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Autore: Yoney    31/12/2011    2 recensioni
"Suonò tutti i suoi sentimenti, tutti i suoi affetti, tutte le sue preoccupazioni e tutta la sua passione.."
Prendete la shibusen e togliete la magia che la circonda, aggiungete quella della musica, della recitazione, del ballo e di un motivetto che irrompe nelle aule come il destino, che bussa quando meno te lo aspetti, travolgendo i cuori dei ragazzi della IIA che avranno a che fare con promesse, divieti, padri apprensivi, dormitori misti e corsi impegnativi quanto affascinanti.
Benvenuti nel liceo Shibusen, benvenuti nel regno del caos.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Death the Kid, Liz Thompson | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Tra spiegazioni e stupidità
Cosa posso fare se tanto non mi ascolti? «

          

«   Kamisama arigatou
Unmei no itazura demo, meguriaeta koto ga
Shiawase nano.
Demo sonnanja dame, mou sonnanja hora,
Kokoro ha shinkasuruyo motto motto!   »

 

Normalmente per Tsubaki seguire una lezione di matematica, così come seguire una qualsiasi altra lezione, sarebbe stato uno scherzo. Non si poteva dire che amasse particolarmente studiare o che la divertisse, ma non aveva grandi difficoltà nel farlo e poi le era sempre piaciuto portare a casa buoni voti, sin da piccola. Inoltre aveva un gran senso del dovere e di cosa fosse opportuno fare in quale preciso momento.
Tsubaki non si sarebbe mai sognata di chiacchierare in classe o pensare a qualcosa che non fosse la materia, ma quel giorno il suo autocontrollo fu messo davvero a dura prova.
"Ehi, ma quello non è il figlio di lord shinigami?"
"Sisi, è vero, è lui! Perché l'hanno mandato come supplente?"
"Beh, si dice sia un genio.. E forse l'hanno considerato adatto anche se ha la nostra età."
Tsubaki non conosceva Death the Kid particolarmente bene, ci chiacchierava spesso quando andava a casa loro per trovare Liz o quando lei e Maka dovevano aspettare ore perché l'amica finisse di prepararsi, ma non aveva con lui una gran confidenza. Sapeva solo quello che bastava per poter dire con sicurezza che, si, era di certo un genio, ma che renderlo insegnante di matematica (e, come in quel giorno, geometria) avrebbe comportanto vari problemi. E a giudicare dalla faccia di Liz se n'era resa conto anche lei.
"Cosa.. Cos'è questo? Ti rendi conto di quanto schifosamente asimmetrico sia il tuo triangolo?! Se vuoi calcolarne l'area devi farlo perfetto, perfetto! Rifallo finché non ti viene!" Ecco, appunto.
Nascondendosi dietro la schiena di Maka Tsubaki si sporse verso Liz, sussurrandole: "Ehi, tutto bene?" quella si accasciò maggiormente sul banco e le lanciò un'occhiata disperata "No, per niente."
"Vi rendete conto di quanto casino sta facendo quello lì?!" sbottò Maka stizzita rivolta a entrambe ma senza voltarsi "Liz, dovresti proprio fare un bel discorsetto al tuo paparino"
E insieme alla mora dovette trattenersi per non scoppiare a ridere rumorosamente davanti alla faccia scioccata di Liz. "Ma che sei matta?! E poi non chiamarlo in quel modo, che fa senso.."
"Ma dai, proprio non ti decidi a rassegnarti e ad accettarlo come tuo padre?"
"Guardate che non lo faccio mica con cattiveria, eh" gonfiò le guance Liz "Lo adoro, ma non lo voglio come padre"
"E perché no, scusa?" buttò lì Maka iniziando a prendere appunti dato che finalmente, dopo qualche urlo e rimprovero per i vari disegni asimmetrici dei suoi alunni, Kid aveva iniziato a spiegare, o almeno ci provava.
Liz guardò la figura sotto di loro, accanto alla cattedra, che ridisegnava per la quarta volta un pentagono, a detta sua, poco simmetrico. Si stupì di come arrivasse perfettamente all'altezza della lavagna e vi scrivesse sopra senza alcuno sforzo, se lo ricordava piuttosto basso, da quando aveva acquistato tutti quei centimentri?
Vivevano insieme, già, ma era anche vero che negli ultimi tempi non si erano visti quasi per niente; erano mesi che Liz evitava in tutti i modi contatti ravvicinati col fratello, limitandosi a quelli necessari. Mesi che cercava di rispondergli solo a monosillabi, mesi che usciva velocemente da una stanza in cui lui era entrato trovando sempre buone scuse.
Kid non era una persona particolarmente sveglia su quel genere di cose e per fortuna non si era accorto di niente, ma Patty l'aveva subito interrogata, preoccupata, se quello era un aggettivo che poteva essere attribuito a Patty, anche se la sorella non aveva mai risposto alle sue domande, anzi, quando cadevano nell'argomento Liz evitava anche lei, perché sapeva di non poter tenere troppo a lungo un segreto con la sua sorellina e non poteva, non voleva, ammettere che da qualche tempo scherzare e stare in compagnia del fratello la faceva star male.
Un sacco male.

