Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: DanP    31/12/2011    6 recensioni
[Teen Wolf - StilesxDerek - spoiler!]
Derek Hale sa bene che avere a che fare con un licantropo teenager può dare alcuni grattacapi, ma quando si tratta di un normalissimo adolescente la situazione può definirsi disastrosa.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Love. Be afraid.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Mating season. Be afraid...of your mate!

 

Lo shock nell'osservare il viso di Derek plagiarsi in una maschera di compiacimento come un bambino davanti ad un dolciume, gli provocò delle scosse così intense -non seppe ben identificare se di terrore o aspettativa- che dovette retrocedere e aggrapparsi con insistenza alla cattedra dietro di lui, contro cui Hale l'aveva volutamente attirato. Lo vide socchiudere gli occhi così tanto da sembrare chiusi su ciò che guardava, lui, e sorridere irriverente, pensando a chissà cosa, mentre Stiles afferrava il bordo del tavolo con tanta insistenza da far sbiancare le nocche.
Derek gli si approssimò sempre di più e il giovane si ritrovò a balbettare qualche parola incomprensibile, con una voce sottile e occlusa dall'angoscia.
Il licantropo, nel suo metro e ottantatré d'altezza lo sovrastò riempiendo il suo campo visivo di un profumo muschiato e intenso, come se l'intera aria che stava respirando si fosse impregnata dei feromoni che quel ragazzo sprigionava, risucchiandolo in un riflusso di emozioni contrastanti.
Stiles prese a sfuggire allo sguardo penetrante che gli stava serbando l'altro e si ritrovò a fissare interessato un punto al di sopra del suo cuore, dove la maglietta creava delle pieghe affascinanti e misteriose sopra la sua carne che sapeva essere calda come il fuoco.
Sbattè un paio di volte le palpebre e deglutì a vuoto, il cuore che martellava nel petto senza freni.
“Der...”
Ma non gli giunse nessuna risposta o più semplicemente, il ragazzo lupo lo ignorò bellamente, allungando la testa verso il suo collo, senza toccarlo, poggiando le mani sulla cattedra, a fianco delle sue, ma ad una certa distanza di sicurezza, come stesse valutando il terreno in cui iniziare la sua esplorazione. Fece su e giù con il capo, respirando il suo profumo e ridacchiando senza aprir bocca agli scatti nervosi che qualche volta gli irrigidivano il corpo ad ogni reazione inaspettata.
I capelli si ingarbugliarono, e qualche volta la tempia cozzava contro il suo orecchio, ma altri contatti sembravano non arrivare. Che fosse un modo di provocarlo o semplicemente vederlo fremere di impazienza non lo sapeva davvero, ma Stiles iniziò a perdere le staffe e temere qualche altro cambiamento improvviso nel suo ragazzo. Possibile che la Stagione portasse anche ad altri effetti collaterali, insomma, non poteva avere la certezza che l'unico cambiamento sarebbe stato negli ormoni del licantropo, no? Magari in un raptus di follia l'avrebbe azzannato alla gola lasciandolo agonizzante in una pozza di sangue, senza rendersi conto di quel che aveva fatto...
Stiles abbassò la testa, riflettendo su quella prospettiva come una tragedia, pensando seriamente di darsela a gambe il più lontano possibile, non voleva dover essere costretto a fronteggiare l'uomo che ama...!
Spalancando gli occhi come se qualcuno l'avesse colpito alle costole, a tradimento, in un attimo di distrazione, e voltò la testa di scatto e il suo cuore si fermò.
Derek, con gli occhi di un normalissimo e abbagliante azzurro chiaro, di quel colore plumbeo che preannunciava una nevicata invernale, si fuse col suo sguardo stordito, perfettamente padrone di sé.
Vedendolo così spaesato Derek alzò una mano e la chiusa a coppa alla base della nuca, carezzandolo come un gattino e sorridendo comprensivo.

