Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: JustALittleLie    31/12/2011    14 recensioni
Li avevamo lasciati lì.
Lui era tornato a Los Angeles, lei era su un aereo per Madrid.
Lontani per sempre, divisi da un destino che li ha fatti incontrare, li ha fatti innamorare e poi, li ha separati.
E se ora il destino volesse ripagarli di tutto questo?
Ronnie verrà ricatapultata improvvisamente nella sua vecchia vita a Los Angeles, dove la aspettano le sue amiche e lui, dove potrebbe riavere la sua vita.
Ma, si sa, nella vita nulla è così semplice.
Sequel "Let me under your skin"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'There's a fine line between love and hate'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I'm not a perfect person
There's many things I wish I didn't do
But I continue learning
I never meant to do those things to you

(Hoobastank – The reason)

 

 

Joe sospirò osservando la figura di Allie che a braccia conserte fissava il vuoto di fronte a se con uno sguardo che la diceva lunga.

L’aveva esortata ad entrare un paio di volte almeno –nonostante stessero in California, era ormai Dicembre e persino lì l’aria cominciava a farsi più fresca- ma la ragazza aveva declinato il gentile invito dicendo che voleva schiarirsi le idee fuori, mentre aspettava che Nick facesse ritorno a casa.

Inutili erano state le telefonate di Joe al fratello che non aveva risposto, impegnato a fare chissà cosa. Alla fine aveva deciso di inviargli un sms che sperava avrebbe letto prima di tornare a casa.

Si scostò dalla finestra sbuffando, aveva già abbastanza problemi per se, non era il caso di preoccuparsi eccessivamente anche di quelli degli altri.

Il fatto che Lexus fosse andata fin casa sua per esortarlo a fare qualcosa, era un chiaro segno che fosse nella merda fino al collo.

Voleva chiamare Kate, ma ogni volta che provava a formulare un discorso nella sua mente, questa si svuotava completamente. C’erano troppe  cose nella sua testa che cozzavano disordinatamente, troppe contraddizioni, troppi dubbi, troppa confusione.

Da un lato Joe era ancora arrabbiato per il comportamento di Kate a New York. Gli aveva detto di essere troppo stanca persino per passare cinque minuti a telefono con lui, poi era uscita a divertirsi con i suoi “amici”.

Dall’altro lato però, il pensiero che in qualche modo lui aveva fatto star male Kate lo tormentava giorno e notte. Lexus aveva ragione, lui aveva le sue motivazioni per essere arrabbiato, ma portando Samantha a quella festa aveva esagerato, passando quindi dalla parte del torto.

Chiuse gli occhi, pensando per un istante se la situazione fosse stata inversa, se Kate fosse andata ad una festa con un altro, lasciandolo da solo.

Un brivido gli corse dietro la nuca al solo pensiero.

Si, decise, era decisamente lui quello che doveva scusarsi ora. Doveva mettere da parte il suo orgoglio e, come aveva suggerito Lexus, strisciare da lei chiedendole di perdonarlo.

E, soprattutto, doveva sperare ardentemente che lei l’avrebbe fatto.

 

 

 

Yesterday, love was such an easy game to play.

Now I need a place to hide away.

Oh, I believe in yesterday.

 

(The Beatless – Yesterday)

 

 

“Se sei costretto ad avvicinarti più di 100 metri a casa nostra, ti consiglio di indossare il giubbotto anti-proiettile. Ragazza incazzata nera ti attende sul portico. Probabilmente per ucciderti.”

 

Nick rilesse per la decima volta quel sms, cercando di capirne il senso, ma non ci riuscì.

D'altronde, pensò con un’alzata di spalle, erano anni che cercava di dare un senso alle parole di Joe, senza trovarlo.

Chi l’aspettava sul portico di casa? Allie? E perché era incazzata nera?

Qualcosa si smosse nel suo stomaco, era impossibile che Allie sapesse della serata che aveva trascorso con Ronnie ed ancora più improbabile che sapesse cosa era successo quel mattino.

