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Autore: pollama    31/12/2011    2 recensioni
Questa storia ha partecipato al contest -Conversazioni fuori dal comune- di Ystava è arrivata 10° ed ha vinto il Premio Situazione.
- Sirius va a prendere Harry a casa degli zii ma la situazione prende un'altra piega- [...]< < Secondo me, invece, è colpa di tutte le schifezze babbane che hai la pancia grossa quanto un calderone! > >[...]
Buona lettura ;)
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black, Vernon Dursley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Un’accesa chiacchierata estiva
 


 Era una calda mattina d’ estate e Privet Drive era silenziosa come al solito.
Un ronzio secco e fragoroso echeggiò tra le villette a schiera.
Al centro della via apparve Sirius che era concentrato a ripetere fra sé e sé un discorso con un interlocutore immaginario, e a guardarsi di tanto in tanto il palmo della mano, su cui era segnato, con dell’inchiostro nerastro, il numero civico della casetta in cui abitava Harry con gli zii.
Dopo una decina di minuti persi alla ricerca della casa giusta, eccola apparire tra le altre villette simili.
Si avvicinò lentamente alla porta, si aggiustò la lunga camicia nera e bussò con tre colpi secchi. Ci furono vari tonfi così fragorosi da sembrare un branco di elefanti in cammino. Dopo pochi istanti, la porta bianca si aprì ed ecco apparire un uomo grassoccio che mostrava sulla fronte delle goccioline di sudore. Si portò prima la mano sulla fronte strofinandola, poi la passò al suo visitatore che con aria nauseata si mise le mani in tasca.
< < Salve, sono il padrino di Harry, dove è il ragazzo? > >
< < Ah ecco lo sapevo che eri uno di loro! > > rimproverò Vernon.
< < Loro chi? > > disse Sirius, facendo finta di non capire. Harry gli aveva spiegato che tipo strano era suo zio.
< < Oh ma lo sai bene a chi mi riferisco > > disse sospettoso Vernon.
Sirius pensava solo a non ridere e quindi, per non far innervosire ulteriormente lo zio di Harry, si limitò ad annuire.
< < Vuole accomodarsi? O da voi non si usano le poltrone? > > chiese Vernon snobbando l’ospite.
<  <  Non viviamo in uno zoo, se è quello che pensa  >  > Sirius incominciò a sentire il sangue nelle vene ribollire.
<  <  Allora in un circo?  >  >
A quel punto, Sirius, sentì i muscoli della mano irrigidirsi attorno al legno levigato della bacchetta, ma si doveva calmare, dopotutto lui voleva fare buona impressione ad Harry, non voleva far vedere che infrangeva le regole a causa di un babbano grassoccio e sudaticcio.
Rilasciò la bacchetta e tolse la mano dalla tasca del pantalone per poi tenderla in avanti
< <  Comunque mi presento, sono Sirius Black  > >
< <  E chi se ne importa  > > bofonchiò maleducatamente Vernon.
A quel punto Sirius divenne un fascio di nervi, fece per prendere la bacchetta dalla tasca, ma fu interrotto da una voce familiare.
< < Sirius! > > ecco spuntare da sopra le scale Harry che gli corse in contro abbracciandolo, e che gli fece lo stesso effetto di una doppia, o forse tripla, camomilla.
< < Che bella sorpresa! > > continuò eccitato il ragazzo.
< < Sei pronto per andare a Mielandia a fare un po’ di compere? > > domandò Sirius scompigliando i capelli di Harry.
< < Vado a prendere le mie cose e ti raggiungo > >  detto questo, il ragazzo, sparì in un batter d’occhio.
Sirius non smetteva di sorridere e guardare la cima delle scale dove, poco prima, c’era Harry. Vernon lo guardava di sottecchi come se fosse stato una scimmia con una gonnella, Sirius cercò di pensare ad altro prendendo dalla tasca una piccola bustina di gelatine tuttigusti+1.
< < Cosa sono quelle?  > >
< < Caramelle, ne vuole provare una? La avverto, però, ci sono dei gusti alquanto strambi > >
Sirius, offrendo la bustina bianca e rossa, fece comparire un riso eloquente. Sperava, con tutto il cuore,  che gli capitasse un gusto orrendo. 
Sempre sospettoso Vernon prese la bustina e cominciò a mangiucchiare una caramella color miele, ma non fece nemmeno in tempo ad ingerirla che iniziò a sputare dappertutto.
< < Ma hanno un sapore orribile! > > sbottò.
Sirius a quel punto non poté  bloccare la risata che fuoriuscì fragorosa.
< < Credo che le sia capitato gusto vomito > > e si piegò sulle ginocchia continuando a ridere
< < Dovreste stare sul serio in uno zoo, mangiate solo schifezze > > disse Vernon pulendosi la bocca con il palmo della mano.
< <  Signor Dursly, mi creda, noi mangiamo sicuramente cose molto più salutari > > 
< < Ne dubito  > > obiettò Vernon e restituì la bustina di caramelle.
< < Secondo me, invece, è colpa di tutte quelle schifezze babbane che ha la pancia grossa quanto un calderone! > >  esclamò Sirius indicando una scatola piena di ciambelle imbustate, che era posta sul tavolino da tè.
< < Ma…Ma come ti permetti fenomeno da baraccone? > >
< < Tu, vecchio grassone, hai incominciato ad offendere > >
< < Io offendo chi se lo merita, e tu, caro mio, te lo meriti  > >  Vernon incominciò a divenire rosso come un peperone.
< < E cosa avrei fatto di tanto tremendo? > > chiese Sirius facendo spallucce.
< < Sei uno schifoso… schifoso…. Tu lo sai di cosa sto parlando e sei pericoloso, come tutti gli altri. Ecco cosa hai fatto > > esplose Vernon puntando il dito contro il petto di SIrius, che non ci vide più dalla rabbia e voleva fare sul serio. Aveva in mente di farlo divenire un calderone arrugginito.
< <  Sirius no, non farlo > >  supplicò Harry, quando lo vide con la bacchetta puntata contro il naso a patata dello zio.
Vernon approfittando della distrazione del mago, si andò a nascondere dietro la porta della cucina.
< < Andiamo? > >chiese Sirius mettendo il braccio sulle spalle del ragazzo che annuì. E  mentre varcava la soglia di casa, fece un gesto con la bacchetta.
< < Cosa hai fatto? > > chiese Harry un po’ preoccupato
< < Uno scherzetto > > disse ridendo Sirius  e mentre chiusero la porta bianca alle loro spalle ci fu un boato di grida. Sirius leggendo l’ansia sul volto di Harry lo rassicurò dicendo
< < L’ho solo sommerso di Gelatine tuttigusti+1, ma gli ho regalato solo quelle al gusto vomito > >
I due si smaterializzarono dietro un cespuglio, lasciando nell’aria le loro risate.

  
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