio appassionato..

In quel momento entrò anche mia sorella Penny, era più piccola di me e litigavamo spesso ma su una cosa eravamo d'accordo non sopportavamo i nostri genitori che si “coccolavano”.. era una scena rivoltante..

Non so bene quanto durò quella scena ma decisi poci secondi dopo di salire in camera mia a prepararmi.

Mi misi un semplice panta-collant jensato con un maglioncino leggero color verde acido e infilandomi le mia scarpette grigie e prendendo la mia borsa a tracolla con i libri mi dirissi verso la porta di casa “ciao a tutti io vado”

Presi lo scuola-bus, di solito la mattina sono la prima a salirci infatti sono sola, e per me è stupendo, mi è sempre piaciuto stare sola con me stessa tutto quel casino che fanno i ragazzi non l'ho mai sopportato.

Non passano nemmeno 15 minuti che lo scuola-bus si riempie, “Come fanno dei ragazzi di 16 anni a fare così tanto casino?” pensai, e per non stressarmi presi l' mp3 e grazie alle mie cuffie tutto quel fracasso divenne una dolce sinfonia di amy winhouse..

***

La scuola luogo di studio, luogo di popolarità per molti ragazzi e per me? Vi rispondo subito è un luogo inutile dove ci sono o le ragazzine che ti criticano o i ragazzi che mentre ti guardano il culo ti lanciano battutine piccanti..

Per fortuna quello era l'ultimo giorno di liceo e poi via... basta più scuola basta più stupidi ragazzini e professori rompicoglioni!!

Era suonata da poco la campanella e l'ultima ora era per molti motivo di tragedia, infatti molte ragazzine incominciavano a piangere.. “ ma perchè?” mi chiedevo che motivo avevano di piangere? Bha!!

Io invece ero felicissima e per mia fortuna l'ultima ora era quella di ginnastica, di solito a quell'ora giocavamo solo a pallavolo.

Mi cambiai e tirai su i capelli e insieme ai miei compagni iniziai a giocare.

Nella mia classe non mi considerava nessuno, e le mie compagne mi prendevano in giro.. Povere idiote..

Quel giorno però aveva esagerato, “Ehi Hermione” mi chiamò una “ Ti senti sola eh?.. povera perdente nessuno che la calcola, nessun ragazzo che la voglia, e ora rimarrà sola per tutta la vita” e si misero tutti a ridere..

Lo so, lo so, era una cosa da niente una solita stupidata detta da una ragazzina demente ma mi aveva colpito nel profondo, in effetti era vero, nessuno lì dentro o da qualche altra parte mi aveva mai parlato per conoscermi affondo.

E in quell'occasione sentì un pugno nello stomaco, e mi scese una lacrima sul viso, non volevo far vedere quella debolezza a nessuno, così corsi dalla professoressa dicendogli che mi sentivo male.. mi mandò in infermeria.

Mi cambiai e prendendo la borsa con tutte le mie cose me ne andai da quella scuola demenziale.. corsi corsi finchè non arrivai al parco anzi al mio pezzettino di parco segreto che avevo trovato quando avevo 13 anni.. era magico per me.. mi aveva tenuto compagnia per tutti i 4 anni di liceo.. e ora mi consolava nuovamente..

Mi sdraiai sul prato di fronte a me incominciava una piccola discesa che portava al lago del parco, la cosa che mi piace di più e che a pochi metri dall'inizio del lago c'è una piccola isoletta con un grosso salice piangente..

Ma in quel momento non mi interessava l'albero, mi sentivo triste e mi sdraiai sul prato guardando il cielo..

Le lacrime scendevano sul viso, veloci, e volevo urlare forte. Avevo tenuto per troppo tempo dentro di me le critiche degli altri, le incomprensione dei miei genitori.

Ad un certo punto vidi le foglie del salice volare, aumentavamo sempre di più.

Tutto ciò mi sembrava strano, così mi misi a sedere e mi concentrai sull'albero. Le foglie, anche quelle più verdi, si staccavano e diventavano tante libellule e in gruppo volavano verso di me girandomi attorno, e poi si rialzavano in cielo facendo strani vortici.. era come se ballassero..

Era tutto così..così Magico, ma allo stesso tempo strano.. non poteva mai essere una cosa naturale doveva esserci un perchè.. ma niente.. non mi veniva in mente niente.

Così mi godetti lo spettacolo e lasciai stare tutto al caso.

Tornai a casa, mi ero sfogata abbastanza e mi sentivo meglio, così salìì in camera mia fregandomene di tutto e di tutti.

E sdraiandomi sul letto mi addormentai.

-Salve, scusatemi per l'impostazione se non era corretta ma questa è la mia prima storia...come avete capito questa è una storia con Hermione Granger, alternativa questo è il primo capitolo, a più presto con il secondo :) ciao a tutti!!