Quel pensiero avrebbe dovuto turbarlo, o quanto meno innervosirlo, invece inevitabilmente un sorriso si formò sulle sue labbra mentre ripensava a quella mattina.

Erano anni che aspettava quel momento, aveva sognato di baciarla anche di giorno, quando si perdeva con lo sguardo nel vuoto e mentiva, dicendo di essere stanco. Aveva sognato di passarle le dita tra i capelli castani e perdersi respirando forte il suo profumo.

Era stato del tutto naturale per lui quella mattina attirarla verso di se e baciarla, dopo che lei aveva provato ad allontanarsi.

Quello che aveva provato quando lei timidamente gli aveva poggiato le labbra sulle sue per qualche breve istante era indescrivibile. Era come se il suo corpo fosse stato scosso così forte da svegliarlo dal sonno in cui era caduto da troppo tempo ormai. Le sue mani erano tornate a bruciare sulla sua pelle, le sue labbra rivendicavano quelle di lei, ristudiandone con accurata premura la morbidezza, il suo cuore tornava a battere forte e prepotente nel suo petto ribellandosi ed urlando che lui era sempre appartenuto e lei.

Prese un respiro profondo, entrando nel vialetto di casa.

Il suo cuore era folle però, come poteva dirgli di essere di Ronnie, quando lui l’aveva già promesso ad un’altra?

A quella stessa persona che Nick vedeva sulla veranda, a braccia conserte ed un piede che tamburellava nervosamente a terra.

-buongiorno- la salutò lui, ostentando tranquillità, mentre saliva gli scalini della casa.

Allie non si mosse di un millimetro, guardando Nick con aria accigliata. Il ragazzo le si avvicinò dandole un leggero bacio sulla guancia, solo allora si accorse che la bionda stringeva qualcosa al petto, sotto le braccia incrociate.

-come mai qui? Va tutto bene?- chiese gentile studiando l’espressione della ragazza di fronte a se.

-dove sei stato stamattina?- chiese a sua volta, in tono piatto

Nick deglutì –sono passato in studio, dovevamo registrare delle ultime cose prima di Natale-

Allie annuì con aria assente.

-cos’è successo, Allie?- provò ancora Nick

La ragazza sospirò, muovendosi da quella posa che sembrava aver assunto da ore e voltandosi completamente verso Nick. Staccò le braccia dal petto facendo penzolare da una mano quella che aveva tutta l’aria di essere una rivista, e con un gesto secco, la voltò verso Nick.

Il ragazzo rimase immobile, fissando la copertina del magazine su qui era spiattellata la sua faccia insieme a quella di Ronnie.

Sapeva esattamente quando e dove era stata scattata quella foto: i due erano seduti su quella panchina del parco dove erano stati qualche giorno prima.

Sapeva che non avrebbe dovuto portarla lì, sapeva che prima o poi quella storia sarebbe venuta a galla, quello che non sapeva però, era come spiegare tutto ad Allie.

-Allie- sospirò –io poss…-

-no!- sbottò lei, uscendo dal suo ermetico silenzio, stringendo forte il giornale tra le mani, al punto di sgualcire la copertina –non voglio sentire una parola, non voglio sentire le tue stupide ed inutili scuse- fece un passo verso di lui –ti sembro stupida Nick?-

Nick rimase al suo posto contemplando tutte le sfumature di rosso che si accendevano sul volto della ragazza.

-da quanto tempo va avanti?- ringhiò –da quanto vi incontrate alle mie spalle?-

Non sapeva cosa dire, così rimase in silenzio, cercando di non peggiorare la situazione.

-ho fatto finta di niente per tre mesi Nick, anzi- si corresse –faccio finta di niente da un anno ormai, ma ora sono stanca-

-lo capisco Allie, hai ragione- sussurrò

-non me ne faccio nulla della ragione- rispose amara –voglio che tu scelga Nick, me o lei-

Il ragazzo deglutì.