“Aspetta, non sei per niente...sei tu!” balbettò con le iridi castane liquide e frastornate. Derek annuì, spegnendo il leggero sorriso che aveva imparato ad usare da poco, quando stava con Stiles, un sorriso fatto di tenerezza e una dose di incomprensione verso sé stesso, che ancora non capiva come potesse essersi innamorato proprio di quello sfrontato ragazzino esuberante, piantagrane, curioso e logorroico fino alla nausea, che lo seguiva in momenti di pericolo e se ne tirava fuori in modo geniale, frustrandolo la maggior parte delle volte e lasciandolo sempre attonito.
Dalla morte della sua famiglia una parte del proprio cuore si era atrofizzata, decidendo di comune accordo con la sua mente che niente, niente, avrebbe potuto redimerlo dal suo stato di pietosa autodistruzione, nemmeno se avesse ritrovato e ucciso i colpevoli di quel martirio, il dopo non avrebbe portato che altro vuoto e lui avrebbe vagato nel mondo com'era stato fino a quel momento, solo.
Disperato.

Mosso unicamente dalla spirale di vendetta che brillava sulla sua schiena, incisa nella sua carne come monito. In silenzio, senza nessun aiuto, nessuno che potesse comprenderlo abbastanza a fondo da farlo uscire dal pozzo di insoddisfazione in cui continuava a sprofondare.
“Derek?” lo chiamò ancora la voce squillante, strozzata a forza dalla vicinanza del suo viso. Sarebbe bastato un niente e le loro labbra avrebbero potuto allacciarsi e farli separare solo quando non avessero più avuto fiato in corpo.
Senza allontanarsi o smuovere la mano che poggiava sul suo collo, Hale gli sussurrò in un bisbiglio impercettibile: “Se non fossi tu...non mi sarei mai trattenuto, sai?”
Stiles annuì piano, evitando di far cozzare la fronte sulla sua.
“Perché tu...mi riporti indietro.Mi controlli.” concluse, chiudendo gli occhi, lasciandolo solo per perdersi nel suo mondo, assaporando l'impeto di quella dichiarazione.

I brividi che Stiles sentiva correre lungo i suoi muscoli si tramutarono ben presto in scosse che non riuscì a frenare. C'era una tale intensità, nello sguardo di Derek, che lo spinse ad abbandonare ogni reticenza e posare la bocca sulla sua. Immaginò di averlo stupito, agire d'impulso era la cosa che gli riusciva meglio ma quando si trattava di questioni di cuore le sue idee si facevano un tantino confuse, e persino lui, nella sua inesperta ignoranza nel campo, si sentiva sicuro di sé, come se baciarlo di sua spontanea volontà fosse stato un atto di estremo coraggio, una delle sue paure finalmente superata.
Nel mentre piegò i lati delle labbra in su, avvertendo la risposta pronta di Derek che corrispose in pieno al suo bacio. Gli lasciò prendere il sopravvento, come sempre aveva fatto nei loro precedenti momenti di intimità. Non che non gli andasse, di avere un po' di comando, ma sapeva per certo che con Derek non avrebbe avuto vita facile, a riguardo.
Il suo raziocinio venne annullato quando il moro lo invitò in modo un po' brusco a schiudere le labbra, facendo scivolare la lingua a contatto con la sua. Era sempre un'esperienza surreale, quella di ritrovarsi a condividere un gesto tanto prezioso e confidenziale con un ragazzo più grande di lui, appartenente ad una famiglia di licantropi, e ancora non era sicuro di quale fosse la parte che più lo sconvolgeva, di quell'intricata vicenda.

