Nella
notte di Natale di tanti anni fa, due figure e un enorme sacco ricolmo
di
regali marciavano a passo spedito in mezzo alla neve. Attraversarono un
maestoso cancello di ferro e giunsero davanti ad una porta, illuminata
da luci
scintillanti e decorata con una elegante ghirlanda di agrifoglio. Una
delle due
figure tirò una cordicella appesa lì accanto, la
quale fece risuonare nel buio
della notte le familiari note di Jingle
Bells.
-“Per
le
mutande di Merlino! Quella donna ha decorato pure il campanello!
È inquietante!”
- commentò uno dei due sentendo la canzoncina.
-
“Shh!”-lo
ammonì l’altra- “pensa a prepararti,
stanno per aprire! E aggiustati le corna,
sembri un muflone di montagna!”-
La porta
si aprì con uno scatto, un ragazzo con i capelli scuri e gli
occhiali tondi li
accolse festosamente
e li abbracciò.
- “Sirius!
Remus! Auguri! Vi davo per dispersi ormai! Com’è
che ci avete messo così tanto?
E dov’è Peter? Oh, non ditemi che dobbiamo
aspettare ancora, sto facendo fuori
tutti i salatini a forza di aspettare!” –
-“Dai,
James! Siamo in ritardo solo di mezz’ora, sai quanto odio non
essere puntuale!
È che alla scorsa riunione, se ricordi, Silente ci aveva
ordinato di non usare
la magia perché saremmo facilmente rintracciabili da
Tu-sai-cosa...”-
-“...e
ovviamente Lunastorta è troppo precisino e responsabile per
affrontare un po’
di sano rischio ogni tanto! Scusaci, James! Non abbiamo calcolato bene
i tempi.
Comunque abbiamo una sorpresa per te e Lily, prometto che faremo
presto...” -
-“Una
sorpresa! Ecco perché amo il Natale... La chiamo
all’istante, è rimasta dentro a
giocare con Harry” -
-“Ah! Il
mio figlioccio! Non vedo l’ora di riabbracciare quel
bellissimo batuffolino
capelluto!”–
- “Batuffolino capelluto?
Oh Godric! Che
fine ha fatto il Sirius Black di un tempo?”–
commentò Remus ridendo.
James
sorrise
raggiante e rientrò dentro casa. Un attimo dopo
tornò in compagnia di sua
moglie Lily, che accolse festosamente i due Malandrini:
-“Ragazzi,
auguri! Scusatemi ma dovevo finire di preparare la tavola e stavo
cercando di
far stare buono Harry, oggi è super elettrizzato!”-
-“Oh,
non preoccuparti, Evans! Adesso preparati ad ascoltare qualcosa di
tremendamente
babbano, proprio come piace a te!”-
Lily
inarcò un sopracciglio –“Sir,
Evans?”-
-“Bé
in
memoria dei bei vecchi tempi, no?”– Sirius si
schiarì la voce e si sistemò le
corna sulla testa. –“Ah, James, questo è
un omaggio alla tua natura di
cerbiattino...” – disse indicandole –
“Signore e signori, maghi e streghe, date
un caloroso benvenuto al favoloso coro natalizio babbano
“Made in Hogwarts”,
gentilmente offerto per voi dalla Malandrini&co. Forza ragazzi,
cominciamo!
Un, due, tre!”-
“Nella
strada innevata
Fa la
la la la, la la la la
E con voce
intonata
Fa
la la la la, la la
la la
Il Natale
noi
portiamo
Fa la la la la, la la
la la
Cari Lily e
James
insiem festeggiamo
Fa la
la la la, la la la la
I regali li
ha il
topino
Fa
la la la la, la la la la
Dammi quella
brocca
di buon vino Fa la la la la, la la la la
Questa notte
ci
rimpinzeremo
Fa la
la la la, la la la la
Fino a tardi
ci
divertiremo
Fa la
la la la, la la la la”.
-“Allora,
vi piace?”- disse Sirius con un sorriso a
trentadue denti.
