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Autore: Zest    01/01/2012    1 recensioni
Gil... missing moment della mia long Il Giallo o della Conclusione
Lei non era mai sola... lei aveva lui...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
- Questa storia fa parte della serie 'The Other Ending'
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L’avevano presa con la forza durante un attacco alla sua casa.

Erano entrati mascherati ed avevano lottato contro sua madre, per poi rapirla.

La prigionia e poi le torture e gli esperimenti.

 

È possibile sconfiggere la morte?

 

Domanda di un pazzo invasato.

Lei doveva essere d’esempio per chiunque gli si mettesse contro, doveva essere innalzata a monito per chiunque avesse avuto l’idea di alzarsi e lottare perciò che era giusto.

Come sua mamma.

Come Albus.

Come l’Ordine della Fenice.

Ma lei era soltanto una bambina, e si sa, le cose con i bambini non vanno sempre come si programma.

Non avevano pensato che lei, potesse fuggire.

Dieci anni passarono dal giorno del rapimento.

Quel giorno qualcosa andò storto, i suoi carnefici non potevano sapere.

La spedirono nell’Altro Luogo legandola allo spirito di un defunto.

Fu terribile, l’enorme energia che permeava in quel luogo la avvolse, la penetrò, la inquinò.

Il suo occhio sinistro diventato nero come la pece le permise di vedere il mondo umano, ma quello destro… la condannò a vedere per sempre l’Altro in ogni cosa.

Allo stesso tempo l defunto fu corrotto e cessò di essere qualcosa per diventarne l’Ombra.

Assieme al corpo cambiò anche la mente, nel giro di pochi istanti la sua testa venne riempita con nozioni di ogni ramo dello scibile demoniaco ed umano.

L’Altro Luogo era una zona estranea all’essere umano, ma un rifugio per i demoni.

L’Altro Luogo era conoscenza, condivisione e comunanza ad un tale livello di totalità che l’uomo non sarebbe riuscito a sostenere. Lì i demoni comunicavano, vivevano l’uno le vite dell’altro, uno insegnava a tutti e tutti apprendevano da uno. Nell’Altro Luogo non esisteva individualità ma coscienza comune e sapere.

Non seppe mai come riuscì ad uscirne. Ricordò solo una cosa.

Il dolore lancinante alla testa e lei.

L’Ombra.

-“Cosa ci hanno fatto?”-

-“Male, ombra, ci hanno ucciso”- rispose con voce vacua

Qualcosa si era spezzato, in quella cella scarsamente illuminata dalla luce della luna si era appena consumata un’atrocità, un uomo aveva deciso di smettere di essere umano

La ragazzina allungò la mano verso l’Ombra.

-“Chi sei tu?”-

-“Non lo so, ma so che ti appartengo”- aveva risposto l‘entità aprendo gli occhi.

Era rimasta affascinata dal loro colore, poi si era riscossa.

-“Allora se ti dico di fare qualcosa tu la farai?”-

anche se non riuscì a vederla, seppe con certezza che la risposta era affermativa.

Poi l’ordine:

-“Portami fuori da qui”-

L’Ombra si era ingigantita per un attimo e l’aveva inglobata. Il muro della loro cella esplose, mentre una nube nera usciva dallo squarcio e si lanciava lontano dalla struttura, per poi atterrare su una rupe poco lontano.

La ragazzina guardò il castello dal quale cominciavano ad uscire gli uomini con la maschera.

Li guardò dall’alto della rupe dove si era rifugiata.

E si trovò a desiderare la loro morte.

Era un pensiero tremendamente orrendo per una ragazza così giovane, ma era intenso tanto quanto possono esserlo i pensieri di un giovane essere umano.

Sotto di lei oltre al castello si estendeva il cimitero, con il suo carico di morti, tutti dovuti alla malvagità che permeava il luogo.

Desiderò che tutti quelli che avessero sofferto per colpa loro avessero la loro vendetta.

Non sapeva che bisogna fare attenzione ai propri desideri, ma quando comprese ciò che aveva desiderato era ormai troppo tardi.

L’Ombra stava allungando i suoi tentacoli verso il castello ed il cimitero. I prigionieri, vennero trasformati in macchine assassine che si rivoltarono contro i loro carnefici, costrette a perpetuare la vendetta voluta da lei, sorde al dolore e piene di energia demoniaca, dilaniarono con le unghie ed i denti i loro aguzzini, i movimenti resi lenti dalle torture, la mascella resa debole dai digiuni, ma l’azione ressa inesorabile dall’incantesimo.

Allo stesso modo sorsero dalle profondità della terra gli scheletri ed i cadaveri di vecchie vittime, troppo deboli per essere riuscite a sopravvivere ai tormentatori.

Lord Voldemort  non seppe mai cosa successe quella notte, in quel castello rimasero soltanto cadaveri. Perfino i prigionieri morirono. Una volta compiuta la vendetta l’energia che li aveva animati li lasciava risucchiando la vita che rimaneva.

Così la vittima fatta giustiziere si accasciava sopra la propria opera, le mani e la bocca lorda di sangue, morta nello stesso istante dell’ultimo respiro del suo carceriere.

Ricordava l’orrore per ciò che aveva fatto, e ricordava il disgusto che aveva provato per sé stessa nel sentire la gioia deformarle i lineamenti.

 

Si svegliò con un gemito mal soffocato.

-“Mia Signora?”-propaggini nere andarono ad accarezzarle il volto

-“Sto bene non preoccuparti”-

-“Ancora quel sogno? Posso vederlo…”-

-“Sì, mi tormenta…”- mormorò passandosi una mano davanti agli occhi

-“Ma è stato solo un errore, non è più successo…”- la consolò l’entità, colmandole la mente di affetto. Sorrise

-“Lo so”-

-“Non è sola, ci sono io”-

La donna annuì

-“Grazie a te non sarò mai sola”-

-“Sempre insieme”-

-“Un’unica entità”-

-“Il servo”-

-“Ed il padrone, la mente”-

-“Ed il braccio”-

-“Il piano umano”-

-“E quello dell’Altro Luogo”- concluse l’Ombra guardando l’occhio trasformato della sua padrona con sguardo adorante.

La donna si alzò dalla stuoia su cui stava dormendo ed uscì dalla caverna.

Guardò con fare assorto la savana che si estendeva davanti a lei.

Un patronus a forma di aquila le planò di fronte.

Pochi secondi e l’Ombra la vide annuire. Il Patronus scomparve.

La donna si avviò verso di lui e con un cenno lo chiamò a sé.

-“Mia Signora?”-

-“Portami la mia benda, andiamo a Durmstrang, ho un paio di cose da fare lì”-

-“Sì mia Padrona”-

 

 

 

Piccolo angolo dell’autrice!!!

 

 

BUON ANNO NUOVOOOOOO!!!

 

Pubblicato proprio allo scattare del nuovo anno come atto propiziatorio ditemi cosa ne pensate…

Penso proprio che questa sarà la prima di missing moments della storia che posterò su ogni mio nuovo personaggio… così, per comprenderli meglio nelle loro azioni.

Si accettano suggerimenti sul prossimo!!! ^^

Zest

   
 
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