D'improvviso ebbe un flashback piuttosto nitido che gli schiarì le idee e lo fece allontanare.
“Che c'è?” lo interrogò Derek, un po' instupidito da quella fredda reazione.
“Dovrei dirlo a papà...di...” lo squadrò da capo a piedi, a metà tra il comico e il tragico, con uno sguardo combattuto. “Questo.”
“Immagino dovresti” lo sostenne in tono vagamente annoiato.
L'unico commento che ricevette fu un mugolio di angoscia mista a disperazione.
“La prenderà male...e poi sei tu!” replicò come se quello spiegasse l'intera situazione in modo eloquente.
“Oddio...sei tu!” ripensò Stiles, afferrandogli la maglietta e scuotendolo con forza.
“Ci ucciderà!Bhè, forse ucciderà prima te dandomi il tempo di fuggire...ma non voglio che ti uccida!” ribatté serio e sconvolto. Adorabile nel suo modo di fare innocente.
Derek si ritrovò a chiedersi se ridergli in faccia fosse una buona mossa, ma pensando a chi si trovava di fronte, reputò più saggio starsene lì a fissarlo con uno sguardo stralunato.
“Non mi ucciderà.” sentenziò sicuro.
“Lo farà eccome!Ti sparerà al primo momento buono!Oh, Santa Luposità...”
“Ok, frena. Numero uno, santa luposità?Davvero?” strabuzzò gli occhi Hale, tentando di comprendere quel complesso concetto divino. “Numero due, se e solo se, spiegherai con calma, la situazione allora capirà i tuoi sentimenti e li accetterà, mi sembra un uomo comprensivo ed è inutile dire che sei la cosa più preziosa che ha, non ti farebbe mai del male, non volontariamente, è semplice.”

“Semplice....” gli fece eco Stiles, insicuro ma un po' più confortato.
“Sì, oltretutto, non sarà una comune arma umana ad uccidermi, dovresti saperlo questo.”
Stiles lo fissò per nulla rassicurato, perdendosi ancora nel calore che lo circondava e in quegli occhi che lo guardavano con un affetto sentito e profondo.
“Derek Hale, non stai migliorando la situazione.”
“Non sono molto bravo, in queste cose.” ammise poi. Esprimere le sue emozioni era una cosa che gli risultava sempre difficile, specie quando doveva confrontarsi con qualcuno come Stilinski, che aveva fatto delle parole la sua benedizione, un amuleto contro le avversità.

“Ora..se non ti dispiace, ho qualcosa di più urgente di cui prendermi cura.”
Stiles lo fissò impietrito e confuso. “Cioè?” non capiva che ci fosse di più importante del pensiero di fare coming out con suo padre, armato e pronto a gambizzare il ragazzo di suo figlio, per mettere in chiaro chi comandava. Perché sarebbe andata così, di sicuro.
Derek si limitò a miagolare un assenso e, tornato alla sua comoda e fiera posizione, circondandolo con le braccia, gli spinse un ginocchio tra le gambe andando a sfiorargli senza riserve il cavallo dei jeans. Stiles alzò la testa, mordendosi le labbra per trattenere il singulto di sorpresa che minacciava di uscire. Era a quello che mirava fin dall'inizio? Impossibile, no il suo intransigente e retto Derek!
Doveva esserci qualcosa di sbagliato che non quadrava per nulla, stagione degli amori a parte. Un allineamento dei pianeti mancato? Che stesse davvero facendo la muta?
“Derek...non è proprio il posto..”

Si voltò in ogni direzione, puntando inevitabilmente lo sguardo verso la porta chiusa, unica via di fuga, guardandola come un ancora di salvezza ma anche terrorizzato al pensiero che qualcuno potesse entrare e sorprenderli in quello stato. O interromperli. Quello sarebbe stato un bel problema, un altro, se si contava che Derek aveva ormai puntato il suo obiettivo e mirava a farlo seriamente impazzire, quel giorno.
Aveva già ampiamente sperimentato la sensazione delle sue mani che scorrevano sotto la maglietta, sul suo corpo gracile e da ragazzino imberbe, completamente differente da quell'adone statuario che si trovava di fronte a lui, ma ogni volta le percezioni risultavano nuove, genuine e sconvolgenti.
Specie quando le carezze serrate a cui lo stava sottoponendo si spinsero sempre più in basso, arrivando all'altezza della cintura e poi più giù. In basso. Troppo!
“Der!” mandò un miagolio risentito ed acuto che si spanse in tutta la stanza quando le dita curiose del lupo si fermarono sopra la zip.
“Ssh, non vorrai richiamare l'attenzione di tutta la scuola...” lo ammonì Derek, zittendolo all'istante.
“Anche se in effetti è una cosa che ti riesce abbastanza bene, da quanto ricordo.”