Lily non
riusciva a dire una parola, sorrideva
soltanto, i suoi occhi erano pieni di gioia. James la strinse a se e
guardò con
immenso affetto i suoi due migliori amici dicendo:
-“Potrei
dirvi che ho qualcosa da ridire sulla “voce
intonata”, ma non lo farò! Quel che vi dico invece
è che sono davvero fortunato
ad avere degli amici come voi, grazie! Nessuno aveva mai rifatto una
canzone
natalizia per me e Lily!”-
-“Beh,
diciamo che l’abbiamo migliorata per
l’occasione”- rispose Remus grattandosi la testa
imbarazzato.
-“Anche
se abbiamo sentito parecchio la mancanza del
nostro Rudolph!”– aggiunse Sirius alludendo alla
natura cervide dell’amico – “Allora
Lily, era abbastanza babbana?”-
Lily rise e
disse –“Sì, abbastanza! Anche se dai
babbani i regali sono portati da Babbo Natale, non da un topino! A
proposito di
topi, Peter dov’è, non doveva arrivare con
voi?”-
-“Infatti
lui è... Aspetta, cosa...? Peter!”- disse
rigirandosi Remus – “Sirius ma non era dietro di
noi? Dov’è finito?”-
Si
avvicinarono preoccupati verso l’enorme sacco alle
loro spalle –“I regali sono qui! Li stava
trasportando lui...”-
Remus
cominciò a girare intorno al gigantesco sacco
per poi notare un piccolo braccio che si sollevava timidamente
sibilando – “Q...
qui, sono qui! S...stupidi!”-
-
“Peter!! Eccoti!! Sapevo che erano pesanti, ma non
pensavo così tanto!”- disse Remus aiutandolo a
rialzarsi.
Peter,
rialzatosi, scosse via la neve dal suo
cappotto e si rivolse ai suoi amici dicendo:
-“Non così tanto? È grande
il doppio di me quel coso! E poi la neve era troppo soffice, sono
sprofondato poco
dopo il cancello...”-
James non
poté fare a meno di ridere osservando
quella scena, e pertanto venne prontamente fulminato dallo sguardo di
Lily, la
quale corse invece ad aiutare l’amico.
-“Dai
Peter, non preoccuparti! Entra dentro casa,
c’è acceso il caminetto, ti riscalderai subito...
Ma voi due geni” – aggiunse rivolgendosi
a Sirius e Remus – “non potevate dargli una
mano?”-
Sirius e
Remus si guardarono negli occhi e,
incrociando le braccia dietro la schiena, cercavano di trovare una
scusa
plausibile:
-“A-
ehm... Io ero la renna! Non potevo fare anche
Babbo Natale!”- disse Sirius togliendosi le corna dalla testa
e cercando di assumere
uno sguardo il più innocente possibile.
-“Io...ehm...
sai...c’è stata da poco la luna piena,
sono sempre senza forze i giorni dopo...”- disse invece Remus
massaggiandosi
nervosamente un braccio.
-“Colpa
di Silente che non ci fa usare la magia!” –
conclusero in coro i due.
Lily,
tenendo Peter sottobraccio, rispose dicendo:
–“È
inutile ragionare con voi! Lo porto dentro casa prima che gli venga una
broncopolmonite... Peter, andiamo!”- e così si
diressero verso la porta.
James
osservava la scena divertito e in silenzio. Quando Peter stava per
mettere
piede dentro casa, disse lentamente:
-“Comunque...
Silente aveva vietato l’uso della
magia per i trasporti, non per le
normali magie. Sarebbe bastato un Wingardium Leviosa...”-
-“OPS!”–
urlarono in coro Remus e Sirius.
Peter
sentendo quelle parole si voltò verso di loro
pieno di rabbia – “Voi... voi...vi odio!”
– abbassò poi lo sguardo esasperato,
aggiungendo – “Bah, non è vero! Fa
niente, almeno ero Babbo Natale! Noi siamo
pur sempre i Malandrini, immagino che me lo sarei dovuto
aspettare...”-
-“Dai
Peter, lo sai che noi ti vogliamo bene!”-
dissero abbracciandolo gli altri tre.
