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Autore: xtraordinharry    30/12/2011    1 recensioni
Sentì il suo ragazzo sorridere e sbattere le folte ciglia solleticandole la guancia destra, era felice come non lo era mai stata in tutta la sua vita; avrebbe voluto urlare la perfezione di quel momento alle nuvole, agli uccelli, ad ogni singolo filo d’erba. Ma non poteva, e la cosa peggiore era che non poteva neppure dirlo alla sua migliore amica, alla sua stella, la sua sorella gemella, il suo piccolo universo. Scacciò quel pensiero affilato come un taglierino, richiuse gli occhi, e tornò alla realtà..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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mmmiao.
Ohee gente (?) Sono quella rincoglionita di HisDiva che ha scordato la password *coffo coff, Horan^* spero che vi piaccia questa fan fic, fatemelo sapere, o vi picchio. é.é Bacini, Me. .x


Chiuse gli occhi, ed il suo ‘ buongiorno ’ preferito la invase.
Harry aveva appena appoggiato le labbra contro sue; erano calde e morbide come un abbraccio, come una coperta, come la tua preferita delle felpe. Sentì il suo ragazzo sorridere e sbattere le folte ciglia solleticandole la guancia destra, era felice come non lo era mai stata in tutta la sua vita; avrebbe voluto urlare la perfezione di quel momento alle nuvole, agli uccelli, ad ogni singolo filo d’erba. Ma non poteva, e la cosa peggiore era che non poteva neppure dirlo alla sua migliore amica, alla sua stella, la sua sorella gemella, il suo piccolo universo. Scacciò quel pensiero affilato come un taglierino, richiuse gli occhi, e tornò alla realtà. Al suo pezzetto di paradiso..Fece in tempo a socchiudere le labbra, ad abbandonarsi di nuovo a quel sentimento colossale, che un urlo e alcune risate provenienti dal cortile della scuola la distolsero.
Sentì ogni singolo nervo tendersi, le mani tremare; Harry sciolse il bacio, e lei fece lo stesso.. sapevano quello che dovevano fare. Meg sapeva esattamente cosa stava succedendo li vicino, lo sapeva fin troppo bene; ricacciò le lacrime dentro il suo cranio, e corse verso la sua migliore amica. Harry fece lo stesso, correndo dai suoi quattro migliori amici, piegati in due dalle risate. La rabbia le faceva battere le tempie, ne aveva le palle piene, di quello stronzo di Tomlinson e di quei tre cretini che gli andavano dietro come cani da tartufi..rabbrividì. Si ricordò che i cretini in realtà erano quattro, e che il suo ragazzo, il suo amato e dolce Harry, in realtà agli occhi di tutti era un cane allo stesso modo.
“Tomlinson! Che cosa le hai fatto brutto bastardo?” mentre finì la frase, vide Harry prendere posto a fianco del biondo, Horan.
“Ohh, ci chiedevamo dove fosse la tua ragazza, Stillers, bene bene è arrivata! Salutate tutti” –le risate le perforavano i lobi delle orecchie, peggio di qualunque trapano.
Stavano per partire per la gita scolastica, due giorni in montagna, tutti insieme, e lei non avrebbe permesso a niente e a nessuno di rovinare quel momento. Il senso d’ingiustizia la pervadeva; sapeva che doveva rispondere, che doveva essere tagliente, come la piu affilata delle lame; azzittire quel figlio di papà una volta per tutte. Le cadde lo sguardo sulla sua migliore amica: Il borsone per il viaggio aperto, la sua biancheria sparpagliata per il cortile; il suo reggiseno preferito indossato dal pachistano, Zayn a mò di cappello, a mò di trofeo. Si caricò, ed esplose.
“Devo ancora capire per quale dannatissimo motivo te ed i tuoi amichetti platinati sfogate la vostra.. la vostra ..frustrazione sulla mia migliore amica, siete ..patetici” – Le lacrime che rigavano il suo volato le spezzarono la voce. Era troppo, non cel’avrebbe fatta.. era dispiaciuta per Claire, questa volta non cel’aveva fatta a proteggerla, ad essere la sua ‘amica roccia’, non cel’avrebbe fatta. Era dispiaciuta anche per se stessa, di certo Louis avrebbe approfittato di quel momento di debolezza per affondarla definitivamente. Lei, Meg, una delle ragazze piu popolari della scuola, la rappresentante degli studenti, la star del gruppo corale, ridotta in lacrime davanti tutti. Chiuse gli occhi, abbasso la testa, pronta a ricevere il colpo fatale.
“Piangi eh? Hai finalmente realizzato quanto tu possa essere patetica! Bene, mancavi solo tu, a scuola se ne sono accorti già tutti, sai? Puttanella..” Non finì la frase; qualcuno lo aveva appena colpito in piena fronte con un pugno, e lui era caduto a terra.
“Piantala Tommo, non sei divertente. A dire la verità non lo sei mai stato.. senti mi dispiace, noi siamo amici dall’asilo, migliori amici. Ma hai esagerato, con Claire.. e con Lei.”
  
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