“No, Der, no!Non...non qui almeno...” lo supplicò il bambino, afferrandogli la mano che ancora sostava interessata sui suoi pantaloni.
“Avanti fifone, ci sono solo io.” Appunto, avrebbe voluto fargli notare, ma la voce tremava a ritmo con la ginocchia e la utilizzò per un'accorata supplica.
“Seriamente, che ne hai fatto del Derek privo di sentimenti, quello che nemmeno nella più improbabile delle ipotesi avrebbe voluto toccarmi? No, perché lo riprenderei indietro al momento.”
“Stiles...” gli sussurrò ancora all'orecchio, con una voce carezzevole e incredibilmente pericolosa.
“Non c'è proprio nulla di cui aver paura. E in ogni caso, ti assicuro che ti piacerà.”
Stiles lo fulminò indispettito.
“Non mi preoccupo certo di questo!E' evidente che mi piacerà solo...!”
Solo che...solo che lui non aveva idea di come avrebbe reagito poi.
Cosa di cui Derek non sembrava preoccuparsi eccessivamente, anzi, l'espressione del gatto -o il lupo?- che gioca col topolino indifeso se ne stava lì, sul suo viso, scolpita e fiera.

Mentre Derek tornava ad appoggiare il capo sulla sua spalla, il suo respiro che si condensava sul collo di Stiles, mentre quello deglutiva rumorosamente e l'aria diventava rarefatta.
Le dita del ragazzo ripresero la discesa, nella curva morbida dello stomaco verso l'ombelico e la cintura, già parzialmente slacciata. Con un secco strattone il licantropo si liberò dell'ingombrante ostacolo e arricciò i jeans verso il basso, lasciandogli ampio spazio in cui adoperarsi con perizia all'esplorazione del corpo del più piccolo.
Con sua piacevole sorpresa Derek fece scorrere le dita sulla pelle tesa che incontrò, sogghignando nell'udire un flebile sospiro provenire da Stiles, il ragazzo era così teso che temette potesse esplodere da un momento all'altro.
Nel suo piccolo mondo Stilinski stava valutando i pro e i contro dell'intera faccenda in cui, alle solite, si stava trovando a combattere.
Derek, con una sapiente astuzia, l'aveva messo all'angolo e ora si ritrovava in un aula deserta, in pieno orario di lezioni a subire un genere di carezze che lui non si sarebbe mai aspettato.
Non che non sapesse com'era la sensazione di masturbarsi, ma tutto era differente quando la mano che lo toccava non era la propria ma quella grande e callosa di un altro ragazzo, specie se quel ragazzo era sexy da morire e si divertiva a torturarlo a quel modo.

“Der....” pigolò imbarazzato Stiles, mentre il licantropo alternava diversi ritmi al suo intrattenimento. Hale aveva, non del tutto metaforicamente, la situazione in pugno, e da maschio Alpha qual'era il quadro generale stava lentamente risvegliando diversi appetiti che si era abituato a reprimere, nel tempo.
Forte della sua esperienza ed ormai del tutto affascinato dalla piega della situazione Derek iniziò a sporgersi verso la cattedra, portando con sé -sotto di sè- Stiles e facendolo sdraiare su quella, prima che le sue ultime forze lo abbandonassero del tutto.
“Derek...ti prego no....!” Coprendolo come una coltre soffocante Hale lo zittì, unendo di nuovo le labbra con quelle lamentose del ragazzino, che insisteva nella sua battaglia di resistenza, lasciando che dei piccoli e rumorosi gridolini di sorpresa e piacere spaziassero nel silenzio dell'aula.
“Se non ti lasci andare ora, andrò avanti così per tutta la giornata, non so se riuscirai a resistere tanto a lungo...” proruppe Derek, minacciandolo come suo solito con un'affermazione che Stiles al momento, non riusciva lucidamente ad interpretare, ma si rilassò sotto di lui, allacciando braccia e gambe al corpo dell'altro e accostando la sua bocca a quella di Derek.
Stiles si ritrovò a fuoco, vero era che Derek avrebbe potuto narrare per intero l'elenco telefonico e il ragazzo sarebbe rimasto a pendere dalle sue labbra come un bambino in un negozio di dolciumi, ma Derek aveva un modo di scatenare una guerra di sensi in lui che non aveva mai osato sognare.