Dopo essersi
sistemati e tolti la neve dai vestiti,
si sedettero sulle
poltrone del salone,
accanto al fuoco scoppiettante del camino, in attesa
dell’inizio della cena di
Natale. Ogni più piccolo angolo della casa risplendeva di
spirito natalizio,
dovunque si poteva scorgere vischio, agrifoglio, rametti di abete,
stelle di
natale e tanto altro ancora. Tutto era stato pazientemente decorato da
Lily,
senza l’uso di incantesimi, in quanto era fermamente convinta
che parte della
magia del Natale risiedesse proprio nel rendere unico e speciale con le
proprie
mani ciò che ci appare normale durante il resto
dell’anno.
La guerra
preoccupava molto tutti quanti, ogni
giorno sembrava poter essere l’ultimo passato in modo
spensierato e, nella loro
precedente riunione, Remus non aveva certo nascosto il suo disappunto
nel
volere festeggiare in una situazione del genere, ma Lily, sentendo i
suoi dubbi
e le sue paure, fece un disarmante sorriso e disse
semplicemente –“È
Natale, andrà tutto
bene...”-
Quella donna era una vera forza della natura quando
si metteva in testa qualcosa, pertanto si erano ritrovati ancora una
volta a
ridere e scherzare tutti insieme a casa Potter. E ne erano tutti
follemente
felici, persino Peter aveva dimenticato le sue paure.
Remus si era perso a contemplare ogni singolo
pupazzetto natalizio. Il più saggio dei Malandrini prese una
palla di neve e
cominciò a giocarci. La rigirava e osservava la finta neve
cadere in modo
semplice e poetico, senza un ordine, senza alcuna previsione.
All’improvviso James
arrivò alle sue spalle e gli disse: - “Moony non
vorrai essere così pensieroso
anche stasera, vero? Oggi si festeggia e basta, è Natale,
non esiste la
tristezza!”- Remus abbozzò un sorriso: -
“Hai ragione James. Non smetterò mai
di ringraziarvi per avere creato questa tradizione di festeggiare
insieme la
notte di Natale!”-
Lily
passò in fretta accanto a loro dicendo: –
“Signori,
è quasi tutto pronto! Il tempo di glassare il tacchino e
siamo a tavola!” –
-“Glassa? Su un tacchino? Ma non è una
torta!“–
esclamò preoccupato Sirius riemergendo da una poltrona.
-“Sirius sono io quella che cucina qui dentro! Ho un
ricettario babbano con me, lo sto seguendo passo dopo passo! Vi
piacerà!”–
detto questo indossò un grembiule con una renna
ricamata, cosa che fece ridacchiare gli altri Malandrini, e
sparì dietro la
porta della cucina.
Sirius
lanciò un’occhiata disperata a James. –
“Ricettario
babbano?? Oh, no! Dimmi che stavolta hai controllato che non ci fossero
pagine
incollate, ti prego! L’anno scorso ti ricordi
cos’ha combinato, vero? Ha
preparato un pudding ripieno di ragù con copertura al
cacao!! È ancora nei miei
peggiori incubi!!”-
-“Io trovo che quei lamponi però dessero al
ragù un
saporino in più, un certo tocco d’alta
cucina!” – controbatté Peter ripensando
alle avventure culinarie dello scorso Natale.
- “Peter non c’era alcun lampone lì
dentro! Erano...
bah, meglio che tu non sappia, fidati di me...”- disse Remus
dandogli una bonaria
pacca sulle spalle.
James era piuttosto divertito nel vedere le espressioni
di terrore stampate sui volti dei suoi amici, ma doveva comunque
intervenire in
difesa della sua sposa.
-“Ragazzi andiamo, era la prima volta che cucinava
in modo assolutamente babbano! Da allora è migliorata molto,
ve l’assicuro!”-
-“Non ho digerito fino a Santo Stefano!”-
-"Sir, ma se mangiavi cinque pasticci di
rognone di fila ad Hogwarts...”-
-“Appunto! Poniti delle domande!”-
James scosse la testa ridendo e poi ammise – “Ok,
è
vero, era immangiabile, però non ditele che ve
l’ho detto, sa essere molto
vendicativa quando vuole! E comunque tranquilli, quest’anno
un pochino di magia
siamo riusciti ad usarla, sarà tutto buonissimo!
