Cantava
Cantava.
La sua voce si librava nell’aria
fredda e umida, gli specchi disseminati attorno a lui per ampliare la luce
delle candele non facevano altro che rimandargli indietro la sua immagine,
l’immagine di un mostro.
Ma mentre quelle note lo prendevano,
dimenticava tutto, esisteva solo lei, la Musica: la sua Musica.
Suono, parola, melodia, armonia
erano un tutt’uno, dalle sue labbra che non avevano conosciuto il sapore di un
bacio si sprigionava un ardore senza inizio e senza fine, un perfetto
equilibrio di gioia, dolore, passione, amore.
Nel buio
della sua anima egli cantava, e nient’altro al mondo poteva contare.
***
Un’altra
drabble sul Fantasmone. 100 parole esatte. Modestamente.
A essere
sincera, me n’ero completamente dimenticata... l’ho trovata ieri sera, anzi notte,
quando giustamente all’1:40 era troppo banale andare a dormire.
Spero vi sia
piaciuta, e grazie per l’attenzione. :)
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