Inarcando la schiena, spingendo il bacino più vicino al contatto infuocato, Stiles resistette ancora per pochi secondi finchè, singhiozzando nella bocca del lupo si accasciò sulla schiena, annaspando e maledicendosi mentalmente per essersi lasciato andare così tanto, permettendo che Derek lo plasmasse a suo piacimento.
Troneggiando sopra di lui Hale sbuffò compiaciuto, afferrandolo per la maglia e trascinandolo ancora seduto per un ultimo, fugace, bacio a fior di labbra.
La lingua di Stilinski non voleva saperne di collaborare e così pure il suo corpo, che ancora faticava a ritrovare il pieno ritmo delle sue funzioni respiratorie, trattenendo il calore che fino a pochi secondi prima l'aveva sovrastato.
Dio, era così fottuto...

*****

 

“Non hai proprio intenzione di parlarmi oggi, eh?” lo punzecchiò Stiles, qualche ora più tardi, in macchina. Il suo ragazzo sembrava interessato a tutt'altro, mentre Stilinski giocherellava con una cannuccia che aveva visto momenti migliori, tra le labbra.
“Scusa, non stavo ascoltando, ero troppo occupato a pensare a fare sesso con te.” disse con noncuranza, come se stesse chiedendo il conto o rispondendo ad una domanda seduto al banco di scuola, lasciando lo sventurato boyfriend a metà tra l'imbarazzato e il preoccupato. La bocca semi aperta ancora piena di patatine.
Derek adorava il rapporto che Stiles aveva col cibo, una sorta di amore incondizionato e contraccambiato che lo carburava da mattina a sera facendolo saltare come fosse fatto di gomma.
“Dillo a mio padre questo” di nuovo, la strana ed inquietante sensazione che aveva alla bocca dello stomaco tornò a formarsi.
“Credo...sarebbe meglio aspettare un po'...”
“Ah no!Tu verrai a cena stasera, che lo desideri o meno e preparati al peggio!” lo interruppe Stiles ferreo. Non si ammettevano repliche, quella sera avrebbe fatto coming out e sarebbe stato un gesto riflettuto e del tutto azzeccato, niente compromessi o ritrosie, solo la pura verità. Molto melodrammatica -stava comunque con un mancato criminale slash omicida seriale- ma sfacciatamente reale.
Ed è davvero necessario che io mi vesta...così?”
Il più giovane annuì, non capiva da dove arrivasse tutta quella reticenza nel presentarsi da suo padre in un modo un pò meno...spaventosamente bad boy, di come solitamente si mostrava.
Aveva passato un pomeriggio intero a sprofondare il naso nell'armadio di Derek -sì, aveva un armadio, incredibile ma vero- e passare in rassegna tutti i suoi vestiti, giudicandoli e squadrandoli come fosse una mammina apprensiva che doveva scegliere l'abito adatto per il primo appuntamento del figlioletto.
Derek era rimasto seduto nel suo divano e aveva sbuffato ad ogni capo sparso a terra. Aveva recentemente scoperto che il suo ragazzo -oh, chiamarlo così gli faceva sempre correre dei brividi allegri lungo la schiena, come cuccioli a primavera- era un maniaco dell'ordine e probabilmente lui aveva avuto difficoltà a recepire immediatamente quel dettaglio visto il luogo che occupava.
Rimetterai apposto dopo, vero?” gli aveva chiesto per nulla convinto di una risposta affermativa.

Stiles infatti aveva semplicemente scrollato le spalle, non fermandosi nemmeno un minuto a porre attenzione all'altro. In meno di qualche secondo era ricoperto di polvere e di un lieve accenno del profumo di Derek, che si spargeva per tutta la stanza appiccicandoglisi addosso.
Oh grazie a Dio qualcosa hai, t-shirt a parte che tanto non usi visto che giri mezzo nudo un giorno sì e l'altro pure!” esclamò soddisfatto traendo da quell'anfratto buio ciò che gli serviva.
Come se la cosa ti disturbasse...” lo punzecchiò Derek, facendo comparire un accenno di sorriso sulle sue labbra.
Stiles abbassò le spalle, sospirando e gettandogli addosso gli abiti.

