CAPITOLO 2
Prima che il demone arrivasse a
Kagome, Inuyasha, con un balzo, si frappose tra loro e con i suoi artigli
tranciò in due il grosso serpente. Tuttavia, i denti affilati di quest’ultimo
gli sfiorarono il braccio, procurandogli un profondo
taglio.
-Tutto bene, Kagome?- chiese il
mezzo demone
-Sì, sto bene...- rispose la
ragazza, poi accorgendosi del sangue che macchiava il suo
kariginou:
-Inuyasha, ma tu sei
ferito!-
-Non è niente, guarirà in un
attimo-
-Solitamente i denti dei demoni
serpente sono avvelenati. È meglio se metti delle erbe medicinali contro il
veleno sopra la ferita- intervenne Miroku
-Vado a cercarle- disse Sango
addentrandosi nel bosco assieme a Kirara
-Tsk, vi preoccupate per niente-
disse Inuyasha con fare superbo
Tuttavia, quella notte, l’hanyou si
ritrovò a tremare per la febbre, mentre Kagome lo copriva con il suo sacco a
pelo. Fortunatamente la ragazza aveva con se alcune medicine che aveva portato
dalla sua epoca per i casi di emergenza, che somministrò ad Inuyasha nonostante
le sue proteste.
-Non ti preoccupare, divina Kagome,
la febbre è un buon segno, significa che il corpo di Inuyasha sta contrastando
il veleno- le disse Miroku con fare rassicurante
Kagome gli sorrise come
ringraziamento. Nonostante il mezzo demone non corresse pericoli, però, decise
di restare sveglia tutta la notte a vegliare su di lui. I suoi amici cercarono
di convincerla a riposare, ma invano. Alla fine, rinunciarono ed, esausti, si
stesero vicino al fuoco e si addormentarono.
Ad un certo punto della notte,
Kagome avvertì la presenza di Kikio nelle vicinanze. Poco dopo, infatti, poté
scorgere sopra le chiome degli alberi i suoi spiriti portatori di anime. “Che
cosa ci fa qui Kikio?” si chiese la ragazza “Che abbia saputo della morte di
Naraku? E se fosse venuta a riprendersi Inuyasha?” A quel pensiero ebbe un tuffo
al cuore. Decisa a scoprire il motivo della presenza della sacerdotessa, Kagome,
dopo essersi accertata che l’hanyou dormisse tranquillamente, si alzò e si avviò
verso il luogo in cui vedeva volteggiare gli spiriti portatori di anime. Kikio,
che si aspettava di veder comparire Inuyasha, certa che lui sarebbe venuto
appena avvertita la sua presenza, fu sorpresa di trovarsi davanti la sua
reincarnazione.
-E tu cosa ci fai qui, ragazzina?-
le chiese Kikio
-Dovrei essere io a chiedertelo,
Kikio. Se sei venuta per Inuyasha, mi dispiace, ma oggi è stato ferito e ora non
può muoversi- le disse Kagome
-Ferito? E scommetto che è successo
perchè voleva proteggere te- sibilò la sacerdotessa
L’altra non poté negare, perciò
cambiò argomento:
-Perché sei qui, Kikio?-
-Ieri, dopo molto tempo, ho di
nuovo percepito l’aura maligna di Naraku, ma poi, all’improvviso, questa è
scomparsa...Questo significa che...-
-Sì, Naraku è morto- le confermò
Kagome –Tuttavia, la sfera non è ancora completamente ricomposta, dovrai
aspettare ancora un po’ prima che Inuyasha possa mantenere la sua
promessa-
-Allora è questo che ti preoccupa?
Non sopporti il pensiero di vederlo venire via con me, non è vero?- la schermì
Kikio
-Vorrei solo che ci fosse un’altro
modo...Che voi due poteste vivere insieme qui, sulla terra...- mormorò l’altra
–In questo modo, Inuyasha non perderebbe i suoi amici...e avrebbe
te-
-E tu che ruolo avresti in tutto
questo?-
-Nessuno. Una volta che la sfera
sarà completa, io tornerò nella mia epoca...per sempre. L’unica cosa che vorrei
è che Inuyasha possa essere felice-
-Mi dispiace, ma questo non è
possibile. Non posso restare nel regno dei vivi visto che non posseggo né un
corpo, né un’anima-
Kagome sussultò a quelle parole.
L’anima di Kikio...ce l’aveva lei.
-E...se ti riprendessi una parte
della tua anima?-
Anche se non lo diede a vedere, la
sacerdotessa fu colpita da quella proposta. Perchè quella ragazzina si dava
tanta pena per lei?
-Si potrebbe fare...Ma è
pericoloso, c’è il rischio che il tuo corpo non riesca a sopportare il
trasferimento. Potresti morire- rispose Kikio con la sua usuale freddezza –Non
che mi preoccupi per te, ma Inuyasha non lo permetterebbe
mai-
-Lo convincerò io- replicò Kagome
con una sicurezza che era ben lungi dal provare
Lo sconcerto di Kikio aumentò
ancora di più. Quella ragazza era davvero testarda...E poi, nei suoi occhi,
c’era una luce particolare...Aveva l’impressione che avrebbe fatto di tutto pur
di riuscire nel suo intento...
