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Autore: anonimaG    31/12/2011    9 recensioni
Andrea, una ragazza con un bel caratterino che si ritrova in una situazione un po' strana: Il suo nuovo fratellastro è il ragazzo della sua migliore amica nonché un Don Giovanni che ci prova anche con lei.
Come se la caverà?
Ringrazio in anticipo chi leggerà questa mia FF e prego alle persone di leggere e di recensire così da farmi un'idea su cosa ne pensate della storia ^^ Accetto anche critiche e recensioni neutre :D
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7

 
 
 
 
 
   Mi alzai per andare a scuola.
-Dannazione, Federico esci da quel fottutissimo bagno!!!-. Ero davanti alla porta dove sbattevo i pugni come se lui potesse magicamente uscire.
    Finalmente dopo 20 minuti uscì.
-Che c'è Andrea? Perché tutta questa fretta?
-Ma sei un ritardato o cosa? Io devo andare a scuola e ringrazio che la mia punizione sia finita se no dovrei ancora sopportarti su quel motorino.
-Già, ma io ci avevo preso gusto-. Mi fece l'occhiolino ed andò nella sua stanza lasciandomi il bagno libero.
Mi squillò il cellulare mentre mi stavo pettinando.
-Ma dove sei?
-Filippo aspetta! Quel deficiente microcefalo ha occupato il bagno per ben 20 minuti ed adesso devo fare tutto di fretta-. Risposi mentre mi stavo mettendo la matita.
Mi disse un secco "ok" e poi chiuse il cellulare.
 
   Ero a scuola.
-Finalmente sei venuta!
-Che c'è fili?
-Niente, ti volevo solo chiedere se... Ehm... Oggi volevi uscire con me... ehm...
Lo guardai alzando un sopracciglio, ma che cosa gli capitava? Perché tutto quell'imbarazzo?
Annuii ed entrai in classe.
Lidia non mi parlava più e io mi sentivo sola anche se non avevo solo lei come amica.
E poi averla come compagna di banco era ancora più doloroso, avevo provato più volte a chiederle scusa ma lei continuava ad igniorarmi.
  
   Finita la scuola andai a casa per prepararmi, alla ricrezione io e Filippo avevamo deciso di vederci verso le tre del pomeriggio e non avevo molto tempo a disposizione.
Federico chiuse la porta di casa e canticchiò con un sorriso odioso stampato in faccia.
-Oh ma che bella oggi, dove andiamo?-. Mi prese per i fianchi tentando di darmi un altro bacio ma io gli misi la mano davanti alla bocca.
Mi avvicinai al suo orecchio.
-Tesoruccio, non sono affari tuoi quindi ora levati e fammi uscire, va bene??-. Completai la frase con una voce sensuale.
Lui fece lo stesso e si avvicinò al mio orecchio.
Sembravamo quasi abbracciati.
-Tanto lo so che ti piaccio e che in questo momento vorresti saltarmi addosso.
-Si certo, pensala come vuoi-. Gli risposi staccandomi e uscendo dalla porta per andare da Filippo.
"Rompi palle, vattene da casa mia, mi dai fastidio, non ti sopporto, pensa che a me lui possa piacermi? No, assolutamente no! Anche se... Magari un pensierino... NO! NO! NO! A me non piace, quel suo fisico irresistibile, quegli occhi bellissimi e profondi, la sua bocca morbida e... Quel carattere di merda! No sono sicurissima, non mi piace!"
-Andrea!-. Filippo mi stava aspettando davanti alla fontanella della piazza.
Corsi da lui e lo abbracciai come facevo sempre.
Sta volta però non ricambiò e rimase con le braccia ferme, senza nemmeno toccarmi le spalle.
Ma cosa gli prendeva?
-Andrea noi siamo migliori amici no?
Ci sedemmo sulla panchina.
-Certo su di me puoi contare, tu sei il mio migliore amico!
-Ecco questo è il punto...
-C-cosa? Non ti seguo...-. Non capivo ciò che voleva comunicarmi.
-Io e te siamo migliori amici da due anni, dovremmo provare affetto l'uno per l'altra...
-Non è così?
-Si... No... Cioè... Io... Io non provo solo affetto per te...
-Come non provi affetto per me? Non mi vuoi bene?
-No perchè...
-Perchè?-. Continuavo a non seguire il discorso, aveva gli occhi lucidi ed era sul punto di piangere.
Mi faceva tenerezza ma allo stesso tempo ero preoccupata per lui.
-Perchè?-. Ripetei.
-Io... Non... Riesco... A... Fartelo... Cap...-. si bloccò e mi guardò un'altra volta.
-Provo così-. Disse.
Mi prese la testa tra le mani e mi baciò.
Un bacio appassionato.
Interruppi il bacio confusa.
-Che succede?-. Chiesi un'altra volta quasi spaventata.
Strinse i pugni, come per trattenere la rabbia, e si alzò in piedi.
-Succede che io ti amo!
   
 
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