"Insomma Soul, il primo giorno di scuola è andata bene, no?" Questo sollevò un sopracciglio in direzione dell'amico alias professore "Stai scherzando, vero?"
Non si pentì di averlo detto neanche dopo aver visto la faccia dispiaciuta di Kid, infondo era andata incredibilmente male davvero "Hai passato metà lezione a ridisegnare quello stupido pentagono e l'altra metà a fare a botte con una giraffa di carta costruita da tua sorella"
L'altro masticò un "Era schifosamente asimmetrica" ma lo ignorò
"Per me durante le tue ore puoi fare quello che vuoi, ma avrei decisamente preferito seguire le lezioni che ascoltare gli stupidi discorsi di quella matta dietro di me"
Kid fece un sorrisetto mentre si appuntava qualcosa sull'agenda "A proposito, mi hanno raccontato alcune cose di stamattina.. Come va la testa?"
Soul fece una smorfia, incredibile quanto le voci girassero velocemente sugli argomenti inutili. "Decisamente male"
"Guarda che conosco Maka, è una cara amica di Liz, ed è una brava ragazza, simpatica ed educata, non capisco proprio come tu abbia fatto a.."
"Edutacata?! Quella lì mi ha fracassato un tomo sulla nuca!"
Soul non capiva come potesse quella pazza trasmettere a tutti l'idea della "ragazza educata", persino i suoi genitori e suo fratello ne erano rimasti ammaliati, ma lui l'aveva irritato da subito, vuoi per i pregiudizi, vuoi per i libri spacca cranio..
"Ad ogni modo siamo arrivati" lo risvegliò Kid fermandosi davanti ad una porta.
Erano in un lungo corridoio pieno di porte identiche, probabilmente si sarebbe perso da subito, ma per fortuna ad ognuna c'era attaccato il nome; "Evans Soul" diceva il suo foglietto. "Vedi di non fare casino e di fare amicizia con i vicini e le vicine. Anche se.."
E a questo punto Kid dovette trattenersi dal ridere e, dopo avergli fatto un cenno con la mano, andarsene.
Kid si stava allontanando ridendo, Soul si chiese se fosse il caso di preoccuparsi e, nel momento in cui la porta vicina alla sua si aprì, ebbe l'affermativa risposta e maledisse eternamente la persona che non aveva optato per dei dormitori separati. Li avevano tutti i santi college, perché cavolo loro dovevano fare diversamente?
"Cosa cavolo ci fai tu qui? Allora mi segui davvero!"
Soul sospirò domandandosi se non fosse troppo tardi chiedere di essere trasferito in una qualsiasi altra stanza, ma probabilmente lo era.
"Ovvio che non ti seguo, questa qui è la mia stanza" Per un attimò temette che la ragazza gli scagliasse ancora contro qualcos'altro, ma fortunatamente quella fece un sospiro e si limitò a maledire i kami, il preside e, come lui, l'addetto alle stanze.
Poi si mise in spalla la borsa e si avviò, lasciandolo lì.
"Scusa, ma dove stai andando?" Non che gli importasse granché.
Lei si voltò e alzò un sopracciglio "A lezione, e dovresti farlo anche tu"
Cosa voleva dire quella con "A lezione"? Non dovevano essere finite? Avevano appena mangiato e sul programma di quel giorno c'era scritto che l'ultima materia era matematica, prima di pranzo.
"Tu non ti sei nemmeno informato su come funziona qui, vero?"
Soul scosse la testa, l'avevano costretto i suoi ad andare lì, non aveva alcun interesse ad informarsi su quel posto. Forse però avrebbe dovuto cominciare..
"Insomma, ti muovi? Tanto tu fai pianoforte, no? Non devi prendere niente.."
Lui la raggiunse, tenendosi sempre a distanza per paura di un nuovo sfogo, sembrava tranquilla ma con quella non si poteva mai sapere.
"Cosa intendi dire con.."
"Come saprai questo è un liceo artistico-musicale" Lo interruppe lei tirando fuori un foglio dalla cartella e porgendoglielo "Ovviamente si studiano le materie normali, ma principalmente ci si concentra sulle discipline scelte. Le principali sono quattro: Recitazione, canto, strumento o ballo. Poi ovviamente ognuna ha le proprie sottosezioni. Dal lunedì al venerdì le prime quattro ore sono di lezioni normali, anche se una è storia della musica che, come ha detto prima la professoressa Melvina, abbiamo tutti i giorni. Poi, dopo il pranzo, c'è un'ora di corso obbligatorio di chitarra, pianoforte, danza moderna, recitazione o coro, a seconda del giorno e che verso gli ultimi mesi verranno sostituite con le prove collettive del musical; in seguito un'ora di teoria