Cambiati e raditi!Ora!” gli ordinò senza sconti e lui si rifugiò in bagno, non prima però di essersi passato la maglietta sopra la testa ed avergliela gettata addosso, con un'occhiata piuttosto eloquente.
Der...” sospirò Stiles che odiava essere provocato a quel modo, del tutto consapevolmente, e poi lasciato a bocca asciutta rispose in modo molto adulto per i suoi standard.
Che poi non mi stupisce affatto che siamo finiti insieme, alla fine...”
Che intendi?” ribatté la voce attutita di Hale, dall'altro lato della porta. Sentì l'acqua scorrere e il suono inconfondibile di una bomboletta di schiuma. Decise di spiegarsi:
Insomma dai, ti spogliavi sempre e solo quando c'ero io, con qualche rara eccezione.” la sua teoria era ineccepibilmente pensata per farlo irritare, forse, ma ciò che ottenne fu solo una risatina sommessa che avrebbe tanto voluto vedere di persona. Giusto per farlo contento accatastò un pò di panni sopra il lenzuolo, che strisciava a terra come una serpe bianca e aggrovigliata su se stessa.

Se ci pensi bene, non è mai stata una decisione presa per rendere felice te, dato che la maggior parte delle volte ero ferito o moribondo.” giusto, ma l'espressione che si dipingeva sul viso di Stiles ogni qual volta si spogliava davanti a lui, senza un minimo di preavviso, era stato l'elemento chiarificatore della sua sessualità e del suo interesse.
Tutte scuse per non affrontare la realtà, magari lo facevi senza rendertene conto.” Derek scosse la testa, facendo schizzare qualche goccia d'acqua sullo specchio rotto a metà. Poi un ricordo lo illuminò, qualcosa di vagamente interessante a ricordare il chi e come era stato il primo ad attaccare bottone.
A pensarci...l'unica volta che non mi trovavo in una situazione di pericolo sei stato tu, a chiedermi di spogliarmi.” Stiles ricordava molto vividamente quella volta nella sua camera, quando Danny li aveva aiutati a rintracciare un sms ed entrambi avevano goduto della vista dei pettorali del licantropo. Una mossa azzardata e che mai si sarebbe ripetuta. Non con Danny in giro, perlomeno.

Giudica tu, se non sembro davvero fuori luogo vestito così...” gli fece notare sgusciando fuori dalla porta e spancando le braccia in modo plateale.
E per poco Stiles non ci rimase secco.
Il completo consisteva in una giacca azzurra sbiadita, una maglietta bianca con una stampa semplice grigio scuro, dei panatoli neri che cadevano dritti senza troppe pieghe e un viso pulito incorniciato da dei morbidissimi capelli nero pece che creavano un'onda talmente invitante che la prima cosa intelligente che gli venne in mente di fare fu avvicinarglisi e alzarsi in punta di piedi per passargli una mano tra quei serici e composti fili scuri, osservandoli tornare diligentemente al loro posto come il pelo soffice di qualche animaletto -o era un trucchetto da lupi mannari?- l'effetto totale era comunque sbalorditivo, spiazzante e vagamente troppo sexy per essere realisticamente descritto con credibilità.

Oh my...”

Derek, sorridendo di sottecchi alla sua reazione e lo costrinse ad appoggiarsi al suo petto, afferrandogli i fianchi e facendolo ballonzolare per i due passi che li separavano.
Fronte contro fronte Derek emise un basso mormorio, qualcosa di impalpabile che occluse del tutto la mente e la gola di Stilinski.
Se arriviamo in ritardo è una grave effrazione alle regole dello Sceriffo?”
 

Continua

 

NdA: Strano ma vero, sono riuscita ad aggiornare OGGI! Avevo in cantiere questo capitolo da mesi, ma vuoi per un motivo o per l'altro, ho perpetrato le sofferenze di Stiles fino alla fine del 2011!Perdonatemi! In ogni caso, vi faccio un augurio di Buon Natale (baci in ritardo) e BUON ANNO NUOVO!!!Fate i buoni!! (e recensite!XD) <3

 

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: DanP