Prima di tutto, vorrei ringraziare calorosamente TheGentle, Simple, lovely e Adam per aver recensito il capitolo precedente.
Come ho avuto modo di dire anche nelle risposte alle recensioni, questo è il capitolo che preferisco, perché credo riesca a riassumere ciò di cui Susan ha deciso di vivere dopo la morte dei fratelli. Per lei ho immaginato un marito presente, un brav uomo, insomma, una famiglia come tante, un figlio vivace e curioso... Ma non è di ciò che tratterà il nostro capitolo. Ho deciso di narrare un momento ben preciso del matrimonio di Susan, non concentrandomi sullo sposo - quindi sulla sua somiglianza con Caspian o, comunque, paragonandolo a lui -, bensì sull'accompagnatore di Susan, che, come tutti noi sappiamo, non è nè Peter nè tantomeno Edmund.
Spero possa piacervi.
02. Home
Ha centinaia d’occhi puntati addosso, alcuni colmi di invidia, altri di ammirazione, altri ancora – e non sono pochi – disinteressati, presenti solo perché declinare l’invito ad un matrimonio è qualcosa di troppo disdicevole per rischiare di scheggiare l’immagine di cortesia e gentilezza che ci si è costruiti intorno.
Ma Susan è bella nel suo abito bianco che la fascia in eleganti balze, veli sovrapposti e delicate roselline ricamate sul corpetto; non lo si può negare.
Ma Susan ha l’aspetto di una regina con la coroncina di fiori incastrata fra i capelli, raccolti in una studiata crocchia che le lascia sciolte alcune ciocche ad incorniciarle il viso; non lo si può negare.
Sorride, sembra ringraziare con lo sguardo ciascuno dei presenti; come un’elegante signora dalle buone maniere.
Karl le tende la mano, rimanendo in piedi sull’altare. Annuisce, come per incoraggiarla.
Susan la sfiora con le dita e si sistema di fronte a lui, passando le mani sull’abito leggermente spiegazzato.
Si volta, alla ricerca del viso del suo accompagnatore, anche lui di un fascino notevole nel suo completo blu scuro.
Mille aghi che la pungono, mille schegge che s’infrangono, mille tintinnii assordanti.
E’ un bel ragazzo; Susan ha fatto la sua figura, sfilando per la chiesa in sua compagnia.
Ma non è Peter; e solo lei, in quella chiesa, sa quanto questa verità possa essere dolorosa.
Per questa volta, tutto il mondo di cristallo che si è costruita intorno, tutti gli amici che si è fatta per tentare di colmare il vuoto lasciato dalla sua famiglia, non bastano per farla sentire a casa.
Angolo autrice: Mi scuso per la pessima qualità dell'animazione, ma sono ancora alle prime armi. Ecco il mondo che ho immaginato per Susan: una realtà fragile - di cristallo - che può essere lineata facilmente, già soltanto con la consapevolezza di non aver Peter - o Edmund, o l'intera famiglia - al suo fianco.
Al prossimo aggiornamento.
_eco