musicale e dopo la pausa il corso personale di due ore e mezza. Il sabato si viene solo la mattina per tre ore di corso personale e una di teoria musicale e la domenica, ovviamente, è festa. La colazione, il pranzo e la cena si fanno, come hai visto, tutti insieme nella sala di prima, la mensa, oppure in giardino se ti sei preparato da mangiare da solo dato che le stanze hanno anche la cucina, e la colazione c'è dalle 7:30 alle 8:30, quando iniziano le lezioni, il pranzo tra mezzogiorno e mezza e le 13:30, cioè durante la pausa come ora, e la cena è tra le 19:30, cioè un'ora e mezza dopo la fine delle lezioni, e le 21:00. Hai capito tutto?"
Gli occhi cremisi di Soul in quel momento somigliavano molto ad una spirale, ma lei non se ne preoccupò. "Questo è l'orario delle lezioni -continuò indicando il foglio che lui aveva in mano- ti conviene essere sempre puntuale, soprattutto al tuo corso di piano dato che è tenuto dalla professoressa Mel, che hai visto com'è quando i suoi studenti perdono tempo" e ridacchiò alla faccia scandalizzata di Soul che ancora sentiva quel brivido percorrergli la schiena.
"Mmh, beh grazie. Tu che corso segui?" Buttò già lui guardando con disinteresse l'orario, ma la vide arrossire e distogliere lo sguardo con le guancie gonfie e non potè trattenersi dal ghignare "Che c'è, ti vergogni?"
"F-figurati! Studio recitazione.."
Un tomo dall'accesa copertina rossa precipitò sulla testa di Soul prima ancora che la risata potesse uscirgli dalla bocca. "Cosa diamine fai, cretina?!"
"Stavi per ridere!" borbottò lei imbronciata.
"Ovvio, chiunque riderebbe" le urlò lui di rimando massaggiandosi la nuca "le attrici sono belle e sexy, due aggettivi che simboleggiano il contrario di ciò che sei tu!"
Il viso di Maka divenne rosso di rabbia e questa volta il tomo fu scagliato con tutto il suo peso sul naso dello sfortunato ragazzo, che cadde a terra perdendo sangue mentre la bionda si allontanava marciando, nera di rabbia "Lo sapevo che eri rimasto lo stesso cafone! Ed io che ti ho anche aiutato.."
Dopo un po' che camminava lo sentì di nuovo al suo fianco, vivo, ma lo ignorò. Ecco cosa succedeva a pensare bene di Soul Evans: lui ti sfotteva e a te non restava altro che ucciderlo, era stupido pensare che fosse cambiato in poche settimane.
"Quindi, com'è che Liz si rifiuta di chiamare «papà» Lord Shinigami? Per quanto ne so Patty lo fa.."
Maka, che fino a quel momento si era concentrata per ignorarlo, sollevò uno sguardo colmo d'ira e stupore verso il ragazzo "Ora ti metti anche a sentire i miei discorsi in classe?! Allora sei davvero uno stalker!"
Quello sospirò esasperato, non riusciva a capire come una persona potesse utilizzare così poco il proprio cervello prima di parlare. "No, ma se ci pensi ti rendi conto che ti stavo davanti, furba, e non è che tu e le tue amiche steste proprio parlando piano, eh."
Maka si bloccò, allarmata "Oddio, dici che ci ha sentito anche Kid?"
"Figurati, quel pentagono sembrava prenderlo parecchio." fu sorpreso di vederla scoppiare a ridere, coprendosi la mano con la bocca.
"Hai ragione, fa sempre così, a volte è estenuante. Davvero non so come facciano Liz e Patty a viverci insieme"
Anche lui ridacchiò "Pensa che una volta è stato capace di tenere un'autobus fermo per ore perché non avanzava perfettamente al centro tra le linee bianche."
"Ahah, si, è proprio da lui"
Soul fu contento di constatare come la ragazza non fosse cambiata neanche in positivo, continuava ad essere incredibilmente carina quando rideva.
"Senti, Maka." disse lui un po' titubante fermandosi "Per quanto riguarda quest'estate.."
Lei si bloccò ma continuò a guardare avanti, abbassando la testa leggermente. "Tranquillo Soul, ormai non importa più" Si girò verso di lui con un grande sorriso "Comunque! Siamo arrivati, quindi muoviti."
E ridendo corse fino alla porta dell'aula, dove l'aspettavano Liz e Tsubaki.
Soul non si era mai vantato di riuscire a comprendere le persone, non si era mai neanche sforzato, inoltre quella ragazza la conosceva solo da poco e aveva trascorso con lei solo un paio di settimane. Quindi cosa poteva saperne? Nulla, ma era abbastanza sicuro di saper riconoscere un sorriso finto quando lo vedeva, benché fosse quello di un'attrice.

