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Autore: Iyah May    30/12/2011    2 recensioni
ATTENZIONE: Questa storia è collegata a 'REMEMBERING SUNDAY'. Non sono una il sequel dell'altra ma sono la stessa storia raccontata dal punto di vista di due diversi personaggi. 'Lullabies' è raccontata da Alex, cantante del gruppo All Time Low.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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WALLS [CHAPTER 24]
 
La mattina dopo mi svegliai rilassato – per fortuna avevo finalmente passato una notte tranquilla dopo mesi di incubi e sogni complicati. Scesi con calma a fare colazione e mentre mi bevevo la mia tazza di caffè, capii che quel giorno non sarei andato a scuola: sapevo di avere di meglio da fare, qualcosa di più interessante. Andai in camera a prendere lo zaino, per far credere a mio padre che non saltassi le lezioni, quando mi trovai davanti allo specchio mi passai velocemente la mano tra i capelli e infine afferrai al volo il portafoglio, che mi infilai nella tasca dei pantaloni. Salutai mio padre e uscii di casa, diretto verso il mio Johnny; misi in moto e partii in direzione opposta alla scuola. Con la radio a palla, tenevo il gomito appoggiato alla portiera, lasciandolo uscire dal finestrino aperto, mentre il vento primaverile entrava leggero nel mio furgone, inebriandomi con il profumo dei fiori sparsi qua e là per Baltimora.
Arrivato a destinazione parcheggiai Johnny e stetti in piedi davanti alla grande insegna del negozio: ‘Golden Dreams – Facciamo brillare i tuoi sogni’ diceva. Passai una mano sulla tasca dei pantaloni. ‘E prosciughiamo i risparmi di una vita’ aggiunsi sottovoce. Feci un respiro profondo ed entrai.
 
***
 
Quel pomeriggio mi trovai con i ragazzi. Ormai il ballo di fine anno si avvicinava ed era ora di cercare qualche bell’abito da indossare quella sera.
«Allora ragazzi» cominciò Rian, mentre davamo un’occhiata a ciò che offriva il negozio «voi chi ci portate al ballo?»
«Bah, una ragazza che ho conosciuto a New York un po’ di tempo fa» rispose Zack continuando a cercare i vestiti giusti e facendo finta che non gli importasse, credendo di riuscire a nascondersi mentre arrossiva.
«E voi due?» chiese infine Dawson rivolgendosi a me e Jack. Io e il mio migliore amico ci guardammo negli occhi velocemente. Barakat parlò per primo.
«Ragazzi, ancora non mi conoscete? A me non basta una ragazza, io voglio andare al ballo da solo per non avere palle al piede e ballare con tutte!» disse ridendo. Ma ora tutti e tre avevano gli occhi puntati su di me, che fino al giorno prima avevo detto di non voler andare al ballo e ora invece ero lì a cercare un vestito adatto.
Capii che non potevo più nascondermi, che era arrivato il momento di abbattere questi muri che mi ero costruito intorno. Di cosa dovevo avere paura? Assolutamente niente.
«Io… io credo che chiederò a May di venire al ballo con me»
   
 
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