-E se scegli me, non dovrai rivederla mai più-

Gli occhi di Nick si spalancarono quasi automaticamente. La richiesta di Allie non era per niente assurda, anzi, Nick avrebbe dovuto scegliere dall’inizio senza che si venisse a creare quest’assurda situazione, ma ora si sentiva più confuso che mai.

-io…- cominciò incerto –io…non sono pronto a non rivederla mai più, Allie-

Le labbra della ragazza tremarono visibilmente, mentre un velo trasparente le copriva gli occhi, allora Nick si affrettò ad aggiungere –ma non sono pronto nemmeno a lasciar andare te- sospirò

Allie scosse la testa –devi scegliere Nick, non puoi stare con me e correre da lei ogni volta che ne hai voglia-

-lo so- sospirò Nick annuendo –posso solo chiederti di lasciarmi un po’ di tempo, per schiarirmi le idee-

La ragazza si morse il labbro inferiore, mentre una lacrima solitaria le cadeva lungo la guancia –va bene- sussurrò

Fece un passo verso di lui, poggiandogli la rivista tra le mani –lei non ti amerà mai quanto ti amo io- sussurrò prima di superarlo e correre via, lasciando Nick con lo sguardo perso nel vuoto.

Nick prese il giornale tra le mani, passando le dita affusolate sull’immagine di lui e Ronnie che, seduti su una panchina del parco, ridevano a pochi centimetri l’uno dall’altro con le guancia rosse per il freddo.

-ed io non ti amerò mai quanto amo lei- sospirò, rivolto più a se stesso forse, che ad Allie.

 

 

 

Hey there it's good to see you again

It never felt right calling this just friends

 

(All Time Low – Walls)

 

 

-CHE COSA?!-

Ronnie allontanò per l’ennesima volta il cellulare dall’orecchio mettendo il suo timpano al sicuro. A quanto pare Kate era intenzionata a farle perdere l’udito quel pomeriggio.

-non urlare, Kate!- la pregò, sapendo già che l’altra non le avrebbe dato ascolto.

-tu mi stai dicendo che Nick, quel Nick, è venuto in tuo soccorso ieri sera in stile superman, è rimasto con te tutta la notte per assicurarsi che stessi bene, ed io non dovrei urlare?-

Ronnie alzò gli occhi al cielo, mordendosi poi un labbro. E doveva ancora raccontarle di quella mattina.

-non è tutto- sussurrò timorosa

-oh mio Dio. Cosa?- sbottò, ma non le diede il tempo di rispondere –cosa, per amor del cielo dimmi cosa!-

-sta calma, ti verrà un infarto!- prese un respiro profondò poi parlò tutto d’un fiato –stamattinal’hobaciato-

Ronnie allontanò il cellulare dall’orecchio con un riflesso automatico ma, stranamente, non sentì alcun suono provenire da esso.

Lo riavvicinò titubante, accigliandosi mentre un profondo silenzio proveniva dall’altro lato.

Forse aveva parlato così veloce che Kate non aveva capito?

Aprì la bocca per ripetere quello che aveva detto, ma un urlo assordante degno della più grande attrice di film horror di tutti i tempi, le arrivò improvvisamente all’orecchio cogliendola impreparata e quando scostò il telefono, aveva ormai perso il settanta per cento del suo udito.

-non posso credere che finalmente abbia ritrovato le palle!- urlò ancora

-guarda che l’ho baciato io, non lui- rispose confusa

-infatti parlavo di te! Non pensavo avessi mai avuto il coraggio di farlo- disse con voce eccitata –sono fiera di te! E lui? Cos’ha fatto?-

-ha ricambiato- sorrise estasiata

Quando l’urlò arrivò, questa volta Ronnie aveva già allontanato il cellulare.