Era faticoso riuscire a non perdersi per i corridoi della Shibusen.
Dovevi essere dotato di una gran concentrazione e memoria, oltre che di un buonissimo senso dell'orientamento. Tsubaki non se la cavava male con nessuna delle tre cose, ma chissà perché riusciva sempre e comunque ad arrivare in ritardo. La maggior parte delle volte la causa era da attriburire alla professoressa Marie, che non si sa come Tsubaki riusciva sempre ad incontrare quando era da sola e, dato che quella si era puntualmente persa, era costretta dal suo esagerato senso del dovere ad accompagnarla fino alla classe di recitazione, che si trovava dall'altra parte della scuola rispetto all'aula degli archi.
Tsubaki si sistemò meglio sulle spalle la custodia del clarinetto, era del fratello e le andava larga ma prima o poi si sarebbe decisa a farla aggiustare.
Arrossì un poco, era di nuovo in ritardo e per colpa dei suoi stupidi pensieri che l'avevano portata lontana dalla classe. Perché cavolo per il corso del vicepreside avevano scelto un'aula così introvabile? Certo, era quella più lontana dal bar, e quindi da Blair, percui limitava le distrazioni all'insegnante, ma farsi tutta quella strada con uno strumento così pesante sulle spalle era davvero stancante. E dire che era ancora solo il primo giorno!
Tsubaki si guardò intorno, sospirando, era finita nuovamente lì, nelle aule vecchie inutilizzate. Le capitava spesso di arrivare lì quando era sovrappensiero e a volte anche di restarci; era abbastanza abituata al disordine polveroso ed alle urla provenienti da un'unica, rumorosa, persona, quindi non si stupì di ritrovarsi improvvisamente davanti il ragazzo appena saltato giù da un lampadario.
Eccolo, la sua seconda, egocentrica, fonte di ritardo.
"Tsubaki! Sei di nuovo qui!" Esclamò lui senza mollare il microfono che aveva in mano e muovendosi in modo esagerato, come al solito "Sei venuta per l'illustre sottoscritto, vero?"
La mora evitò di precisare che quella volta si era solo persa e si limitò a sorridere imbarazzata.
"Eh.. Senti Black☆Star.." ma quello probabilmente non l'ascoltava più, aveva riattivato il microfono e cantava, suonando con una chitarra immaginaria e muovendo la testa a tempo di musica. Fu persino capace di saltare su un banco, che si rovesciò facendolo rovinare a terra, ma anche con i piedi all'aria continuò imperterrito la sua "performance" finché la musica proveniente dalla radio non si fermò.
"Non dovresti essere a lezione?" Gli chiese Tsubaki bonaria, tendendogli una mano per rialzarsi "Se ti scoprono ti faranno la ramanzina.."
Lui si mise in piedi con un balzo "Tanto meglio!" esclamò spolverandosi i vestiti "Più persone a cui far sentire le mie canzoni da big!"
Lei pensò di fargli presente che lì a parte lei non c'era nessuno ma lasciò perdere. "Però.."
"Tu, piuttosto? A te non interessava andar bene a scuola e blabla?"
Tsubaki strinse con maggiore forza la bretella della custiodia, le nocche erano diventate bianche per lo sforzo ma lei non mollò la presa, però indietreggiò un pochino, abbassando la testa. "Ecco, in realtà non l'ho fatto apposta, ero sovrappensiero e.." ma prima che potesse dire altro fu interrotta da Black☆Star che la sbattè al muro leccandole le labbra. Una mano affondava nei suoi capelli e l'altra le accarezzava la coscia fino a salire su, sotto la gonna della divisa scolastica che portava, nel frattempo il suo bacino strusciava sfacciatamente contro quello di lei.
Per un po' Tsubaki rispose alle carezze, ma alla fine si fece forza e lo spinse via brutalmente, ansimando.
"Scusa, è che.." arrossì sotto lo sguardo di lui, sembrava così impaziente e.. affamato. Era abbastanza imbarazzante. Cercò di risistemarsi al meglio i capelli e la gonna, poi riprese a stringere la maniglia della custodia. "Io.. Ecco, sono in ritardo.." Si voltò ma lo sentì afferrarle il braccio.
"Che c'è, non ti è piaciuto?" Il tono di Black☆Star era quasi ironico; certo, era la sua performance, non poteva esserne dispiaciuta.
"Non è questo!" Esclamò lei cercando di liberarsi e restando di spalle per non fargli vedere che aveva una terribile voglia di piangere "Non è così.. Senti, Black☆Star -continuò dando un'ulteriore strattone al braccio ed allontanandosi di qualche passo- Ne abbiamo già parlato prima che partissi. Io non posso. Perdonami.."
E sussurrando uno "Scusami se sono venuta" corse via, lasciando Black☆Star lì, a guardarla confuso.
"Tsubaki sei in ritardo, è successo qualcosa?" Le chiese Ox non appena lei prese posto accanto a lui, affannata per la corsa. Lei scosse la testa e tirò fuori il violoncello dalla custodia, iniziando ad accordarlo approfittando della confusione che si era venuta a creare per la disattenzione del professore, che ci stava sfacciatamente provando con Arisa che era venuta solo a portare delle circolari.
"Tu piuttosto, Ox?" Gli chiese una volta finito di accordare lo strumento e tirati fuori alcuni spartiti dalla borsa con cui si esercitava "Mi sembri un po' pallido"
Lui si accasciò improvvisamente, rischiando di far cadere il violino con cui stava provando; sembrava quasi si stesse sciogliendo.
Tsubaki lo sentì biascicare qualcosa che interpretò come "beneamata" e "Kim", dunque non chiese altro.

