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Autore: cydonianrioter    30/12/2011    3 recensioni
-Non me ne frega di San Valentino! Io ti amo tutti i giorni!-
its joshley all the way.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hayley Williams, Josh Farro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Questo capitolo è proprio inutile. Nel senso.. è qualcosa da mettere in mezzo a due avvenimenti importanti. Quindi se vi fa cagare vi comprendo, fa cagare anche me. E poi essendo una songfic su ignorance.. http://www.youtube.com/watch?v=OH9A6tn_P6g&ob=av2e

5. Everything's gonna be okay (happy bday)

Provare le canzoni del nuovo album anche durante giorno del mio ventitresimo compleanno era stata una mia pensata.
Certo, l'idea di stare tutto il giorno comodamente spaparanzata sul divano a festeggiare guardando vecchi episodi di Dexter era alquanto allettante. Ma non sarei riuscita a stare in quella casa per più di una manciata di minuti senza esssere assediata dai ricordi di compleanni passati.
E poi cantare mi faceva sentire bene. Completa. Come se del mondo intero non me ne importasse nulla.
-Hey! Che ne dite di provare anche qualche vecchia canzone?- se ne uscì fuori Justin dopo essersi scolato tutto d'un fiato una lattina di Red Bull.
-Senti, primo amore di Katy Perry, sono stanco- sbuffò Taylor.
-Ancora con questa storia della Perry?-
-Che c'è? E' vero!-
-Justin ha ragione- dissi per interrompere il battibecco fraterno -dovremmo provare anche qualche canzone vecchie, altrimenti va a finire che ce le dimentichiamo-
Scusa banale, si capiva benissimo che non volevo tornare a cas. Jer se ne accorse e mi lanciò un'occhiataccia.
-Hayls, sei sicura? E' pur sempre il tuo compleanno. Non vuoi riposarti?- chiese Taylor.
Hmm, premuroso da parte sua.
-Sono sicurissima, Tay- lo rassicurai tirando fuori da chissà dove un sorriso enorme. Per fortuna nessuno notò che stavo cercando disperatamente di farlo sembrare vero.
-Ok, che ne dite di Ignorance?- propose Jon.Si alzò un coro di approvazioni e Jason incominciò a battere le bacchette tra di loro, tenendo il tempo.
-Uno, due.. Uno, due, tre, quattro!-
L'intro partì come un cannone che esplode. Le note secche e decise scritte tanto tempo prima rimbalzavano senza pietà da una parte all'altra della stanza, cercando di colpirmi. Le schivai facendo headbanging e battendo i piedi a tempo di musica.
Intrecciai le dita al cavo arancione carota del microfono e chiusi gli occhi, godendomi la melodia.

Se fossi una cattiva persona non ti piacerei,
Beh, suppongo che me ne andrò per la mia strada.
E' un cerchio, un ciclo meschino. Non riesco più ad eccitarti.
Dov'è il tuo martelletto? La tua giuria? Qual'è la mia offesa questa volta?
Non sei un giudice ma se devi giudicarmi, condannami ad un'altra vita.

Jason smise di suonare e questo innescò una reazione a catena anche da parte degli altri.
Non volava una mosca. Il silenzio era talmente pesante che sembrava stesse cercando di opprimermi, di schiacciarmi al sulo una volta per tutte. Nessuno osava muoversi e sapevo perfettamente perchè, ma continuai imperterrita a cantare la mia canzone preferita, anche senza una base musicale.

Non voglio ascoltare le tue canzoni tristi, non voglio sentire il tuo dolore
Quando giuri che è tutta colpa mia.
Perchè sai che non siamo uguali. Non siamo uguali. Non siamo uguali.
Si, amici che si sono messi nei guai insieme.
Abbiamo scritto i nostri nomi nel sangue.
Ma non credo che tu possa accettare che il cambiamento è buono. E' buono, è buono.

Prima di chiunque altro notai Josh Farro che mi guardava sbalordito, indeciso se entrare o meno in quella che una volta era stata la sua minuscola sala prove.
Zac faceva lo stesso. I suoi occhi erano velati dalle lacrime e gli tremavano le mani. Lanciai un'occhiata a Taylor e mi si spezzò il cuore in due vedendo che dava le spalle al suo ex migliore amico. Quello non sarebbe dovuto accadere.

Beh, mi tratti come un'altra estranea
Piacere di averti conosciuto signore, penso che me ne andrò.
Sarà meglio che me ne vada per la mia strada.
L'ignoranza è la tua nuova migliore amica.

Smisi di cantare, l'ultima cosa che volevo era far piangere Zac. Davvero, tutti ma non lui.
-Qual buon vento fratelli Farro!- esclamai andandogli incontro saltellando.
-Volevamo farti gli auguri- sussurò Zac.
-Grazie mille- risposi.
Da quando usavo quel tono così formale con lui? Da quando non gli saltavo in spalla ogni volta che mi capitava a tiro? Da quando non passavamo il mio compleanno insieme, mentre lo sfottevo perchè era più piccolo di me? Da quant'era che non lo vedevo? Una anno e poco più? Dal concerto di Orlando, giusto.
Il mio migliore amico era improvvisamente diventato un.. estraneo.
-Mi dispiace così tanto- singhiozzò.
Mi abbracciò, uno di quei suoi stritolanti abbracci particamente infiniti. Mi mancava così tanto. Potevo percepire le sue lacrime che mi inzuppavano la maglietta e mi sentii maledettamente in colpa.
-Scusa Zac, è tutta colpa mia- sussurrai. Il suono della mia voce risuonava ovattato, attutito dalla sua spalla.
-Non è vero..-
-Si che è vero. Scusa-
-Ma per cosa?-
Sciolsi l'abbraccio e lo guardai negli occhi, per fargli capire che non stavo mentendo.
-Per non averti dato un'altra chance, per non averti nemmeno chiesto eprchè volevi andartene e dando per scontato che fosse per lo stesso motivo per il quale se ne andava Josh...-
Presi fiato ma prima di poter ricominciare a parlare Josh mi interruppe.
-Tu non sai perchè me ne sono andato- sibilò.
-Oh, Joshua. Come sei carino quando fai il finto tonto-
Sapevamo tutti fin troppo bene perchè Josh avesse lasciato i Paramore. In quella dichiarazione d'uscita c'era qalcosa di, beh... implicito. In poche parole, tutte quelle infamie e accuse vere solo per meta contro di me erano un modo molto complesso per dire le semplici parole: “Non sopporto più di stare in una band con la mia ex”.
-Noi dobbiamo parlare- disse.
-Ok, dimmi- ero pronta a tutto.
-Non qui, in privato-
Annuii e mi avviai verso la porta, seguendolo nel cortile adiacente alla sala prove. Prima di uscire mi voltai e lanciai un'occhiata a Tay, che mi guardava terrorizzato. Mimai un 'andrà tutto bene' in sua direzione e mi fiondai nel freddo inverno del Tennessee.

  
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