-In ogni caso non basterebbe, il
mio corpo è fatto di terra e cenere, non può ospitare
un’anima-
Kagome restò in silenzio per
qualche minuto, pensierosa, poi, come colta da un’illuminazione,
disse:
-Se io trovassi il modo di donarti
un corpo di carne ed ossa, allora non ci sarebbero altri ostacoli,
vero?-
-Sì, è così- rispose Kikio con uno
sguardo indecifrabile –Ma perchè faresti tutto questo? Perchè vuoi rischiare la
tua vita per me, colei che vuole portarti via Inuyasha? Lo ami così
tanto?-
Kagome spalancò gli occhi, stupita
da quelle domande. Tuttavia, fu con estrema sicurezza che
rispose:
-Sì. Farei di tutto per lui...anche
morire-
Fu la volta di Kikio ad essere
sorpresa. Mai avrebbe pensato che quella ragazzina potesse spingersi a
tanto...che il suo amore per Inuyasha fosse così grande.
-E va bene, voglio concederti una
possibilità. Se riuscirai a trovare il modo, resterò qui, nel mondo dei vivi. Ti
do due giorni, vi raggiungerò al villaggio di Edo-
Detto questo, la sacerdotessa le
voltò le spalle e sparì nel folto della foresta, seguita dai suoi spiriti
portatori di anime. Kagome si appoggiò con la schiena al tronco di un albero. Ma
cosa le era saltato in mente? Doveva essere proprio impazzita...o disperata.
Eppure, non si sarebbe tirata indietro. Quello che aveva detto a Kikio era la
verità, avrebbe fatto di tutto per Inuyasha, anche morire. Non sopportava l’idea
di vederlo sparire nel mondo dei morti senza poter fare niente per impedirlo.
Negli ultimi tempi, l’hanyou era cambiato molto, era meno chiuso, aveva imparato
ad avere fiducia negli altri, aveva degli amici...Non voleva assolutamente che
perdesse tutto questo. Aveva già sofferto troppo nella sua vita, ora si meritava
un po’ di serenità. E Kagome era decisa a fare in modo che l’ottenesse, a
qualsiasi costo.
La mattina dopo, Inuyasha fu il
primo a svegliarsi. Si accorse di essere coperto dal sacco a pelo di Kagome e se
ne chiese il motivo. Poi si ricordò della ferita e della febbre. Si alzò
lentamente a sedere e vide che Kagome era sdraiata accanto a lui, stava ancora
dormendo. Dolcemente, allungò una mano e le accarezzò i capelli.
-Sta attento a non svegliarla-
bisbigliò una voce maschile
Inuyasha si voltò e vide che anche
Miroku si era svegliato.
-È rimasta tutta la notte a
vegliarti, sarà esausta- continuò il monaco
L’hanyou annuì con un cenno della
testa e tornò a guardare la figura addormentata accanto a lui. Era rimasta a
vegliarlo per tutta la notte...Che sciocca, come se bastasse quel graffietto per
metterlo ko. La sua Kagome, sempre a preoccuparsi per gli altri più che di se
stessa. Si tolse il sacco a pelo di dosso e, stando attento a non svegliarla, la
ricoprì.
Quando Kagome si svegliò, il sole
era già alto nel cielo. Si guardò intorno per cercare gli altri e, seduto poco
più in là, vide Inuyasha.
-Inuyasha...- mormorò la ragazza
ancora assonnata
Il mezzo demone si voltò verso di
lei.
-Oh, ti sei svegliata. Dormito
bene?-
-Sì, ma perchè non mi avete
chiamata prima? E la tua ferita? Ti senti meglio?-
-Io sto bene. Miroku mi ha detto
che questa notte sei rimasta sveglia per...insomma...per essere sicura che
stessi bene, perciò abbiamo deciso di lasciarti riposare ancora un po’- le
spiegò Inuyasha non senza un certo imbarazzo
-Grazie- gli sorrise Kagome –Ma gli
altri dove sono?-
-Sono andati a cercare delle erbe
medicinali da portare a Kaede-
L’hanyou evitò di raccontare che
Miroku aveva tirato fuori quella scusa solo per lasciarli soli. Maledizione a
quel monaco pervertito! Sembrava quasi che si fosse accorto che Inuyasha aveva
fatto finalmente la sua scelta, una scelta definitiva...Dichiararsi a Kagome.
Già, più facile a dirsi che a farsi. Non era per niente bravo nei discorsi,
figuriamoci poi quando si trattava di esternare i propri sentimenti! Ma doveva
riuscirci, quella situazione ambigua tra lui e Kagome non poteva andare avanti
per molto. Lei ne soffriva...e anche lui.
Nel frattempo, Kagome, non
accortasi del disagio di Inuyasha, pensò che quella era l’occasione adatta per
parlargli della sua idea. Così si alzò e andò a sedersi vicino al mezzo demone.
-Senti Inuyasha, devo parlarti di
una cosa...una cosa importante- iniziò
Inuyasha, dal canto suo, la guardò
sorpreso. Anche lei doveva parlargli? E di cosa? Che fosse della stessa cosa di
cui voleva parlare lui? Che volesse parlare di...loro due? Le sue speranze
vennero però presto infrante dalle parole di Kagome:
-Inuyasha, ho trovato un modo per
far tornare in vita Kikio-