Se essere colei che veniva designata come "la campionessa della scuola" o "colei che potrebbe tranquillamente vincere le nazionali" comportasse dei vantaggi, Liz non era mai riuscita a vederli.
Essere brava e apprezzata dai professori significava solo restarsene più ore a scuola a provare da sola o in due, sotto lo sguardo spaventoso del professor Sid, quello dalla pelle strana. Almeno era un grande insegnante e ballerino.
Quella volta, ma quasi come sempre dato che era il secondo più bravo del corso dopo di lei, le era toccato Harver come patner, e quando avevano finito di provare ed erano riusciti a cambiarsi e a scappare da quell'aula erano entrambi distrutti ed affamati.
"Non capisco che bisogno ci sia di tutto questo esercizio se siamo all'inizio dell'anno." borbottò Liz irritata mentre l'amico si rimetteva quegli strani occhiali che portava sempre. "Beh, lo sai come sono fatti.."
Lei stava per rispondere che non glie ne fregava un fico secco di quello che pensavano i professori ma il telefono di Harver squillò e lui dovette rispondere.
"Si, pronto? ..Cosa? Ma come hai fatto? ..Ok, ok arrivo.." riattaccò e scosse la testa sconsolato "Perdonami Liz, devo andare in un posto."
"Ox?" Chiese lei ridacchiando.
Lui annuì, passandosi una mano sulla fronte "Già, pare sia stato chiuso in un armadietto da Hiro. Io dico, come fanno ad esistere ancora i bulli? E dire che gli vanno pure dietro un sacco di ragazze, bah.."
"Beh, sai come sono fatte, no? Biondo, carino.." Liz ridacchiò, che Hiro fosse carino se ne era accorta pure lei, ma chissà perché le sembrava più uno sfigato che un figo come dicevano tutti. "A proposito di ragazze. Oggi ti ho visto particolarmente attento in classe, eh Harver? Non ti sarai mica preso una cotta per la professoressa?"
Lui scoppiando a ridere si allontanò, salutandola con la mano.
Liz non capiva cos'avessero ultimamente tutti. Tutti a parlare di sentimenti, romanticherie e cose del genere. Prima Tsubaki che aveva passato la maggior parte del precedente anno scolastico ad infrattarsi con quel teppista in blu nelle aule vecchie per chissà quale motivo, poi Ox e Kim e la loro relazione tira e molla, poi persino i professori con l'imminente matrimonio di Marie e del dottor Stein sembravano essersi risvegliati, persino Spirit che alle relazioni avrebbe dovuto essere allergico si era trovato quella strega della fidanzata, ed ora anche Maka e quel genio là. Liz era pronta a scommetere qualsiasi cosa che quello fosse un suo ex, magari estivo.
Già, tutti fottuti, compresa lei. Lei che, però, era decisamente messa peggio di tutti.
"Ehi Liz, ti ho trovato!"
Lei non riusciva a capire bene come, ma Kid aveva la particolare capacità di spuntare ovunque e nei momenti meno graditi. "Ehi, Kid. Cosa ci fai qui?"
"Beh, ti aspettavo" Lo disse come se fosse una cosa ovvia, normale. Non lo era affatto. "I professori (e supplenti) -aggiunse con un sorrisetto soddisfatto- sono rimasti un po' dopo le lezioni per parlare di alcune cose, così quando abbiamo finito ho deciso di aspettarti, è meglio se non fai la strada di ritorno da sola quando ormai è buio"
"E' dietro l'angolo.." constatò lei sospirando, non era la prima volta che Kid si preoccupasse per lei ma era sempre molto.. Strano, anche se non poteva dire che non le facesse piacere.
"Ma che vuol dire, mi preoccupo comunque, non sai quanta brutta gente gira per questi quartieri"
Si, lei lo sapeva molto bene. Infondo faceva parte di quella gente fino a non molto tempo prima, quando Kid le aveva trovate e salvate. "Perché?"
"Come perché?" chiese lui facendo un mezzo sorriso "Ora sei mia sorella, è normale che ci tenga alla tua incolumità"
Liz si trattenne a stento dal prenderlo a sberle, da sputargli in faccia tutto il repertorio di parolacce da lei conosciuto, dal tirargli un calcio e andarsene. La stupidità di Kid, ecco il motivo per il quale lo evitava e scappava via dai posti in cui appariva, ecco il motivo per il quale erano mesi che stava male. La stupidità e ottusità di Kid era pari a quella di nessun altro.
"Kid" sussurrò stringendo i pugni ma cercando di non apparire troppo arrabbiata "Io non sono tua sorella!"
Dopodiché lo lasciò lì a sbattere le ciglia e si allontanò a grandi passi.
Ma quale ottuso e ottuso, quello era proprio scemo!


