Nick Autore (EFP e forum): nali / ( Nali )
Titolo: Flakes
Personaggi: Albus, Aberfot e Ariana Silente,
Prompt: Infanzia, neve.
Genere: Fluff, generale.
Rating: Verde.
Avvertimenti: Raccolta di (3) flashfic
NdA (eventuali): Non ne sono convinta per niente, ma ho inviato comunque. Grazie per avermi dato la possibilità di partecipare, GiudiciA! ^^ Le note in basso!:D

Flakes

1.

Neonata.

“Damme’a, Al!” brontolò imbronciato il secondogenito di casa Silente, scatenando le risate degli adulti e lo sbuffo scocciato di Albus, che cullava tra le braccia esili, attento ed incantato, la nuova arrivata.

Ariana venne al mondo in contemporanea alla prima nevicata della stagione, sorridendo.

Aveva due occhioni enormi dalle iridi screziate e profonde. Immense.

Sorrideva, mangiava, dormiva. Dormiva, sorrideva e mangiava ancora. Non piangeva mai. Era un esserino silenzioso e pacato; non pretendeva, chiedeva semplicemente. Con le sue carezze pilotate o le risatine sdentate. Albus se ne innamorò subito. E, lasciando che quelle dita minuscole si stringessero con forza attorno al suo indice indolenzito, decise che avrebbe fatto in modo che lei non piangesse mai. “Ti proteggerò sempre, sorellina.” Fu un sussurro dolce, solo per lei.

Fuori nevicava ancora.

2.

Capra.

“Voglio Ghiozza, Al! La storia dei Tre Fratelli mi ha stancato!”

Albus ridacchiò, allungando la coperta calda sul fratello.

“E’ quasi finita, Abe. Tra due pagine potrai riascoltare il noioso belare di quella vecchia capra col pizzetto. Per ora aspetta.”

Un grugnito e la coperta gli lasciò scoperti i piedi.

Come al solito, pensò tra sé Albus, Abe sapeva dove colpire e farlo in modo alquanto sottile ed efficace. Peccato per il senso di colpa che, puntualmente, costringeva il piccolo Silente ad

un’ immediata - seppur combattuta - ritirata.

Dopo pochi minuti, infatti, la coperta ritornò al suo posto e il piccolo, sbuffando, si accoccolò per bene contro i cuscini del divano. Era fin troppo orgoglioso, certo, ma la vendetta era qualcosa di totalmente antitetico al suo solito modo di fare.

“Se il pastore avesse saputo a cosa avrebbe portato quella faccenda, avrebbe pensato qualche minuto in più prima di battezzare una stupida capra puzzolente in quel modo…”

Fu recitando l’inizio del racconto a memoria che Albus capitolò.

Sentì il fratellino sorridere sul suo maglione e non poté che imitarlo; fuori la neve aveva ammantato tutto di bianco.

3.

Risveglio.

“Nevica! Nevica, fratellone!” le urla entusiaste di Aberforth costrinsero Albus a destarsi all’improvviso. Si stropicciò gli occhi meccanicamente e sorrise non appena sentì qualcosa di caldo e piccolo infilarsi con lui sotto sue coperte. Solo qualche attimo e due braccia in miniatura gli si strinsero addosso con dolcezza.

“ ‘Bus, è tutto bianco fuori! Devi vedere!”.

Schiuse gli occhi e ridacchiò felice, osservando il sorriso sdentato di Ariana ad una spanna dalla sua faccia. Le mancavano i denti davanti . Lo “Gnomo delle finestrelle” aveva fatto il suo dovere da qualche giorno e la piccola non ne era dispiaciuta, affatto. Continuava a dire che sarebbero bastati quelli di Frollo: il suo coniglietto di pezza.

“Andiamo! Voglio vedere la neve, ‘Bus!” continuò Ariana, tirandolo per la manica.

“Vengo, vengo, Aria! Tu raggiungi Abe!” e quella non se lo fece ripetere due volte fiondandosi, trotterellando, verso la finestra della loro camera.

Albus, scalciando via le coperte, si mise in piedi e zampettò verso il davanzale, trascinandosi dietro il piumone.

Prima di spiccicare il naso contro la finestra si preoccupò di coprire entrambi i fratellini, in modo che non prendessero freddo.

I due “grazie” appena sussurrati sfumarono lievi assieme al lento scendere dei fiocchi candidi.

La neve li avrebbe tenuti occupati a lungo, per i regali ci sarebbe stato tempo dopo.

Era Natale.

NOTE:

a) Albus nasce nel 1881; Aberforth nel 1883 ed Ariana nel 1885.

Nella prima flash Albus ha circa quattro anni, Abe due- ecco spiegato il suo sgrammaticato modo di parlare-; nella seconda i due fratellini sono più grandicelli, considera che Albus avrà all’incirca sette o otto anni. Nell’ultima Ariana ha cinque o sei anni, quindi Abe ne avrà quasi otto e Albus all’incirca dieci.

b) Per la seconda flash mi sono rifatta a questa notizia:

“Tra le annotazioni di Silente sembra che ci sia un'altra fiaba di Beda il Bardo, dal titolo di "Ghiozza la Capra Zozza", che era la preferita da suo fratello minore Aberforth. È possibile che ne esistano altre, ma l'autrice non l'ha dichiarato.” Da Wikipedia.

I classificata
Flakes, di Nali
Totale: 60/60

Grammatica e Ortografia: 10/10
Impeccabile, complimenti. Nulla da dire. Brava!
Stile: 10/10
Sai, non so neanche bene cosa dire, perché scrivi in un modo che... è poesia, ecco. Sembri calibrare con attenzione ogni sillaba, ma l’effetto è incredibilmente naturale. Sembra di assistere a qualcosa di sincero e incredibilmente vero, non so se mi spiego.
Ai virtuosismi lessicali della parte narrata, si contrappone l’immediatezza dei dialoghi. Sono anch’essi splendidi, te lo garantisco, nella loro semplicità. Arricchiscono la narrazione, la rendono più onesta in un certo senso. Bravissima, davvero.
Caratterizzazione: 10/10
Albus è... ecco. E’ esattamente come Albus doveva essere da bambino. Serio e diligente, premuroso ma al tempo stesso lievemente irritato. Affezionato ai fratelli. Sai, mi ha colpito molto il passo in cui lui dice ad Ariana che la proteggerà per sempre. E’... ecco. Commovente. Anche Aberforth e Ariana sono impeccabili.
Originalità: 10/10
Beh, non mi sarebbe mai venuto in mente. Non così. E non ho mai trovato nulla sull’infanzia di Albus, perciò... anche qui punteggio pieno.
Attinenza al prompt: 10/10
Per quanto riguarda l’infanzia, perfetto. Per quanto riguarda la neve, dai un’occhiata al parametro del gradimento personale!
Gradimento personale: 10/10
Se dovessi fare una similitudine fra queste flashfic e qualcosa di esistente in natura, le paragonerei senza esitazione alcuna a un cristallino fiocco di neve. Sai perché? Te lo dico subito. Perché sono candide, pure e terribilmente fragili. E’ effimero quello che descrivi. I personaggi non lo sanno, ma il lettore si, e per questo le tinte apparentemente allegre di queste flash si fanno fosche. Ma non per questo esse perdono la loro purezza. La gioia e la serenità di questi bambini sono innocenza. Sono beata inconsapevolezza. Sono limpide, cristalline.
Hai scritto tutto questo in tre flashfic che non credevi un granché. Beh, difatti non sono “un granché”, perché sono molto di più. Bravissima, davvero!
Totale: 60/60