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Autore: AmeOokami    30/12/2011    2 recensioni
"Attimi che restano intatti, chiusi in un carillon con poca polvere sopra. Ti accorgi che la chiave è ancora là, attaccata a un nastro legato al tuo collo. Sai di poter aprire la scatola dei ricordi benchè la serratura sia un po' arrugginita. Li tiri fuori a uno a uno. Li esamini attentamente cercando di non farli cadere rovinosamente a terra e frantumarsi in mille pezzi, li giri e li rigiri tra le mani, poi come un giocattolo con cui hai giocato troppo, li rimetti al loro posto, stufa del peso che hanno acquisito col tempo."
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho un leggero senso di angoscia dentro. 
Sapete perché?
A poco a poco sto vedendo scomparire le certezze del mondo dei bambini.
Riesco appena a intravedere i sorrisi compiaciuti, gli sguardi carichi d'amore, gli abbracci affettuosi. Riesco a malapena a sentire il vento tiepido di maggio, le risate di un piccino, le carezze, le parole di conforto di un nonno. 
Vi è mai capitato di guardare una cosa e vedere davanti ai vostri occhi un'immagine che cambia, che vi riporta indietro nel tempo come un flashback, con gli stessi posti intrisi di momenti vissuti?
Ossì, un ricordo che passa veloce, al suo seguito un altro.
Odori, gusti, sensazioni che sanno di antico. 
Baci scambiati sull'erba alla tenera età di 15 anni, la prima sigaretta fumata alla fermata del bus, un cugino che ti abbraccia dicendo che sei la sua preferita, amici che vanno via e poi tornano. 
Attimi che restano intatti, chiusi in un carillon con poca polvere sopra. Ti accorgi che la chiave è ancora là, attaccata a un nastro legato al tuo collo. Sai di poter aprire la scatola dei ricordi benchè la serratura sia un po' arrugginita. Li tiri fuori a uno a uno. Li esamini attentamente cercando di non farli cadere rovinosamente a terra e frantumarsi in mille pezzi, li giri e li rigiri tra le mani, poi come un giocattolo con cui hai giocato troppo, li rimetti al loro posto, stufa del peso che hanno acquisito col tempo. 
Poi ancora apri una porta. Davanti a te la strada che percorri ogni mattina, ma oggi ti sembra diversa, un po' più lontana, irraggiungibile o forse è solo la nebbia a sfumarne i contorni.
E tu, col passo di sempre, uno a destra e uno a sinistra, che sbandi un po' da sembrare ubriaca, cammini. Non riesci a vedere la fine di quella strada, ma continui a camminare, senza una meta ben precisa, e davanti a te stanno sospiri, etichette, bibite, canzoni, poesie, sguardi ed emozioni nuove. Li squadri come un bambino intimorito appena apre gli occhi la prima volta, ma curioso. 
Accanto a te le stesse cose di sempre, quando tu eri tu ma ancora non lo sapevi, e insieme a queste nuovi lampioni, nuove case, nuove macchine, nuovi occhi e nuova vita da riempirtene i polmoni e mandar via la nicotina. 
Ti sembra assurdo, sì. Io ancora non so come si fa. 
Il mio cuore batte indomito, selvaggio. Forse è per questo che ai pensieri vecchi perde un colpo. Ruggisce al ricordo. Vuole correre e continuare il suo percorso.
Come un leone, posso mai permettermi di aver paura del buio?
  
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