Capitolo 1




 

Sono distesa a pancia in giù sul mio comodo letto, leggendo uno dei miei libri preferiti: Orgloglio e pregiudizio, fino a quando il suono del campanello non mi distrae.

In casa ci sono solo io, quindi mi tocca alzarmi e andare ad aprire la porta.

Sbuffando e chiudendo il libro mi alzo, e il campanello suona di nuovo.

<< Arrivo, un'attimo di pazienza. >> Urlo scendendo le scale, ma la persona che c'è dietro la porta cosa fa? Suona di nuovo.

Argh! Che nervi!

Di scatto apro la porta, e appena vedo la persona che mi si presenta davanti, i miei occhi diventano assassini, ma naturalmente la persona, non si spaventa nemmeno un po'.

Anzi, mi guarda con un sorriso idiota in volto.

<< E' inutile che mi guardi così, Bella. Tanto non mi fai paura, anzi, quando fai quello sguardo diventi più graziosa. >>

Sbuffando alzo gli occhi al cielo, e un piccolo sorriso spunta sulle mie labbra, tanto lo so. Non riuscirò mai ad essere arrabbiata con lui.

<< Cosa vuoi, Edward? >>

Ah che stupida, non mi sono presentata. Mi chiamo Isabella Swan, ma per gli amici solo Bella, ho diciotto anni e frequento l'ultimo anno di liceo in un piccolo e sperduto paese chiamato Forks.

La persona che mi è venuta a disturbare è il mio migliore amico, Edward Cullen. Ha la mia stessa età e anche lui frequenta la mia stessa scuola.

Lo conosco da tre anni, da quando mi sono trasferita qui da Charlie, mio padre, prima abitavo a Phoenix, con mia mamma Renèe, ma quando lei ha deciso di risposarsi con Phil, ho deciso di venire qui, così lei, puo' godersi il suo matrimonio tranquillamente.

Ammetto che all'inizio ero un po scettica a venire a Forks, non conoscevo nessuno e diciamocelo... abituata al caldo e al sole, e passare alla pioggia e al freddo, non piace a nessuno. Ma mi sono dovuta ricredere, appena ho conosciuto Edward.

Con lui mi trovo bene, e dopo qualche tempo siamo diventati ottimi amici.

<< Allora cioccolata, non mi fai entrare? >>

<< Solo se la smetti di chiamarmi cioccolata. >>

Lui mi guarda con un sopracciglio inarcato e un sorisetto beffardo. << Non ci penso proprio. Cioccolata è il nomignolo adatta a te, per via... >>

<< ... dei miei occhi che sembrano cioccolata, sì, lo so smeraldino, me lo ripeti in continuazione. >>

Edward scoppia a ridere e io lo guardo come se fosse uno uscito dal manicomio. << Ehm... stai bene? >>

<< Smeraldino? E questa da dove ti è uscita? >> Mi dice tra una risata e l'altra.

<< Beh, dato che i miei occhi ti sembrano cioccolata, e mi chiami così, allora io ti chiamo smeraldino... dato che i tuoi sembrano degli smeraldi. >>

Ed è vero, Edward ha due magnifici occhi verdi che ti ricordano lo smeraldo. E sono la cosa che mi hanno subito colpita di lui.

Edward smette di ridere e mi appoggia le mani sulle spalle, il suo sguardo è diventato serio, e i suoi occhi mi fissano attentamente. Io rimango interdetta, non capendo alla perfezione il suo comportamento.

<< Senti, Bella... accidenti, non è facile quello che ti sto per dire... >> Io continuo a fissarlo, facendogli un accenno con la testa per farlo proseguire. Lui prende un forte respiro e chiude un'attimo gli occhi, e poi, li riapre di scatto.

<< Mi vuoi fare entrare in casa, sì o no? >>

La mia bocca si apre in una "O" muta, e lui scoppia di nuovo a ridere.

Gli mollo un colpetto sulla spalla, e mentre inizio a ridere anche io, lo faccio entrare.

Lui urla un alleluia, e come se fosse casa sua, si sdraia sul divano.

<< No, prego, accomodati. Fai con comodo. Fai pure come se fossi a casa tua.  >> Il mio tono esce sarcastico e lui, capendo, mi schiaccia l'occhiolino.

<< Grazie per essere così gentile, lo terrò a mente per la prossima volta, mettendomi in boxer. >>

Io scuotendo la testa mi avvicino a lui e mi siedo anche io sul divano. << Allora, sputa il rospo... come mai sei qui? Oggi non ti aspettavo. >>

<< Ma non posso venire a trovare la mia migliore amica? La prossima volta, se vuoi, chiamo la tua segretaria e le chiederò di fissarmi un'appuntamento. >>

Migliore amica... chissà perché queste parole non mi piacciono.

Okay, forse non ho detto proprio tutto su Edward... diciamo, che da qualche mesetto ho iniziato a vederlo con occhi diversi, e che forse, io, provo qualcosa di più di una semplice amicizia. Naturalmente, lui, è all'oscuro di tutto.

<< Bella? Ehi, cioccolato? Ci sei? >> Edward mi sventola una mano davanti agli occhi, e io mi risveglio dai miei pensieri. 

<< Scusa, stavo pensando... >>

Lui mi guarda per un'attimo perplesso, e dopo annuisce. << Okay. Senti devo chiederti un piacere. >>

<< Ah-ah! >> Lui sobbalza dal divano spaventato dal mio tono di voce, ammettiamolo troppo forte, e per il mio dito che lo punta e gli sfiora il suo naso.

<< C-cosa? >> 

<< Sapevo io che eri venuto qui per qualche cosa. Certo certo, non posso venire a trovare la mia migliore amica? Sei un ruffiano. >>

Gonfio la faccia e incrocio le braccia al petto, facendo finta di essere arrabbiata.

<< E dai >>, Edward si avvicina a me, e con il braccio mi abbraccia dietro la schiena, << non essere arrabbiata, lo sai che ti voglio bene, no? >> Mi guarda con gli occhi da cucciolo, e il labbro tremulo, e a quella visione, mi sciolgo e sorrido.

<< Sei impossibile... comunque, dimmi, qual'è questo piacere? >>

Edward mi fa un sorriso a trentadue denti, e i suoi occhi, mi guardano in modo... speranzosi?

<< Sapevo che mi avresti ascoltato. Ho bisogno del tuo aiuto. >>

Un mio sopracciglio scatta in alto. << Che genere di aiuto? >>

<< Voglio dichiarami a Tanya. >>

Oh, cazzo.

 

 

 

 

 

 

 

.:. Angolino mio .:.

Salve, come va? Nuova storia di Twilight, sarà di pochi capitoli, ma spero che a qualcuno possa piacere.

Fatemi sapere se continuarla oppure o no, magari con qualche recensione. ^__^

Ne aproffitto per farvi gli auguri di un Buon Anno!

Sperando che il 2012 sia meraviglioso.

Un bacio a tutte,

Noemi.