Garantito!”-
-“Perché?? Perché l’anno
scorso non avete usato
magie?”– chiese Peter, sconvolto dopo che, a causa
delle sue insistenze, Remus
gli aveva confidato all’orecchio cosa fossero in
realtà quelli che credeva
lamponi.
-“Era incinta, Coda! Era più testarda di me e
Sirius
messi insieme! Non voleva assolutamente che l’aiutassi e ogni
magia che faceva
era un disastro! Pensate, aveva lanciato un gratta e netta su una
pentola e
questa si era trasformata in un ananas. Aveva fatto un incantesimo di
appello su
un cuscino dove ero seduto e quello è diventato un
ananas!”-
-“Uh! Chissà che dolore!”-
-“Parecchio, grazie. Avevo spine in posti
indicibili. Comunque il punto è che ogni cosa diventava un
ananas! C’erano ananas
dappertutto! Spuntavano nei posti più impensati, perfino
dentro i calzini! Un
giorno quando mi sono svegliato ne ho trovato uno che mi fissava
minaccioso
sopra il letto. Da allora rabbrividisco al solo pensiero della frutta
esotica...”-
-“Però! Ananas a Dicembre! Che cosa singolare!
Mare
e neve finalmente uniti... ecco perché ne avevate
così tanti! – commentò Remus
– e li avete messi dappertutto mi ricordo, perfino
nell’insalata!”-
-“No, quella è davvero
una ricetta babbana...”-
-“Cosa? Sul serio? Che strani questi babbani, ma come
fanno ad avere idee così strampalate? È ancora
più strano del telebisonte!”-
Mentre Remus rifletteva sugli esperimenti tentati in
cucina dai babbani nel corso della storia, Lily uscì dalla
cucina brandendo
minacciosamente un mestolo – “Televisore, Remus,
non telebisonte! Malandrini che non
siete altro, invece di ricordare il
mio passato, venite a tavola prima che appelli
dell’ananas!”-
I quattro corsero immediatamente a tavola per non
incorrere nella sua ira (e negli ananas) e cominciarono a mangiare. Ad
ogni
portata si levavano grida di apprezzamento, era tutto squisito. Ed era
tutto
preparato nella migliore delle tradizioni natalizie babbane.
Dopo cena,
si ritrovarono accanto al camino ad
attendere con trepidazione la mezzanotte per potere scartare i regali.
Sirius e
James erano i più impazienti di tutti, tanto che non
resistettero alla
tentazione di aprire il primo dono.
-“Ma dai Lily! È per Harry! Ancora non credo
nemmeno
che abbia capito la differenza tra giorno e notte, cosa vuoi che sia
per lui
aprire il regalo adesso o tra un’ora?”-
-“Sì, dai Lily! Sirius dice che è qualcosa di
fantastico, per favore, cuor mio! Mia luce! Mio tesoro!”-
-“Sì! Sua luce, suo tesoro!”-
-“Tra te e James ci sono tre bambini in questa casa,
Sirius! Meno male che ci sono delle persone serie come Remus e Peter
qui
dentro!”-
Remus e Peter fischiettavano innocentemente in un
angolo, fingendo di non essere interessati alla questione.
-“Possiamo aprirlo allora? Ti prego, possiamo?”
–
dissero in coro a perdifiato James e Sirius, rivolgendole i loro famosi
“occhioni
da cuccioli indifesi”.
Lily esasperata alzò gli occhi al cielo
–“Oh! E va
bene! Non voglio
certo passare per la
mamma crudele adesso! La notte di Natale per giunta!”- si
diresse verso il
grande albero di Natale e prese un grandissimo pacco, decorato con una
elegante
carta rossa e con un fiocco dorato enorme. Il piccolo Harry alla vista
di quel
regalo gigante che si dirigeva verso di lui, cominciò ad
agitare le braccia e a
ridere contento.
-“James mi sa che qui abbiamo un futuro
Grifondoro!”–
commentò Remus notando la passione di Harry per i colori
rosso e oro.
-“Ci mancherebbe, è mio
figlio!”– rispose James sollevando
Harry e facendogli fare una gran giravolta –“Non
per farti pressione piccolino...”–
aggiunse poi guardandolo e puntandogli un dito contro –
“...ma non capitarmi
Serpeverde, hai capito? Non Serpeverde! Mi va bene perfino Tassorosso,
ma non
Serpeverde!”-
- “Tesoro, mancano ancora undici anni, lascialo
giocare serenamente!”- disse Lily prendendo Harry tra le sue
braccia.