-quindi?- chiese Kate su di giri

-quindi, cosa?- ribatté accigliata

-quindi quando lascerà Allie!- disse ovvia

Ronnie rimase in silenzio, non lo sapeva. Non sapeva quando l’avrebbe lasciata e non sapeva nemmeno se l’avrebbe lasciata, a dire il vero.

Sospirò. In quel momento era così felice che aveva persino dimenticato l’esistenza di Allie.

-non abbiamo parlato di questo- rispose sbrigativa

-come no?- chiese dubbiosa l’altra –e di cosa avete parlato allora?

-di nulla- sbuffò –eravamo lì, poi gli è arrivato uno strano sms da Joe ed è dovuto correre a casa-

-oh- rispose semplicemente Kate e Ronnie si morse il labbro inferiore

-come vanno le cose con Joe?- chiese incerta

-come sempre- rispose mentre il suo tono si faceva più duro –non lo vedo da quella sera-

-non si è fatto sentire?- sospirò

-no- rispose semplicemente Kate

-vedrai che sistemerete tutto- le disse speranzosa

-non lo so Ron- rispose l’altra –ha sbagliato troppo, mi ha ferito-

-questo non vuol dire che non ti voglia bene, tutti facciamo degli sbagli-

-lo so- sospirò mentre Ronnie sentì il campanello squillare

-sono sicura che farete pace- disse alzandosi dal divano –siete fatti l’uno per l’altra voi due!-

Kate ridacchiò –potrei dirti le stesse identiche parole-

-vedremo!- rispose l’altra mentre si avviava verso la porta –ora devo lasciarti, c’è qualcuno che bussa alla porta-

-sarà lui?- chiese eccitata Kate

-non lo so- ridacchiò –ti richiamo dopo!- e riagganciò arrivando alla porta

Si voltò alla sua sinistra dove appeso al muro c’era un grande specchio ovale. Non aveva un bell’aspetto. Le guance erano rosse ed i capelli scompigliati, senza contare che quella vecchia tuta nera era di almeno due taglie più grandi.

Alzò le spalle e cercò di aggiustarsi i capelli alla meglio prima di voltarsi ed aprire la porta.

L’ultima persona che si sarebbe aspettata di vedere in quel momento era proprio lì, di fronte a lei che la guardava con quegli occhi color muschio che le trasmettevano un’innata tranquillità.

Spalancò la bocca portandosi la mano alle labbra, prima che un sorriso a trentadue denti prendesse posto sul suo volto.

-Hola bichita, sei felice di vedermi?- sorrise a sua volta il ragazzo di fronte a lei, prima che Ronnie gli si buttasse tra le braccia con un grido, contenta.

 

 

 

 

*          *          *

 

 

 

Io sono senza parole *-* VENTI, e dico V E N T I, recensioni al capitolo scorso *-*

Cosa posso dirvi se non GRAZIE di cuore a tutte? So quanto può essere noioso scrivere una recensione e per farlo significa che quello che scrivo vi piace tanto *-* (almeno credo LOL)

Quindi, sono terrorizzata! Ho sempre paura di scrivere qualcosa di così tremendamente noioso ed orribile da deludervi ç_ç

Vi ho fatto aspettare un po’ per questo capitolo, che non è neanche uno dei più interessanti, ma tra le feste(e vi assicuro che qui a Napoli a Natale non si capisce nulla tra parenti e gente varia) ed il resto non riuscivo proprio a scrivere!

Ma ora sono qui, con l’ultimo capitolo del 2011 e spero vi sia piaciuto :D

AH! Mancano otto capitoli più epilogo alla fine, poi diremo addio a Ronnie e Nick ç____ç

Grazie ancora per le recensioni, a chi mette la storia tre preferite, seguite e ricordate e chi mi ha messa tra le autrici preferite.

Spero che il 2012 vi porti tutto quello che desiderate, buon anno a tutte mie dolci pallette di lardo!

Vi amo <3

   
 
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: JustALittleLie