« Dio ti ringrazio.
Nonostante gli scherzi del destino
l'ho incontrato e sono felice.
Ma così non funziona, guarda non va proprio,
I miei sentimenti stanno crescendo sempre di più! »



 

ele No Sekai superfast!
Yeah, perché superfasti? Vado super super di fretta, perdono. Non ho neanche riletto il capitolo quindi se trovate errori di qualsiasi genere.. Beh, no, sono colpa mia comunque. Lol
Due paroline veloci veloci.
Il capitolo fa schifo. Si.
Il finale (appena scritto di sana pianta) fa schifo. Si.
Kid e Black*Star fanno schifo. Si. E sono tutti dannatamente OOC.
Vi chiedo scusa, quindi. E' stato un capitolo molto sofferto e ci ho messo una vita, perdono, però infondo lo amo comunque, chissà perché. Oh, Harver. *.*
Si, se non si è capito lo amo.
Non mi piacciono i personaggi alla Mary Sue e non ne ho mai fatti, Melvina è quanto di più lontano da me ci possa essere, però mi è piaciuto fargli prendere una cottarella per lei. Chissà perché l'ho fatto, poi. Chissà se è qualcosa di consistente, ha pure 10 anni più di lui.
E' che sennò non so con chi accoppiarlo. lol
Comunque la canzone si chiama
Renai Circulation di Kana Hanazawa ed è l'Op del ciclo Nadeko Snake di Bakemonogatari. E' un anime davvero davvero bellissimo che vi consiglio calorosamente. E questa canzone è.. Non so come definirla, adorabile! E' davvero la più carina che io abbia mai sentito quindi se vi va sentitela, davvero, la trovate qui.
Scappo che tra un po' mia madre o mi fucila o mi fucila. Un bacio
ele
 

   
 
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