-“Per me è meglio che capisca fin da piccolo... ma
farò come dici tu, saggia regina del mio
cuor!”– rispose James afferrandola
dolcemente per la vita e stringendola a sé.
Sirius si fiondò sul regalo seguito a ruota da James,
lo scartarono con avidità. Il padrino aveva regalato al suo
figlioccio una
“mini – scopa giocattolo per mini- promesse del
Quidditch”e tutti cominciarono
a giocare facendolo volteggiare a pochi centimetri da terra. Harry
sembrava
essere felice come non mai.
Peter,
osservando la gioia sul volto del figlio del
suo migliore amico, pensava che, dopotutto, la sua vita fosse perfetta
già così
com’era. Affondando nella poltrona su cui era seduto,
socchiuse gli occhi e decise
in cuor suo che avrebbe dimenticato per sempre i suoi oscuri propositi.
*****
25 dicembre
1996. Mattina.
Solo
un altro nuovo giorno che qualche strano destino si ostina a concederti.
I
giorni passano lentamente per te, Codaliscia, sono tutti uguali tra
loro ormai.
Non
ricordavi nemmeno che fosse Natale.
Quest’
anno si è portato via con sé un altro dei tuoi
amici.
Colui
che avevi tradito tre volte.
Non
hai versato neppure una lacrima per lui.
Perché
non ci riesci?
Ti
guardi intorno.
Sei
solo, Codaliscia, come sempre.
Servire
il Signore Oscuro non è come te l’immaginavi, vero?
Non
c’è nessuna gloria per te, nessuna ricompensa.
Sei
solo il granello di polvere che sta per essere spazzato via dalla sua
corona,
l’inchiostro della penna che verga le leggi del re e che
presto finirà.
Vorresti
morire, Codaliscia, lo desideri ogni giorno dentro te.
Ma
non riesci a trovare il coraggio.
Li
rincontrerai lassù, lo sai bene.
Tremi
ogni giorno pensandoci.
Alzi
la tua pesante carcassa dal giaciglio in cui ti trovi, guardi fuori
dalla
finestra.
Nevica.
Ricordi
come amavi la neve un tempo, Codaliscia?
Rimani
ad osservare i fiocchi di neve posarsi sul soffice terreno con
leggiadria.
Ripensi
a quella notte.
Ancora
una volta.
Anche
quest’anno.
Quello
è stato l’ultimo giorno felice della tua vita.
Eri
ad un passo dal cambiare il tuo destino per sempre, quella sera.
Ma
avevi paura. Troppa paura.
È
sempre stata la paura.
Adesso
non c’è più gioia, non
c’è più nessun sentimento.
Ci
sono solo le tenebre.
Le
tenebre che tu stesso hai intessuto.
Perché?
Qualcosa
in mezzo al tuo petto sente una stretta familiare da tempo perduta.
Ti
lascia senza fiato. Senti dei forti battiti. Porti spaventato una mano
sul tuo
cuore.
È
come se un ingranaggio avesse ripreso a girare.
Una
lacrima riga il tuo volto.
Eccolo,
finalmente.
Il dolore.
Ai coraggiosi giunti fino alla fine della storia:
La storia è divisa in due parti: la prima rappresenta l’ultimo Natale passato in allegria dai Malandrini, la seconda il Natale dell’anno in cui è stato ucciso Sirius Black. Il primo dei due Natali ha segnato un evento importante nella vita di Peter, tanto da rappresentare il suo ultimo ricordo felice. Il titolo “strano” si ricollega alla stranezza dello stato d’animo di Peter nella seconda parte, nella prima agli episodi che vengono raccontati e alla stranezza di festeggiare in guerra.
Grazie per averla letta! Se voleste lasciare una recensione mi rendereste molto contenta! Riceverete una stretta di mano da Sirius Black in persona(?).
Ovviamente grazie infinite a BessieB che, pur essendo una Severus/Lily convinta, ha apprezzato la mia storia e ha scritto un giudizio bellissimo! *-* GiudiciA fantastica!